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Autore: Duchessa712    09/09/2023    1 recensioni
Perchè le persone muoiono e le idee vivono per sempre, ma se dietro le idee ci sono persone che non appartengono, allora, non sarebbe meglio far morire anche loro?
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Steve Rogers/Captain America
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oltre lo scudo

Steve lo capisce in un istante imprecisato tra il suo risveglio in un tempo estraneo e un po' prima che il terreno inizi a mancargli da sotto i piedi (quando questo succede non lo sa bene nemmeno lui: forse quando rivolere Bucky vuol dire perdere Tony, o forse quando per colpa dei loro fallimenti metà della popolazione si dissolve in molecole di polvere, o forse ancora quando Clint torna solo e con gli occhi lucidi di pianto, o quando Tony muore salvando l'universo e diventando il primo tra gli Eroi) che le idee vivono per sempre.

Captain America è una tuta azzurra e uno scudo con i colori della bandiera americana, sono storie che sono divenute leggende, pezzi di vita esposti in un museo dove tutti li possono consumare. Captain America ha salvato il mondo e lo salva ancora - prima da solo, adesso no: fa poca differenza quando è lui a guidare, a dare ordini e ad avere l'ultima parola -, ha dato un pugno a Hitler e ispirato milioni di bambini divenuti ragazzi divenuti uomini (forse divenuti polvere).

Captain America vive perchè non si possono uccidere le leggende, anche quando il viso dietro il costume cambia e lo scudo viene passato come in una staffetta, come una torcia che non deve mai spegnersi.

Le idee vivono per sempre, ma le persone muoiono e Steve Rogers è morto di morti piccole e di morti grandi, ma sempre estenuanti e sempre un pezzetto alla volta, e sempre maledicendo Dio perchè non si decideva mai a farlo morire del tutto - solo lutti e dolori e poi in piedi come un automa (come un soldato: l'aspirazione di una necessità perchè non era giusto non fare niente mentre gli altri cadevano in guerra) verso la prossima battaglia, la prossima missione. Perchè che altro ha un uomo morto, se non il fine per cui l'hanno creato?

Steve Rogers aveva una madre e dei compagni e un fratello che è stato il primo che non è riuscito a salvare (c'è una parete, allo SHIELD, con i nomi degli Agenti caduti e quello di Bucky è il primo proprio in cima alla lista, anche se lui, quando è volato giù in mezzo alla neve, Agente non lo era affatto e lo SHIELD nessuno lo aveva in testa) e una donna che doveva insegnargli a ballare. E ora. Ora sono tutti morti, gli uomini che ha salvato e che sanno, soli, cosa siano state le bombe e le trincee, la vecchia che lui ricorda giovane e forte ridotta in un letto d'ospedale, capelli di neve e occhi offuscati dalla dimenticanza, e persino il suo amico, tornato, ma cambiato, il ragazzo che conosceva schiacciato sotto il peso di una vita rubata.

Ma le idee vivono lo stesso, anche quando riconoscono nel nemico gli occhi dell'amico perduto, anche quando estorcono un ballo all'oblio (e poi un altro e un altro e un altro e così via una volta a settimana che i ricordi sono orme sulla sabbia cancellate dalla risacca e, d'averlo visto, d'averlo pianto, d'avergli carezzato le mani e il viso e d'essersi lasciata andare contro il suo petto in qualcosa che potrebbe passare per un lento a un osservatore magnanimo, la sua Peggy non lo ricorda mai). Anche quando lo scudo sembra diventare pesante e il mondo resta sempre estraneo. E non è che non sa cosa fare, Captain America, perchè la strada è una sola, perchè i simboli e le leggende possono solo ripetersi in un circolo infinito per portarsi a compimento (e davanti all'idea l'uomo non può che soccombere: che il mortale è schiacciato dall'eterno è la verità più antica del mondo), è che, alla fine di tutto, le idee non hanno nulla a cui tornare.

E d'essere una persona Steve Rogers se ne ricorda solo a tratti, quando lo scudo è lontano dagli occhi e la mente non è libera di ripassare la lista di ciò che ha perso (persone, cose, eventi. Ne trova sempre di nuovi). Se ne ricorda quando con gli Avengers si siedono sul divano davanti al maxischermo e si mettono a litigare per decidere quale film bisogna vedere - e puntualmente non lo finiscono mai perchè ci mettono tanto di quel tempo a scegliere che qualcuno a un certo punto si addormenta. O quando Tony si mette a distribuire birre e pizze dopo una missione portata a termine. O quando Bucky si mette a ricordare ricordi talmente ridicoli che è impossibile farsi sopraffarre dalla tristezza. O ancora quando con la moto e il sole a dare al mondo una tinta più calda e più dolce scopre che la geografia gli regala scorci familiari e lui si sente un po' meno un uomo fuori dal tempo.

(Certe volte le dita pizzicano con l'urgenza di disegnare e, quando lo vedono con un blocco in mano, qualcosa si distende sul viso dei suoi amici, e Steve non ha il coraggio di dire che sono più i ricordi che il presente - a Wakanda disegna e basta e non spezza la tacita illusione per cui vuol dire che sta meglio. Non mostra mai i fogli, però: la guerra, sua madre, Peggy, Pepper e Tony e Bruce e quando la vita era semplice; lo Stork Club e l'appuntamento mancato, Bucky a fargli da testimone durante il giorno del matrimonio, Howard non consumato dall'ossessione di un'utopia. Cose che non saranno mai).

Ma per il resto del tempo, Steve Roger è morto tra i ghiacci nell'Atlantico e, nei giorni bui, torna prepotente il primo pensiero, sorto come un fulmine a ciel sereno quando correvva per la prima volta tra le strade di una New York che sembrava un altro mondo: forse avrebbero fatto meglio a lasciarlo lì (e torna quando si trova a combattere Bucky e quando si trova a combattere Tony e quando, quasi all'inizio, Tony gli dice d'odiarlo per il semplice fatto d'essere stato il figlio preferito di suo padre e quando, nei giorni sbagliati, Peggy alla sua vista s'agita e piange e gli lancia addosso tutto ciò che riesce a raggiungere - un bicchiere e fazzoletti - gridando all'impostore e alla menzogna).

Perchè le persone muoiono, ma le idee vivono per sempre, ma se dietro le idee ci sono persone che non appartengono, allora, forse non sarebbe meglio far morire anche loro? (E lo pensa quando è Tony che muore e Morgan che domanda, insistente, dov'è papà e Pepper, alla quinta volta, deve scappare dalla stanza per nasconderle le lacrime; e quando Clint dice che il prezzo era un'anima per un'anima e che c'ha provato a farla vivere, ma, alla fine, Nat l'ha battuto; e quando anche Bruce ci prova, a riportarla indietro, ma non serve a niente).

Lo scudo si è spezzato durante l'ultima battaglia, ma Captain America deve continuare a esistere e forse questa volta farà meno danni, forse questa volta non diventerà una gabbia. Forse, pensa guardando la macchina del tempo e le gemme che deve riportare indietro e il viso del suo più vecchio amico che ieri sera gli ha detto: "Sei più di un simbolo, Steve.", è la volta giusta per riuscire a vivere la vita che avrebbe dovuto vivere.
   
 
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