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Autore: marynana89    03/09/2023    0 recensioni
One shot ambientata tra la story 3 e la story 4, dopo quello che è successo a Momo per colpa di Ryo.
Storia partecipante al "WHITEPTEMBER 2023" del gruppo Facebook "Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction"
Genere: Angst, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Momo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Note autrice: Storia partecipante al "WHITEPTEMBER 2023" del gruppo Facebook "Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction"
Giorno 1. Prompt usati: "è un* tu* amic*!" , Sotto carica, Insopportabile.







Era appena entrato nel loro camerino e aveva messo il cellulare sotto-carica.
Sospirò guardandosi allo specchio e si massaggiò la tempia con due dita della mano per cercare di alleviare la tensione accumulata durante quella mezza giornata di lavoro. Tra vari scatti e riprese di vari programmi in cui partecipavano, visto che lui e Yuki avevano festeggiato il loro quinto anniversario, quel giorno si sarebbero incontrati con gli ŹOOĻ.
Il vero problema non erano loro, poveri ragazzi che sicuramente venivano influenzati, ma il loro manager, Ryo Tsukumo.
Sperava che non si facesse vedere, specialmente dopo quello che era successo qualche giorno prima, quando aveva tentato di ucciderlo fingendo un suicidio. Non per lui, ma per quello che avrebbe potuto fare Yuki.
Yuki era molto scosso da allora, anche se cercava di non darlo a vedere, ma sapeva bene che la paura di perdere di nuovo il suo partner, sarebbe stato un dolore insopportabile.
Doveva cercare un modo per non farli incontrare, e sicuramente non doveva incontrarlo nemmeno lui. 
Ancora non se ne capacitava che fosse arrivato davvero dal provare ad ucciderlo.
"è un tuo amico!" si ripetava ai tempi, credendo che non avrebbe mai alzato un dito su di lui. Ora ne era quasi terrorrizzato.
Però non poteva farsi vedere debole, specialmente davanti a Yuki.
Se fosse successo qualcosa a lui?
Ne sarebbe morto sicuramente.
Non poteva essere debole!
Doveva essere forte per proteggerlo!

Mentre pensava, sentì la porta del camerino aprirsi.
Momo si girò, volendo accogliere il suo partner che si era fermato a parlare con il registra del prossimo programma, ma quello che vide, lo fece gelare sul posto.
Un ragazzo con i capelli sul viola e gli occhi gialli, lo guardava con un ghigno sul volto, tipico suo.
Momo indurì lo sguardo.

"Cosa ci fai qui, Ryo-san?"

Aveva fatto la sua entrata nel camerino, come se non fosse successo niente, e aprì le braccia.

"Momo! Che bello vederti! Come stai dal nostro ultimo incontro?"

Momo guardò il cellulare che era sotto carica, poco lontano da lui. Se avesse fatto uno slancio, sarebbe riuscito a prenderlo e mandare un messaggio al suo manager, Okazaki Rinto (soprannominato da lui Oka-rin), così da far mettere al sicuro Yuki e, forse, essere al sicuro anche lui.

"Come vede, sto molto bene. A cosa devo la sua visita?"

Chiese, cercando di moversi il più piano possibile, vicino al telefono.
Doveva sbrigarsi, o Yuki sarebbe entrato, e sarebbe stato in pericolo anche lui.
Tsukumo, però, si avvicinò e prese per primo il suo cellulare.

"Ridammelo!" contestò Momo, avvicinandosi a lui.
"Stavo solo cercando un modo per chiamare Yuki e farlo venire qui."
"Non ci pensi nemmeno! Lasci stare Yuki fuori da questa storia!"
"Sai che non posso, vero? Voi non fate altro che mettermi i bastoni tra le ruote. Mi avete rovinato anche il piano con i gemelli."
"Ryo-san dovrebbe smetterla! Finirà male per lei!"

In un attimo, la gola di Momo fu stretta da una mano forte e fu spinto, fino a sbatterlo sul muro della stanza.
A Momo mancò il fiato e cercò di togliersi la mano che lo teneva bloccato.
L'uomo si avvicinò al suo orecchio.

"Finirà male prima a te, quindi stai attento, Momo"

Sussurrò sinistramente al suo orecchio, leccandoglielo come farebbe un serpente prima di addentare la sua preda. Assaporando quella paura che entrava in circolo nel corpo, dando alla preda un sapore ancora più dolce e sublime.
Da fuori la porta, si sentì un brusio, e Ryo liberò Momo, vedendolo tossire e cercare di riprendere fiato.
Momo, anche se sfiancato, lo guardò con aria di sfida.

"Non cadrò, stanne certo!"

Ryo ghignò, e così come era entrato, uscì dalla stanza.
Momo tirò un sospiro di sollievo e si sedette su una sedia del camerino, massaggiandosi il collo, mentre vedeva che a terra c'era il suo cellulare. Sicuramente l'aveva lasciato quando lo aveva bloccato alla parete.
Cercò di riprendersi, prima che entrasse Yuki e lo vedesse in quello stato.
Doveva proteggerlo più che poteva, e questo sarebbe stato un suo segreto, che non avrebbe rivelato mai a nessuno.
Non voleva che Yuki si ferisse attaccando quel subdolo di Tsukumo.
Riprese il cellulare e si guardò allo specchio, convincendosi che lui era forte e che avrebbe superato tutto.

"Momo, sei qui? Tocca di nuovo a noi!"

Entrò Yuki in quel momento, e Momo si girò sorridendo allegro come faceva sempre.

"Yuki~! Arrivo~!"

Si avvicinò e uscì dal loro camerino.
Non poteva essere spaventato!
Lui era Momo dei Re:vale!
Aveva superato tutto in quegli anni, quindi avrebbe superato anche questo!
Raggiunse il fianco di Yuki e gli sorrise, più consapevole che quello era il suo posto e che niente e nessuno l'avrebbe allontanato da lui, dal suo fianco.
   
 
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