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«Hanno lo stesso naso, non me n'ero accorto», ragionò d'un tratto Shinn a mezza voce, scrutando con aria perplessa ora l'Ufficiale Yamato ora la di lui sorella. «E anche la stessa bocca.»
   «Sfido, io», disse Lunamaria con fare ovvio. «Sono gemelli.»
   «Sì, ma...» La curiosità del ragazzo iniziò a diventare morbosa, per cui si rivolse all'ex-Faith. «Quando sei con quella, non ti sfiora mai la sensazione di baciare suo fratello?»
   «Shinn!», fu il rimprovero generale che lo assordì.
   Lo sguardo di Athrun si perse nel vuoto, mentre Kira lo fissava sconvolto e Cagalli masticava un'imprecazione. «Athrun», chiamò poi amorevolmente, cercando di svegliarlo dal preoccupante torpore in cui era piombato. «Athrun, non dargli retta, è un cretino.»
   «Come ti permetti?», scattò il soldato Asuka. «Ho solo espresso un dubbio legittimo!»
   La bionda gli rispose in modo assai poco femminile, prima di continuare: «Ti pare il caso? Lo sai che basta un niente per mandarlo in tilt!»
   «In effetti non ho mai conosciuto un tipo complessato quanto lui.»
   «Mwu, per cortesia», lo riprese il Comandante Ramius.
   «Tanto bello quanto imbecille», convenne invece Dearka, ridendosela sotto ai baffi. Miriallia gli tirò un calcio per farlo tacere.
   «Athrun?»
   Ma il giovane non rispondeva e, anzi, sembrava peggiorare ogni secondo di più, grazie anche all'invadenza di Andrew. «In effetti gli sconsiglierei di tenere la luce spenta nei momenti di intimità: meglio evitare di capitare nel letto sbagliato.»
   «Waltfeld-san!», sbottò a quel punto Kira, molto più lucido del suo presunto amante e pertanto anche molto più in imbarazzo.
   «Fortuna che il gemello maschio vive su PLANT, se no...»
   «Piantatela tutti quanti o vi fodero le mutande di carta vetrata!», li minacciò il Delegato Athha, furiosa, ottenendo di placare le risate di alcuni di loro: erano coscienti del fatto che ne sarebbe stata capace. Cagalli tornò a coccolare l'innamorato, prendendogli il viso fra le mani. «Athrun, calmati, okay? Nessuno pensa che tu abbia dei problemi.»
   «Non dà segni di vita», osservò Yzak, l'unico che fino a quel momento era rimasto quasi impassibile.
   «Fossi in te proverei con la terapia d'urto», fu il consiglio che, ammiccando, il Falco di Endymion diede alla Principessa.
   «Dici che se lo prendo a pugni torna in sé?»
   «Eh? No, intendevo...» L'uomo non fece in tempo a spiegare il vero senso delle sue parole che il primo ceffone partì. «Ahi... Che sventola...»
   «Athrun!» Cagalli era passata a scuoterlo per le spalle. «Sei a posto, okay?»
   «E se te lo dice lei, puoi starne certo», tentò di rendersi utile Dearka, sempre più divertito.
   Ad impreziosire quella battuta si levò un lungo, fragoroso scroscio di applausi e Meyrin fece capolino da dietro la scenografia al lato del palco, correndo nella loro direzione. «Delegato, il discorso è quasi finit...» Si interruppe alla vista di Kira che tratteneva sua sorella dallo sferrare altri schiaffi al povero Ammiraglio. «Delegato?»
   «Potresti chiedere a Lacus Clyne di intrattenere gli Emiri e i giornalisti ancora per un po'?», prese in mano la situazione Yzak, da buon Capitano.
   «Eh? E come?»
   «Che ne so, dille di cantare!»
   «Ottima idea, così ce li addolcisce ulteriormente», si congratulò il suo migliore amico.
   «Bene, vado», obbedì la ragazza, precipitandosi di nuovo verso il podio.
   «Meyrin, aspetta», la richiamò indietro Lunamaria. «Forse è meglio che ci vada io.»
   «No, no, lasciala andare», la fermò Andrew, facendo cenno all'altra di proseguire. «Non ci serve semplicemente una bella ragazza, ma una che abbia anche l'aria da innocente lolita.»
   «Waltfeld-san!», si scandalizzò Murrue.
   «Vuoi mettere l'effetto che farà sul pubblico?», fu lesto a giustificarsi la Tigre, mentre sbirciava nella sala e rimaneva soddisfatto dalla constatazione che, a occhio e croce, i presenti all'importante annuncio che il Capo degli Emiri di Orb doveva fare alla Nazione fossero per circa due terzi di sesso maschile.
   «Sua sorella maggiore, però, potrebbe influenzarli meglio con quella minigonna», suggerì Dearka, costringendo Miriallia a dargli una gomitata al fianco.
   «Siete un branco di deficienti. Tutti.»
   Sospirando e non condividendo affatto l'idea che avevano avuto l'erede di Uzumi Nara Athha ed il figlio di Patrick Zala, e cioé quella di invitare alla conferenza stampa tutta quella marmaglia di amici e conoscenti, l'addetta alle comunicazioni dell'Archangel, nonché reporter, spostò lo sguardo su Cagalli, la quale adesso era passata a litigare con Shinn, evidentemente reo di aver fatto qualche altra osservazione fuori luogo.
   «Lacus ha iniziato a cantare», sorrise Kira, più rilassato. «Va meglio?»
   Athrun bevve un sorso dal bicchiere d'acqua che avevano dovuto mandare a chiedere per farlo riprendere. «Credo di sì...» Cercò stancamente la Principessa con gli occhi. «Cagalli... Per favore...»
   «Quest'idiota continua a fare folli insinuazioni!»
   «Stavo solo cercando di consigliarti per il meglio!», si indignò l'ex-pilota del Destiny. «Fatti crescere i capelli e la differenza si noterà anche al buio!»
   «Stai dicendo che sono poco femminile?!», gli urlò in faccia la bionda con l'eleganza di una scimmia, afferrandolo per il colletto dell'uniforme e mostrandogli il pugno.
   Un tocco gentile la fece desistere dal proseguire, riuscendo a calmarla. «Forza, andiamo a gettarci in pasto ai leoni», affermò l'Ammiraglio Zala, prendendola per mano e conducendola verso l'entrata del palco.
   «Athrun, però...», tergiversò lei, iniziando a mostrare una certa agitazione che in altre circostanze non avrebbe avuto.
   «Togliamoci il pensiero una buona volta», continuò la sua guardia del corpo, avanzando con decisione. «Lo hai detto anche tu per convincermi che era giunto il momento, ricordi?»
   Quando infine si offrirono alla mercé di obiettivi e videocamere, accompagnati dalla bella voce di Lacus, tutta la sala tacque, e la loro stessa amica mostrò un'impercettibile incertezza sulle note finali della sua canzone. Meyrin impallidì, coprendosi la bocca con le dita, e Shiho e Arthur, rimasti sempre al fianco della idol di PLANT, assunsero un'espressione basita.
   «Athrun! Cagalli!», cercavano di avvertirli da dietro le quinte gli altri, sebbene alcuni preferirono invece lasciarsi vincere definitivamente dalle risate.
   «Ehm... Delegato...», osò una giornalista in seconda fila a nome di tutti i colleghi, mentre il Primo Ministro di Orb e gli altri Emiri si abbandonavano contro gli schienali delle loro poltrone con aria sconsolata.
   Fu solo allora che Cagalli si accorse di avere ancora le unghie affondate nella stoffa scura della divisa di Shinn, costretto ad esporsi in pubblico con loro nonostante avesse cercato in ogni modo di liberarsi dalla sua presa.
   «Merda», farfugliò la ragazza, impacciata, lasciandolo andare e facendolo così sbilanciare all'indietro. Il soldato riuscì tuttavia a mantenere l'equilibrio e, rosso in volto per quella figuraccia, subito scattò sull'attenti fingendo di essere lì per scortare la Principessa – benché non appartenesse certo all'Esercito di Orb.
  Athrun distese le labbra verso l'alto con estrema pazienza. «Almeno adesso il mondo intero sa chi mi accingo a sposare», sospirò, passando il polpastrello del pollice sulla pietra dell'anello che la sua fidanzata era finalmente libera di poter sfoggiare all'anulare sinistro.