Anime & Manga > Gundam > Gundam SEED/SEED Destiny
Ricorda la storia  |      
Autore: Shainareth    11/08/2023    2 recensioni
[Gundam SEED Destiny] «È così giovane, ma è davvero in gamba», stava dicendo la prima, entrando nella stanza e credendo fosse ormai vuota a quell’ora del giorno. Con il sole al tramonto, il palazzo semideserto e le tende in parte chiuse, l’errore era più che giustificabile. «Gira voce che nel periodo fra le due guerre si fosse già rifugiato qui in anonimo.»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Athrun Zala, Cagalli Yula Athha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



PETTEGOLEZZI
 
«È così giovane, ma è davvero in gamba», stava dicendo la prima, entrando nella stanza e credendo fosse ormai vuota a quell’ora del giorno. Con il sole al tramonto, il palazzo semideserto e le tende in parte chiuse, l’errore era più che giustificabile. «Gira voce che nel periodo fra le due guerre si fosse già rifugiato qui in anonimo.»
   «L’ho sentito dire anche io!» esclamò l’altra, chiudendosi la porta alle spalle. Erano entrambe troppo distratte dai loro pettegolezzi per guardarsi attorno. «Sarah, la ragazza che sta giù all’accettazione, giura di averlo visto in una foto risalente a quel periodo.»
   «Davvero? Chissà che ci faceva, qui…» sospirò la prima, aprendo uno degli archivi in cui le avevano detto di riporre ordinatamente i vari fascicoli che lei e la sua collega più giovane reggevano fra le braccia.
   L’altra si strinse nelle spalle. «Beh, pensaci: era un disertore di ZAFT e aveva voltato persino le spalle al suo stesso padre. Forse sui PLANT non lo vedevano di buon occhio e Orb deve avergli dato rifugio sotto falso nome.»
   «Può darsi… Però, perché mai poi è tornato ad arruolarsi in ZAFT?»
   «Questo lo ignoro», ammise pensierosa, prima di lasciarsi sfuggire un sorrisetto malizioso. «Tutto ciò che so è che è un gran fico.»
   «Quindi non sono l’unica a pensarlo!» si lasciò scappare la prima, voltandosi a guardarla con aria tremendamente divertita.
   «Ma va’», fece l’altra. «Praticamente quasi tutte le più giovani sono innamorate di lui. Ha un fisico da urlo e dei modi da vero gentleman.»
   «Ed è anche molto intelligente!»
   Questo era opinabile, pensò Cagalli. Si era rintanata in quell’ufficio più di mezz’ora prima, sperando di rendersi irreperibile e di poter esaminare con calma un dossier che le avevano passato gli altri Emiri quella mattina. Le due ragazze, delle quali lei ignorava i nomi, non si erano accorte della sua presenza e lei non aveva fatto molto per palesarsi. Anzi, non appena si era resa conto che stavano parlando di una sua vecchia conoscenza, aveva persino messo il dossier da parte e aveva ricominciato a sorseggiare il tè ormai freddo che aveva portato con sé, decisa a godersi quel teatrino. In fin dei conti, era da un po’ che non si concedeva una pausa.
   «Credi sia vero che voglia mettersi in politica?» si stavano chiedendo intanto le due.
   «Può darsi. Anche se, da quel che ho capito, sposa in pieno le idee del Delegato Athha.»
   Un sospiro affettato ruppe il silenzio che era calato fra loro e le due si scambiarono uno sguardo divertito. «Secondo te è impegnato?»
   «Mah. Sarah dice che non si presenta mai in compagnia. E sì che lei vede entrare e uscire tutti, da qui. Ha anche sbirciato il suo dossier.»
   «Sul serio?»
   «Non so come le sia capitato fra le mani, ma credo che si sia lavorata qualcuno ai piani alti.»
   Cagalli prese un appunto mentale riguardo la nuova ragazza dell’accettazione: avrebbe indagato e preso i dovuti provvedimenti.
   «Non è sposato.»
   «Sfido, io. Non ha ancora compiuto vent’anni. O sì? In ogni caso, è troppo giovane.»
   «E sarebbe carne sprecata per una sola donna», scherzarono, lasciandosi andare di nuovo a una risatina assai poco innocente.
   Il Delegato era consapevole che Athrun fosse oggetto degli sguardi delle altre donne. Era indubbiamente bello, aitante e dai modi gentili e virili a un tempo. L’uomo ideale. Peccato che si fermassero tutte all’apparenza e che nessuna di loro andasse oltre, desiderando conoscere davvero la persona dietro a quella utopica perfezione. Lei stessa era rimasta affascinata da lui, benché, a differenza delle altre, non era stato solo l’aspetto fisico a far capitolare il suo puro cuore di fanciulla.
   Come tutti gli altri esseri umani, Athrun era pieno di difetti. Oh, se ne aveva… Eppure lei amava anche quelli. Forse soprattutto quelli.
   Cagalli sorrise fra sé, provando una fitta di tenera nostalgia per gli anni passati insieme.
   «È sempre così serio… Una tipa, al secondo piano, ha provato ad avvicinarlo», continuavano imperterrite le due pettegole, mentre lei si portava di nuovo la tazza alle labbra. «Lui l’ha respinta con gentilezza. E dire che è molto bella.»
   «Mh», ponderò la maggiore. «Forse allora ha davvero qualcuno.»
   «Oppure non gli interessano le donne.»
   Dei violenti colpi di tosse interruppero quell’assurda ipotesi ed entrambe sobbalzarono, ammutolendo e voltandosi di scatto verso il punto in cui Cagalli temeva di dover sputare un polmone da un momento all’altro. Riprese fiato e guardò le due ragazze, pallide come cenci, attraverso gli occhi velati di lacrime. «Scusate…» riuscì a biascicare.
   «D-Delegato!» annasparono loro, adoperandosi immediatamente in un impacciato saluto di stampo militare.
   Recuperato il respiro a pieni polmoni, l’altra fece loro dono di un sorriso. «Non fate caso a me, non vi darò fastidio», le rassicurò. Nessuna delle due, però, fiatò più, mortificate com’erano dall’essere state sorprese a spettegolare in quel modo su uno dei più validi assistenti del Primo Ministro. Cagalli scosse le spalle. «Davvero. Mi interessa sapere cos’altro avete da dire su di lui», le provocò, tornando a sorseggiare il tè, questa volta con maggior attenzione. Le vide scambiarsi un’occhiata incerta, quindi le incoraggiò oltre. «Sarò anche un politico, ma gli occhi li ho anch’io.»
   «Anche lei lo trova affascinante?» osò domandare la più giovane, che sembrava essere, oltre che la più informata, anche la più sprovveduta.
   Lei sorrise, affabile. «Bello e impossibile, a quanto sembra.» Non potendo immaginare la presa in giro, loro le credettero e annuirono al contempo.
   In quel mentre, il display del suo cellulare si illuminò e l’occhio le cadde sul messaggio appena ricevuto. Parli del diavolo… Toccò lo schermo e si ritrovò davanti un piccolo granchio in stile cartoonesco. Sorrise fra sé: quindi se n’era ricordato…
   Ormai del tutto dimentica delle due oche presenti nella stanza, rimaste immobili accanto all’archivio ancora aperto, sprofondò di più nella poltrona e digitò una semplice domanda: Ti va di vederci, stasera?
   Mezzo minuto dopo la porta si aprì di nuovo, rivelando l’oggetto dei desideri di buona parte dello staff femminile del Parlamento di Orb. Cagalli si raddrizzò all’istante, guardandolo stralunata. «Come cavolo facevi a sapere che ero qui?»
   «Conosco ogni tuo movimento», le fece sapere il giovane, avanzando con sicurezza nella stanza e fermandosi però a una rispettabile distanza.
   Lei fece una smorfia. «Lo sai che questo è stalking?»
   L’altro scrollò le spalle con disinteresse. «Semplici misure di sicurezza per la tua incolumità.» Lo sguardo scettico che ricevette in risposta lo indusse a rilassare i tratti del viso. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma si bloccò quando uno squittio gli sfiorò le orecchie. Si volse e solo in quel momento si rese conto che non erano soli. «Buonasera», salutò le due ragazze, accennando un cortese inchino e mostrando così una prontezza di spirito invidiabile.
   Quelle risposero con educata civetteria, arrossendo da capo a piedi. Cagalli sospirò.
   «Delegato, voleva vedermi?» ricominciò Athrun, con grandissima faccia tosta, ricordandosi solo allora di rivolgersi a lei come si sarebbe convenuto a un suo superiore.
   «Vi dispiace lasciarci soli?» si sentirono domandare le impiegate, che subito scattarono sull’attenti e si dileguarono ridacchiando come due scolarette. «Sto diventando vecchia», mormorò Cagalli, fissando ancora la porta che si erano chiuse alle spalle. «Comincio a non sopportare più il comportamento di queste ragazzine.»
   «Credo siano più grandi di te», le fece notare l’Ammiraglio, senza scomporsi né toglierle gli occhi di dosso.
   Lei alzò un sopracciglio. «Quindi ti sei ricordato», mormorò quasi fra sé, accantonando la questione e ricevendo un sorriso in risposta. Anche l’espressione del suo viso si addolcì e lei si alzò finalmente in piedi, stiracchiando le membra anchilosate.
   «Deduco che lo abbia ricordato anche tu», rispose il giovane, sentendo il cuore gonfiarsi di speranza: a nessuno dei due, dunque, era sfuggito l’anniversario del loro primo tragicomico incontro.
   «Non dire sciocchezze», lo mise a tacere Cagalli, le mani sulle anche, fissandolo seccata. «Sono giorni che ci penso.» Athrun rise, sollevato da quella rivelazione. «Ne ho ancora per un’oretta, temo, ma se dopo non hai impegni, potremmo andare a cena insieme.»
   Preso del tutto in contropiede da quella proposta, gli venne spontaneo domandare: «Noi due soli? Fuori insieme? Sai che polverone potremmo sollevare, se ci riconoscesse qualcuno?»
   «Togli pure quel se», disse lei, asciutta. «Lo faranno di sicuro. Attiri stormi di oche come un faro nel buio.»
   «E sei disposta a correre il rischio?» domandò l’Ammiraglio, sorvolando su quella fantasiosa analogia.
   Cagalli annuì, avanzando nella sua direzione e puntandogli un dito contro il petto con fare accusatorio. «Ritieniti responsabile della cosa.» Davanti al suo sguardo confuso, aggiunse: «Devo difendere il tuo onore.»
   «Eh…?»
   «Metterò anche un bel vestito», gli fece sapere, allegra. Lasciandolo sempre più stranito, girò sui tacchi e tornò ad accomodarsi in poltrona, il dossier di nuovo fra le dita. «Ci vediamo a casa per le otto. Sii puntuale.»












Ma vi rendete conto di quanto tempo è passato? Eppure è bastato l'annuncio del film per farmi provare una maledetta nostalgia canaglia.
Fa pena, ma è una vita che non riesco a dedicarmi alla scrittura, ahimè. Portate pazienza.
Dedico comunque questa sciocchezzuola a tutti i fan della serie e della ship, ma in particolar modo a tre persone davvero speciali.

Shainareth

 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Gundam > Gundam SEED/SEED Destiny / Vai alla pagina dell'autore: Shainareth