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Autore: Alis_Weasley    11/10/2023    2 recensioni
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Dal testo:
Aveva sbloccato il telefono di Lu Guang senza minimamente pensare a quanto potesse apparire strano che ne conoscesse il pin agli occhi della polizia e di Qiao Ling, che già si erano fatti indagatori.
“Come conosci il codice?” gli domandò, infatti, la ragazza.
"Eh...ecco..."
// cronologicamente ambientato dopo QUELLA puntata dell'anime (sai di cosa parlo) a cui penso da luglio //
Genere: Angst, Erotico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il suo corpo aveva agito senza prima di consultare il cervello: che novità.
O forse semplicemente il suo cuore, il suo cervello, la sua anima e le sue dita stavano conducendo un perfetto gioco di squadra facendosi da coach e anche da allenatore, mentre il suo cervello viveva un completo black out.

Aveva digitato quei numeri automaticamente, tanto gli erano familiari, con l’urgenza di ridurre quel senso di oppressione all’altezza del petto e tornare a respirare, benché immagazzinare ossigeno non fosse la priorità.
No, l’unico, assoluto, alienante, rimbombante pensiero di Cheng Xiaoshi al momento era fare irruzione in quella galleria e trovare qualsiasi indizio gli potesse far capire cosa passasse per la testa a Lu Guang. Si sarebbe accontentato di qualsiasi cosa gli potesse fornire una direzione. Solo quello serviva alle sue gambe per iniziare a correre fin quando avessero retto, e anche oltre. Avrebbe strisciato se necessario, per arrivare a lui.

Avvertiva il viscerale bisogno di riavvolgere quel filo rosso che li univa e che gli ultimi avvenimenti avevano teso fin quasi alla rottura. Una rottura che avrebbe comportato l’andare in pezzi del suo intero mondo.
Aveva temuto di averlo perso per sempre fino a un paio d’ore prima, per poi scoprire che non era così, che il sole sarebbe sorto anche il giorno seguente. E adesso… che non aveva avuto neanche il tempo di metabolizzare, che il suo cuore non si era ancora ripreso, che le sue labbra non avevano ancora sussurrato all’orecchio coperto dai capelli bianchi quanto gli fosse mancato, era di nuovo da solo vivendo il senso della perdita.

Quindi - preda dello stesso terrore che assale quando si fruga in borsa e le dita non riescono a trovare il telefono o quando si è in mezzo alla folla e si cerca disperatamente qualcuno - aveva sbloccato il telefono di Lu Guang, senza minimamente pensare a quanto potesse apparire strano che ne conoscesse il pin agli occhi della polizia e di Qiao Ling, che già si erano fatti indagatori.

“Come conosci il codice?” gli domandò, infatti, la ragazza.
“Eh… ecco…”

Non c’era tempo adesso - e comunque non era il caso - di raccontarle di quella domenica mattina in cui lui e Lu Guang si erano svegliati aggrovigliati sotto le coperte. Il bianco con un braccio sotto il suo capo e Cheng Xiaoshi spudoratamente spalmato contro il suo petto.

“Buongiorno Guang Guang” aveva miagolato, tra uno sbadiglio e l’altro.
Lu Guang non sopportava essere chiamato così da lui, quindi non gli rispose, fingendo ancora di dormire.
Cheng Xiaoshi si lamentò per le mancate attenzioni, facendoglisi ancora più addosso.
Strofinò la guancia e la zazzera corvina contro i glabri pettorali del ragazzo sotto di sé, per poi passare a depositargli piccoli baci e leggeri morsi sul collo niveo.
“Non ignorarmi Guang…” sussurrò.
Quest’ultimo aveva, invece, tutta l’intenzione di proseguire con la propria recita e spostò, senza proferire parola, il viso verso l’altro lato del cuscino, ma Cheng Xiaoshi conosceva troppo bene i suoi punti deboli e ne diede dimostrazione quando gli mordicchiò il lobo sinistro, strappandogli un piccolo, impercettibile, ansito.

“Ehi… Lu Guang… so che sei sveglio” continuò imperterrito Cheng Xiao Shi, lasciando una scia di baci umidi sulle clavicole, per poi portare le proprie dita a stuzzicare un capezzolo dell’albino.
“Lasciami dormire..” protestò Lu Guang, giusto per darsi un tono, poiché era incapace di tacere oltre.
“Non ne ho nessuna voglia” rispose dispettoso il moro, infilando una delle proprie gambe tra quelle dell’altro ragazzo e costringendolo così a divaricarle.
Il respiro di Lu Guang era già accelerato e i suoi addominali tesi, anche se provava a non darlo a vedere il suo corpo stava già pregustandosi il trattamento mattutino che Cheng Xiaoshi gli avrebbe riservato.
Cominciò ad accarezzarlo piano, delicatamente, senza mai interrompere quelle che ormai erano vere e proprie lappate in tutta la zona superiore del corpo.
Il membro di Lu Guang era ora, inequivocabilmente, sveglio. E il suo proprietario si lasciò andare ad un basso gemito. D'altronde sapeva fin da principio che sarebbe stato inutile fare il prezioso. Era sempre creta tra le sue mani.

“Cheng Xiaoshi…” il suo corpo cominciò ad andare incontro a quelle carezze appena accennate per avere di più.  Provò a socchiudere gli occhi, ancora lucidi e appannati dal sonno ma l’altro ragazzo si avventò sulle sue labbra, portandosi praticamente col busto sopra di lui.

Il bacio, unitamente alla mano di Cheng Xiaoshi  che aumentò un poco il ritmo, gli tolse il respiro.
Quando il moro si separò da lui, mormorò provocatorio al suo orecchio: “Vedi che ti piace… però tu devi fare sempre lo tsundere con me, mh?”

“Allora tu non- ma la risposta, alquanto roca, di Lu Guang venne interrotta da un suono che lo indusse a spalancare gli occhi. Uno scatto.
“Cheng Xiao Shi!” esclamò, infuriato di fronte alla realizzazione, avvertendo le risate del ragazzo sulla pelle. Quando lo aveva baciato doveva aver allungato un braccio fino al comodino di Lu Guang per afferrarne il cellulare.
“Cancellala subito!” ringhiò, tentando di rimpadronirsi del proprio telefono. L’altro però gli sgusciava tra le mani come un’anguilla e nel frattempo rideva a crepapelle. Come se non bastasse continuava a scattare. Lu Guang lo avrebbe ucciso.

Invece, cinque minuti dopo una lotta furiosa, risate, tirate di capelli, cuscini volanti e insulti, Lu Guang lo aveva scopato meravigliosamente bene e gli aveva anche permesso di fare qualche scatto di loro due in quel momento intimo. Era impossibile opporsi a Cheng Xiaoshi, almeno per lui. Per quanto ci potesse provare, finiva sempre per cedere. Ma andava bene così. Pensava questo, il ragazzo dai capelli bianchi, appoggiato con la schiena alla testiera del letto.

Con il mento su una delle spalle di Cheng Xiaoshi, mentre lo avvolgeva da dietro, mormorò “servirà una password, non possiamo rischiare che qualcuno si ritrovi queste foto tra le mani”.
“Lascia fare a me” rispose Cheng Xiao Shi con gli occhi ridenti “ne ho già una perfetta in mente”.


 
“Cheng Xiaoshi??” Qiao Ling lo richiamò alla realtà e il suo cuore tornò a battere un po’ più piano.
“Io… mi è solo capitato di sbirciare una volta che l’ha inserita di fronte a me” tagliò corto, sperando che la ragazza non insistesse ulteriormente e sviandone lo sguardo.

D’altronde per lei quella serie di numeri non poteva avere alcun significato.

Non poteva saperla,
la data del loro primo incontro.
   
 
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