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Autore: thembra    05/10/2023    3 recensioni
“…non è priva di sensi Gohan…”
“Ngh…”
Lo spirito del namecciano vibrò d’agonia reagendo a quel singhiozzo, l’aura che percepiva in Gohan era pura tortura, era terrore e confusione; nemmeno quando gli aveva comunicato della morte di suo padre che lui era solo un bambino aveva reagito così.
Prese fiato facendosi forza per pronunciare le parole giuste.
“…è morta.”
Genere: Avventura, Azione, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gohan, Goku, Un po' tutti | Coppie: Chichi/Goku
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Camminava per i corridoi esterni del castello osservando meravigliata la luna tamponandosi i capelli ancora umidi. Era stravolta ma stranamente scoppiava di vitalità. Una cosa che non le succedeva da anni e che le capitava solamente quando combatteva e si scontrava con avversari di valore.

Quei due strambi maestri sapevano il fatto loro ed avevano una padronanza di stime immensa.

Com’è che non li aveva mai sentiti nominare né incontrati?

Glielo aveva chiesto più volte senza però ricevere alcuna risposta.

 

 

 

‘Potreste iscrivervi al torneo di dopodomani no?’

 

Aveva provato a convincerli prima di salutarli per la notte facendo leva sul loro onore di guerrieri ma il biondo era scoppiato a ridere come uno scemo mentre il secondo, quello più piccoletto e incazzoso le aveva risposto che se il livello dei partecipanti era addirittura inferiore al suo, visto che deteneva il titolo di campionessa’ facevano meglio a starsene a casa a giocare a canasta.

Nonostante avesse dovuto sentirsi offesa da quelle parole scoppiò a ridere lo stesso. Non poteva negare che avesse ragione visto che non era riuscita a batterli e anche se era palese che non avesse usato la sua potenza al massimo poteva certamente dire lo stesso dei suoi due maestri.

 

‘Vabbè, vorrà dire che mi accontenterò di nuovo di battere Junior!’

‘Ehi guarda che non sono stato mica a rigirarmi i pollici io! Ti faccio vedere io!’

 

Sgusciando via dalla giocosa presa del suo amico/avversario Chichi balzò in aria atterrando su uno dei terrazzi delle logge del secondo piano, salutandoli.

 

 

Posando i palmi alla balaustra si incantò ad ammirare l’astro lucente finché i rintocchi dell’orologio del salone che segnavano le due del mattino la convinsero ad andare a letto. Si sarebbe dovuta alzare molto presto per gli allenamenti mattutini, poi doccia, scuola, punizione, rientro e di nuovo allenamenti.

 

Sbuffò dal nervoso al pensiero delle due ore che avrebbe perso nei prossimi giorni per colpa di quei due cretini, che cavolo volevano da lei poi ancora non lo riusciva a capire. Perché la importunavano sempre, perché le ronzavano attorno perché …

 

Neanche per sogno, a lui tu piaci non voglio che pensi qualcosa che non è vero, e poi solo perché è uno tosto non significa che non gli importi di niente e nessuno!”

 

Le tornarono in mente le parole di Bulma di quel pomeriggio in cui le aveva confessato il motivo della sua avversione al club di calcio e sopratutto ai due ragazzi. E ancora …

 

Bulma Brief Son Goku e Aert Vegeta…è proprio vero che il destino è unico e indissolubile…”

 

Anche Junior aveva accennato al fatto che si conoscessero come a un segno del destino e poi, aveva le memorie di una Chichi di un altro mondo a quanto pareva, e in quel mondo erano addirittura sposati lei e Goku quindi, si, magari il loro volerla rendere parte del gruppo poteva significare qualcosa ma… i ragazzi di questo mondo non avevano le memorie di quegli altri e … si grattò i capelli confusa. Non riusciva a capire … cosa centrava il loro mondo con quegli altri? Non c’era margine di decisione? Non potevano vivere le loro vite a prescindere dai legami alternativi? Perché si dovevano incontrare per forza? Perché era assolutamente necessario che si frequentassero? Perché Goku la voleva nella sua vita? Perché non si rassegnava ai suoi rifiuti? Perché voleva imporle una vita di delusioni e solitudine e …

 

I ricordi dell’altra Chichi le venivano in mente se si concentrava abbastanza, fatti le domande giuste e sbloccherai i ricordi corrispondenti, così le aveva detto la strana entità di nome Stillah, e lei se ne era fatte di domande, curiosa di capire qualcosa in più e le risposte che aveva avuto erano state per lo più deludenti tanto che non riusciva per niente a capire come mai la donna che stava custodendo dentro di sé avesse voluto a tutti i costi quel damerino irritante sciocco e scostante come marito se tutto ciò che ne aveva ricavato erano stati giorni di abbandono, notizie nefaste, pianti solitudine e una gran brutta fine.

 

In quella dimensione lei non combatteva né si allenava più.

In quel mondo era debole e inutile.

In quel tempo non era felice.

Un senso di rabbia le nacque dentro. Com’era possibile cambiare così?

 

Ti sbagli…’

 

Una voce, dolce matura e convinta le diede contro.

 

Sono la donna più felice dell’universo, ho ciò che voglio, combatto per mantenerlo e quando guardo negli occhi i miei bambini sento dentro un orgoglio infinito, non temo niente e nessuno non ho alcun rimpianto e …’

 

Immagini e ricordi accompagnavano le parole dell’anima, feste di compleanni, rimpatri semplici serate attorno ad un falò durante qualche ricorrenza sconosciuta, un ragazzino dolce e amorevole col naso tuffato nei libri e un’adorabile codina che spuntava dalla casacca verde che indossava, un buffo cappello con un pompon luccicante in testa, i suoi abbracci, i suoi sorrisi i suoi primi passi la sua voce e poi un altro cucciolo ancora più dolce e adorabile, un cocco di mamma che le sta sempre appiccicato, i suoi mille regali di bimbo, la sua tremenda somiglianza con Goku, e lui … lui che non c’è mai, che la devasta con la sua indifferenza dandola per scontata, lui che se ne va e torna quando e se ha voglia, non l’aiuta, non la sostiene, non la incoraggia non ...

 

Ricorda e vive in prima persona i suoi pianti, le sue arrabbiature la solitudine la frustrazione. Lei sola in quella casa, solo suo padre a darle una mano e l’inscalfibile convinzione che un giorno tornerà.

 

 

‘Sei un’illusa Chichi …’ Lo bisbiglia appena alla notte.

No!’

 

E lui che lo fa, ritorna davvero.

Per un giorno.

Per un torneo.

Per il torneo.

Si fa risoluta la giovane Chichi, scruta il cielo con rabbia e giura a sé stessa che mai sacrificherà i suoi sogni per qualcosa di effimero falso e deludente come la vita che ha vissuto l’altra sé stessa.

Il destino si può cambiare, l’ha visto in quei ricordi, nella tenacia di tutti, nella loro immensa forza e unione.

Lo farà anche lei.

Entra in camera sua e si tuffa sul letto, prende il cellulare dal comodino per controllare i messaggi, è sicura che Bulma le abbia scritto i consueti messaggi della buona notte e, sbloccando lo schermo, scopre di aver ragione, la chat sotto è intasata, 104 messaggi pieni di scemenze e immagini idiote mandate per lo più da Goku. Sbuffa irritata.

Non è obbligata a fare nulla di già deciso. Non è obbligata a seguire nessuna traccia, nessun copione, nessuna Chichi.

Schiaccia la chat, preme impostazioni … abbandona gruppo

 

‘Io non commetterò il tuo stupido errore!’

 

Spegne la luce e va a dormire.

 

 

 

 

 

Lontano, molto lontano ai confini della Terra in un cumulo di nulla e tempesta due occhi si aprono rossi come il sangue e allegri di una crudele malizia.

Finalmente una che ragiona. Una che lo odia quel dannato sayan. Una che sarà facile ghermire.

 

Aghòs ride di una felicità perfida e corrotta. Assapora già il momento in cui distruggerà la ragazzina di questo mondo e ne divorerà l’anima custodita, ride perché immagina le espressioni di quei babbei che immobili non potranno fare niente per impedirglielo, perché all’oscurità, se ci si offre volontariamente è impossibile sfuggire.

Ride e un tuono rovente squarcia la Terra.

 

 

 

…………………..

 

 

 

Chichi ha abbandonato il gruppo

 

Bulma sospira delusa.

Le scrive nonostante l’ora tarda. Non riceve risposta. Prova a fare un paio di squilli. Ancora niente. Forse si è addormentata. Si arrende e si mette a dormire.

Da lontano echi di tempesta riecheggiano e lei detesta i temporali.

Bulma si addormenta stringendo il suo peluche preferito mentre uno dei duemila gatti di suo padre le fa le fusa accoccolato sul cuscino.

Bulma non sa che il giorno dopo Chichi non si presenterà a scuola, né quello dopo ancora.

Bulma non immagina nemmeno che quello per cui ancora non sono preparati … sta già cominciando.

 

 

Chichi ha abbandonato il gruppo

 

Schiudendo gli occhi Vegeta butta malamente il telefono sui cuscini della palestra.

Comincia un’altra raffica di affondi, scarta salta e indietreggia.

Non gliene dovrebbe importare un fico secco se a Chichi non sta simpatico, chissene non è mica l’unica persona decente oltre a Bulma a vivere su questo stupido pianeta eppure c’è qualcosa che lo irrita, trova frustrante quel suo menefreghismo, quel suo continuo ostentare indifferenza come se loro non le fossero utili, come se fossero un dannatissimo peso un’inconveniente un …

Arrossisce di rabbia e vergogna quando pensa a ciò che le ha detto Bulma e si sente un deficiente per essersi fatto beccare da una delle poche persone che rispetta e vorrebbe come amiche in un momento di totale e incommensurabile stupidità fra maschi e non può nemmeno dare la colpa di tutto a Goku dal momento che quel casino l’ha avviato lui, su incitazione di Yamcha per carità, ma lui si è fatto fregare, lui ha accettato di farlo lui ha dato inizio a tutto quel casino solo per non concedere allo stupido portiere il primato di cazzo più lungo della squadra.

Grida e si sfoga in un altra serie di ganci e affondi. Si sente uno scemo.

 

Il telefono trilla.

Un messaggio di Bulma

 

SMETTILA DI PENSARCI E RIDICI SU. =D

 

Sorride mandandole in risposta un BUONANOTTE, toglie le fasce dalle mani e si fionda sotto la doccia.

Si sente uno scemo. Ma uno scemo amato.

 

……….

 

 

 

 

Goku fissa distratto la luna piena appoggiato al tronco di un’enorme albero.

Tiene le mani in tasca e se qualcuno lo vedesse in quel momento, oltre a domandarsi che diavolo ci faccia un ragazzino in giro a quell’ora della notte, incontrerebbe lo sguardo più disteso e all’apparenza rilassato che abbia mai visto.

All’apparenza perché tutto in realtà è quel ragazzino, tranne che rilassato.

È confuso in realtà. Un po' incazzato e molto, molto stupito anche.

 

Ci ha messo più di due ore e mezza a raggiungere quel posto sperduto, tre se si tiene conto del tempo impiegato a cercare di ricordare il nome esatto e ricercarlo poi su internet. Tre ore per raggiungere un villaggio sperduto su un altopiano, tre ore per trovare un monte che spunta da tale altopiano e il castello costruito su anzidetto monte.

 

E così Chichi vive in un castello, non ad Orange.

Abita lontano.

Pratica le arti marziali da anni tanto da esserne una campionessa.

Tutti i giorni vola per raggiungere la scuola.

Conosce Al Satan Junior.

Ha mille interessi e segreti.

Non gli vuole parlare.

Non lo vuole conoscere.

Lo odia.

 

Goku fissa il proprio cellulare con aria assente disinteressato ai tuoni lontani che promettono tempesta.

 

Chichi ha abbandonato il gruppo

 

Perché?

 

 

 

 

TH

 

 

 

eccomi...ci sono.

Spero ci siate ancora anche voi.

Un abbraccio.

  
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