I deboli respiri di Graciela risuonano nella stanza.
E tu, Fatima, fissi sul suo esile corpo uno sguardo angosciato.
Come può una ragazza giovane e sana giacere delirante su un letto?
Le lacrime, sempre più impetuose, scorrono sulle tue guance. Tu hai condannato a morte Graciela.
Non hai saputo vedere il pericolo di quei calmanti che lei assumeva per placare le sue sofferenze.
Eppure, Josè Armando ti aveva avvertito.
Quelle medicine, assunte in dosi esagerate, possono essere letali.
Ma tu non hai ascoltato le sagge parole di tuo nipote.
Anzi, hai goduto della tranquillità artificiale che le pillole davano a Graciela.
La preferisco morta che sposata ad Adrian Lucero!. Le tue stesse parole, implacabili, risuonano nella tua mente.
Tua figlia si è lasciata morire per amore di un giovane mandriano.
Hai avuto la tua vittoria, Fatima.
Ma non sei felice.
Lei sta morendo, consumata dai calmanti.
La tua vittoria ora ha il sapore di un veleno.