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Autore: Tynuccia    23/08/2023    2 recensioni
"Sciocchezze", interviene Yzak, piatto. "Sono certo che i miei sottoposti siano più che felici di non avermi tra le scatole".
Shiho lo guarda attonita. Quand'è che Yzak ha imparato cos'è il sarcasmo?
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Yzak Joule
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Irrazionalità




“Finirai con il rompere quella forchetta, se continui a stringerla con così tanta forza”. La voce di Dearka la riporta alla realtà. “Senza contare che lo stai fissando ormai da due minuti buoni. La gente se ne accorgerà.”
 
Shiho esala un sospiro stanco e lascia andare la posata per passarsi una mano sul volto stanco. “Verrà a piovere”, commenta. “Hai avuto ragione due volte nel giro di trenta secondi”.
 
Dearka si appoggia allo schienale della sedia con le braccia conserte, ma un sorriso irresistibile sulle labbra. “Farò finta di non aver sentito questo sgradito commento solo perché sono settimane che non prendi la tua buona dose di cazzo". Lei non fa in tempo a replicare, che lui ha già alzato la mano per zittirla. "Terza volta che ho avuto ragione?".


"Sei incredibile", bofonchia Shiho, ma non gli dà contro ulteriormente.


La guerra è finita due mesi prima e l'esercito si sta godendo al massimo il periodo di pace. I veri protagonisti, ora, sono i membri del Consiglio ed il nuovo presidente - Lacus Clyne. Lavorano giorno e notte al trattato da stipulare con i Natural e Orb, e questo significa che Yzak Joule, comandante della Voltaire e della Rousseau, è stato assorbito anima e corpo dai suoi doveri da consigliere; questo significa, inoltre, che da settimane lei non passa del tempo con lui. La loro relazione è segreta ai più e il non poter esprimere il suo malcontento la manda ancora più in frustrazione.


E infine oggi, come un fulmine a ciel sereno, Yzak è tornato nei corridoi dell'ufficio militare non si sa bene per quale motivo, ma di sicuro non per espletare i suoi doveri di comandante slash fidanzato visto che ora, seduto ad uno dei migliori tavoli della mensa, sorseggia un caffé in compagnia di Lacus e dei rispettivi segretari del Consiglio. 


"Che faccia tosta".


"Non stai più parlando di me, vero?", continua Dearka, evidentemente divertito dalla situazione. 


Shiho, esasperata, si sporge in sua direzione per tirargli un debole pugno sul braccio. 


"Sfogati, dolcezza! Immagino che a lui non avrai detto nulla".


La ragazza scuote il capo e pilucca l'insalata. "In realtà le cose non stanno andando male", confessa a voce bassa. "Ci sentiamo tutte le sere, ad orari improponibili, ma ci sentiamo". Esala un grosso sospiro. "Dio santissimo, sono proprio un'idiota gelosa".


Dearka si stringe nelle spalle. "Direi che è nella norma. Finora ti è andata bene perché il tuo ragazzo è un misantropo".


Shiho azzarda l'ennesima occhiata al tavolo di Yzak e Lacus. Lei è proprio una signorina dell'alta società, composta e perfetta. Di fronte a lei, lui sta passando in rassegna chissà quale documento sul suo tablet e le sta parlando con fare affabile, azzardando anche il fantasma di un sorriso. 
E quello è veramente troppo.
Si alza e, ignorando l'incitamento di Dearka, si avventura a lunghe falcate fino a loro. Sente gli occhi dei quattro addosso, allora scatta sull'attenti per temporeggiare. "Perdonate l'intrusione", dice con tono neutro.


La prima a parlare è Lacus, che sfoggia un sorriso placido e, con calma quasi studiata, inclina graziosamente la testa verso destra. "Maggiore Hahnenfuss, che gioia conoscerti", cinguetta. "Nessun disturbo, anzi dovrei essere io a scusarmi. Vi stiamo rubando Yzak da così tanto tempo...".


Scelta di parole curiose, ma è la familiarità con cui parla del suo fidanzato che le fa prudere le mani. Non ha nulla contro di lei, razionalmente è un comportamento sciocco, non fosse che per tutti i PLANT serpeggia il pettegolezzo di quale bellissima coppia formino i due e lei non può difendere il proprio onore come vorrebbe. 


"Sciocchezze", interviene Yzak, piatto. "Sono certo che i miei sottoposti siano più che felici di non avermi tra le scatole".


Shiho lo guarda attonita. Quand'è che Yzak ha imparato cos'è il sarcasmo?


"Comunque", continua lui, sventolando la mano per aria. "Cosa c'è di così urgente, Maggiore?". La fissa con il solito sguardo torvo e lei si chiede se sia stata una buona idea marciare fino a lì senza un valido motivo. Non ha bisogno di girarsi per sapere che Dearka se la sta ridendo sotto i baffi.


"Il programma formativo delle reclute", inventa sul momento. "Lo abbiamo ultimato e dobbiamo inoltrarlo alle risorse umane, ma ho bisogno che lei lo revisioni e lo firmi. Per evitare ulteriori problemi, visto l'attuale impegno in Consiglio."


I pochi istanti di silenzio che seguono le sembrano interminabili, ma alla fine Yzak annuisce con aria solenne. "Venga nel mio ufficio tra mezz'ora". Si gira verso Lacus e fa un altro cenno. "Lady Lacus, capirai che dovrò assentarmi".


Lei ride e, santo cielo, perfino quel gesto è perfetto ed intonato. "Ci mancherebbe. Possiamo fare a meno della tua presenza per un'oretta".


Shiho scatta nuovamente sull'attenti. "Molto bene. Grazie. E perdonate ancora l'intrusione". Si allontana prima ancora di sentire una risposta e decide di non tornare al tavolo, dove la aspetta un'insalata mangiata a metà e Dearka, santo patrono delle prese in giro. Poco, ma sicuro le manderà un sms sulla questione e lei vorrebbe soltanto sparire sotto terra per non emergerne mai più.


*


Dopo mezz'ora, Shiho è impalata davanti alla porta dell'ufficio di Yzak, sotto il braccio ha una cartellina vuota.
Il programma formativo non esiste, e di sicuro non è compito del Comandante di due navi capirci qualcosa. L'ha stupita la nonchalance che ha esibito lui, aiutandola nella messinscena da scolaretta. 
"Jones", inizia, redarguendo aspramente il muscoloso segretario che la fissa divertito dalla sua scrivania. "Vedi di andare a farti un giro".


Lui non dice nulla ed obbedisce, ma sembra una fotocopia di Dearka nel leggere tra le righe. Dopo l'ultima battaglia, la preoccupazione di Yzak sfociata in un attacco di rabbia nel non vedere rientrare il Mobile Suit di Shiho li aveva totalmente sbugiardati davanti all'intero equipaggio. 


Shiho prende un respiro profondo e bussa una volta sola prima che il pannello inizi a scorrere, rivelando la scrivania del Comandante Joule. Fa un passo in avanti, gli occhi puntati sul suo capo mentre la porta si richiude alle sue spalle. "Signore," tenta, alzando il braccio in un saluto militare ben rigoroso.


Yzak fa mezzo giro sulla sedia. Sospira e si pizzica il naso. “Il programma formativo delle reclute. Bella cazzata, Maggiore”. 


Lei si morde un labbro e appoggia la cartellina sulla prima superficie disponibile. “Lo so”, concede. Improvvisamente è indecisa su come muoversi nel suo ufficio, sentendosi come una bambina colta con le mani nella marmellata e pronta a ricevere una punizione esemplare.
Gli occhi, però, le si posano su alcuni documenti del Consiglio sulla scrivania, oltre che sul completo blu che indossa Yzak, e l'irrazionale gelosia torna ad impossessarsi di lei. 


"Niente da dire in sua discolpa?", continua lui, sollevando le sopracciglia. Ah, lo stronzo. Sa di essere in vantaggio, e con il tono distaccato da Comandante spera di farla cadere in castagna.


Shiho, dal canto suo, ha sulle spalle anni di relazione con l'albino e, se una volta si sarebbe prostrata ai suoi piedi chiedendo perdono e pietà, animata dal terrore di perdere lavoro e fidanzato in un colpo solo, ora decide di sfruttare appieno la conoscenza acquisita. 
Incrocia le braccia sotto il seno e si appoggia al muro, scrutando Yzak con un'espressione neutrale. "Io no. Lei?".


La sfumatura che tinge il volto di Yzak rende il rosso dell'uniforme di Shiho sbiadito. "Come, scusa?".


Lei trattiene un sorrisetto trionfante. Gli ci è voluto poco per passare dal lei al tu. Com'è prevedibile...
Scrolla le spalle, in un atteggiamento che sa che lo manda in bestia. Cortesemente offerto da Dearka. "Devo ripetere, Comandante?". 


Come se uno sciame di vespe gli avesse punto il sedere, Yzak scatta in piedi e attraversa in poche falcate l'ufficio, parandosi di fronte a lei con piglio minaccioso. "Sei proprio una donna rognosa, a volte", ringhia. Se gli uscisse fumo dalle orecchie, lei non si stupirebbe.


Shiho non batte ciglio e sostiene il suo sguardo. "E lei, Comandante, non sa mai leggere tra le righe".


"Cosa diavolo intendi?!".


"Come volevasi dimostrare", sospira Shiho, ingoiando la risata sguaiata che le raspa la gola. "Beh, credo di aver detto quello che volevo". Bugia stratosferica, soprattutto perché, in fin dei conti, hanno parlato di aria fritta. "Se non ha bisogno di altro, la lascerei tornare alle amorevoli cure del nostro stimato Presidente".


Yzak sbatte piano le ciglia, gli ingranaggi del cervello che lavorano incessantemente, fino a che qualcosa sembra cliccare. "Oh". 


Se Shiho non fosse la controparte di quella conversazione surreale, probabilmente scoppierebbe a ridere per l'espressione da cretino che gli si è dipinta in faccia. Fa schioccare la lingua sul palato, dandosi un contegno. "Mi auguro che ci sia arrivato, Comandante Joule".


L'albino impreca sottovoce e si passa una mano sulla faccia. "Che stronzata, Shiho. Come se volessi volontariamente passare tutto quel tempo con Lacus a parlare di lagne pacifiste".


Il Maggiore Hahnenfuss sospira e si appoggia contro la porta, decidendo di far cadere la corazza. Dopotutto sembra che la sua 'dolce' metà sia tornata razionale; per quanto lo possa essere Yzak Joule, ovviamente. "E infatti lo capisco. Solo che non è stato troppo piacevole riaverti finalmente tra questi corridoi in sua compagnia".


Yzak sbuffa e distoglie lo sguardo, un'irresistibile rossore sulle guance. "E pensare che ho inventato una balla solo per venire qua e vederti. Da lontano, certo, ma meglio che niente".


Shiho solleva un sopracciglio, poi scoppia finalmente a ridere. Da parte di Yzak, quella è una vera e propria dichiarazione d'amore. "Santo cielo", mormora, scuotendo piano la testa, "ci meritiamo a vicenda".


Lui sbuffa, ma il suo sguardo è decisamente ammorbidito. "Vedo di sbrigarmi in fretta, stasera. Ceniamo insieme a casa mia?".


Shiho annuisce lentamente, cercando di mantenere l'aria matura e distaccata. "Ottima idea". Lo scruta curiosamente. "Ti lascio lavorare, dunque". 


Yzak lancia un'occhiata all'orologio appeso sul muro e azzarda un passo in sua direzione. "Ho ancora quarantadue minuti liberi. Tanto vale sfruttare la pausa".


La ragazza nasconde un sorriso trionfante. In fin dei conti, Yzak Joule è proprio un uomo facilmente manipolabile.














ALLELUJA!!!!!! 
Dopo DUE shot in cui c'era Dearka al centro dell'attenzione, sono tornata in pista con i miei bellissimi (e stupidissimi) bambini <3 
Come sempre grazie alle mie compari di scleri in privato per aver riacceso la fiamma dell'ispirazione.




 
  
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