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Autore: Angi Lightwood    28/08/2023    0 recensioni
Racconti brevi della coppia composta da Alec Lightwood e Magnus Bane. Ognuna di queste storie ha un'anima a sé stante non collegabile con le altre.
Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Magnus Bane
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Da quando se n’erano andati Clary e Jace, quella stanza remota dell’Istituto sembrava vuota. Magnus sapeva che il demone che avevano steso prima poteva risvegliarsi da un momento all’altro, ma doveva realizzare ciò era appena accaduto. Quello che aveva detto a Clary era sorprendentemente vero. Gli aveva ridato indietro una vita che gli era stata tolta senza chiedergli il permesso. Ora che aveva ottenuto di nuovo la magia poteva avere il mondo in mano ancora una volta. Gli ci erano voluti anni per accettare il mondo senza questa e adesso tutto aveva ripreso un colore nuovo che nessuno aveva mai provato. Decise di provare i suoi poteri ultraterreni sulla creatura che aveva lasciato sul pavimento. Nonostante fossero passati anni, sapeva come muoversi e dove focalizzare i suoi pensieri. Dalla sua mano uscì una luce rosso fuoco che ad occhi poco allenati al mondo magico potevano sembrare fiamme. Tutto sommato, l’effetto che produsse sul corpo di quel demone fu quello del fuoco. A poco a poco ogni strato di pelle bruciava e si faceva polvere. L’odore era nauseante, tuttavia Magnus quasi lo apprezzò se quello doveva essere il prezzo per riavere i suoi poteri. Fece appena in tempo a cancellare quell’odore di plastica bruciata che sentì dei passi risuonare tra le mura. Stentava a credere che qualcuno avesse trovato quella stanza nei sotterranei. Chiunque fosse conosceva il posto o si era perso. O era ubriaco. Non sapeva se era in realtà consentito restare in quella zona dimenticata dal mondo, ma poteva sempre optare per una bugia innocente. Finalmente il nuovo arrivato comparì sulla soglia di quello strano magazzino pieno di robe inutili che nessuno avrebbe voluto a casa propria. Magnus lo riconobbe subito e non negò a se stesso di apprezzare ciò che stava vedendo. Il ragazzo che gli si era presentato con il nome di Alec Lightwood non lo aveva ancora visto e l’espressione compiaciuta di quando lo aveva visto la prima volta era scomparsa dal suo viso. Magnus avrebbe osato dire che era preoccupato e nervoso per qualcosa. Rimase in piedi sulla soglia per qualche secondo fino a quando Magnus non capì che era a telefono con qualcuno. “Izzy, non li vedo. Non ho idea di dove possano essersi cacciati. Ti ho detto che dovevamo lasciarli a casa da soli quei due. Non si sanno rapportare con il mondo quando sono insieme. Si…. Ti sto dicendo che neanche Jace non risponde” Magnus rabbrividì. Sapeva che i veri Clary e Jace di quella dimensione non se ne erano andati veramente. Appena Clary e JAce dell’altra dimensione avevano varcato il portale i due veri sarebbero ricomparsi. Dove Magnus non lo sapeva e non gli sarebbe neanche dovuto importare. Ma quel ragazzo sembrava veramente angosciato nonostante il tono di polemica che aveva al telefono. Dopotutto era grazie al suo aiuto che si era imbucato alla festa dell’Istituto e il minimo che potesse fare era localizzare i suoi amici perduti. Fortunatamente aveva con sé il telefono di Clary. Se lo mise tra le mani provando a centralizzare la figura di Clary. mano a mano le immagini gli ricorsero alla mente e riuscì a vedere Clary in compagnia di qualcuno. La figura ricordava quella di Jace e se era così Magnus aveva preso due piccioni con una fava. Non era impossibile che si fossero entrambi ritrovati nello stesso luogo nello stesso momento. Magnus non riuscì precisamente a capire dove fossero poiché le strade di New York erano tutte uguali al buio. Riconobbe però il giardino dell’Istituto alle spalle di Clary. sembrava molto diversa dalla ragazza che gli aveva chiesto aiuto a casa sua. In lei aveva visto un’urgenza, una sete di combattere per le sue ragioni che non caratterizzava gli abitanti di quella dimensione. Loro non avevano demoni alle calcagna o missioni da compiere. Per Magnus era stato bello finchè era durato. < < Magnus Bane? > > .Alec Lightwood gli stava semplicemente chiedendo se si ricordasse bene il suo nome e non sembrava minimamente turbato di incontrare un imbucato nel magazzino. < < Alec > > Chiamarlo Alec gli sembrava più facile, nonostante l’atteggiamento sfacciato era più giovane di lui. Magnus gli avrebbe dato vent’anni. Lui sorrise e Magnus si augurò di non averlo messo in imbarazzo per la troppa confidenza con cui aveva pronunciato il suo nome. < < Come mai qui? È con qualcuno? > > Magnus si sentì le guance tingersi di rosso. Effettivamente un imbucato non aveva ragione di entrare in un magazzino dopotutto. < < No. No. Sono solo. Non c’è nessuno. Guardavo un po’ in giro. Sa ci sono tante cose da vedere qui e credo di essermi perso > > Scusa più banale del mondo, ma purtroppo la magia non lo aiutava con l’immaginazione. < < Lei invece? Sta cercando qualcuno? > > Buon tentativo per distogliere l’attenzione da lui. < < Sto cercando mio fratello e la sua fidanzata. Lui è biondo lei rossa > > Alec mise il cellulare nel taschino interno della giacca, ma comunque tenne un contatto visivo con lui e a Magnus capitò di posarsi troppo su quegli occhi. La luce li faceva diventare marroni chiaro, ma delle sfumature di verde zampillavano all’interno. Magnus trovò non poca difficoltà a staccare gli occhi dai suoi. < < La posso aiutare? > > Alec sollevò gli angoli della bocca e se quello era il sorriso che rivolgeva per semplice cortesia non osava immaginare come sarebbe stato quello vero. < < Non si preoccupi e si goda la festa. I miei drammi familiari non valgono la pena di essere condivisi > > Magnus rispose al suo sorriso divertito ripensando ai drammi con suo padre. < < Insisto. È grazie a lei che oggi ho potuto concludere il mio affare qui > > Alec alzò il sopracciglio mostrando una leggere confusione. < < Che tipo di affari? Non loschi spero. Le ricordo che mi sono preso io la responsabilità per lei > > Neanche finì la frase che la risata di Alec rimbombò per tutta la sala. Magnus non sapeva per cosa essere sconvolto mentre lui continuava a ridere. < < Doveva vedere la sua faccia. Comunque ho già controllato le sale principali e di loro nessuna traccia. Mia sorella e altri amici mi mandano aggiornamenti e si sono già divisi > > Alec sembrava averlo coinvolto nel gruppo di ricerca. < < Potremmo andare io e lei fuori dall’Istituto. Magari sono usciti e nessuno li ha visti > > Alec aggrottò le sopracciglia scetticamente. < < Me lo avrebbe detto il buttafuori > > al ricordo di quel pallone gonfiato di Rajal Magnus provò un fastidio incalcolabile. < < Se è lo stesso che non mi voleva fare entrare non mi fiderei troppo. Non che io dubiti della scelta dello staff ma quello si vede che è incapace. Scommetto che fa entrare le belle ragazze che non hanno il biglietto > > se Magnus si era chiesto come fosse il sorriso di Alec quando rideva, ora aveva una risposta che superava le aspettative. Le fossette che si creavano intorno agli occhi rendevano il suo viso dolce e quasi bambinesco e gli occhi gli brillavano dalla gioia. < < Sono anni che provo a beccarlo sul fatto ma riesce sempre a scamparla. Comunque proviamo a cercarli fuori. Forse sono andati a prendere un po’d’aria > > Magnus non si sarebbe aspettato che lo invitasse alla ricerca, ma non gli diede fastidio. Appena avrebbero trovato Jace e Clary avrebbe ringraziato Alec Lightwood e sarebbe andato dritto a casa. Intanto lo stava inseguendo per i corridoi dell’Istituto e stava ringraziando Dio che gli aveva mandato Alec per orientarsi in quel labirinto infernale che chiamavano Istituto. Se non fosse stato per il passo veloce Magnus avrebbe detto che Alec Lightwood non era preoccupato per suo fratello. Ma la fretta di trovarlo lo tradiva a mani basse. Ad un tratto si ricordò che anche Magnus era lì con lui che arrancava per stargli dietro e rallentò il ritmo. Appena gli fu accanto rivolse lo sguardo verso Magnus. < < Ci possiamo dare del tu? Non mi sembra ci sia una grande differenza di età tra noi > > < < Forse sì, forse no > > < < Visto che siamo tutti e due sicuramente maggiorenni possiamo scommettere. Se non li troviamo fuori dall’Istituto sono costretto a tenermi Rajal come uomo della sicurezza. Se invece sì, scalo i soldi dal suo stipendio e il restante lo do a te > > < < Wow. Accetto. In una festa del genere deve guadagnare parecchio > > < < Non me lo ricordare > > Attraversarono l’entrata sorpassando la folla davanti. Certo avere l’organizzatore della festa accanto a te deve essere comodo. Scesero le scale dell’Istituto fino ad arrivare al giardino. Alec gli passò davanti e gli fece il segno di seguirlo all’interno di quel piccolo spazio verde. Si nascose dietro un cespuglio e quando lo raggiunse gli indicò l’albero davanti. Non era particolarmente alto ma i suoi rami si estendevano ricoprendo le due figure che si stavano nascondendo sotto le sue foglie. Jace e Clary si stavano impegnando in un appassionato bacio sotto l’albero dell’Istituto. Troppo romantico persino per Magnus. Sentì Alec sussurrare al telefono: < < Li abbiamo trovati, annulla le ricerche > >. Magnus provò un piccolo tonfo al cuore nel sentire “abbiamo” come se avesse dato per scontato che era stato un lavoro di squadra. Era a poca distanza da Alec e il suo profumo di menta che gli riempiva le narici lo spronava ancora di più ad avvicinarsi. Per fortuna, Alec si allontanò per dirigersi verso l’Istituto. Anche Magnus si mosse, ma non per seguirlo. Aveva deciso di andare verso casa. Ormai Clary Fairchild e Jace Lightwood non erano più un suo problema. Magnus raggiunse Alec che si stava sistemando la giacca. < < Grazie mille per aver indovinato al primo colpo. Suppongo che tu aspetta il tuo compenso e vai a casa > > < < In realtà mi puoi ripagare benissimo con un drink. Forte. E a spese di Rajal ovviamente > > Alec strabuzzò gli occhi e Magnus subito capì che aveva frainteso tutta la situazione. < < Wow. La stessa cosa che stavo pensando io. Però non qui. Mia sorella ha in mano le redini e io non voglio passare un’altra ora a cercare quei due. Scappiamo finchè siamo in tempo > > Magnus gli sorrise sperando fosse anche un po’ per lui che si allontanasse dal suo lavoro. Da quando lo aveva visto per la prima volta aveva percepito tra di loro una certa elettricità che non sapeva spiegare. Non capiva se anche Alec aveva provato lo stesso ma voleva scoprire se l'attrazione tra di loro esistesse anche dopo quella piccola esperienza insieme. Mentre stava pensando, Alec lo guardò come se stesse misurando con attenzione le parole da dirgli. Magnus si convinse subito che stesse solo cercando una scusa per non venire con lui. < < Non me la sento di giudicare il povero Rajal. D’altronde anche io questa sera ho fatto entrare una persona anche se non aveva l’invito. Speravo di sapere più su di te ma poi te ne sei andato di fretta. Pensavo di aver corso troppo e ho capito che c’è qualcosa in te che mi attrae e non parlo solo dell’aspetto fisico. Beh.. in gran parte è anche per quello ma c’è qualcosa nei tuoi occhi che mi suggerisce che te sei buono e… pacifico. Mi rassereni molto. Oddio, sto divagando troppo > > Questa volta fu il turno di Magnus di ridere di lui anche se gli piaceva scatenare quelle sensazioni in Alec Lightwood. < < Sono corso via perché avevo un affare urgente da sbrigare, ma sarei rimasto volentieri. Non è successo niente che non si possa recuperare stasera > > Alec non trattenne un sorrisone e Magnus pensò che se continuava così quella sera già lo avrebbe sposato a Las Vegas. “Beh, con la magia non ci vorrebbe niente. Ma forse non è ancora pronto per questo” - - - - Erano già passati due anni dal loro matrimonio e Magnus ricordava ancora quando l’incontro con una Clary Fairichild di un altro universo lo aveva portato ad Alec. Ovviamente già da quella sera Magnus aveva capito che l’incontro con Alec Lightwood era voluto dal destino. Se alla loro prima uscita aveva avuto modo non solo di apprezzarlo fisicamente ma anche caratterialmente, con i mesi e con gli anni aveva avuto modo di confrontarsi con i suoi difetti e le sue debolezze irrisolte. Come il più tradizionale dei clichè, si erano baciati appena dopo tre ore dal loro prima incontro e da lì Alec Lightwood è stato ogni volta una scoperta per Magnus. Non sempre era stato facile e bello, ma Magnus non rimpiangeva niente di quello che c’era stato. Tuttavia, anche adesso che volevano adottare un bambino dell'orfanotrofio di Brooklyn, in tutti quegli anni Magnus non aveva rivelato il suo segreto ad Alec. Aveva sempre voluto, ma la paura di essere considerato per l’ennesima volta quello sbagliato e fuori posto lo aveva bloccato ogni volta. Una parte di sé sapeva che Alec lo avrebbe accettato e non solo perché erano sposati. Magnus non aveva avuto bisogno di imparare ad amare la parte di Alec più buona e meno giudicante. Ed era proprio quell’amore incondizionato nei suoi confronti che lo aveva convinto a rinunciare alla sua magia. Proprio quel giorno Magnus avrebbe detto tutto ad Alec e avrebbe riportato la sua magia allo stato dormiente prima dell’arrivo di Clary. In quel momento il telefono di Magnus squillò e riconobbe la suoneria dei messaggi. Li aveva tre sulla schermata. Uno era di Isabelle, la sorella di Alec. < < Magnus, convinci Alec a provare la giacca che gli ho regalato. So per certo che gli starà da Dio. Tua Iz > > Magnus non trattenne un sorriso. Sapeva per certo l’azzurro donava ad Alec più di quanto i suoi occhi riuscissero a sopportare. Lesse il messaggio della mamma di Alec, Maryse. “Magnus, spero di trovarti oggi a cena da noi. Ci saranno tutti” Magnus rilesse l’ultimo messaggio più volte. All’incontro ufficiale con sua madre, Alec gli aveva detto che Maryse già lo adorava per il solo fatto di esistere. E infatti, sua madre gli aveva fatto sentire l’affetto che non aveva mai ricevuto dalla sua. Tuttavia, il suo messaggio era strano. Era da anni che Magnus partecipava alle cene di famiglia. Perché proprio quel giorno Maryse aveva dei dubbi sulla sua presenza lì? Sperò che il destino non gli stesse mandando dei messaggi negativi. Non fece in tempo a rassicurarsi che sentì la porta aprirsi dietro di lui. Senza rendersene conto, i suoi occhi incontrarono quelli di Alec. Il suo sorriso lo accolse e ogni incertezza di Magnus sparì. Non gli sembrava possibile che dopo due anni di matrimonio e uno di frequentazione Alec Lightwood gli facesse ancora quell’effetto. < < Buonasera, sposo. Sei pronto per l’ennesima cena di famiglia di questa sera? > > Magnus si ritrovò a sorridere al finto tono polemico di Alec. < < Non mancherei per niente al mondo > > Alec trattenne un sorriso e scrollò le spalle come per mostrare indifferenza. < < A volte penso che mia madre lo faccia apposta solo per vedere te > > Al ricordo di Maryse, il sorriso di Magnus si affievolì ma Alec sembrò non farci caso. < < Alexander, ti devo dire una cosa > > < < Perché questo tono angosciato? c’è qualche segreto che ti sei rifiutato per anni di dirmi? > > Magnus temette di perdere gli occhi dalle palpebre, ma si sforzò a tenere la calma. < < Sai cosa intendo? > > Il volto di Alec diventò serio e ogni traccia di scherzo che gli aveva visto pochi secondi fa negli occhi sparì. < < Non lo so per certo. Vorrei sentirlo dire da te > > Alec non poteva avere veramente idea di cosa gli aveva nascosto per tutti quegli anni. Tuttavia, Magnus annuì e cercò di respirare più aria possibile. < < Sono uno stregone > > Magnus non vide Alec respirare per trenta secondi. Mentre teneva in conto per il quarantesimo secondo, Alec lo guardò fisso negli occhi. < < Immaginavo qualcosa del genere > > Magnus pensava di aver sentito male. < < Come facevi a saperlo? E perché non mi hai mai detto niente? >> < < Clary e Jace avevano dei ricordi di te all’Istituto quella sera in cui ci siamo incontrati. Raccontavano cose assurde di te e di loro… non è mai stato chiaro. Ho sempre avuto voglia di chiedertelo ma pensavo fosse da pazzi > > Magnus trovò difficoltà a respirare. In tutti quegli anni non aveva idea degli effetti che la sua magia aveva avuto su Clary e Jace perché pensava che non avrebbero mai ricordato del suo rapporto con i Jace e Clary dell’altra dimensione. Nel mentre, Alec lo stava guardando in ansia. < < perché te non me lo hai mai detto? E perché hai deciso adesso di farlo?> > Magnus sentì il bisogno di sedersi. < < Avevo paura. In questa dimensione la mia magia non dovrebbe neanche esistere. Io non dovrei esistere > > Magnus sentì Alec sedersi accanto a lui sulla poltrona del suo salone. Fece di tutto per evitare il peso del suo sguardo. < < Sono pronto a scommettere che non esiste nessuna dimensione di questo universo in cui vorrei che tu non ci sia > > Magnus provò ad alzare lo sguardo e trovò negli occhi di Alec la stessa adulazione che gli aveva visto il primo giorno. Sentì il tocco leggero sulla guancia. < < Povero, Magnus. Anche io mi sono sentito sbagliato per molto tempo. Ti posso giurare che senza di te il mondo non ha senso di esistere. Almeno spero che valga solo per me > > Magnus trovò difficoltà a capire le sue parole e in compenso vide solo il sorriso di Alec avvicinarsi a lui. Prima di capire cosa volesse fare lo fermò pentendosi già di quello che stava per fare. < < Ho intenzione di rinunciare alla mia magia. Voglio invecchiare e essere sepolto al tuo fianco > > Gli occhi di Alec si aprirono per la sorpresa e Magnus era sollevato perché stava iniziando ad avere una reazione normale. < < Non lo devi fare per me. Non posso immaginare un mondo in cui tu non esisti > > Fu la volta di Magnus ad accarezzare la guancia di Alec e come risposta lui avvicinò il viso ancora di più alla sua mano senza staccare gli occhi dai suoi. < < Io non voglio il mondo. Voglio te > > Alec fece la solita smorfia che si creava sul volto quando cercava di trattenere un sorriso. < < Allora avrai quel che vuoi…. Se sopravvivrai questa sera. Devi molte spiegazioni a jace e Clary > > Magnus alzò gli occhi al cielo. < < Non abbiamo tempo per rimandare? > > Alec guardò teatralmente l’orologio sul suo polso. < < No, ma abbiamo tempo per altro.. > > Magnus rise sentendo la pressione delle mani di Alec sul suo corpo. Guardò che era impegnato a baciargli il collo. < < Per te quindi non cambia niente? > > Magnus sentì Alec indugiare sotto di lui. < < La tua magia sarà anche fantastica, ma l’hai tenuta nascosta così bene che non ho potuto altro che innamorarmi di te per come sei. O forse ho sempre sospettato che tu eri diverso da tutti. Non ho idea sinceramente. So solo che non rinuncerei mai a te. Spero che questo ti basti > > Magnus chiuse gli occhi, deciso a lasciarsi andare per sempre con Alec. < < Mi basterà sempre > >
   
 
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