-I miei complimenti.
Fred si voltò verso Lady
Amalia, sua nuova padrona da circa
una settimana. Ringraziò con un cenno del capo la giovane
donna, per poi
tornare ad occuparsi delle splendide camelie della serra.
-Giurerei di avervi già
visto da qualche parte, mister
Porlok.
-Ho lavorato per la famiglia
Moriarty, fino a poco tempo fa…
anche se difficilmente avrei potuto scordare le vostre splendide
fattezze,
milady.
William era stato molto chiaro,
riguardo al suo ruolo in
quel caso: lavorare per la giovane nobildonna, assecondarla, e poi
ottenere da
lei informazioni sul marito, Brandon Rogers, un essere spregevole che
amava
truffare onesti cittadini e lasciarli sul lastrico. Normalmente,
quell’incarico
sarebbe stato affidato a Moran o Bond, ma Lady Amalia aveva una
predilezione
per i giovani uomini dai capelli scuri. Uomini molto giovani.
-Presumo che, dopo aver
incontrato… mister Bond, dico bene? Beh,
credo che nel letto di Lord Albert Moriarty non ci sia posto per tre
persone. È
per questo che vi hanno messo alla porta, dico bene?
-Temo di non capire, milady.
Se quelle chiacchiere su Albert e
Bond si fossero diffuse,
la reputazione della famiglia Moriarty sarebbe caduta come un castello
di
carte.
-In tal caso, non ha importanza.
Lady Amalia si sistemò
dietro l’orecchio una ciocca di
capelli biondi sfuggita alla crocchia, chinandosi ad osservare uno
splendido
fiore dai petali rosati, poi puntò gli occhi chiarissimi su
Fred:-Mio marito
trascorrerà qualche giorno presso la sua tenuta di
caccia… sarò sola.
Fred abbassò il capo in un
cenno d’assenso. Oltre all’implicita
richiesta di Lady Amalia, quella era una notizia interessante per
William. Era proprio
alla tenuta che Lord Rogers stipulava i contratti con i suoi debitori.
Il suo
compito era ormai finito, ora non gli restava altro da fare che
allontanarsi
con un pretesto dalla resistenza londinese. La morte improvvisa del suo
datore
di lavoro sarebbe stata un’ottima copertura.
Quando aveva deciso di bere il
bicchiere di vino offertogli
da Lady Amalia, Fred non aveva affatto contemplato
l’eventualità di essere
narcotizzato. Sforzandosi di tenere le palpebre aperte,
esaminò la sua
situazione, per niente rosea: la donna si era fatta aiutare da una
domestica e
lo aveva trascinato in una cantina, per poi ammanettarlo contro la
fredda
parete di pietra. Non solo i Moriarty nascondevano prove compromettenti
sotto
la loro abitazione, a quanto pareva. Lady Amalia si era cambiata, e ora
indossava un vecchio abito bianco, rovinato da macchie brune. Il
giovane
strinse i denti, sapeva bene cosa significasse quel colore sul vestito.
Lentamente,
la giovane nobildonna si avvicinò a un tavolo, esaminando
una serie di
strumenti decisamente poco rassicuranti.
-Sei sveglio, finalmente. Cerca di
capire, Fred, sei un
ragazzo molto carino, ma… la voce.
È troppo profonda, per un faccino
come il tuo.
Sorrise, sollevando dal tavolo un
piccolo falcetto:-Ma
possiamo rimediare.
Stando a quanto affermava Lady
Amalia, erano ormai tre
giorni che era segregato in quella cella. La ferita non si era ancora
rimarginata completamente, e ogni tanto il giovane percepiva delle
gocce calde
colare lentamente lungo le cosce. Dopo essersi quasi scorticato i
polsi,
strattonando inutilmente le catene, la donna aveva deciso di liberarlo,
ma non
prima di avergli assicurato alla caviglia una pesante sfera di ferro.
La
perdita del marito l’aveva segnata profondamente, cancellato
ogni traccia di
derisione dalla sua voce e rendendo meccanici i suoi gesti. Senza
aprire bocca,
Lady Amalia gli afferrò la mano destra e lo costrinse ad
avvicinarsi alla
pressa che aveva assicurato al tavolo pochi minuti prima, mentre la
palla di
metallo strideva orribilmente contro il freddo pavimento di pietra.
Senza
forze, per le torture, la fame e la sete, Fred non poté fare
altro che
seguirla.
-Mi… milady. Per
favore…
Il bel viso della Lady era ingrigito,
gli occhi arrossati
dal pianto circondati da profonde occhiaie. Quando parlò,
aveva la voce
rotta:-Voglio solo… sentirti urlare. È colpa tua,
quello che è successo, vero? Lavoravi
per i Moriarty. E recentemente, sono stati coinvolti in fatti di
cronaca. Un omicidio
all’università dove lavora William. Uno sulla
Noahtic… ed entrambi i fratelli
erano a bordo. Ora mio marito. Hai spedito un telegramma a qualcuno,
quella
notte, me lo ha detto Claire.
Lentamente, la pressa
entrò in funzione, sotto la mano
pallida della nobildonna. Fred si morse le labbra, cercando a fatica di
sottrarre l’arto dalla stretta letale, avvertendo nitidamente
le ossa rompersi.
Sotto il tavolo si allargò una pozza di sangue, e in pochi
minuti il giovane si
accasciò a terra, guaendo come un cucciolo. La mano destra
era ridotta ad un
ammasso informe di carne, ossa e sangue. Lady Amalia lo
afferrò per il mento,
premendo contro la guancia la lama affilata di un rasoio. Stava piangendo,
lacrime
di rabbia, di dolore.
-Sei stato tu, vero?
Con la gola che doleva e la lingua
impastata, Fred non ebbe
la forza di mentirle:-… Sì.
Il suono di uno sparo
riecheggiò nelle cantine della
residenza della famiglia Rogers. Lady Amalia collassò sul
pavimento, con un
rivolo di sangue che colava dall’angolo della bocca.
-Fred!
Bond si piegò su di lui,
lacerando una lunga striscia di
stoffa dall’abito della donna, bendandogli frettolosamente la
mano lesionata.
-Moran! Aiutami, da solo non riesco a
portarlo fuori di qui!
L’ex-colonnello si
palesò sulla porta, facendo correre uno
sguardo infuocato sulla scena:-Allora non mentiva. Lei era peggio di
lui. Fred…
andrà tutto bene, stai tranquillo. È tutto finito.
Fred annuì, esausto,
abbandonandosi tra le braccia dei suoi
colleghi.