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Autore: LadyOfMischief    17/09/2023    1 recensioni
Dathomir sarebbe sempre stata casa sua e sarebbe sempre stato una parte di sé così come le sue Sorelle, ma era ormai giunto il tempo di lasciarselo alle spalle definitivamente e guardare al futuro, nonostante al momento apparisse piuttosto incerto.
- SPOILER DAL GIOCO JEDI SURVIVOR -
[Questa storia partecipa alla Themed Challenge – Summer Edition indetta dal forum Siate Curiosi Sempre.]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Themed Challenge - Summer Edition
Prompt 01: Crescita


 


La galassia era più immensa di quanto Merrin avesse mai immaginato, nonostante negli ultimi due anni della propria vita avesse viaggiato costantemente per sfuggire sia agli Haxion [1] che all’Impero.
Quando aveva deciso di unirsi a Cal Kestis e al suo equipaggio sapeva che non sarebbe stata una vita facile, che ci sarebbero stati dei rischi e che la loro missione li avrebbe resi un bersaglio dell’Impero, ma non aveva tenuto conto dei cacciatori di taglie che continuavano a braccarli ovunque andassero. La giovane Sorella della Notte non si era mai pentita, però, di quella decisione e non l’avrebbe mai fatto perché era grazie ad essa se aveva trovato delle persone che poteva chiamare ‘famiglia’.
Era stato facile guadagnarsi la fiducia e l’affetto di Cal, anche se era stato lui a fare il primo passo, consegnandole la propria arma come segno di fiducia nei suoi confronti, nonostante lei avesse provato ad ucciderlo almeno due volte quando era giunto a Dathomir per la sua ricerca dell'Astrium [2]. Era bastato quel gesto significativo a spingerla ad aiutarlo nella sua missione e a fidarsi a sua volta del Jedi caparbio che non si era fermato davanti a niente — nemmeno davanti a un’orda di cadaveri rianimati dalla magia — pur di portare a termine quella missione da cui dipendevano molte giovani vite.
Non era stato altrettanto facile guadagnarsi la fiducia di Cere, l’ex maestra Jedi, e Greez, il pilota e proprietario della Mantis, e questo l’avevano messo in chiaro nel momento stesso in cui lei aveva messo piede a bordo. C’era voluto qualche giorno — e il quasi annegamento di Cal — affinché cominciassero a fidarsi di Merrin, ma non poteva di certo biasimarli e a ruoli inversi, probabilmente, anche lei si sarebbe comportata allo stesso modo. 

Una volta portata a termine la missione nessuno di loro aveva più un motivo per restare a bordo della Mantis, né di viaggiare insieme, e ognuno sarebbe potuto andare per la propria strada, ma la realtà dei fatti era ben diversa: nessuno aveva una casa a cui far ritorno, anche se in realtà Merrin ce l'aveva, o una famiglia che li attendeva e tra loro ormai si era formato un legame affettivo, una motivazione più che valida per restare.
La loro non era una vita facile, dovevano sempre prestare la massima attenzione ovunque andassero e non trattenersi troppo a lungo nello stesso posto, ma tutto sommato per Merrin non era così male ed era pur sempre migliore degli ultimi sette anni trascorsi a Dathomir, con la rabbia come unica compagnia, la vendetta come unico obiettivo e un ex Jedi [3] assetato di potere che le aveva mentito sull'identità dei responsabili del massacro che le aveva portato via la sua famiglia, promettendole vendetta se lei avesse accettato di essere al suo servizio e insegnargli la sua magia. Era stato solo con l'arrivo di Cal che si era resa conto di essere stata manipolata per tutto quel tempo, che non erano stati i Jedi a sterminare il suo popolo e che vendicarsi non avrebbe mai riportato indietro coloro che aveva perso. 
Con il tempo l'equipaggio della Mantis non era più soltanto un gruppo di persone con un obiettivo in comune, ma era diventato una famiglia sotto ogni punto di vista, unita da un genuino e profondo affetto, anche se Greez non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce. Per circa due anni Merrin e la sua nuova famiglia avevano viaggiato senza un obiettivo preciso, ma continuando a contribuire — nel loro piccolo —  a contrastare l’Impero sabotando intere operazioni o le strutture più vulnerabili e offrendo assistenza a piccoli gruppi ribelli, come avevano già fatto su Kashyyyk.
Non erano mancati momenti in cui potevano concedersi un po’ di tranquillità fermandosi per un giorno o persino due, se Cere riteneva che un determinato posto fosse abbastanza sicuro da poterci restare per più di qualche ora, come facevano di solito.
Ma come in tutte le famiglie, ad un certo punto era arrivato anche per loro un momento di crisi e che li aveva portati a rivedere le loro priorità: una missione* finita piuttosto male che aveva messo in serio pericolo tutti ed era costata un braccio a Greez. Merrin non aveva potuto fare a meno di sentirsi in colpa per essere stata lei a convincere la sua famiglia ad aiutare l’ufficiale Imperiale che le aveva mentito fin dal principio, finendo di aver disertato, soltanto per il proprio tornaconto e non perché fosse realmente intenzionata ad opporsi all’Impero. Era stato proprio ciò a mettere in moto gli eventi che avevano portato a quella missione così disastrosa e se lei non si fosse lasciata coinvolgere, anche da un punto di vista sentimentale, forse si sarebbe resa conto prima che ogni parola uscita dalla bocca di quell’imperiale erano soltanto bugie, che persino l’interesse nei suoi confronti non era del tutto sincero, e forse nessuno di loro avrebbe rischiato la vita per qualcosa che si era rivelato inesistente.
Quello era stato il punto di rottura che aveva portato Merrin e la sua famiglia a prendere strade diverse, non era successo immediatamente e per un po’ avevano continuato a viaggiare insieme, ma qualcosa si era ormai incrinato nel loro rapporto; ognuno di loro aveva ragioni ben precise per andar via e lei non poteva biasimarli.
Cere era stata la prima ad andare via, si era prefissata lo scopo di cercare e recuperare tutto ciò che era rimasto dei Jedi — reliquie e antichi testi — per ricostruire l’archivio del Tempio Jedi, così da poter tramandare quelle conoscenze alle future generazioni. Inaspettatamente, Greez era andato via subito dopo e non era affatto da lui separarsi con così tanta facilità dalla sua amata nave, anche se dal giorno del suo “incidente” non era stato più lo stesso né aveva più provato la stessa gioia nel pilotare; forse era stata la partenza di Cere a spingerlo a fare altrettanto, o forse era stata proprio la perdita di un braccio.
Merrin era stata l’ultima ad andare via, e non era stata una decisione presa alla leggera, ci aveva riflettuto su per giorni prima di giungere alla conclusione che aveva bisogno di prendersi del tempo per sé e schiarirsi le idee a seguito di tutti quegli eventi. La parte più difficile era stata doversi separare dalla persona a cui voleva più bene, eppure non aveva mai avuto ripensamenti circa quella decisione perché sapeva che fosse la cosa più giusta per sé stessa in quel momento. Quello, tuttavia, non era stato un addio, non era mai stato nei suoi piani andare via per sempre e, a tempo debito, avrebbe fatto ritorno dalla sua famiglia, anche a costo di far loro visita singolarmente e ovunque si fossero stabiliti.
Tornare a Dathomir per un’ultima visita era sempre stato tra i desideri di Merrin, visto che quando aveva lasciato casa l’aveva fatto in maniera piuttosto repentina e senza guardarsi indietro, senza neppure rivolgere un’ultima preghiera o saluto alle sue Sorelle e alla Madre [4]. Le sembrava appropriato tornare a casa e raccontare loro delle sue avventure e di tutti i meravigliosi luoghi che aveva visitato, ma soprattutto di parlargli delle persone che l’avevano accolta pur non avendo alcuna ragione per farlo.
Erano trascorsi soltanto due anni dalla sua partenza, eppure adesso Dathomir le sembrava un luogo così familiare — dove ogni cosa era rimasta immutata — e allo stesso tempo estraneo. Forse aver viaggiato così a lungo e aver visto così tanti posti diversi tra loro aveva alterato la propria percezione del luogo in cui era nata e cresciuta, l’unica casa che avesse mai avuto prima dell’arrivo di Cal, o forse era semplicemente il fatto che Merrin fosse cresciuta e che non fosse più la ragazzina sola che aveva permesso al dolore e alla rabbia di sopraffarla.
Dathomir sarebbe sempre stata casa sua e sarebbe sempre stato una parte di sé così come le sue Sorelle, ma era ormai giunto il tempo di lasciarselo alle spalle definitivamente e guardare al futuro, nonostante al momento apparisse piuttosto incerto. E il modo più appropriato per farlo le sembrava quello di far visita al luogo funebre in cui lei stessa, quando aveva soltanto dodici anni, aveva deposto le sue Sorelle e la Madre della congrega.

“Sorelle mie, Madre mia, vi ho lasciate senza nemmeno salutarvi” mormorò Merrin inginocchiandosi alla base della ‘foresta’ di bozzoli funebri [5] in cui giaceva la sua gente “Ma non c’è stato un giorno in cui non siate state nei miei pensieri e vi ringrazio per avermi donato la vostra forza quando ne avevo più bisogno per salvare le persone a cui tengo” non ci fu alcuna risposta, ovviamente, ma lei sapeva che loro la stessero ascoltando.




Spazio Autrice:

Questa sarà una mini-raccolta composta da tre one-shot, in ognuna delle quali ho sviluppato un prompt della challenge, e questa qui è ambientata post-Jedi Fallen Order (2019) ma prima di Jedi Survivor (sequel uscito ad Aprile), inoltre ci sono riferimenti al romanzo tie-in Jedi Battle Scars (uscito a Marzo).
Se non ci avete mai giocato potete comunque leggerle tranquillamente perché cerco sempre di spiegare tutto nelle note, se avete giocato solo al primo, beh, fatelo a vostro rischio e pericolo perché ci sono spoiler 🙈
Non mi dilungo oltre, altrimenti verrà fuori un’altra pagina solo per questa sezione, perciò, vi lascio alle note!


Note:

*La missione in questione si svolge nel romanzo Jedi Battle Scars, ambientato due anni dopo Jedi Fallen Order e tre anni prima di Jedi Survivor, e in cui Greez perde un braccio per proteggere Cere e Cal da un Inquisitore.

[1] Gli Haxion sono un sindacato criminale con cui Greez ha grossi debiti, nel primo gioco catturano Cal, ma Greez e Cere lo salvano.
[2] L’Astrium è un dispositivo costruito dagli Zeffo che apre una cripta su Bogano, uno degli obiettivi di Jedi Fallen Order è recuperarlo e Cal ci riesce soltanto grazie all’aiuto di Merrin.
[3] A seguito dell’Ordine 66 il Jedi Taron Malicos precipita su Dathomir, ma ben presto diventa avido di potere e riferisce a Merrin che sono stati i Jedi a sterminare le Sorelle della Notte (è stato Grievous su ordine di Dooku).
[4] La Madre era il capo della congrega delle Sorelle della Notte.
[5] Il rito funebre delle Sorelle della Notte è abbastanza simile a quello degli Egizi, il corpo veniva pulito con degli oli prima di essere avvolto in panni intrecciati e intrisi in acque magiche per formare una sorta di bozzolo che veniva appeso, infine veniva recitato un incantesimo di protezione.



 
   
 
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