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Autore: A_blue_birdy    23/08/2023    1 recensioni
Il simpatico incontro di Duncan e Courtney quando il ragazzo raggiunge la Spiaggia dei Perdenti dopo la sua eliminazione, piuttosto offeso perché la signorina non si è degnata di venirlo a salutare.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan | Coppie: Duncan/Courtney
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Geoff e Dj erano stati sicuramente più espansivi nelle dimostrazioni d’affetto verso il loro amico metallaro.
In realtà tutti gli ex concorrenti si erano mostrati felici di vederlo e di dargli il benvenuto nel resort. Non se lo aspettava.
Se è per questo nemmeno si aspettava di trovarsi in un resort dotato di tutti i lussi e di tutte le comodità. A neanche due passi da Wawanakwa.
Ottimo, aveva pensato Duncan, almeno poteva godersi un po’ di relax e bella vita, una parentesi rosa tra le punture antitetaniche dovute al reality, e il riformatorio.
Aveva visto praticamente tutti; perfino Eva lo aveva salutato con un “amichevole” pugno sul braccio.
E la principessa dove stava?
Ok, non aveva visto nemmeno Harold, ma quello era prevedibile, ma Courtney? Non che si aspettasse chissà quale slancio di affetto da parte di quella stronzetta acida, ma dai, nemmeno un “ciao” … si erano baciati dopo tutto…
Era stato un bacio da ubriachi, e lei aveva appena vomitato; in effetti un po’ disgustoso sotto un certo punto di vista, ma non è che non significasse niente per lui…
Cringiò internamente per un istante. Dio, da quando era così sentimentale?
Se voleva farsi vedere, bene, pensò, sennò non sarebbe certo andato a cercarla.
Nel frattempo però stava facendo il giro di tutto il resort ripetendo a sé stesso che lui voleva solo “perlustrare il territorio”.
“Vedere la spa”, “rendersi conto del buffet”, “fare un salto in piscina”.
“Dare un’occhiata alla sala cinema” …
Il resort sorprendentemente offriva anche quello.
Era al secondo piano dell’edificio; una grande sala dalle pareti nere e dalle poltrone in velluto rosso, ordinatamente disposte davanti a un grande telo che occupava la parete più ampia. C’era nell’aria odore di popcorn, ma Duncan non riusciva a vedere la macchina, perché quando era entrato aveva trovato tutte le luci spente. E sul telo era proiettato proprio un episodio di A Tutto Reality.
Fu destabilizzante per lui vedere la sua faccia sul grande schermo; insomma: si era visto ogni tanto in qualche telegiornale locale (principalmente ammanettato), ma quello era diverso.
La stanza era vuota a eccezione di un’unica testa che spuntava da una poltrona in prima fila. Duncan pensò che a questo punto potesse trattarsi solo di una persona.
-Harold? –
Courtney si voltò di botto, ma la sua espressione tornò presto seccata. No, non era Harold.
-Credevo che ci fosse quell’infimo traditore… se gli metto le mani addosso… -
-Grazie, principessa, anch’io sono felice di vederti. – rispose Duncan sarcastico, incrociando le braccia e posandosi allo stipite della porta.
-Già… Bridgette mi aveva detto che saresti arrivato. – rispose lei noncurante.
-E tu sei corsa a salutarmi… -
-Che c’è? Non dirmi che ci sei rimasto male. –
Courtney gli voltò le spalle. Duncan non rispose. Tornò a guardare lo schermo. Era proprio l’episodio dell’eliminazione della ragazza, in particolare la cerimonia del fuoco.
-Ti isoli da tutti per venire qui a covare rancore? – la prese in giro lui con un sorrisetto.
Courtney non rispose. In effetti era proprio quello che faceva. Ricordarsi del male che le era stato fatto per mantenere accese le fiamme della vendetta nella sua anima, cose così; non di certo per rivivere i bei momenti insieme a Duncan, questo è poco ma sicuro.
Trafficava nervosa tra le poltrone. Non riusciva a ricordare dove avesse messo il telecomando, e si poteva immaginare perché volesse spegnere al più presto la trasmissione. Da quel momento in poi si sentiva un po’ a disagio.
-E dai, principessa, eri molto più simpatica l’ultima volta che ci siamo visti. – disse Duncan, indicando la Courtney del telo, che gli sorrideva ogni volta che lo guardava.
-Già, e guarda dove mi ha portata. – sbottò la ragazza, volgendogli un’occhiata storta. Raddrizzò la schiena, ignorando la proiezione dietro di sé. - Lo sai che non avrei dovuto trovarmi qui? Se non mi fossi fatta trascinare da te e dalla tua sregolatezza sarei ancora in gara e non avrei gettato all’aria l’opportunità della vita. –
Aveva riacquisito il suo solito cipiglio. Duncan fu sorpreso di rendersi conto che gli fosse mancato.
-Non mi sembravi triste di farti trascinare nella mia “sregolatezza”. – ribatté con un sorriso.
Courtney arrossì. Si mise sulla difensiva.
-Non ci credo che ho perso centomila dollari a causa tua. Tua, e di Harold… -
-Harold? – ora lui non capiva. - Che c’entra Harold? –
-Ha manomesso le votazioni! Mi ha fatta buttare fuori per fare un dispetto a te! –
-Questo non ha senso. Se voleva farmi un dispetto perché non eliminare direttamente me? Io non… -
Courtney da saccente che era perse improvvisamente l’uso della parola. Aveva ricominciato a cercare il telecomando, stavolta con più urgenza, ma non riuscì a trovarlo prima che…
“Credete di essere tanto furbi? Vediamo quanto vi piace se qualcuno si mette in mezzo alle vostre storie d’amore…”
La voce di Harold, così amplificata dagli altoparlanti, e le sue parole, fecero calare drasticamente la temperatura nella sala di per sé già ventilata. Tra i due il gelo.
Eppure Courtney era arrossita così tanto sotto le lentiggini che la sua faccia aveva assunto un colorito viola. Anche Duncan in effetti non ci scherzava… Grazie al cielo (grazie al cielo!) pensavano entrambi, la stanza era buia abbastanza da non darlo a vedere.
Comunque questo non rendeva la situazione meno imbarazzante.
-Ehm… - si schiarì la voce Duncan, al termine dei titoli di coda e della sigla del programma – ho sentito bene o ha detto proprio “storie d’a…” –
-Sì! Hai sentito bene! – lo bloccò Courtney in un falsetto stridulo, riaccendendo la luce della stanza, sperando però di abbandonarla il prima possibile.
-Bè, sotto un certo punto di vista… - Duncan si passava nervosamente la mano nella cresta verde. - … insomma, ci siamo baciati… anche davanti al mondo intero… -
-Sì, ma non vuol dire niente… -
-Non vuol dire niente? –
Qualcosa nella sua voce costrinse Courtney a guardarlo negli occhi. Era facile trattarlo con sdegno quando si rifiutava di volgergli lo sguardo, andando in giro per la stanza, ma incontrando quei suoi occhi azzurrissimi, grandi e… buoni… e delusi, come quelli di un bambino, le veniva il dubbio che stesse sbagliando tutto con lui, e non sapeva nemmeno perché lo facesse.
-Vuol… vuol dire qualcosa? – balbettò lei, senza riuscire a distogliere lo sguardo; così concentrata sugli occhi di Duncan da non rendersi nemmeno conto delle parole che le uscivano dalla bocca.
Fu Duncan a interrompere il contatto visivo. Scrollò le spalle e riprese la sua aria menefreghista, dirigendosi alla macchina dei popcorn.
-No, in effetti non vuol dire niente… - borbottava con noncuranza, gettandosene un pugno in bocca. – era solo un bacio da ubriachi, ma nulla di che. Solo che hai visto Harold… insomma: quello non ha mai toccato una donna in vita sua, ci avrà visto e avrà pensato che intendevo sposarti, visto che ormai avevo compromesso la tua integrità… -
Courtney non riuscì a trattenere un sorrisetto mentre alzava gli occhi al cielo.
-Bè, principessa, mi dispiace che ci sia andata di mezzo tu. Comunque ti avrebbero eliminata lo stesso in un modo o nell’altro. Le ultime sfide erano per gente tosta, tu eri troppo fragile e rompicoglioni per resistere. -
-Io non sono fragile. – ribatté Courtney a testa alta. – Per tua informazione, a casa, faccio Military CrossFit due volte a settimana e pole dance due volte a settimana… -
-Sì, si vede. - biasbigliò lui sorridendo.
-Che cosa? –
-Anche durante le campagne elettorali? –
-Fottiti. –
-Resti comunque una rompicoglioni. E ne è la prova il fatto che c’è là fuori un resort da sogno dotato di ogni divertimento e comodità, tutti si stanno divertendo, e tu te ne stai qui da sola tutto il giorno a guardare le repliche di A Tutto Reality per autocommiserarti. Che cavolo, Court! Credevo di averti lasciata migliore di così! –
-Non sto qui tutto il giorno, solo una volta al giorno… -
-Che rompicoglioni. E quando sei in piscina cosa fai? Guardi il reality sul cellulare? –
-Quando sono in piscina. – replicò lei stizzita. - Mangio gamberetti in salsa rosa nell’idromassaggio. O do la caccia ad Harold. Ma non è più così facile da quando ha iniziato a nascondersi… -
-Ha iniziato a nascondersi? – le domandò Duncan sgranando gli occhi.
-Bè, sì… almeno dopo il primo palo della luce… -
Duncan incrociò le braccia. Annuì un paio di volte, impressionato. Stava elaborando l’informazione. Poi si lasciò sfuggire una risatina.
-Non male… -
Anche Courtney annuì.
-Sì… in effetti non male. –
Incrociò lo sguardo di lui. Fu impossibile in quel momento trattenere la risata che le stava nascendo sulle labbra. Si coprì la bocca con le mani.
-Quando dici “il palo della luce” … - infierì Duncan.
-Lascia perdere… -
-E poi in che senso “il primo”? – ridacchiava anche lui. – Ce ne sono stati tanti? –
-Senti, io me ne vado in piscina. – disse lei, piano piano calmandosi.
-A cercare Harold? –
-Sì, e a mangiare gamberetti. Tu vieni o resti qui? –
-Proposta interessante, principessa, ma sono ancora molto offeso perché non sei venuta a salutarmi quando sono arrivato. –
E avrebbe tanto sperato di sentirsi rispondere: “Mi dispiace tanto, Duncan”; “Sono felice di vederti, Duncan”; o meglio ancora: “Come posso farmi perdonare, Duncan?”, con tanto di sorrisetto malizioso e grattino lungo le braccia.
Ma Courtney era pur sempre Courtney, e lo sorpassò senza guardarsi indietro.
-Come vuoi. –
Spense la luce della sala e Duncan rimase solo immerso nell’oscurità.
-Rompicoglioni… -
   
 
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