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Autore: Shainareth    26/08/2023    1 recensioni
[Gundam SEED] Benché in realtà si stimassero profondamente, fra loro non era mai corso buon sangue a causa di una dannata, infantile rivalità che risaliva ai tempi dell’accademia militare. Dearka aveva cercato di intercedere per il disertore di ZAFT, ma neanche lui adesso sapeva esattamente cosa sarebbe successo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Athrun Zala, Cagalli Yula Athha, Dearka Elthman, Yzak Joule
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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RAGAZZINA
 

 
«Kira!»
   La voce di Lacus lo indusse a sciogliere l’abbraccio con sua sorella e subito si diresse verso la bella figlia di Siegel Clyne, felice di rivederla dopo gli orribili, concitati attimi di quell’ultima battaglia. Si erano rifugiati insieme sull’Eternal ed erano stati fortunati a uscirne indenni, perché molti altri non avevano avuto la stessa sorte. Tra loro, il Maggiore La Fllaga.
   Sfinita, Cagalli seguì Kira con lo sguardo, almeno fino a che non si sentì arpionare da dietro, all’altezza della vita, e la sua schiena poggiò contro il petto di Athrun, che la strinse a sé con calore. «Grazie», le mormorò all’orecchio, facendola rabbrividire. Ancora una volta le doveva la vita.
   Lei si mosse fra le sue braccia per riuscire a guardarlo in volto. «Grazie a te per non esserti arreso», rispose con gli occhi ancora lucidi, felice di essere riuscita a raggiungerlo in tempo, prima che quel matto compiesse un gesto estremo. Aveva già sofferto la perdita di suo padre, che si era sacrificato per un bene superiore; non avrebbe permesso più a nessuno di fare la stessa cosa.
   Vinto ancora una volta dal travolgente affetto che sentiva di provare per lei, il giovane fu sul punto di sporgersi per baciarla come aveva già fatto prima della battaglia, ma fu interrotto da qualcuno che lo chiamò a gran voce. «Tu! Maledetto!»
   Costretti a sciogliere a malincuore quell’abbraccio tanto intimo, si volsero entrambi e videro venire loro incontro Dearka e, soprattutto, Yzak. Anche loro avevano trovato rifugio sull’Eternal o forse ci erano andati di proposito?
   Il giovane Joule si fermò quasi di fronte a loro, fissando Athrun dritto negli occhi. «Yzak…» mormorò lui, non sapendo bene come affrontare la situazione.
   Benché in realtà si stimassero profondamente, fra loro non era mai corso buon sangue a causa di una dannata, infantile rivalità che risaliva ai tempi dell’accademia militare. Dearka aveva cercato di intercedere per il disertore di ZAFT, ma neanche lui adesso sapeva esattamente cosa sarebbe successo.
   «Prima di farti sbaciucchiare ancora da questa ragazzina natural», esordì inaspettatamente Yzak, «lascia che ti ringrazi per aver distrutto quell’arma maledetta.» Dicendolo, allungò la mano in direzione del rivale di un tempo.
   Pur stupito e commosso da quelle parole, Athrun non esitò e serrò le dita attorno a quelle di lui. «Era il minimo che potessi fare», rispose solo, lasciando intendere che era suo dovere fermare le manie di onnipotenza di suo padre.
   Sentendosi osservato, Yzak spostò la propria attenzione su Cagalli, che lo guardava con fare accigliato. Non aveva mandato giù il modo in cui lui l’aveva chiamata e Athrun lo capì al volo. «Lei è Cagalli», disse allora, presentandola – e sperando che tenesse a freno la lingua.
   L’albino la scrutò dall’alto. «Addirittura la figlia del Leone di Orb? Come sempre voli basso, Athrun.»
   Quella che era ovviamente una battuta sarcastica, ebbe il potere di far scattare la ragazza. «Magari potresti trovartela anche tu, una ragazzina natural, così almeno ti dài una calmata.»
   Preso in contropiede, Yzak sgranò gli occhi azzurri, mentre Dearka, rimasto in religioso silenzio fino a quel momento, scoppiò a ridere. «Cagalli…» tentò di placare gli animi Athrun, che pure faticava a trattenere un sorriso divertito.
   Incurante del fatto che le orbite di quell’impertinente si stessero pericolosamente restringendo in uno sguardo assassino, lei fu sul punto di aggiungere: «Prima però ti consiglio di restituire la parrucca alla nonna e di coprirti quello sfregio da sfigato che hai in faccia.» Se non lo fece fu soltanto perché sentì la mano di Athrun prenderla gentilmente per un braccio. Aveva ragione lui, si disse; non era il caso di mettersi a litigare proprio adesso che forse la guerra poteva essere nelle sue fasi finali.
   «Adesso capisco perché non eri entusiasta del tuo fidanzamento con Lacus Clyne», riprese invece a parlare Yzak. Era ovvio che ad Athrun piacessero le sfide anche in campo sentimentale. «A proposito, lei sta bene?» si interessò di sapere.
   L’altro annuì. «È laggiù con Kira», lo informò, facendo segno verso il fondo dell’hangar della nave.
   «Ah», commentò il giovane Joule, accorgendosi subito che anche fra quei due c’era una sintonia particolare. Che diavolo era successo, nelle ultime settimane?! «Almeno adesso hai ritrovato anche il tuo amichetto.»
   Questa Cagalli non la mandò giù. «Che hai da ridire su mio fratello?»
   Di nuovo il Red Coat si volse a fissarla meravigliato. «Il pilota del Freedom è tuo fratello?»
   «E quindi?» lo sfidò la principessa di Orb, pronta a saltargli al collo se solo avesse osato ancora insultare uno di loro.
   Contro ogni previsione, il giovane si limitò invece a sospirare e a rivolgersi nuovamente ad Athrun. «Dovresti farti vedere da uno bravo», disse solamente, facendo di nuovo sghignazzare Dearka, questa volta quasi con tenerezza.
   Pur arrossendo e risentendosi per quelle parole, lo stesso Athrun non riuscì a non giustificare quella battuta, sebbene i suoi sentimenti per Cagalli non avessero nulla a che vedere con il suo legame con Kira.
   Con la coda dell’occhio vide la ragazza caricare in direzione del suo ex camerata e di nuovo si mise in mezzo, onde evitare che Yzak si ritrovasse un altro sfregio sul viso ad opera della gemella di chi gli aveva procurato il primo.
   «Se ti innervosisci per così poco», prese parola per la prima volta Dearka, rivolgendosi a Cagalli con un sorriso rassegnato, «cosa avresti fatto se ti fossi ritrovata all’accademia militare con questi due?» Entrambi i soldati chiamati in causa sbuffarono. «Ti assicuro che era una guerra ogni santo giorno su chi fra loro fosse il migliore», stava continuando frattanto il biondo. «Yzak avrà il suo caratteraccio, ma ti assicuro che anche il tuo bel cavaliere non scherza.»
   «Dearka!» si limitò ad abbaiare l’albino, non trovando appigli per smentirlo. Lo stesso Athrun rimase zitto, riconoscendo dietro quelle parole soltanto la verità.
   Cagalli s’immusonì. «Lo so bene», chiarì senza tanti giri di parole. Quel disgraziato aveva già cercato di farsi saltare in aria due volte e in entrambe le occasioni lei lo aveva salvato a stento. Ma era il suo stupido, e nessun altro doveva permettersi di parlare male di lui.
   «E ti sta bene lo stesso?» la provocò Dearka, non nascondendo l’ironia nel tono della voce. «Tienitela stretta», si raccomandò al giovane Zala, dandogli un’amichevole pacca sulla spalla.
   «Avete finito con queste smancerie?» volle sapere Yzak, le braccia incrociate al petto con aria seccata. «Forza, torniamo dagli altri», disse all’amico, pronto per salire di nuovo a bordo del Duel.
   Dearka tergiversò, bofonchiando qualcosa e passandosi una mano fra i capelli biondi. L’altro si volse a guardarlo, in attesa di capire che cosa gli fosse preso.
   Fu allora che Cagalli tornò a parlare con una certa soddisfazione nel tono della voce. «Lasciagli almeno il tempo di salutare la sua, di ragazzina natural
   Yzak trasecolò e quasi si slogò una vertebra per passare lo sguardo dall’uno all’altra e viceversa. «Beh...» balbettò Dearka, spostando il peso del corpo da un piede all’altro in evidente imbarazzo. «Non è davvero la mia ragazza...»
   Rimasto miracolosamente senza parole, il soldato Joule si portò una mano davanti al viso, cercando di riacquistare un minimo di lucidità. Aveva bisogno di riposare, ora più che mai. «Va bene», disse poi, con voce stanca e provata. «Ma sbrigati. Ho una ragazzina coordinator da rassicurare.»











Dedicata a Tynuccia.
Shainareth
 
   
 
     
  
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