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Autore: Shainareth    07/10/2023    1 recensioni
[Gundam SEED] A eccezione del Comandante La Klueze, che avvertiva più distante che mai, tutti i suoi compagni erano morti. O avevano disertato. Di colpo si sentì solo.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Yzak Joule
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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DUBBI


La Vesalius abbattuta. La Klueze che rilasciava la prigioniera natural senza apparente motivo. Dearka e Athrun vivi, ma passati entrambi dalla parte del nemico. Ammesso che di tale si trattasse ancora.
Avvertendo una maledetta sensazione di vuoto nello stomaco, Yzak si domandò cosa diavolo stesse succedendo. I suoi due compagni di squadra - ex compagni, ormai - non erano mai andati granché d'accordo; eppure adesso si spalleggiavano a vicenda. Dearka appoggiava persino il redivivo pilota dello Strike e Athrun aveva addirittura voltato le spalle al proprio padre. E poi c'era La Klueze, con i suoi maledetti misteri, con l'inspiegabile presenza di quella ragazzina dai capelli rossi accanto a sé e la sua ancor più inspiegabile restituzione alle forze nemiche.
Si fissò i palmi delle mani, domandandosi se valesse davvero la pena continuare una guerra per una causa che sembrava ormai passata in secondo piano. A eccezione del Comandante La Klueze, che avvertiva più distante che mai, tutti i suoi compagni erano morti. O avevano disertato. Di colpo si sentì solo.
«Capitano Joule!»
Riconobbe al volo quella voce ed ebbe un tuffo al cuore. Si volse immediatamente e, dietro di sé, dal fondo del corridoio della nave che lo stava ospitando, vide arrivare qualcuno che credeva perso per sempre.
«Shiho!» chiamò con un tono di voce tutt'altro che fermo. Si diede una spinta e fluttuò nella sua direzione. S'incontrarono a metà strada, afferrandosi per le braccia per arrestare l'uno l'incedere dell'altra.
«Capitano, credevo non ce l'avesse fatta!» esclamò la ragazza, gli occhi lucidi in quelli di lui.
Benché il suo mondo sembrasse sul punto di capovolgersi per tutto quello che stava accadendo, Yzak provò un improvviso senso di rassicurazione. Almeno lei era viva. Almeno lei era ancora con lui. «Sei ferita?» si premurò di domandarle, facendo vagare lo sguardo sulla compagna in cerca di medicazioni o ferite.
Shiho scosse la lunga chioma castana. «Il mio DEEP Arms è stato danneggiato, ma per fortuna sto bene», lo rassicurò. Avvertì la presa di lui farsi più salda e questo le diede maggiore forza. Aveva sempre provato una grande ammirazione per Yzak, al punto da sentirsi a volte in soggezione quando lui le rivolgeva la parola. In quel momento, però, sentiva soltanto il cuore scoppiarle in petto per il sollievo. «E lei? Lei è ferito?»
Non fisicamente, no. Eppure in qualche modo la cicatrice che il giovane portava ancora sul viso adesso gli sembrava nulla in confronto a quelle che erano sul punto di dilaniargli la coscienza. Strinse le labbra. «No», rispose atono. Fece per aggiungere altro, ma ritenne pericoloso farlo così allo scoperto, dove chiunque avrebbe potuto sentirli.
«Vieni con me», disse allora, trattenendola per un polso e trascinandola via con sé. Benché stupita, la ragazza non protestò e lasciò che lui la guidasse fino alla ritirata. «Perdona il posto», esordì Yzak, trovando riprovevole doversi chiudere lì dentro con lei. Tuttavia l'esigenza lo richiedeva e Shiho sembrava comunque aver compreso, perché non diede a vedere alcun segno di fastidio.
«È successo qualcosa?» domandò difatti lei, mostrandosi ancora una volta all'altezza delle sue aspettative.
L'altro la lasciò finalmente andare, temendo comunque di essere indelicato. Cercò dentro di sé le parole giuste per cominciare, ma nella mente continuavano a rimbombargli soltanto quelle di Dearka. Yzak lo aveva accusato, gli aveva persino puntato la pistola contro, convinto che l'amico di un tempo fosse dalla parte del torto. Eppure non era riuscito a premere il grilletto. Non soltanto perché l'affetto glielo aveva vietato.
«Vorrei che mi rispondessi sinceramente», iniziò allora, non sapendo neanche se fosse giusto o meno instillare i suoi stessi dubbi nell'animo dell'unica persona amica che gli era rimasta. Tuttavia, aveva un disperato bisogno di confrontarsi con qualcuno, di sapere di non essere il solo a sentirsi così maledettamente spaesato. «Cosa ne pensi, di questa guerra?»
Pur stupita da quella domanda, Shiho rispose senza esitazione. «Penso che si stia protraendo fin troppo.»
«Per colpa dei naturals
La vide serrare le labbra, forse incerta se essere sincera o meno. Decise di sì, come lui le aveva chiesto. «Per colpa di tutti.» Senza capirne bene la ragione, Yzak si permise di rilassarsi. Shiho si strinse fra le braccia, lo sguardo basso. «Abbiamo perso così tanto... Mi chiedo se ne sia valsa davvero la pena. Se ne valga ancora.» Probabilmente no, rifletté il giovane, trovandosi d'accordo con lei. «Non mi fraintenda», riprese la ragazza, la voce che tradiva tutta l'ansia e la stanchezza che provava. «Quello che è successo a Junius Seven è stato orribile. Però lo è stato anche tutto quello che ne è seguito. Forse anche di più. E anche adesso... con la Vesalius... e i nostri compagni...»
Le sue parole ebbero un fremito a causa delle lacrime a stento trattenute. Senza che potesse evitarlo, Yzak si sporse verso di lei e l'abbracciò. Shiho si aggrappò a lui, ma si impose di non piangere. Nascose invece il viso contro la sua spalla, avvertendo la stretta del giovane farsi più salda. Fu, quel gesto, l'unica fonte di luce in quei giorni maledettamente bui.












Dedicata a Tynuccia, che mi scrive delle AsuCaga meravigliose. 💕




  
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