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Autore: JeanGenie    26/08/2023    0 recensioni
"Si era accoccolato vicino a lei in attesa di una carezza, fissandola con occhi verdi e familiari."
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Scritto per Writober 2021
Prompt: trasformarsi in un gatto
Sì, questa flash-fic ha due anni.
Sì, a partire da oggi Sabine ha canonicamente un gatto lagnoso.
Aggiungo questo alla lista delle coincidenze bizzarre.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sabine Wren
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ultimi scampoli del Writober 2021 
Prompt: turn into a cat

Un Loth-Cat di nome Ezra

La prima volta che la bestiola l’aveva seguita fino a casa, Sabine Wren non ci aveva fatto troppo caso. Le praterie di Lothal pullulavano di loth-cat e quello sembrava solo un esemplare particolarmente socievole.

La seconda volta l’aveva visto ai piedi della torre. Guardava in su, col suo sorriso largo sul musetto scuro. Poteva essere un altro loth-cat capitato lì per caso ma Sabine era stata certa da subito che fosse lo stesso animaletto che le era saltellato dietro due giorni prima.

La sera seguente era tornato mentre lei si godeva il tramonto seduta sull’erba. Si era accoccolato vicino a lei in attesa di una carezza, fissandola con occhi verdi e familiari. 

Sabine aveva fatto scorrere la mano sulla pelliccia dai riflessi bluastri chiedendosi perché quel modo di guardarla le ricordasse Ezra.

Forse perché tutto, ultimamente, le ricordava Ezra.

Dopo quella sera, aveva iniziato a portargli una ciotola di cibo e dell’acqua e il loth-cat si presentava ogni volta puntuale per cena.

E lei aveva iniziato a chiedersi se non fosse davvero Ezra che era tornato da lei. O almeno un suo messaggero.

Dopo qualche giorno, il loth-cat si era infilato nella torre, era saltato sul suo letto e aveva iniziato ad occuparsi della propria igiene personale.

“Fai come se fossi a casa tua” aveva detto Sabine ridendo. “Hai dei bellissimi colori, lo sai?”

Il giorno dopo il loth-cat aveva deciso che quel posto gli piaceva e che le avrebbe fatto la cortesia di fermarsi a dormire. Sabine gli aveva fatto spazio nel letto e la bestiola si era acciambellata contro il suo stomaco.

“Credo proprio che ti chiamerò Ezra" gli aveva detto grattandolo fra le orecchie mentre lui si addormentava facendo le fusa. 

 

   
 
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