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Autore: Sofifi    21/09/2023    3 recensioni
[Anime false]
Content warning: manipolazione psicologica
Non c’è nulla che possa sfuggire al mio tasto Cancella. È per questo che sono così felice: posso eliminare ogni ricordo negativo con un click.
E allora perché ogni volta che partiamo sento gli occhi bruciare? Perché quando le sue unghie mi graffiano la carne non riesco a respirare, convinta di avere un coltello puntato alla gola? Perché nei miei sogni il mare si tinge di rosso? Perché –
[Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2024 indetti sul forum Ferisce più la penna]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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“L'abuso psicologico può avere effetti particolarmente devastanti, soprattutto perché chi lo subisce sperimenta una graduale perdita di fiducia in se stesso e nelle proprie percezioni.” da Getting Relationships Right, Melanie Joy
 
Il libro (così come Anime false, la serie TV che ne è derivata) segue le orme di Bambi di Felix Salten e descrive la fuga disperata di una madre e di sua figlia da un’entità inizialmente sconosciuta. Ciò che mi ha colpito maggiormente di questo thriller psicologico è stata la gestione del flusso informativo: da una parte abbiamo la figlia, un narratore decisamente inaffidabile, e la sua versione dei fatti; dall’altra, sullo sfondo, le opinioni di vari testimoni e della polizia, che fanno a pugni con tutto ciò che ci era stato appena detto.
In questa storia cerco di immergermi nella psicologia della protagonista, condannata a vivere in una realtà distorta, e di metterne in luce la confusione, le incertezze e i dubbi.
 
Spero che questa breve spiegazione riesca a rendere la storia accessibile anche a chi non conosce il fandom. Per ulteriori chiarimenti, contattatemi senza problemi per MP.


 

Mare rosso
 
 
Cancella.
Cancella.
Cancella.
 
Mi fa male la mano. Mamma me la stritola sempre, mentre scappiamo.
«Sei tutta sudata, bimba mia.» È costretta a piantare le unghie nei miei palmi, affinché non scivoli via.
«Hai ragione, mammina. Scusa.» Stringo i denti. Se mi lasciasse andare anche solo per un istante temo che stramazzerei al suolo e loro, che già ci alitano sul collo, ne approfitterebbero per catturarci.
 
*
 
«Adesso devi dimenticare, mia Bambi,» ripete mia madre. «Premi il tasto Cancella
«Va bene.»
 
*
 
Non c’è nulla che possa sfuggire al mio tasto Cancella. È per questo che sono così felice: posso eliminare ogni ricordo negativo con un click.
E allora perché ogni volta che partiamo sento gli occhi bruciare? Perché quando le sue unghie mi graffiano la carne non riesco a respirare, convinta di avere un coltello puntato alla gola? Perché nei miei sogni il mare si tinge di rosso? Perché –
 
*
 
«Sei fortunata, bimba mia, a non ricordare niente. Grazie a me non dovrai mai conoscere il dolore.»
 
*
 
Se l’hotel in cui pernottiamo ha un bel giardino, mamma mi ci porta a fare le capriole. Quando era piccola, lei non sapeva farle così, una dopo l’altra. Io invece non voglio mai fermarmi: mi diverto ad attraversare tutto il prato, anche se poi mi viene la nausea.
«Forse fare capriole dipende dalla felicità che uno prova, mia Bambi. Io non riuscivo a farne di seguito nemmeno due. Cadevo subito di lato.1»
 
*
 
«Cancella tutto, mammina, ti prego. Ripartiamo insieme da zero.»
«No, è impossibile. Io me ne ricorderò e tu te ne dimenticherai. È stato sempre così e così sarà ancora. Tutto ha un prezzo. La mia punizione è non dimenticare.2»
 
*
 
Spalanco gli occhi. La nostra stanza è ancora buia, nonostante le persiane arrotolate. Piego le gambe, appiccicose per il caldo e la paura, e punto i talloni sul materasso. Allungo il braccio e comincio a cercare il corpo addormentato della mamma. Le tocco la spalla e lei si rigira tra le lenzuola. Mi spingo all’indietro, fino a sentire l’imbottitura della testiera contro la schiena.
«Hai avuto un incubo, mia Bambi?»
«Sì.» Ho il cuore in gola. Vorrei vomitarlo.
«Cos’hai sognato?»
La Tunisia, l’Italia, la Thailandia. Lo spillone infilza-carte, il coltello, il taglierino. I tuoi vestiti coperti di sangue, le volanti della polizia. «La nonna.»
«Ma non l’hai mai conosciuta, bimba mia.» Ormai mi sono abituata all’oscurità, quindi mi accorgo del momento in cui il suo viso si deforma. Quando apre di nuovo la bocca ha quella che chiamo la Voce dei Vecchi Tempi. Strascicata e lacerante. «Ti prego, non darmi questo dolore, mia Bambi. Non dirmi che non sono stata capace di proteggerti dai miei fantasmi.»
«No, mamma, mammina, tu sei sempre stata perfetta. È già passato tutto, te lo prometto.» Trattengo a stento le lacrime. «Non vedi come sto bene? Non vedi come sono felice?»
 
Lo spillone infilza-carte, il coltello, il taglierino.
Il nostro mare che si tinge di rosso.
 
*
 
Cancella.
Cancella.
Cancella.
 
Ma allora perché ricordo tutto?










 
1-2 Da In fuga, di Perihan Mağden, il libro da cui è tratta la serie.
  
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