Non tutte le matrigne e le sorellastre delle favole erano cattive.
Nella lontana terra di Mesmerella, la giovane orfana Aimée viveva con le uniche buone che la storia ricordi.
La sua stanza era la più elegante e ben arredata della casa, e le davano da mangiare i piatti più costosi e raffinati che preparavano loro stesse.
Le sorellastre si chiamavano Isotta e Coco, cantavano molto bene ed erano simpaticissime e coinvolgevano Aimée in tutte le loro attività, come fare la lotta con i cuscini, preparare torte o ricamare.
Inoltre la matrigna, che si chiamava Marguerite, era una fata e questo comportava molti doveri e responsabilità nell'educazione delle figlie, che un giorno sarebbero diventate fate come lei.
Un giorno Marguerite era via per lavoro e Aimée era rimasta da sola con Isotta e Coco.
La ragazza era molto triste e le sorellastre non capivano perché.
Le chiesero se era preoccupata perché la mamma era via, ma Aimée scosse la testa: era triste perché il suo fidanzatino e compagno di giochi si sarebbe trasferito con la sua famiglia in un altro paese, così non si sarebbero più rivisti.
Nonostante fossero semplicemente delle apprendiste fate, le sorellastre decisero di aiutarla.
Isotta sacrificò la sua bacchetta magica per donarle il più bello dei vestiti, invece Coco sacrificò la sua sfera magica per regalarle la più veloce delle carrozze.
Grazie a questi doni, Aimée poté raggiungere il suo amichetto e vivere per sempre felice con lui.
E sapete una cosa? Quando Marguerite seppe che le sue figlie avevano addirittura rinunciato alle loro magie di base per aiutare Aimée, decise che erano finalmente pronte per diventare fate a tutti gli effetti.