L’uomo
pieno di paura
“Non
dovresti essere qui,
Matt.”
“Neanche
tu, allora.”
Natasha
è brava ad apparire
rilassata, a controllare le reazioni del suo corpo. Neanche lei
può mascherare
del tutto l’agitazione da chi può sentire il suo
cuore, però – un cuore che ha
accelerato il battito dal momento in cui ha notato la sua presenza.
“Negli
ultimi cinque anni
non ho desiderato altro che trovare un modo per riportare tutti
indietro. Per
rimediare ai miei errori.”
Matt scuote la
testa.
Potrebbe dirle che lo schiocco di Thanos non è colpa sua,
come le ha già
ripetuto mille e mille volte, ma non servirebbe. “Posso
aiutarti a farlo.”
“No.”
Natasha è tesa, come
se il suo corpo si stesse preparando a un combattimento. “So
cosa puoi fare, ma
le gemme dell’infinito sono oltre le tue
abilità.” Il suo cuore salta un
battito, un cambiamento impercettibile che gli svela la bugia.
“Nat…”
“No,
Matt.” Il tono di
Natasha si fa gelido. “Mi hai sempre detto che il tuo posto
è a Hell’s Kitchen,
ad aiutare le persone in modo più diretto di quel che fanno
gli Avengers.
Quando hai provato a fare qualcosa più in grande hai
lasciato che un
grattacielo ti crollasse addosso. Adesso vuoi metterti a combattere
alieni e
gemme spaziali?” Una pausa. “Puoi essere
l’uomo senza paura, ma questa missione
non ti riguarda. Torna a casa.”
Uomo senza
paura: il
Bulletin l’ha definito così, una volta. Nat
dovrebbe sapere che non avrebbero
potuto attribuirgli un titolo più sbagliato.
“Molte cose mi fanno paura,”
ribatte. “Ho paura di ciò che sono, di tutta la
rabbia che mi si agita dentro.
Ho paura di quel che sento, del dolore e le ingiustizie che accadono
ogni
secondo e che non sempre posso fermare. Ho paura che un giorno non
riuscirò a
trattenere i miei colpi e oltrepasserò il limite.
E…” Si ferma per prendere
aria; non si era accorto di star tremando. Apre e chiude i pugni.
“Ho paura di
perdere te, come ho perso tutte le persone a cui tenevo.” Si
avvicina e le
prende le mani, ignorando il sussulto di Natasha al contatto.
“Ho paura che, se
esco da questa stanza e ti lascio andare, non proverò mai
più quello che provo
adesso. Ho paura che sparirai dalla mia vita e dovrò vivere
con la
consapevolezza di avertelo lasciato fare. Sono qui perché
sono spaventato a
morte, Nat, e non ho intenzione di andarmene. Non senza di
te.”
L’aria
sa di sale. Matt
solleva una mano e trova le lacrime di Natasha. Lei non dice niente, ma
stringe
la stretta sulla mano rimasta tra le sue.
Qualcuno si
affaccia dalla
porta – Barton. “Nat? È tutto
pronto.”
Natasha lascia la presa per asciugarsi le guance. “Arrivo,” dice. Matt attende, incapace di aggiungere nient’altro. Lei inspira, trattiene il fiato, espira. Riprende il controllo di sé. “Non sarò sola,” aggiunge.
NdA
Storia scritta durante la serata di scrittura del 13/09 indetta sul
forum Ferisce la penna.
Se vi va, fate un salto sul forum: abbiamo molte iniziative di
scrittura in corso, tra cui gli Oscar della Penna!
Il titolo gioca sul soprannome di Daredevil nei fumetti, "L'uomo senza paura" (man without fear).
Mi gira in testa da mesi (quasi un anno ormai) l'idea per una storia sul Blip in Daredevil, con Natasha e Matt che si avvicinano in quei mesi. Ho anche un'idea per non far morire Natasha su Vormir, quindi prima o poi dovrò proprio mettermi a buttarla giù. Intanto, però, scrivo flash a riguardo qua e là. Spero che la storia vi sia piaciuta!
Alla prossima,
Mari