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Autore: Shainareth    06/10/2023    2 recensioni
[Gundam SEED Destiny] Mugolò appena, nei fumi del sonno, ma pian piano avvertì un leggero tocco sul viso. Schiuse gli occhi, appena un attimo prima che le sue labbra venissero catturate da quelle di qualcun altro, dolci, morbide, gentili come sempre. Si abbandonò a quella tenerezza, ma durò soltanto un istante.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Athrun Zala, Cagalli Yula Athha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DIMENTICANZE


«Cagalli...»
Mugolò appena, nei fumi del sonno, ma pian piano avvertì un leggero tocco sul viso. Schiuse gli occhi, appena un attimo prima che le sue labbra venissero catturate da quelle di qualcun altro, dolci, morbide, gentili come sempre. Si abbandonò a quella tenerezza, ma durò soltanto un istante.
«Ben svegliata», le sussurrò il giovane, sfiorandole il naso con il proprio.
Lei sospirò, beata. «Dovresti svegliarmi più spesso in questo modo...»
«Allora dovresti addormentarti più spesso in ufficio», le fece presente lui, prendendola in giro.
«Dove...?» balbettò la ragazza, aprendo del tutto gli occhi. L'altro le lasciò lo spazio sufficiente per muoversi e finalmente Cagalli si rese conto di essere stesa sul divano del suo ufficio. Si alzò a sedere. Fuori era buio pesto e, visto il silenzio che regnava tutto intorno, immaginò che l'edificio fosse ormai vuoto. «Che ore sono?»
«Mezzanotte passata», rispose Athrun, in ginocchio accanto a lei, mentre le scostava una ciocca di capelli biondi dal viso con aria preoccupata. «Non dovresti stancarti così tanto.»
«Aspetta», disse Cagalli, cominciando a fare mente locale. Si ricordò allora che il giovane avrebbe dovuto trovarsi ancora sui PLANT per lavoro, anziché lì con lei. «Quando sei tornato?»
«Circa un'ora fa. Volevo farti una sorpresa, ma quando sono passato da casa, non ti ho trovata», spiegò lui. «Mi sono detto che le cose erano due: o ti eri attardata in ufficio o avevi approfittato della mia assenza per scappare con l'amante.»
«Mi hai dato un'idea per la prossima volta», commentò il Delegato, sbadigliando. Lo vide sorridere e lo fece anche lei. «Grazie, per essere tornato prima. Sono felice che tu sia qui», aggiunse con dolcezza.
«È un bene, perché questa notte ti volevo tutta per me», rivelò l'Ammiraglio, tornando a baciarla sul viso.
Cagalli rise per i brividi che lui le regalò. «Non credo sia il caso, in ufficio. Anzi, non avresti dovuto baciarmi neanche la prima volta.»
«Dopo mezzanotte il divieto non vale», stabilì Athrun, ignorando le sue deboli e assai poco credibili proteste.
«Davvero?» chiese la ragazza, divertita. Gli cinse il collo con le braccia e posò la fronte contro la sua. «Confesso di non aver mai sentito parlare di questa regola.»
«È nuova, in effetti», continuò il giovane, approfittando della sua arrendevolezza per sbottonarle il primo bottone della camicia e sbirciarle nella scollatura.
«Ammiraglio, sta diventando indisponente», si sentì ammonire in finto tono di rimprovero.
«Me ne farò una ragione», ribatté distrattamente, baciandola di nuovo. Dio, se gli era mancata... Il suo viso, il suo sorriso, il suo odore, li custodiva nel cuore ogni volta che il lavoro lo portava lontano; nulla però era paragonabile al tornare da lei e poterla toccare di persona.
«Vieni», le disse poi, aiutandola a mettersi in piedi. «Torniamo a casa.»
«Mi stavano aspettando!» si ricordò a quel punto Cagalli, sentendosi in colpa per essersi dimenticata dell'autista e delle guardie del corpo.
«Li ho mandati via quando sono arrivato, tranquilla», la rassicurò Athrun. «Lo sanno che con me sei al sicuro.» Tenendola per mano, spense la luce nella stanza e la condusse via con sé in corridoio. Sorridendo felice, la ragazza si liberò gentilmente dalla sua presa soltanto per potergli cingere la vita con il braccio e appoggiare il corpo contro il suo mentre camminavano. Lui le posò un bacio fra i capelli, stringendola per le spalle. Viaggiare era stancante, ma la soddisfazione di fare qualcosa per lei, per renderla felice, era enorme.
«Athrun...»
«Mh?»
«Lo sai cos'altro non è vietato dopo la mezzanotte?»
Il giovane scoppiò a ridere e fu costretto a fermarsi per abbracciarla più forte. «Questo credo che sia davvero vietato, in ufficio.»
«Domani proporrò la mozione per un nuovo regolamento», si ripromise lei, crogiolandosi fra le sue braccia.
«Non posso aspettare fino a domani, perciò conviene che torniamo a casa subito.»
Cagalli però cominciò a ridere contro la sua spalla e, quando lui le chiese la ragione, lei rivelò: «Mi ero dimenticata anche che qui ci fossero le telecamere.»
«Merda», si lasciò scappare Athrun, irrigidendosi.
«Tanto, ormai, lo avranno capito tutti...» sospirò la ragazza, rassegnata, guardandolo di sottinsù con tenerezza.
«Anche questo è vero...» Sospirando a sua volta, l'Ammiraglio si arrese a baciarle di nuovo la fronte, in barba a chiunque avesse potuto controllare la videosorveglianza. Infine, tornò a prenderla per mano e a percorrere con lei la strada che li avrebbe condotti a casa. Insieme, come sempre.




  
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