
- Oh no, ancora! - esclamò Lucy.
Ormai erano settimane che il suo studio legale veniva invaso da regali, cioccolatini e rose rosse.
- Come profumano! - disse la segretaria Peggy sistemando gli ultimi fiori arrivati in un vaso. - Quel tizio sta spendendo una fortuna in fiori.
- Peccato che non la spenda per qualcosa di più utile, come un biglietto di sola andata per i Mari del Sud!
- Non capisco di cosa ti lamenti, Lucy: sei bella, famosa, hai una carriera invidiabile e sei corteggiata da uno degli uomini più ricchi della città!
- E di quest'ultima cosa farei volentieri a meno! - rispose lei frugando tra le sue scartoffie. - Ho già abbastanza problemi senza andare a cercarne altri!
- E che problema sarebbe essere corteggiata da un uomo così ricco?
- Il fatto che non mi interessa! E poi sono già sposata con il mio lavoro!
Peggy sbuffò seccata: - E va bene, ma poi non venire a lamentarti con me se rimarrai per sempre una zitella inacidita!
In quel momento il notiziario alla radio annunciò i fatti di cronaca.
- Il miliardario Nick Miller è stato arrestato oggi con l'accusa di aver ucciso lo scrittore Wilbur Clark. La vittima da molto tempo rifiutava ogni contatto con il pubblico...
- Ogni tanto delle buone notizie! - disse Lucy soddisfatta.
- Ma che cosa dici?! - disse Peggy spalancando gli occhi. - È una notizia tremenda! Quel povero giovane è in galera!
- Beh, succede quando commetti un omicidio!
- Ma era un così caro ragazzo che ti faceva la corte!
- Appunto: stando in galera non potrà più farlo!
- Non fare così, Lucy! È chiaro che si tratta di un errore! Tu sei un avvocato eccezionale, potresti difenderlo!
- Certo, così mi si appiccicherebbe ancora di più!
- Quindi lasceresti condannare un innocente solo per non essere più infastidita?!
- Ehm... Sì!
Peggy sbatté la mano sulla scrivania furibonda: - Signorina Lawyer, o lei difende quel povero ragazzo, o la sottoscritta farà sciopero per sei settimane!
Vedendo la quantità di scartoffie alle spalle di Peggy, Lucy sospirò rassegnata: - Va bene, hai vinto! Mi assumerò l'incarico!
Gli occhi di Nick si riempirono di lucciole non appena vide Lucy entrare in parlatorio.
- Lucy, amore mio!
- Non farti strane idee Miller, sono qui solo per lavoro! E spero per te che tu sia innocente, perché non sarà facile dimostrarlo in tribunale!
- Oh, tesoro!
- Non chiamarmi tesoro!
- Come vuoi, te... Cioè, Lucy!
- Non chiamarmi nemmeno Lucy! Per te sono l'avvocato Lawyer, chiaro?! Ora dimmi per filo e per segno cosa facevi la notte dell'omicidio e se hai un alibi!
Nick raccontò tutto, ma il suo "alibi" era praticamente inesistente: la notte dell'omicidio era a casa da solo a preparare altri regali per Lucy.
- Ti prego, dimmi che almeno una persona può testimoniarlo!
- Il mio maggiordomo, i miei domestici...
- Perfetto, tutte testimonianze che non verrebbero accolte in tribunale!
- Lucy, io non ho commesso nessun omicidio!
- Ti ho già detto di non chiamarmi Lucy! Quello che penso è del tutto irrilevante, io devo dimostrare la tua innocenza alla giuria e in questo momento non ho nulla per farlo! Non posso prometterti niente Nick, farò il possibile.
- Sono nelle tue mani! - disse lui prendendole una mano, che lei ritirò infastidita.
- Evitiamo anche i contatti, ok?
- Come vuoi tu, tesoro!
- NON CHIAMARMI...
Si interruppe per evitare che il secondino alla porta la prendesse per pazza.
- Buonanotte, signor Miller!
Come previsto da Lucy, il processo non era facile: il pubblico ministero era deciso a sbattere Nick in prigione e la difesa non aveva prove sufficienti per dimostrare la sua innocenza.
- E dunque, signori e signore della corte, ritengo al di là di ogni ragionevole dubbio che l'uomo dinanzi a voi non può definirsi altro che un essere spregevole, disgustoso, vile e abietto! - disse Finch. - Perché solo un abominio vivente potrebbe pianificare di togliere la vita a uno dei più illustri scrittori del nostro paese!
Lucy continuava a sfogliare le carte del processo per trovare qualche appiglio.
Ormai era la terza volta che lasciava parlare Finch senza controbattere e si avvicinava il momento del verdetto.
Nick e Peggy la guardavano con aria implorante.
Lucy chiuse gli occhi e pensò a cosa faceva in momenti come questo: la sua abilità era quella di stare attenta anche al più piccolo dettaglio, che poteva sfuggire a tutti tranne che a lei.
Aveva davanti i rapporti della polizia, le foto del cadavere e il rapporto del medico legale: Wilbur Clark era stato strangolato con dello spago, su cui c'erano le impronte dell'imputato e nessun altro indizio.
Tuttavia era sicura che ci fosse qualcosa che non andava nelle foto della scena del crimine.
Finch stava per concludere la sua arringa, quando Lucy ebbe un'illuminazione e disse: - Obiezione, vostro onore!
Il giudice si riscosse dalla sua sonnolenza (le arringhe di Finch erano sempre soporifere) e invitò l'avvocato Lawyer a parlare.
- L'imputato Nick Miller è innocente, perché questo è stato un suicidio!
La folla sussultò.
- L'avvocato Lawyer sta delirando! - esclamò Finch. - Sullo spago usato per strangolare la vittima c'erano le impronte dell'imputato!
- Faceva tutto parte di un piano orchestrato dalla vittima. Se si analizza lo spago, si noterà l'assenza di strattoni che, in caso di strangolamento, le mani avrebbero lasciato alle estremità.
- Avvocato, mi sta dicendo che lo spago è l'arma del delitto, ma che l'imputato non è l'assassino? - chiese il giudice. - E che la vittima avrebbe fatto in modo che le impronte digitali dell'imputato fossero sullo spago per poi strangolarsi da solo?
- Precisamente, vostro onore!
Tutti pensarono che Lucy stesse impazzendo, ma presto si dovettero ricredere.
- Osservate bene le immagini della scena del crimine: non vi è alcun segno di colluttazione, cosa piuttosto insolita dato che, negli ultimi spasmi, la vittima tende a colpire ogni cosa per cercare di liberarsi. I mobili sono perfettamente allineati intorno al cadavere, poi c'è quel nodo scorsoio vicino all'accendi-sigari sul tavolino. Sull'estremità sono stati trovati segni di bruciature, è corretto?
- Sì - rispose il capo della polizia.
- Se fosse stato l'imputato a servirsene, avrebbe tagliato la corda con un coltello. Nick Miller non è un fumatore, nei suoi effetti personali non è stato trovato alcun accendino. L'unica fonte di fuoco presente attorno al cadavere è l'accendi-sigari. Ma la domanda è: perché era necessario tagliare la corda con il fuoco anziché con un coltello? Il motivo è che non è stata una mano a servirsene, ma un rudimentale meccanismo con cui la vittima ha inscenato l'omicidio.
- E come hanno fatto le impronte digitali a finire sullo spago?
- Meno di una settimana prima, l'imputato aveva aiutato la vittima con trasloco e sono state utilizzate tonnellate di spago. Ne era rimasto in giro per tutta la casa. Credo che la scientifica potrà confermare che si tratta dello stesso spago.
- Va bene avvocato, ma dovrebbe anche spiegarci come ha fatto la vittima a orchestrare tutto questo.
- Una volta collegata l'estremità del cavo ad un contrappeso e facendo passare il filo tra il collo della vittima, un nodo scorsoio appositamente preparato e rompendo l'altra estremità del filo al momento opportuno, l'effetto che si ottiene è micidiale: il cavo scorre spezzando l'osso del collo della vittima e rimanendo attorcigliato, così sembra che si sia trattato di un omicidio. Le prove sono le impronte digitali della vittima sull'accendi-sigari e la compatibilità delle bruciature sulla corda con esso. La vittima ha cercato di incastrare Miller per qualche ripicca ma, non potendo toccare lui stesso la corda al momento del suicidio, ha dovuto ricorrere a questo stratagemma. Ingegnoso, ma non abbastanza.
La scientifica confermò che le bruciature sulla corda erano compatibili con l'accendi-sigari.
Poi si scoprì che la casa editrice di Nick non aveva voluto rinnovare il contratto con Wilbur, cosa che aveva portato la vittima a odiarlo al punto di uccidersi e incastrarlo per fargliela pagare.
Purtroppo non aveva fatto i conti con lo spirito di osservazione dell'infallibile avvocato Lawyer.
Nick e Peggy erano al settimo cielo quando fu emesso il verdetto di innocenza.
Il miliardario cercò di abbracciare Lucy, ma lei gli disse che, se voleva davvero ringraziarla, doveva smettere di mandarle regali e lui acconsentì.
Ma, una volta tornata in ufficio, Lucy trovò di nuovo la sua scrivania inondata di rose.
- Nick, avevi promesso!
- Infatti queste sono state inviate prima della promessa, quindi non vale, tesoro!
- NON CHIAMARMI TESORO!
NOTE MIE: ciao a tutti! Lucy è stata davvero cattiva a non voler difendere Nick solo per non essere infastidita, ma per fortuna Peggy l'ha convinta! E Wilbur è stato un pazzo a buttare via la propria vita per una ripicca! Spero che vi sia piaciuta! Alla prossima!