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Autore: Abrus_Aureus    25/09/2023    0 recensioni
Storia che partecipa alla challenge 'O FAMO STRANO del gruppo fb "non solo sherlock - gruppi eventi multifandom"
Prompt di: Aislinn, Adriana, Artemìs
Paring: Byler (Will x Mike)
au!18+
" Ti guarda per un momento, poi riabbassa gli occhi.
Lui sussulta, quella tua inattesa presa di posizione che ha sorpreso anche te. Non sai perché lo hai detto, il sangue defluisce verso il centro del tuo corpo e ti formicolano le mani. Lui morde il labbro, nervoso, e poi ti guarda, incerto. Gli fai un sorriso, lievemente confuso su cosa si aspetta esattamente da te. Hai passato una vita a sentirti sbagliato, diverso, un mostro, un frocio. E non vuoi rovinare tutto, ma hai una dannata paura di farlo. I vostri occhi sono incatenati, come sotto incantesimo. Non riesci a smettere di guardarlo, mentre il tuo cuore batte così forte che non senti più nulla. Il respiro si agita mentre lui si avvicina impercettibilmente a te. Il suo profumo, suo e di nessun altro, ti riempie le narici e ti porta una dolce e calda sensazione in mezzo alle gambe, che tremano appena."
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Mike Wheeler, Will Byers
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Li hai convinti. Non credevi sarebbe stato possibile, ma sei riuscito a convincerli. Inforchi la tua bicicletta e pedali, sorridendo. Hai quel sorriso ebete stampato in faccia da quando ti sei svegliato, non sai nemmeno tu cosa aspettarti da tutto questo, ma sei felice: finalmente una partita a D&D, solo voi quattro, come ai vecchi tempi.

Sei perso nei tuoi pensieri, mentre pedali veloce, e la casa di Mike ti compare all’improvviso davanti agli occhi. Rallenti e poi ti fermi ad una cinquantina di metri. Un nodo ti stringe lo stomaco, le mani sudate sul manubrio della bici. Prosegui, più lento. Arrivi davanti a casa e vedi le biciclette di Dustin e Lucas e ti sorprendi nell’accorgerti che sei dispiaciuto. Cosa ti aspettavi? Era un appuntamento di gioco per il gruppo. Ti stringi nelle spalle, le mani infilate in tasca, l’aria di novembre ti accarezza la pelle fredda e ti fa rabbrividire. Tentenni, hai paura. Ma di cosa? Resti lì qualche momento, poi suoni il campanello. Senti rumore, passi pesanti che, ridendo, si avvicinano alla porta. Mike. Ti accoglie sorridendo, i suoi profondi occhi scuri che ti tirano giù nel vortice dei tuoi penosi sentimenti. Abbassi lo sguardo, intimidito. Il tuo stomaco è Sottosopra la sensazione si diffonde in tutto il tuo corpo. Entri e scendi nel seminterrato di Mike, i tuoi amici ti aspettano. Li saluti con un piccolo sorriso, e per un attimo torni ad essere il solito Will.

E giocate per ore, il tempo passa fuori, ma in quella stanza sembra essersi fermato a quando avevate dodici anni, a prima della tua scomparsa e di tutto quello che vi ha cambiato per sempre.

<< Mike, è pronto! >> Karen si affaccia alla porta del seminterrato, spezzando l’incanto. << Vi fermate a cena, ragazzi? >>

Ma nessuno, ormai, protesta più. Ora hanno tutti altre priorità.

<< No, grazie signora Wheeler. >> Dustin si alza rapido e imbocca le scale. << Devo sentire Suzie. >> Sorride e il suo sorriso, come al solito, illumina la stanza. << Ci vediamo a scuola! >>

Lucas lo segue, salendo le scale e uscendo con lui.

<< E tu, Will? >>

Esiti. Sposti lo sguardo su Mike e ti senti sciogliere. << Mi farebbe molto piacere, se non sono di disturbo. >>

Mike ti sorride, è contento, si vede. << È una vita che non ti fermi qui. >>

Abbassi di nuovo lo sguardo, annuendo appena. << Lo so. >>

Finito di cenare tornate nel seminterrato, così inizi a radunare le tue cose per andare a casa.

<< Ti ricordi di quando ci siamo conosciuti? >> Te lo dice così, senza preavviso. È seduto sul divano con le gambe lievemente divaricate, i gomiti appoggiati alle cosce e le braccia abbandonate in mezzo.

Ti blocchi un momento, con le mani a mezz’aria, sopraffatto dai ricordi e dalla sorpresa. << Alla materna. >>

<< Era il primo giorno ed ero terrorizzato. Ero così solo. Poi ti ho visto sull’altalena e… >>

<< …Ero solo anche io. >>

Un momento di silenzio si fa strada tra di voi, tangibile e così denso da renderti difficile respirare.

<< Mi sono avvicinato e ti ho chiesto se volevi essere mio amico. >> Fa una pausa. Trattieni il fiato. << È stata la cosa migliore che io abbia fatto. Mi sei mancato. >>

Rimani in silenzio, lo sguardo fisso davanti a te e gli occhi che iniziano a riempirsi di lacrime. E ti bruciano, gli occhi, invasi dalle calde gocce che lottano per scivolare sulle tue guance. Oh Mike. Il non poterti avere mi distrugge. Ti prego dì qualcosa, questo silenzio mi fa sembrare ancora più ridicolo e idiota di quanto io già non sia. Ma questo non lo dici, lo tieni dentro di te, mentre le lacrime iniziano a scendere, completamente libere dal tuo controllo. Le asciughi col dorso della mano e tiri su col naso, come un bambino. Ti vergogni, sei un disastro.

<< Will… >> Si alza in piedi e ti raggiunge, mettendosi proprio davanti a te. << Vorrei parlarti. >>

Alzi lo sguardo e lo fissi nel suo, il tuo stomaco ricomincia a stringersi e il tuo cuore a far le capriole. Ti sforzi di non abbassare gli occhi, ma non riesci a pensare ad altro che non sia la sua bellezza.

<< Io e El non stiamo più insieme. Siamo in pausa, o… >> È lui a distogliere lo sguardo ora. << …O qualcosa del genere. Non l’abbiamo detto a nessuno perché non è una situazione semplice. Non vorremmo far sciogliere il gruppo. Sai, noi ci vogliamo bene, io credo di amare El, ma non nel modo giusto. Non so nemmeno spiegarlo. >> Sospira spesso, durante il suo discorso. Lo sguardo sempre perso in basso, non riesci a intercettarlo. << Ho bisogno di parlarne con qualcuno, ho bisogno di un amico. Del mio migliore amico. Di te, Will. >>

Resti ancora in silenzio, non sai cosa dire, non sai nemmeno se devi dire qualcosa. Ti senti perso, proprio come si sente lui. E ora sta chiedendo aiuto, ma tu non sai aiutarlo.

<< Lo so che sono stato uno stronzo con te, Will. Sono uno stronzo. Ma mi hai confuso, mi hai mandato fuori di testa. Io non so nemmeno più cosa sento, ho solo bisogno di te, che sei il mio migliore amico. >>

“Noi? Siamo solo amici.” Ti rimbomba nella testa, ti fa ancora male, boccheggi. Tu? Tu lo hai mandato fuori di testa? Ti sembra una situazione incredibile. Sollevi appena la testa e lo spii, lo guardi con la speranza di riuscire a leggerlo dentro, ma tutto quello che vedi è vergogna, non sai nemmeno se è la sua o se sei tu che come al solito stai proiettando. Perché mai dovrebbe vergognarsi?

<< Mike? >> Ti guarda per un momento, poi riabbassa gli occhi. << Non smettere di guardarmi. >>

Lui sussulta, quella tua inattesa presa di posizione che ha sorpreso anche te. Non sai perché lo hai detto, il sangue defluisce verso il centro del tuo corpo e ti formicolano le mani. Lui morde il labbro, nervoso, e poi ti guarda, incerto. Gli fai un sorriso, lievemente confuso su cosa si aspetta esattamente da te. Hai passato una vita a sentirti sbagliato, diverso, un mostro, un frocio. E non vuoi rovinare tutto, ma hai una dannata paura di farlo. I vostri occhi sono incatenati, come sotto incantesimo. Non riesci a smettere di guardarlo, mentre il tuo cuore batte così forte che non senti più nulla. Il respiro si agita mentre lui si avvicina impercettibilmente a te. Il suo profumo, suo e di nessun altro, ti riempie le narici e ti porta una dolce e calda sensazione in mezzo alle gambe, che tremano appena.

I vostri nasi si sfiorano e il suo respiro caldo ti invade. Trattieni il fiato e di colpo lo baci, come guidato da dei fili invisibili. Cosa diavolo stai facendo? Non lo sai, ma quel sogno che hai tenuto nascosto nel tuo cuore tanto a lungo sta diventando realtà, davanti ai tuoi occhi, sotto al tuo tocco. Tremi, mentre gli prendi il viso tra le mani e non stacchi le labbra dalle sue, lievemente dischiuse, che lasciano lo spazio per le vostre lingue. Sei confuso, disorientato dall’avere Mike lì, finalmente tuo, quando senti le sue mani infilarsi sotto la tua maglietta e appoggiarsi sulla tua schiena. A quel contatto inaspettato ti inarchi, spingendoti contro il suo petto e ansimando piano. Arrossisci, senti le guance bollenti e finalmente calde. Le sue mani si muovono su di te e ad ogni tocco tu, zombie boy, torni finalmente in vita. Le sue dita vanno su e poi tornano giù, lungo la tua schiena, infilandosi poi nel bordo dei tuoi pantaloni e tirando il tuo bacino verso il suo. Ti gira la testa, ogni centimetro del tuo corpo in estasi per quel contatto che hai aspettato per anni e che non pensavi avresti vissuto mai. Ti bacia il collo, mentre le sue mani armeggiano goffe con la tua cintura dei pantaloni.

<< Mike…non sei obbligato. >> Ansimi ancora, appoggiato con gli occhi chiusi alla parete, mentre il cuore sta per saltarti fuori dal petto.

Mike sposta il viso dal tuo collo e ti guarda, le labbra arrossate e dischiuse e quel modo di guardarti che ti fa sentire i pantaloni stretti e decisamente troppo aderenti. << Lo so. >> Ha la voce roca, affannata, segno dell’eccitazione che sta crescendo anche in lui. << Non sei obbligato neanche tu. >>

Lo senti che si sposta appena da te, per lasciarti spazio, rispettoso del tuo volere, ma il tuo corpo ha uno spasmo, un lamento ti sfugge dalle labbra e con la mano gli afferri la maglietta, tirandolo di nuovo a te. << Lo so. >> Poi lo baci, con foga, mentre gli inizi a sfilare via la maglietta, che finisce rapidamente a terra. << Oh, Mike, non sai quante volte l’ho desiderato. >> È un sussurro disperato, un gemito che finisce proprio nel suo orecchio. Lui si spinge appena contro di te e ti riappoggia al muro, mentre con le dita riprende il lavoro che stava facendo prima che lo interrompessi. Finalmente ti slaccia i pantaloni e con una spinta li fa cadere giù. Il tuo respiro si ferma, lo trattieni come se quello che sta per succedere dipendesse solo dal modo in cui respiri. E poi Mike si inginocchia davanti a te. Inizi a tremare, le gambe di gelatina e l’espressione d’attesa che sai di aver dipinta sul viso. Ti guarda negli occhi mentre tira giù l’ultimo sottile strato di tessuto che lo separa da quello che stava aspettando. Tu chiudi gli occhi e reclini la testa all’indietro, appoggiandola contro il muro.

<< Will, non smettere di guardarmi. >> Sorridi, sentendolo ripetere la tua stessa frase, ma il fiato caldo di Mike ti scuote completamente e devi appoggiare le mani al muro per non perdere l’equilibrio, palmi aperti e bacino spinto verso di lui.

Lo guardi, come ti ha chiesto, e lo vedi aprire la bocca e accoglierti, mentre i suoi languidi occhi scuri si nutrono del piacere sul tuo viso. La sua lingua si muove rapida sulla punta e la bocca calda e ospitale di Mike ti avvolge completamente. Lo guardi ancora, mentre con la lingua traccia morbidi cerchi proprio dove tu ti eri sempre toccato immaginando che a farlo fosse lui. Non resisti e porti una mano tra i suoi capelli, li senti morbidi, tra le tue dita e li stringi appena, muovendo la sua testa più vicino a te e affondando con più decisione tra le sue labbra.

<< Ti amo, Mike. >> Gemi, mentre lui continua ad aumentare d’intensità, e tu reclini la testa all’indietro quando con un lamento soffocato gli inondi la gola. Scivoli a terra, davanti a lui, che ha ancora le labbra sporche di te. Si avvicina e ti bacia, mentre senti il tuo sapore sulla sua lingua. In quel momento ti rendi conto di cosa hai detto e ti irrigidisci, spaventato.

La mano di Mike però ti accarezza una guancia, un sorriso dolce sul suo viso ancora accaldato. << Anche io. >> Un sussurro, piccolo piccolo, ma comunque in grado di riempirti il cuore.

<< Mike? >> La voce di Karen giunge da dietro la porta.

Mike si allarma e ti aiuta ad alzarti, per poi spingerti nel bagno, e chiuderti sonoramente la porta alle spalle.

<< Va tutto bene lì sotto? Ho sentito dei rumori. >> Apre la porta e si guarda intorno. << Dov’è Will? >>

<< Sta bene, mamma. Adesso è solo andato in bagno, non devi preoccuparti, ora vai. >>

Dalla porta socchiusa vedi Mike spingerla su per le scale. Sorridi.

<< Perché sei senza maglietta? E cos’hai fatto ai capelli? Ti senti bene? Sembri accaldato. >> Poi inarca un sopracciglio. << E cos’è questo odore? Dovresti lavarti i denti. >>

<< Mamma sto benissimo, va tutto bene, mi stavo solo cambiando. >> Si passa rapidamente una mano tra i capelli, nel vano tentativo di sistemarseli. << Non farmi fare queste figure. >> Lo dice sottovoce, alzando gli occhi al cielo.

<< Ma Mike, ha chiamato Joyce… >>

<< Va bene, mamma, dille che Will arriva. >> Con un sorriso forzato le dà un’ultima spinta, prendendo la porta e iniziando a chiuderla dietro di lei. Poi si interrompe e la spalanca di nuovo. << Anzi, no, dille che stanotte Will resta a dormire da noi. Gli preparo il divano qui. >>

Il cuore inizia di nuovo a batterti velocissimo. Un’intera notte con Mike, col tuo Mike. La testa ti inizia a girare e non riesci a smettere di sorridere. Sei così perso nei tuoi pensieri che non lo senti nemmeno arrivare. Apre la porta e in un secondo le sue labbra sono sulle tue e tu ti ritrovi nuovamente appoggiato ad un muro. Ricambi quel bacio col cuore a mille, mentre i vostri respiri si fanno di nuovo irregolari e si mischiano. Gemi di nuovo, con le guance in fiamme e lo guardi nuovamente negli occhi. Ma questa volta sei tu ad inginocchiarti davanti a lui.
 
   
 
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