Merag
fissava confusa la distesa
sconfinata di flutti bollenti da cui affioravano grossi cristalli
scuri. Stava
cercando qualcosa, qualcosa di intrinsecamente legato al mare, ma non
riusciva
a capire cosa. Aveva immagini confuse in mente, qualcosa di piccolo,
chiaro,
decisamente inusuale per il suo mondo.
-Va
tutto bene?
La
voce di Durbe, alle
sue spalle, la riscosse. Si voltò
verso il collega, spostandosi dal viso una ciocca di
capelli:-Sì, ma… sto
cercando qualcosa. Qualcosa a cui non so dare un nome.
Ogni
imperatrice aveva il compito
di offrire una nuova gemma per decorare la corona, in modo da lasciare
un’eredità
alla successiva principessa. Durbe la fissò
sconcertato:-Merag. Sei… no, siamo
ancora giovani. Siamo saliti al trono meno di mille anni fa! Hai tutto
il tempo
che ti serve.
-Ho
la sensazione che non troverò
mai ciò che voglio aggiungere al diadema. È nella
mia mente, ma non riesco a
darle un nome. Una sfera, piccola, chiara… legata al mare.
Non capisco.
-…Una
perla. Credo di averle
viste nei diademi di alcuni Mostri d’ACQUA… ma
dove tu possa ottenerne una,
realmente, questo non lo so. Credo si trovino nel mondo umano.
L’Imperatrice
abbassò il capo
affranta. Probabilmente avrebbe fatto meglio a ripiegare sul classico
Lapis
bariano, ma non era sicura di avere abbastanza tempo.
Erano
passati decenni, da quel
giorno, ma Durbe aveva fatto ricerche. Aveva creato, con la magia, una
creatura
che, nascosta dentro una conchiglia, riusciva a creare piccole perle
amaranto,
e non vedeva l’ora di offrirle a Merag. Scelta la migliore,
fece per lasciare
la sala, quando un terremoto scosse il pianeta da cima a fondo. Un
lampo di
luce squarciò il cielo accompagnato da un boato assordante.
Con il cuore in
gola, l’Imperatore cominciò a correre, ma era
troppo tardi. Non avrebbe più
rivisto Nash, né Merag.
Angolo
Autrice: come storia non
credo sia il massimo, ma il mercoledì è una
giornata pesante. Cercherò di
portarmi avanti, per le prossime volte, perché i prompt mi
ispirano davvero
tanto.
A
domani,
Hime