Anime & Manga > Death Note
Ricorda la storia  |      
Autore: Giuly_2_21    28/08/2023    3 recensioni
Rem sa che le rimane poco tempo. Per questo decide di andare dalla sua adorata Misa, causa e motivo di tutto, per darle un ultimo saluto. Ma nulla va secondo i piani...
***
Ormai aveva fatto quello che doveva fare. Ma ne sarà valsa la pena?
***
L'ultimo atto del suo spettacolo era giunto alla fine, ma Ryuk voleva vederne anche l'epilogo...
***
Tre dietro le quinte di Death Note ambientati prima, durante e dopo il sacrificio di Rem.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rem, Ryuuk
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tokyo, 4 novembre 2007

Rem se lo sentiva fin dentro le ossa. Non avrebbe visto un'altra notte dopo quella. Sarebbe morta prima, trascinandosi con sé L e il suo aiutante Watari, seguendo il volere di Light Yagami (o Kira a dirsi voglia) come una marionetta seguiva quello del suo padrone. Se si concentrava bene poteva sentire l'eco delle risate di scherno dei suoi simili rimasti nel mondo degli shinigami a guardare la sua pubblica umiliazione. Lei, una dea della morte con secoli e secoli alle spalle, si era fatta fregare da un misero essere umano, un mortale.  Eppure Light non era un umano come tutti gli altri. Nessun mortale sarebbe riuscito a tessere una rete di complotti così sottile da essere invisibile persino agli dei (e di cui forse nemmeno lo stesso Light ne conosceva tutte le sfaccettature). Persino Ryuk, che lo conosceva da molto prima di lei, non l'aveva vista. Ma lui non vi è rimasto impigliato. Perchè a lui non importava del destino di quel mondo. Non gli interessava se quella battaglia l'avrebbe vinta L oppure Kira. Lui voleva solo intrattenimento. Mentre a lei, invece, di quella lotta importava eccome perchè il suo esito avrebbe decretato il destino di Misa Amane. 

La sua Misa, la sua croce e delizia, la sua salvezza e condanna. Mai si sarebbe aspettata che un essere umano avrebbe avuto un impatto così grande sulla sua esistenza, eppure fin dalla prima volta che l'aveva adocchiata dal mondo degli shinigami l'aveva sconvolta nel profondo. Quella volta Misa Amane sarebbe dovuta morire, uccisa in un vicolo buio da uno squilibrato ossessionato da lei. Aveva visto lei stessa la scena: la durata vitale prossima allo zero; l'uomo sbucare dal buio e dichiararsi; il rifiuto; il coltello calato su di lei. Ma poi aveva visto Jealous scrivere il nome dell'uomo sul quaderno e infine la durata vitale di Misa aumentare mentre il suo collega si dissolveva in cenere.

Da allora iniziò ad osservarla insistentemente per cercare di capire come era riuscita quella ragazza, all'apparenza uguale a mille altre, a far perdere il senno (e la vita) a un dio della morte suo pari. Non passò molto tempo prima che decidesse di incontrarla di persona con la scusa di consegnarle il quaderno del defunto Jealous. Le rimase accanto diverso tempo ed ebbe così l'occasione di conoscere gli umani da tutt'altra prospettiva: non più dall'alto del cielo come una forza superiore e indifferente, bensì a stretto contatto con la loro quotidianità. In particolare conobbe per davvero Misa Amane; la sua voce da usignolo; i modi, a volte eleganti e pacati, a volte irruenti e infantili; la sua incredibile dolcezza e ingenuità e se ne innamorò. Non era lo stesso amore che c'era tra una coppia di sposi o di fidanzati. Anche se ne avesse avuto la possibilità, Rem non desiderava legare Misa a sé con un anello o un bambino. Ma sempre di amore si trattava. Nel resto quale altro sentimento poteva spingere un essere a desiderare di proteggere la vita e la felicità di altro anche a costo di gettarsi tra le braccia della morte? 

Vita. Morte. Due concetti che le dovrebbero essere familiari, visto che lei era una dea della morte. Eppure aveva imparato a conoscerli davvero solo dopo aver conosciuto Misa e dopo che quest'ultima aveva incontrato e perso la testa per Light Yagami. Oh, quanto odiava quel ragazzo. L'aveva odiato mentre impotente lo vedeva manipolare Misa con la promessa che un giorno avrebbe ricambiato i suoi sentimenti; l'aveva odiato mentre sentiva Misa supplicarla di ucciderla pur di non rivelare nulla a L su di lui e il Death Note e l'ha odiato soprattutto nell'accorgersi che aveva usato il suo affetto per Misa e la minaccia di morte che aveva fatto ai suoi danni per manipolare anche lei. Adesso sia Misa, la persona che ama di più al mondo, che Light, quella che più odiava, erano a un passo dal venir scoperti e arrestati. Adesso tutto dipendeva da lei. Un'unica scelta avrebbe decretato la vittoria o la sconfitta di Kira, la vita o la morte di L, la felicità o la disperazione di Misa. E Light sapeva bene cosa avrebbe scelto.

-A cosa stai pensando, essere bianco?-

Quella banale domanda fu sufficiente a riportarla alla realtà. Abbassò lo sguardo per scrutare il volto pallido e curioso di L. 

-Nulla che potrebbe interessare a un semplice umano come te- tagliò corto lei.

Il ragazzo la fissò per qualche istante come se sperasse di vedere nel suo unico occhio buono un qualsiasi indizio per venire a capo di quell'intrigo. 

"Povero illuso. Non importa che tu lo sappia oppure no. Morirai prima di fare giustizia e io ti seguirò subito dopo" pensò lei amareggiata.

Alla fine L rinunciò e tornò alla sua postazione a fianco di Light il quale non l'aveva degnata di uno sguardo per tutta la sera, sicuro che sarebbe stata al suo posto. Digrignò i denti al pensiero, ma cercò di non farsi notare. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di vederla adirata. Rimase lì in attesa che finissero il lavoro e andassero a dormire. 

Non appena al quartier generale anti-Kira le luci si spensero, Rem salì sul tetto dell'edificio e si lanciò nel vuoto. Quella sarebbe stata la sua ultima notte e non aveva alcuna intenzione di passarla nel luogo che le avrebbe fatto da tomba, in compagnia del ragazzo che l'avrebbe preceduta al patibolo o, peggio ancora, con quello che ce l'aveva mandata.  

La dea della morte lasciò che la gravità la spingesse verso la strada asfaltata pullulante di macchine, che l'aria avvolgesse il suo corpo da rettile facendola vorticare nel mare di vetro, acciaio e luci neon che era la città di Tokyo di notte. Solo a pochi metri da terra aprì le ali e con forte battito risalì. Andò oltre i tetti dei grattacieli fino a raggiungere le nuvole e da lì planò, osservando per un'ultima volta quella città immensa e pullulante di vita mentre si dirigeva verso una casa. La sua casa. Con grazia atterrò sulla balaustra del balcone di un grattacielo non troppo distante dal quartier generale. La portafinestra era stata lasciata aperta per far entrare la brezza notturna nella camera. Al suo interno, su un letto addossato alla parete e circondato da icone cristiane e bamboline, stava Misa. Dormiva profondamente con i capelli biondi sciolti sul cuscino e l'espressione serena. Doveva aver avuto una giornata impegnativa. Rem la guardò intenerita, ma al contempo delusa di non averla trovata sveglia. Le sarebbe piaciuto sentire la sua voce un'ultima volta, anche solo sentirla pronunciare il suo nome. 

-Sei venuta a dirle addio, Rem?- le disse invece una voce decisamente meno dolce, ma molto divertita.

Mosse appena la testa per vedere Ryuk, appollaiato al suo fianco con un sacchetto di carta tra le mani. Lo shingami lo aprì e prese una mela rossa che morse con gusto.

-Contenta che lo spettacolo ti diverta- gli disse stizzita Rem.

-Perchè ce l'hai con me?- le domandò lui serafico -Va bene, ho lanciato il quaderno quaggiù, ma non ho detto io a Light di prenderlo e usarlo. E nemmeno a suggerirgli tutto questo piano complicato per incastrarti. Dovresti essere arrabbiata con lui. O Misa che si è messa in pericolo senza nemmeno accorgersene. Oppure con te stessa che ti sei fatta fregare-

Rem sospirò esasperata. Detestava ammetterlo, ma aveva ragione.

-D'altra parte nemmeno io avevo capito le sue intenzioni fino a poco tempo fa. Quel ragazzo è un genio- continuò lui -Oh. Quanto sarà esilarante vedere la sua faccia quando L scoprirà lui e Misa e li arresterà-

-Mi spiace deluderti, ma non accadrà nulla nel genere- rispose lei con fermezza.

Ryuk voltò la testa verso di lei così in fretta che la shinigami quasi credette che gli si sarebbe staccata dal collo.

-Cos-Cosa?! Vuoi farlo sul serio?!- esclamò sbigottito.

-Certo. L'ho promesso a Misa e io non vengo meno alle promesse-

-Ma ti è andato completamente di volta il cervello?! Se scrivi il suo nome adesso, morirai. Finirai in polvere come quell'idiota di Jealuos. E il tutto per una stupida umana che non ti dedica nemmeno un decimo delle attenzioni che le dai tu!- 

La shinigami già lo sapeva, ma sentire che persino un menefreghista come Ryuk si era reso conto del totale di disinteresse di Misa era un colpo al cuore. Tuttavia non si scompose.

-Perchè ti dai così tanto pena per me? Da quanto ti interessa?- domandò invece allo shinigami nero.

-Non fraintendere. Non mi interessa nulla di te e Misa. Semplicemente non capisco il perchè. Che tu intervieni o meno Misa morirà comunque. Che sia domani o tra 5 anni non ha scampo. Tu, invece, puoi vivere per sempre finché avrai il Death Note. Perchè allora vuoi sacrificarti? Perchè la vita di Misa dovrebbe valere più della tua?-

Contro ogni aspettativa dell'altro shinigami Rem rise. Una risata rauca e amara, più simile a dei colpi di tosse di un fumatore incallito che un espressione di gioia e ilarità, eppure la dea era effettivamente divertita da quanto fosse sciocca quella domanda. Se fosse stata un po' più empatica non lo avrebbe fatto, visto che pure lei se l'era fatta dopo la morte di Jealous, ma lui l'aveva derisa per tutto quel tempo, perchè per una volta non poteva farlo lei?

Dopo qualche secondo si calmò e gli disse con amara ironia: -Vita? Tu pensi che la nostra esistenza, quella lassù, possa essere definita "vita"?- Indicò la strada sotto di loro, animata dallo sfrecciare delle macchine e dai passanti che tornavano a casa o andavano a godersi la vita notturna di Tokyo. -Questa è vita- affermò -Gli umani possono vivere e non sai quanto li invidio per questo-

Vedendo lo shinigami fissarla ancora confuso e sentendo in primis il desiderio di esprimere a voce alta le sue motivazioni per infondersi determinazione e coraggio, continuò. -Sai, fino a qualche mese fa consideravo anch'io gli esseri umani inferiori a noi, per il banale fatto che noi possiamo vivere... no, sopravvivere molto di più rispetto a loro, potenzialmente per l'eternità. Ma poi li ho osservati da un'altra angolazione e mi sono resa conto che è proprio questo grande difetto a dare un valore alle loro vite e scelte. Ognuno di loro ha la possibilità di scegliere quale o quali obiettivi raggiungere nella propria vita, piccoli o grandi che siano. Alcuni riescono a realizzarli, altri rinunciano o muoiono prima, ma è questo il bello. È proprio l'incertezza, la possibilità di fallire a dare valore al percorso. Se gli obiettivi fossero certi e sicuri che senso avrebbe? Dove starebbe la soddisfazione nel raggiungerli? Sarebbe così...-

-...noioso- terminò Ryuk al suo posto (e Rem si stupì non solo che la stesse ascoltando, ma che stesse anche capendo) -È quello che provavo lassù. Noia, noia, noia. Per questo ho lanciato il quaderno quaggiù. Speravo che succedesse qualcosa di divertente ma non ne avevo la certezza. Be', sono contento del risultato. Gli umani sono un vero spasso-

-Non avrei usato quello come esempio, ma almeno hai capito- disse lei -Solo quando commettiamo azioni rischiose, che vanno contro le regole, di fatto sbagliando possiamo dire di "vivere". Ma errare non è divino, è umano-

-Già. Ci riusciamo solo imitando il comportamento umano, ma così facendo andiamo contro la nostra natura e se andiamo troppo oltre, perdiamo lo status di divinità e moriamo proprio come gli umani- concordò lui -Ma continuo a non capire perchè tu voglia sacrificarti per Misa. Perchè vuoi andare oltre il limite?-

-Non mi basta fingere o imitare, Ryuk. Io voglio essere umana- affermò lei -Un'umana vera e propria con un obiettivo da cercare di raggiungere ossia proteggere e rendere felice la persona che mi ha aperto gli occhi e che mi ha regalato delle emozioni che lassù non sarei mai riuscita a provare. E se per garantirle almeno una possibilità di essere felice dovrò morire, allora che così sia. É vero, prima o poi morirà anche lei, anzi forse il mio sacrificio si rivelerà inutile, ma almeno me ne andrò da questo mondo sapendo di aver fatto il possibile-

Ryuk rimase a fissarla per un po' prima di scuotere la testa e addentare un'altra mela. -Hai proprio un obiettivo stupido- disse masticando -Ma potevi dartene uno che non contemplasse il suicidio?-

-Tu... ah. Lasciamo perdere- rinunciò fin da subito Rem -Certo che tu e il concetto di altruismo proprio non lo capisci-

-Sai che ti dico? Meglio così- disse deglutendo -Almeno non mi vengono idee strane come sacrificarmi per salvare...-

-Light-

Una voce lieve, poco più di un sussurro, tuttavia sufficiente a far voltare entrambi gli dei verso la camera. Misa si rigirò nel letto, mugolando ancora nel sonno quel nome e stringendo il cuscino forse sognando che fosse l'amato.

-Persino nel sonno non riesce a non pensare a lui- sorrise divertito Ryuk. -Dove vai?- domandò vendendo Rem alzarsi sulla balaustra e spalancare le ali.

-Ho ottenuto quello che volevo. Non ho più motivo per stare qui- disse lei fredda. Certo avrebbe voluto che il nome pronunciato da Misa fosse il suo, ma andava bene così. Quella era soltanto l'ennesima dimostrazione di quanto ci tenesse a Light e desiderasse stare al suo fianco. Come poteva lei negarle quella felicità seppur apparente?

-Allora addio Rem- si limitò a salutarla Ryuk.

-Addio Ryuk. Goditi l'atto finale dello spettacolo- lo salutò lei. 

Guardò un'ultima volta la ragazza e le rivolse un ultimo saluto. "Addio Misa. Spero che ti goda ogni singolo secondo che ti regalerò. Sii felice, mio adorato usignolo".  Dopo di che saltò dal balcone e volò sulla città illuminata per l'ultima volta.

***

Tokyo, 5 novembre 2007

Era dalla mattina che pioveva. Sembrava che il cielo stesso fosse a conoscenza di quanto quel giorno sarebbe stato funesto. E Rem ne ebbe ulteriore conferma quando sentì L parlare. Voleva provare se la regola del 13 giorni, l'unico ostacolo tra lui e l'arresto di Light e Misa, fosse veritiera. I membri della polizia giapponese iniziarono a protestare a causa della poca eticità di quella proposta (significava costringere qualcuno a uccidere qualcun altro e per poi vedere se il primo moriva dopo 13 giorni), ma Rem sapeva che era solo questione di tempo prima L li convincesse o facesse di testa sua. Quello era il momento per intervenire e doveva farlo in fretta, prima che il coraggio le venisse meno.

Un fulmine cadde e il tuono che ne seguì fu il segnale di inizio. Attraversò la parete, arrivando nella stanza dove lavorava Watari, guardò il suo nome e lo scrisse sul Death Note. Quaranta secondi dopo Quillsh Wammy (questo era il suo vero nome) cadde dalla sedia, stringendosi il petto. L'uomo voltò la testa e la vide, ma ormai non importava più. Riattraversò il muro e si rifugiò qualche piano più sotto dove scrisse un secondo nome sul quaderno, quello fatale: L Lawliet. Rimase a rimirarlo e le venne da ridere rendendosi conto di quanto fosse paradossale quella situazione: alla fine il nome di L, quello che Light aveva cercato così disperatamente, era L. Era sempre stato sincero a riguardo. Ma finito quel momento di ilarità (o isteria?), richiuse il Death Note, lasciò cadere le braccia lungo il corpo e reclinò la testa in avanti come se la consapevolezza le avesse prosciugato tutte le sue forze. 

L'aveva fatto davvero. Sarebbe morta lì, in quella stanza fredda e silenziosa, sola e ignorata da tutti.

"Avrò fatto bene?" si domandò Rem mentre sentiva un tonfo e delle grida inequivocabili provenire dal piano superiore.

"Misa sarà felice?" continuò mentre vedeva il suo corpo sgretolarsi in polvere grigia, quasi argentata, e cadere sul pavimento lucido.

"Jealous" si chiese improvvisamente "Ti sei mai pentito di averlo fatto? Di fronte alla morte, al vuoto eterno ti sei mai pentito di aver dato la tua esistenza per lei?"

Fu allora che lo vide. Se fosse realtà o follia non lo seppe mai. Sta di fatto che, osservando il riflesso sul pavimento, vide sotto il suo volto ormai sgretolato quello di una giovane donna dalla pelle chiara, i capelli viola e gli occhi ambrati. Rem sorrise e il volto rise con lei.

"Sì, ho fatto bene. Sì, sarà felice. E no, non mi sono pentita. Lo rifarei mille volte. Per vivere. Per essere umana. E per lei. Per..."

-Misa- pronunciò con le sue ultime forze e spirò.

***

Tokyo, 14 febbraio 2014

La città era in festa. Le vetrine dei negozi erano agghindate di cuori e addobbi rossi, le pasticcerie esponevano orgogliose i loro miglior dolcetti al cioccolato e coppiette di tutte le età affollavano le strade tenendosi per mano. Ma Ryuk non era interessato a quello. Con due battiti d'ali passò oltre sapendo che non l'avrebbe trovata laggiù. 

Per l'ennesima volta si chiese cosa l'avesse spinto nuovamente a scendere sulla terra. La risposta poteva essere semplice. Voleva assistere alla morte di Misa Amane di persona, epilogo dell'opera iniziata da lui anni prima. Ma davvero era solo quello?

Si adagiò sul tetto di un palazzo poco distante dalla stazione dei treni e lì, oltre la balaustra, con i piedi a pochi centimetri dal baratro, stava lei. Era vestita con un abito con la gonna e le maniche ampie, nero come il trucco che aveva sugli occhi, nero come la morte che bramava di raggiungere per ricongiungersi all'amato.

Ryuk si avvicinò e la sfiorò piano con il suo Death Note. Avrebbe potuto assistere alla sua morte in disparte, senza intervenire, ma una curiosità al limite del morboso lo spingeva a voler parlarle un'ultima volta.

Misa si voltò. Sussultò leggermente, ma per il resto la sua reazione fu pacata, o forse sarebbe meglio dire, apatica.

-Chi sei?- domandò con tono piatto.

-Sono Ryuk, un dio della morte- disse semplicemente lui. Nel resto che senso aveva rispiegarli tutta la storia ora che erano alla fine?

-Sei venuto a prendermi?-

-No. Solo ad assistere- rispose -Misa...-

-Non doveva andare così- lo interruppe lei -Io e Light stavamo per annunciare il fidanzamento. Questione di pochi mesi, massimo un anno e saremmo diventanti marito e moglie. Non vedevo l'ora di indossare un bel vestito e andare all'altare.
Ma lui non è più tornato da me; gli hanno sparato ed è morto. Ora sono sola. Non ho più niente-

Una lacrima solitaria le rigò la guancia e cadde sul cornicione.

-Avrei voluto avere dei figli da lui- continuò lei -Tanti piccoli bambini e bambine da amare. Mi sarebbe piaciuto chiamare la nostra prima femmina Rem-

Allo shinigami quasi gli venne un colpo. -Rem?- ripeté.

Lei annuì. -È strano. Non mi ricordo chi sia, che aspetto avesse, dove e quando ci siamo incontrate e nemmeno cosa ci legava. Eppure sono sicura di averla incontrata e di doverle molto. Molto più di quanto merito-

"Si ricorda il suo nome. Nonostante abbia perso i ricordi legati al Death Note si ricorda di lei" si rese conto Ryuk.

La domanda a quel punto sorse spontanea. -Misa, in questi 5 anni passati con lui tu sei stata felice?-

La ragazza si voltò completamente verso di lui, dando le spalle al baratro e le sue labbra si incresparono in un sorriso triste.

-Più di ogni altro momento della mia vita-

Chiuse gli occhi e mormorò un'ultima volta: -Grazie Rem-

Si sbilanciò con i talloni e si lasciò cadere all'indietro sparendo oltre il baratro. Ryuk si sporse e la vide laggiù sulla strada, immobile come una bambola rotta, con un'aureola di sangue a circondarle i capelli. Una mortale che aveva fatto la fine di ogni altro mortale. Eppure non poteva essere come tutti altri se era riuscita a suscitare così tanta curiosità tra gli shinigami e farne impazzire e morire due. Cosa aveva di così speciale?

Non era riuscito a capirlo né parlando con Rem né vivendo con lei per 5 anni. Probabilmente non lo avrebbe scoperto mai e a dire il vero nemmeno gliene importava più di tanto.

Aprì nuovamente le ali e volò lassù nel grigio e monotono regno degli shinigami.

Lo spettacolo era finito.

~THE END~

Autrice Time

Death Note non fu il primo anime che vidi. Già da bambina ne guardavo parecchi in TV come Doraemon, One Piece, Occhi di Gatto, Sailor Moon Crystal (il primo in assoluto di cui ho seguito assiduamente puntata dopo puntata in ordine cronologico). Non è il mio preferito in assoluto (lo è stato a lungo finchè non ho scoperto JoJo) e nemmeno lo considero il miglior anime di tutti i tempi. Ma se devo trovare il galeotto tra gli anime, quello che ha acceso la passione per questo mondo e mi ha fatto dire "Ne voglio di più" è sicuramente lui. Per lui nutro un amore e una gratitudine sconfinata e non credo ci sia modo migliore per omaggiarlo se non così.

Questa OS doveva essere in realtà parte di una fanfiction molto più lunga, ideata subito dopo la visione ossia nel lontanissimo 2018, ma lo ammetto decisamente confusionaria, banale e che andava completamente contro il senso della storia. A oggi non mi ricordo bene la trama (e forse è meglio così), tuttavia il prologo che doveva fare da ponte all'opera originale e la ff (ovvero Rem che discute sugli umani con Ryuk e poi si sacrifica) mi è rimasto in testa e ho deciso di riproporlo come OS.

La parte della discussione e del sacrificio era già decisa, mentre quella finale su Misa un po' meno. All'inizio volevo che si svegliasse mentre Rem e Ryuk parlavano, le dedicasse un'ultima canzone e poi si mettesse a piangere dispiaciuta per quello che sarebbe accaduto. Poi ho pensato a Misa che scopriva da Light della sua morte e ne rimasse dispiaciuta sebbene grata per averle permesso di stare con Light. Entrambe valide opzioni (con la seconda potrei fare un'altra OS), ma alla fine ho optato per Misa che, alla fine della sua vita, dimostra a Ryuk e a tutti che in realtà a Rem ci teneva o quantomeno le era grata per il suo sacrificio a tal punto da "ricordarsi" inconsciamente di lei. E a mio modesto parere, non c'è modo migliore di dimostrarlo.

Spero che questi piccoli "dietro alle quinte" vi siano piaciuti e noi ci vediamo con una prossima OS che, chissà, potrebbe essere di nuovo Death Note.

Ciao, Giuly♡

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Giuly_2_21