Fumetti/Cartoni americani > Gargoyles, il risveglio degli eroi
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Autore: Marlena_Libby    09/10/2023    1 recensioni
Xanatos crede che Volpe non lo ami più e cerca di riconquistarla con i gioielli
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Xanatos, Elisa Maza, Golia, Owen | Puck, Volpe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Volpe non aveva praticamente memoria della licantropia dovuta all'occhio magico donatole da Xanatos tuttavia, una volta tornata in sé, qualcosa in lei era cambiato.
Sentiva sempre una forte attrazione e un sincero rispetto verso quell'uomo così potente e le sue ambizioni ma, se prima entrambi condividevano cinismo ed avidità senza il minimo scrupolo, da un po' di tempo l'interesse della donna verso la ricchezza e gli oggetti preziosi pareva scomparso.
Nonostante le gemme e i gioielli che Xanatos continuava a donarle, lei si scusava sempre debolmente dicendo che non poteva accettarli.
L'uomo non la riconosceva più.
La magnificenza e il luccichio dei diamanti non risplendeva più negli occhi di lei.
Tutto lo splendore dei gioielli la lasciava indifferente.
Xanatos avrebbe voluto donarle il mondo, renderla la donna più felice e invidiata di tutte, e invece tutto a un tratto la sua smisurata ricchezza non gli permetteva di ottenere ciò che voleva.
Aveva la stima di Volpe, la sua ammirazione, il suo rispetto...
Ma aveva ancora il suo amore?
Quell'amore costruito sull'interesse, sul capitalismo e sul desiderio reciproco di tutto ciò che il denaro poteva comprare?
No, Volpe non sembrava più interessata a niente di tutto ciò.
Per la prima volta in vita sua, Xanatos si sentiva impotente.
Sulla sua scrivania era appena giunto un campionario di gemme di taglio perfetto proveniente dal Madagascar, del valore complessivo di centinaia di migliaia di dollari. Le aveva fatte importare per regalarle a Volpe ma, dal momento che lei aveva già rifiutato tutte le altre, sapeva già che offrirle anche quelle non sarebbe servito a riaccendere il desiderio nei suoi occhi.
Xanatos prese la valigetta e la scaraventò a terra con rabbia.
Le gemme si sparpagliarono sul pavimento, con tutte le sfaccettature che riflettevano le pareti della stanza con miriadi di frammenti simili a specchi.
In quel momento entrò Owen.
- Mi scusi signore, l'elicottero che aveva richiesto è pronto e la aspetta sul tetto.
- Arrivo subito - rispose Xanatos. - Ho bisogno di un assistente per questo viaggio, vieni con me?
- Come vuole lei, signore!
Owen seguì obbediente il suo capo.
Una volta sul tetto però trovò qualcuno ad attenderlo. Elisa e Golia erano venuti a parlargli prima che lui salisse sull'elicottero.
- Detective Maza! - esclamò Xanatos beffardo. - Mi scusi ma non ho tempo per invitarla a cena, ho un importante viaggio d'affari e ogni minuto è prezioso!
- Non hai ancora imparato la lezione, vero Xanatos? - domandò Golia.
- Non capisco a cosa ti riferisci...
- Sappiamo che ha preso contatti con un pericoloso ricettatore europeo - intervenne Elisa. - Un uomo che tratta ogni genere di manufatto, dalla tratta del saccheggio archeologico alla vendita di opere d'arte rubate!
- Non vedo come la cosa possa riguardare un onesto imprenditore come il sottoscritto!
Golia lo afferrò violentemente per il braccio.
Xanatos si irrigidì, ricambiando lo sguardo freddo del Gargoyle con uno pieno di disprezzo.
- Ti ho già dato l'occhio - mormorò Xanatos a denti stretti. - Cos'altro vuoi adesso?
- Ho visto regni interi cadere per uomini molto meno avidi di te - esclamò Golia. - Tu sei un uomo ricco, puoi avere molte cose, ma anche tu conoscerai la rovina se non rinunci adesso alla tua brama di potere!
Xanatos scostò la mano del Gargoyle e, ignorando sia lui che Elisa, salì insieme a Owen sull'elicottero.
- Cosa intende fare, signore?
- Abbiamo un impegno da rispettare - disse Xanatos. - Praga ci attende!
L'antica capitale degli alchimisti, la città dove si diceva che la magia permeasse ancora ogni singola pietra. Praga era un meraviglioso angolo di storia rimasto immutato dalle pieghe del tempo.
Xanatos aveva preso contatti con diverse sue conoscenze per incontrare il misterioso mercante di gioielli che aveva il suo negozio in uno dei sobborghi più oscuri e malfamati della città.
Horin Van Gorimm, discendente da stirpe ebraica, era un uomo vecchio e misterioso. In giro si diceva addirittura che fosse vivo da più di trecento anni, tuttavia l'unica cosa certa era l'autenticità delle merci che solo lui era in grado di procurare in tutta Europa.
- Lieto di incontrarla, signor Xanatos!
L'anziano uomo comparve dietro al bancone, non appena Xanatos mise piede nella bottega.
- Ha trovato quello che le avevo chiesto?
- Sì ma devo avvertirla che potrebbero sorgere problemi con un oggetto del genere!
- Se è solo un problema di soldi, stabilisca pure liberamente il prezzo! - disse Xanatos mostrando la valigetta colma di dollari che aveva portato con sé.
- Non mi riferivo a quello - mormorò il vecchio con una nota inquietante nella voce sottile. - Il Rubino del Diavolo è senza dubbio una gemma di incomparabile bellezza, ma potrebbe non essere quello di cui ha realmente bisogno.
- Questo lasci che sia io a deciderlo!
Horin non reagì.
Si limitò a mostrare a Xanatos la pietra preziosa custodita gelosamente dentro un astuccio di cuoio nero finemente intarsiato in oro. Non appena i suoi occhi videro il grosso rubino, Xanatos sorrise.
- Quanto vuole per una gemma così perfetta?
- Mi ha già dato abbastanza soldi con il suo assegno - rispose il mercante. - Tuttavia mi permetto di insistere: ho molte altre merci qui in bottega che forse potrebbero...
- No, nessuna gemma può essere più preziosa di questa! - disse Xanatos come ipnotizzato.
- Ma il suo prezzo potrebbe essere troppo alto persino per lei!
- Troppo quanto?
- Oh, più di quanto immagina! - sorrise il vecchio malignamente. - Non tutto si ottiene in termini di denaro!
- Ti sbagli, vecchio - tagliò corto Xanatos. - Il denaro muove l'universo, così è e così sarà sempre!
- Dal momento che ha già deciso, consideriamo chiuso l'affare!
Il mercante gli porse il rubino senza discutere oltre.
Xanatos e Owen si affrettarono a raggiungere l'elicottero per tornare in America.
- È magnifico, non trovi Owen?
- Sì signore!
- Una gemma degna di una regina... La MIA regina!

Di ritorno dal suo volo privato, Xanatos telefonò alla sua villa per ordinare che venisse preparato uno sfarzoso banchetto privato in onore di Volpe.
La donna aveva indossato il suo abito più elegante per compiacere l'amato, ed era rimasta ad aspettare il suo ritorno sul tetto dell'edificio.
Quando l'elicottero finalmente atterrò, Xanatos e Owen saltarono giù e Volpe venne loro incontro con passo lento e sensuale come sempre.
- Ben tornato, caro. Fatto buon viaggio?
- Ottimo, grazie - rispose lui, baciandola dolcemente sulle labbra. - Ma sarà ancora meglio quando ti mostrerò la sorpresa che ti ho portato!
Volpe guardò Owen con aria interrogativa, ma lui scosse la testa per dire che non era autorizzato a dire niente.
Xanatos prese il braccio dell'amata e andarono nella sala da pranzo riccamente preparata per celebrare la loro serata insieme.
Dopo aver mangiato alcuni dei piatti più raffinati, accompagnandoli con costose bevande d'annata, Xanatos chiese a Owen di porgere a Volpe l'astuccio.
Era sicuro che, una volta ammirato lo splendore unico di quella pietra, Volpe avrebbe ritrovato il suo interesse nei gioielli.
Ma si sbagliava.
Gli occhi della donna erano tristi e indifferenti, come se neppure la bellezza del Rubino del Diavolo significasse qualcosa per lei, e ancora una volta ringraziò il suo amato per quel dono così bello... Ma dietro quelle parole di gratitudine non vi erano né emozione né entusiasmo.
Per Xanatos fu un duro colpo.
Tutta la rabbia e la frustrazione per non essere più in grado di fare breccia nel cuore della sua amata, nonostante la sua potenza economica smisurata, lo faceva sentire impotente come un bambino... E questo non riusciva a mandarlo giù.
- Tutto qui, non hai altro da dire? - mormorò lui.
- Beh sì, è senza dubbio un gioiello meraviglioso, ti ringrazio e...
- Quello è il gioiello più raro e prezioso di tutto il pianeta, una pietra talmente rara che gli uomini si sono dannati l'anima pur di possederla, e doveva essere il mio pegno per sugellare il nostro matrimonio... Potresti mostrare un po' più di entusiasmo! - esclamò Xanatos stringendo così forte il calice tra le dita da romperlo.
L'ultima parola fu quasi un ruggito.
Xanatos sollevò lo sguardo e Volpe vide i suoi occhi iniettarsi di sangue.
Owen cercò di medicargli la mano ferita, ma lui lo spinse via con rabbia e si avvicinò a Volpe con un'espressione dura e cattiva che lei non gli aveva mai visto prima.
- Cos'è che non ti piace più? - le domandò Xanatos. - Io ti sto offrendo tutto quello che una donna possa desiderare, spenderei tutte le mie risorse per vederti sorridere, ma evidentemente questo non ti basta più... Mi vuoi spiegare perché?
- Amore, non è come credi, io apprezzo tutto quello che fai per me, solo che...
- Solo COSA?!?
Nel momento in cui Xanatos strinse in mano il rubino, questo si accese di una luce sinistra e la sua voce si fece più minacciosa.
- Pensi di essere diversa? Credi che non abbia capito come sei veramente? Sei solo un'arrampicatrice sociale, come tutte le altre!
- David, smettila! - esclamò lei offesa. - Non ti permetto di parlarmi in questo modo, non alcun diritto di... Ah!
Lo schiaffo che le diede Xanatos era doloroso, ma ciò che faceva più male alla donna era il fatto che fosse stato proprio lui a colpirla.
Owen cercò di farlo ragionare ma, davanti ai suoi occhi inorriditi, David Xanatos si trasformò in un ibrido metà uomo e metà demone, con tanto di corna sulla fronte.
L'assistente si affrettò a mettere Volpe al sicuro e il mostro cominciò a distruggere ogni cosa presente nella stanza, ma quando le candele caddero vicino alle tende, si sviluppò un principio d'incendio.
Golia e gli altri Gargoyle stavano volando lì vicino e, quando notarono le lingue di fuoco rossastre provenienti dalla residenza di Xanatos, capirono che stava succedendo qualcosa.
Tuttavia non erano minimamente preparati a ciò che videro.
Un orrendo demone, che sembrava uscito dai più assurdi racconti dell'orrore, troneggiava in mezzo a quelle fiamme calpestando i resti della villa semidistrutta.
E quando li vide, si alzò in volo e ingaggiò una furiosa battaglia aerea con loro.
Nel frattempo Elisa Maza era stata inviata a indagare sui disordini alla villa e all'ingresso trovò Owen e Volpe, che le spiegarono la situazione.
Elisa stenteva a credere che il mostro fosse veramente Xanatos ma, quando vide i suoi amici Gargoyle in pericolo, capì che non c'era un minuto da perdere e lei, Owen e Volpe salirono sul tetto dell'edificio.
Brooklyn, Lexington, Hudson e Broadway erano stati respinti facilmente dalla furia di quel mostro.
Golia aveva ingaggiato con lui un corpo a corpo con tutta la forza che aveva, ma anche lui sentiva la sua potenza innaturale.
Quando Elisa arrivò sul tetto sparò un paio di colpi, ma i proiettili rimbalzarono sulla schiena di Xanatos senza fargli neanche un graffio.
- Golia, non è un mostro qualunque, è Xanatos trasformato!
- Che cosa?!
- Sì, avete detto bene signorina!
In quel momento apparve dal nulla Horin Van Gorimm, l'uomo che aveva venduto il gioiello a Xanatos.
- Lei sapeva dei poteri della gemma?! - chiese bruscamente Owen.
- Sì, il Rubino del Diavolo è nato nel mondo dei demoni - disse Horin con un sorriso serafico. - È una gemma che trae forza ed energia da chi lo possiede e se si tratta di una creatura immortale, come un demone, non ci sono problemi... Ma dal momento che l'energia vitale degli uomini è limitata, non ci resta che sederci e aspettare che l'avidità di questo inutile uomo presuntuoso lo consumi completamente!
- No! - urlò Volpe inorridita.
Non poteva assistere alla distruzione dell'uomo che amava, anche se in quel momento non sembrava più lui.
Doveva assolutamente fare qualcosa.
Golia vacillò, ferito e sanguinante sotto i colpi del demone, ma non voleva arrendersi e continuava a stringere il collo di Xanatos con il braccio.
Ignorando gli avvertimenti di Elisa e Owen, Volpe si avvicinò a loro invocando a gran voce il nome del suo amato
- David, lo so che puoi sentirmi, sono io!
Xanatos ringhiò ferocemente, scrollandosi Golia dalla schiena, e fece per avventarsi su Volpe.
Ma sorprendentemente si fermò.
Qualcosa nel volto della donna gli era familiare.
Le lacrime di lei scendevano copiose lungo le guance.
Xanatos ridusse gli occhi a due fessure ma, se prima l'istrinto gli diceva di uccidere, ora gli impediva di farlo.
Tutti osservarono allibiti quello che stava accadendo.
Il mostro avvicinò le zanne al corpo vulnerabile e indifeso della donna, ferendola leggermente alla spalla, ma lei non vacillò e continuò a supplicare David di riconoscerla.
- Tu sei il mio uomo, David. So che non mi farai del male, non importa che aspetto tu abbia, perché sei l'uomo che amo e che amerò sempre!
Sentendo quelle parole, la creatura finalmente si fermò.
Il Rubino del Diavolo lo fece ruggire di dolore ma, dal momento che la furia dentro di lui si era placata, ormai non riusciva più a condizionare la sua volontà.
Xanatos tornò umano e si accasciò privo di sensi tra le braccia della sua amata Volpe.
Horin cercò di prendere il rubino, ma Golia lo afferrò per il bavero ed Elisa avvolse il gioiello con la sua giacca per non toccarlo direttamente.
Xanatos riaprì gli occhi.
Era sfinito, ma ricordava ciò che era accaduto... E non riusciva a credere di aver quasi ucciso il suo amore per colpa della sua avidità.
- Io stavo per... Mio Dio, che cosa ho fatto?!
- Adesso calmati David, è finita - sussurrò Volpe. - Non è successo niente!
L'uomo le accarezzò la guancia su cui prima aveva tirato uno schiaffo e pianse amaramente per il rimorso.
- Potrai mai perdonarmi per questo?
- L'ho già fatto, amore mio.
- Quello che ho fatto... Quello che ho detto... Come puoi non odiarmi per quello che sono diventato?
- Perché hai guardato dentro te stesso... E finalmente hai capito!
Più tardi Elisa e i Gargoyle trovarono il modo di sbarazzarsi del rubino in sicurezza e assicurarono Horin alla giustizia.
Rimasero molto colpiti dal pentimento di Xanatos.
L'uomo più ricco e potente di Manhattan, colui che credeva di poter comprare tutto con il denaro, aveva scoperto il valore dell'unica cosa importante che già possedeva senza saperlo: l'amore!
   
 
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