Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |      
Autore: susiguci    14/10/2023    3 recensioni
"Mi sembra di capire che questa ragazza sia talmente importante per te da averti fatto dimenticare tutto il resto. Questo non è da te, a meno che tu non ti sia … innamorato di lei, Merlin"
"Io … no. Voglio dire … sì. Io credo di amarla."
Arthur rimase immobile con il viso inespressivo.
"La porterai a vivere a Camelot?"
"Vorrei … un giorno lo farò, ma prima …dovrò tornare da lei e risolvere una questione in sospeso. Dopo …
la sposerò"
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Freya, Merlino, Principe Artù
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Merlin gets married












 

Merlin se n'era andato da Camelot.

Senza dirgli niente. Non avrebbe dovuto farlo.

Non era giusto e non se lo aspettava.

Aveva cercato di farlo stare bene. Forse non all'inizio, quando lo vide la prima volta.

 

Era un ragazzo semplice ma dai modi fini, che parlava in modo abbastanza colto e con un' efficace ironia pungente. Si era sentito un signorotto di quelli rozzi e arroganti, a causa sua. Si sentiva in parte leso nell' onore e in parte giudicato indegno del suo ruolo. In realtà non era ciò che Merlin aveva voluto intendere, ora lo sapeva. Ma aveva messo in dubbio la sua onestà e il suo buon nome.

 

Era solo uno scherzo nei confronti di un servo ingenuo: tirava coltelli a un bersaglio sostenuto da quel giovane servo. Non era il primo scherzo del genere. Poteva ammettere con se stesso che non era poi uno scherzo così innocente poiché il servo era davvero spaventato. Ma quei due ragazzi non sapevano quanto lui fosse abile con le armi di ogni genere? Avrebbero dovuto. Il servo e il contadino istruito.

A Camelot era leggendario il modo in cui il principe maneggiasse ogni tipo di arma. Comunque come osava quel Merlin chiamarlo amico e dirgli: "Adesso basta. Credo che tu ti sia divertito abbastanza!" Di fronte ai cittadini, di fronte ai suoi amici. E si arrabbiò molto con quel giovane impudente che continuava a rispondergli e non si lasciava intimidire. Allora lui l'aveva istigato a colpirlo. Il ragazzo ci aveva provato senza riuscirci e lui l'aveva strattonato e fatto sbattere in prigione. A discolpa del contadino giocava il fatto che essendo appena giunto a Camelot non sapeva che lui fosse il figlio del re. E glielo aveva soffiato con ira dentro le sue grandi orecchie, perché fosse chiaro chi comandava e chi no! 

Gaius era intervenuto in sua difesa. La gogna era uno dei metodi preferiti per i balordi e i piccoli criminali. Il ragazzo sarebbe stato rilasciato purché vi si sottoponesse.

 

Merlin aveva scelto il male minore. Non era una vera e propria punizione; era più un metodo per sottomettere qualcuno psicologicamente ... con un po' di verdura marcia, ma il principe si era molto divertito.




 

Il re aveva nostalgia di quei tempi. Ormai Merlin mancava da più di una settimana. Aveva sperato di trovarselo davanti all'improvviso, magari ubriaco. Avrebbe provato un gran sollievo ma l'avrebbe ripreso duramente perché stavolta era davvero stato troppo tempo alla taverna. A fare cosa, poi?

Aveva mandato qualcuno dei suoi uomini più fidati a cercarlo a Ealdor, ma Merlin non era là. Lui stesso era uscito a cavallo più volte. Ma nessuno aveva visto niente e non aveva idea di dove andare.

Non escludeva che gli fosse successo qualche cosa di brutto: un incontro con i sassoni ad esempio. Qualcuno poteva aver saputo che Merlin era amico del re e forse l'avevano rapito per ricattarlo.

Ma non si era presentato nessuno, né aveva ricevuto missive di alcun tipo.



 

Freya.

 

La ragazza in quel momento rappresentava per Merlin la priorità assoluta. 

Voleva salvarla a tutti i costi. Lei non era solo bella, dolce e sfortunata. Lei possedeva la magia e la sentiva così vicina: lei lo comprendeva meglio di chiunque altro. 

La maledizione che le era stata affibbiata tempo prima, era terribile. La trasformava nottetempo in una fiera sanguinaria che non aveva nulla a che fare con lei. La fiera uccideva uomini e bestie. Tranne Merlin. Si vede che la parte di Freya che era in lei glielo faceva riconoscere come persona di cui fidarsi.

 

Si erano già scambiati un paio di baci prima che fosse ferita e Merlin era felice. Anche la ragazza sembrava essere molto presa da lui.

 

C'era stato un giovane spasimante di Freya molto tempo prima, ma lei a un certo punto l'aveva lasciato e la madre del giovane diventò furiosa con lei quando vide suo figlio disperato. Quella donna era una strega e aveva lanciato su di lei la peggiore delle maledizioni.

 

Arthur, che non sapeva nulla, cercava di eliminare quella fiera. Una notte il re e i suoi le avevano preparato una sorta di trappola che aveva funzionato.

Il re l'aveva ferita gravemente. Merlin aveva atteso che la notte passasse e che la pantera alata tornasse in forma umana. Ma la ferita già grave per la pantera era ora molto più devastante sull'esile corpo di lei. Non riuscì a fare quasi niente con la sua magia. La curò con le erbe di Gaius ma la ragazza peggiorava e Merlin pensava che l'avrebbe persa. I suoi aguzzini cercavano ancora Freya e Merlin disperato rubò un carro con dei cavalli e vi pose la sofferente ragazza. La coprì per nasconderla. Poi poco prima dell'alba partì.

Dopo molte ore di viaggio si fermarono presso la modesta locanda di un villaggio di campagna.

La ragazza per due giorni rimase addormentata.

Quando si svegliò era ancora estremamente debole e Merlin faceva preparare per lei brodo e pasti leggeri. La imboccava, la puliva. Era un impegno continuo, ma Merlin non se ne accorgeva nemmeno.

Un giorno provó a chiedergli se ci fosse un paese o un luogo dove la ragazza avesse parenti o amici.

"Mia madre e mio padre non ci sono più. Ho qualche parente e qualche amico nel paese dove abitavo da bambina."

 

Era molto lontano, si trattava di tornare indietro e virare a ovest verso l'oceano.

Quella sera Merlin si sdraiò accanto a lei. Non aveva avuto ancora un attimo di tempo per pensare, ma la ragazza stava migliorando ogni giorno di più e non era più in pericolo di vita. Aveva cominciato a camminare quel giorno stesso. In più mangiava e riacquistava la voglia di vivere.

 

'Arthur! Non l'ho avvisato! E nemmeno Gaius, né nessun altro.' Si sentì in colpa. E si rese conto per la prima volta che gli mancavano. Non riusciva a prender sonno: era agitato. Sicuramente erano preoccupati. Arthur forse sarebbe stato anche furioso.

Quando era partito aveva agito sull'onda della disperazione, dell'urgenza, ma ora vedeva chiaro. Si era comportato molto male con Arthur e con i suoi amici di Camelot. 

 

Delle grosse catene tenevano ancorata Freya al letto. Non si poteva fare altrimenti.

La guardò in cerca di conforto. Se non fosse fuggito con lei, non avrebbe potuto proteggerla e sarebbe sicuramente morta.

Si tolse dal letto e si mise in un pagliericcio in un angolo della stanza. Sentì il ruggito della fiera. Era quella, la sua ora, tutte le notti.

Merlin fece un incantesimo attorno alle pareti, al soffitto e al pavimento della stanza. Un incantesimo per contenere e sedare i rumori.

Difficile dormire così. 

Verso il mattino la bestia si assopiva. Merlin ogni pomeriggio doveva recarsi a caccia e procurare grosse prede per saziare e calmare la bestia. Così tra occuparsi di Freya e cacciare, senza quasi riuscire a dormire, Merlin era fisicamente e mentalmente distrutto.


"Caro Arthur, 

sono davvero spiacente di essere andato via senza dirvi niente. È stato per un'emergenza imprescindibile. Sono stato molto impegnato per difendere una persona bisognosa di protezione. Ma il pensiero di avere fatto stare in pensiero voi e Gaius mi addolora. Non so di quanti giorni ancora avrò necessità per portare a termine il mio compito. Vi prego di perdonarmi e di non volermene.

Il vostro affezionato servitore, Merlin."

 

"Bene! Non sappiamo cosa fa né perché. Grandioso! Non sappiamo dov'è né quando ritornerà, Gaius. Non credevo che Merlin fosse così idiota."

 

"Sappiamo che è vivo. Che sta bene. È già molto. Non trovate, maestà?"

 

"Emergenza imprescindibile… non mi dà l'idea che stia poi così bene, Gaius. Sono arrabbiato con lui. Lo credevo un vero amico ma…"

 

"Non so cosa dirvi maestà, se non che Merlin non ci avrebbe mai lasciato se non si fosse trattato di una reale emergenza"




 

Merlin staccò le labbra da quelle di Freya e le sorrise. Lei gli accarezzò i capelli e lo baciò di nuovo, con dolcezza, e sorrise a sua volta. Erano sdraiati in un prato ed era la prima volta che Freya usciva all'aperto dopo l'incidente.

"Ti amo, Freya!"

"Anch'io ti amo!"

"Sposami ti prego!"

La ragazza sorrise.

"Credimi, non c'è niente che vorrei di più, ma … non posso. Non finché sarò legata alla maledizione. Io ti vedo, Merlin. Hai un aspetto così sciupato: non dormi, non mangi: così non va bene. Ti stai logorando e non voglio. Tu dovresti tornare dal tuo principe a Camelot."

 

"Ci tornerò quando starai bene e tu verrai con me."

 

"Tornaci oggi. Io sto bene: andrò via dalla locanda, mi allontanerò e rimarrò in un bosco il più possibile lontano da ogni centro abitato. Non voglio incontrare nessun uomo durante la notte."

 

"Cercherò una soluzione! Riuscirò a toglierti la maledizione!"

 

"Merlin in molti ci hanno già provato…"

 

"Ma io sono il migliore…"

Freya sorrise. "E dove andrai a prendere queste informazioni?"

 

A Merlin venne in mente solo un luogo: la biblioteca Reale di Camelot.

 

"Tu che farai?" chiese preoccupato.

"Starò bene. Ho già vissuto così, finché non sono stata catturata. E andava bene! Non uccidevo uomini, ma solo degli animali. La mattina trovavo i resti"

 

"D'accordo. Ti accompagnerò nel posto più isolato che conosco. Mi aspetterai?"

"Sì, certo."

 

Quando fu il momento di separarsi Merlin l'abbracciò e la baciò con trasporto, ricambiato da lei. 

 

Ci volle tutto il giorno per raggiungere Camelot. 

Senza farsi vedere abbandonò il carro legando i cavalli nel luogo stesso in cui li aveva presi. Ora che Freya stava bene, il suo cavallo sarebbe stato in grado di portarli tutti e due.

 

"Merlin!" Gaius lo abbracciò a lungo commosso. "Sono felice, ma … cosa ti è successo?"

"Oh, Gaius! Mi dispiace ma … io la amo!"

Gaius perse il respiro. "Che stai dicendo? Tu ami chi?"

"Si chiama Freya"

"E sei sparito per poter amoreggiare con una ragazza?"

"No. Lei … di notte ... è la bestia che uccide ... Ricordate? Invece di giorno è una fantastica ragazza che ha la magia come me. Noi ci comprendiamo, Gaius!"

 

"E dov'è?" 

 

"Mi sta aspettando in un posto sicuro. Voglio liberarla dalla sua maledizione. Così potrò tornare qui e sposarla."

 

"Non avrai mica intenzione di parlare di questa storia ad Arthur?"

 

"Non posso dirgli tutto, lo so. Ma gli dirò di lei. Che l'amo"

 

"Te lo sconsiglio. Arthur è semplicemente imbufalito con te!"

Merlin fece spallucce "E quando mai non lo è?"



 

"Maestà!" 

Merlin si buttò in ginocchio di fronte al re. 

"Perdonatemi, vi prego. So di avere sbagliato tutto quanto"

 

"Vieni su, Merlin! Alzati!"

Il principe lo osservò serio, a lungo, tenendogli le mani sulle spalle. Poi se lo tirò contro stringendolo in un abbraccio avvolgente: un braccio attorno alla schiena, l'altra mano a tenere stretti i capelli del servo. Merlin appoggiò la fronte a quella di Arthur. Si sentiva molto commosso e come sempre il principe aveva trovato il modo di zittirlo e di stupirlo.

Era sempre così: quando pensava di meritare un elogio Arthur lo rimproverava e quando si aspettava che l'avrebbe ripreso severamente, come ora, Arthur lo abbracciava così intensamente che gli faceva venire voglia di piangere.

 

Quando si staccarono, Arthur cominciò: "Sono felice di averti qui sano e salvo. Ma … fine delle dolcezze… Si può sapere che diavolo ti è successo?" Il tono di voce era ora forte e sgradevole.

 

Merlin sussultò. Era ancora tutto intenerito dall'abbraccio di Arthur. E chinò il capo.

"Ecco… io dovevo salvare una persona…"

 

"Si può sapere chi?"

 

"Una persona ferita… era grave… l'ho curata."

"E ora sta meglio?"

"Sì"

"Perché non sei rimasto a Camelot? Gaius avrebbe potuto aiutarti a salvarlo!"

"È successo a Camelot. Un brutto incidente… Ha nemici pericolosi qui! …E non è un lui bensì una lei!"

 

"Beh, questo non cambia. Non più tanto almeno… O forse sì? Non mi hai ancora detto chi è"

"Il suo nome è Freya!"

"Non mi dice nulla"

"Era in mano a orrendi aguzzini. Viveva incatenata come una schiava, e decisi di liberarla…"

 

"Era una criminale?"

 

"No, assolutamente. È solo molto povera e sfortunata!"

 

Arthur si incupì.

"Non così sfortunata, se ha trovato te come salvatore!"

 

Merlin non capiva se Arthur fosse ancora arrabbiato oppure no.

"Se vuole essere un complimento, grazie!"

 

"Mi sembra di capire che questa ragazza sia talmente importante per te da averti fatto dimenticare tutto il resto. Questo non è da te, a meno che tu non ti sia … innamorato di lei, Merlin"

 

"Io … no. Voglio dire … sì. Io credo di amarla."

 

Arthur rimase immobile con il viso inespressivo.

"La porterai a vivere a Camelot?"

 

"Vorrei … un giorno lo farò, ma prima …dovrò tornare da lei e risolvere una questione in sospeso. Dopo … la sposerò"

 

"La sposerai? Ci hai pensato bene, Merlin? Lei è bella, povera e bisognosa di te. Sei sicuro di non aver scambiato l'amore con la compassione che provi per lei? Oppure è a causa del modo in cui ti sei sentito quando l'hai salvata? Importante, forte…"

 

"Vedete … io non so …"

Merlin provò vergogna di se stesso. Perché ora di fronte ad Arthur esitava? Aveva già deciso cosa fare con Freya. Perché si sentiva così insicuro?

 

"Quindi te ne andrai e non sai quando ritornerai?"

 

"Suvvia Arthur. Voi non lo fareste?" e lo guardò con un lieve sorriso come a chiedergli di essere comprensivo. Come se tra uomini ci si capisse bene riguardo alle donne e all'amore.

 

"Io lo farei, ma sfortunatamente mi manca la materia prima."

 

"Ma … Gwen?"

 

"Non l'hai saputo? Si è fidanzata con Lancelot. Sono partiti proprio l'altro giorno. E con la mia benedizione!"

 

Merlin rimase a bocca aperta. "Mi dispiace molto! Non lo sapevo."

"Non preoccuparti. Sto bene."

"Avevate bisogno di me e non c'ero"

"Avrei voluto averti vicino, è vero, ma non per quello."

 

"Voi potete avere qualsiasi donna desideriate, lo sapete!"

 

"È quello che può sembrare da fuori ma non è proprio così. Credimi! Quando partirai?"

 

"Tra pochi giorni. Ho bisogno di cercare informazioni nella vostra biblioteca poi ripartirò"

 

"Quindi ti stai licenziando Merlin? È così?" disse Arthur con aperta durezza.

 

Il servitore rimase senza parole. Non aveva mai pensato di licenziarsi. Pensava forse di poter tornare quando avesse voluto e di riprendere il suo ruolo? Si accorse di essere stato superficiale ed egoista. Ma non avrebbe potuto occuparsi di Arthur nemmeno per quei pochi giorni.

 

"Dio sa che non vorrei farlo. Ma non vedo altra soluzione. Perdonatemi!"

 

"Ho capito! Puoi andare ora!"

rispose il principe freddamente.

 

Merlin avrebbe voluto continuare a spiegare ad Arthur la sua situazione, invece doveva andarsene. Si chinò e uscì mestamente.

 

Una volta chiusa la porta dietro di sé, Merlin cominciò a piangere senza sosta. La sua vita accanto ad Arthur, era stata molto avventurosa e felice. Arthur non era solo il suo lavoro, ma l'amico più caro mai trovato. E la profezia che li voleva uniti a tutti i costi? Ora tutto finiva, tutto cambiava… pensò a Freya ma non bastò a fargli tornare il buonumore. 

Stava così male che non si mise neppure a studiare, ma si mise a letto continuando a piangere.


Il giorno dopo Gaius e Merlin consultarono decine di libri, non trovando niente. 

Dopo pranzo Merlin era agitato e nervoso.

La freddezza di Arthur nei suoi confronti, l'idea di Freya nel bosco che l'aspettava speranzosa e soprattutto la soluzione ai suoi problemi che tardava ad arrivare.

 

"Prenditi una pausa Merlin! Così non arriverai da nessuna parte" gli sorrise gentilmente Gaius, dall'altro lato del tavolo.

Merlin fece un piccolo sorriso e con un cenno col capo, uscì facendo un giro attorno al castello.

 

All'esterno c'era molto fermento. Arthur e i suoi cavalieri sarebbero dovuti andare a sedare una rivolta tra i cittadini di un paese ai limiti del regno e un gruppo di barbari saccheggiatori che attaccava il villaggio ogni pochi giorni.

 

C'era anche Arthur vicino alle scuderie che parlava con gli stallieri che avrebbero equipaggiato i cavalli.

Stava per salutarlo quando Arthur gli diede le spalle.

 

Ci rimase male. D'altronde il re riteneva di essere stato 'tradito' per la prima donzella che gli aveva fatto gli occhi dolci. Ma Arthur non poteva proprio capire cosa volesse dire essere uno stregone in un paese dove la magia era vietata da decenni.

Fece un lungo giro nei dintorni. Ogni posto gli ricordava uno o più momenti felici, spensierati o drammatici. Eppure erano quasi tutti ricordi pieni di affetto. Perché in ognuno di essi c'era sempre Arthur.


Stava riposando all'ombra di un albero, adiacente a un laghetto reso scintillante dalla luce del sole.

Quando aprì gli occhi vide Arthur a poca distanza che giocherellava con le bacche di una siepe vicina.

 

"Maestà…" si mise in piedi Merlin, inchinandosi.

 

"Volevo dirti un'altra cosa. Io spero che tu ci penserai bene prima di fare un passo importante come il matrimonio. Ma se tu sei convinto, allora … ti faccio i miei migliori auguri di buona fortuna. Pensavo ti avrei avuto vicino fino alla fine, ma la cosa più importante è che tu sia felice! Ecco, tutto qua!" disse raccogliendo alcune more da un cespuglio e mangiandole.

 

"Siete un re nobile e generoso e siete un amico leale e comprensivo."

 

"Non sempre Merlin. Stavolta avrei voluto rovinare i tuoi piani per puro egoismo."

 

"Com'è possibile volere tanto due cose tra loro così opposte? Ero orgoglioso della mia devozione per voi. Ne ero felice."

"Fa parte della vita. Scegliere ciò che ci sembra giusto? O scegliere ciò che desideriamo? Nemmeno io che sono il re possiedo la libertà di scegliere. È strano ma forse tu sei più libero rispetto a me!" disse ingoiando altre more.

 

A Merlin scese una lacrima involontaria.

Arthur fece alcuni passi verso di lui fino a trovarsi di fronte, a poca distanza.

 

"Vi prego, Arthur, ditemi cosa devo fare!"

Il re lo fissò negli occhi.

"Non devo dirti nulla: tu hai già deciso, però forse posso fare una cosa, una piccola cosa… Voglio che tu abbia un esempio di cosa perdi se te ne andrai."

 

"Lei mi ama…" disse il servo a mo' di scuse.

 

Arthur si leccò le labbra rosse e con molta naturalezza gli disse.

"Lei non è l'unica a farlo"

 

In un attimo gli si avvicinò, gli prese il viso con le mani e lo baciò con intensità. Le labbra bagnate del re scivolarono sulle sue e non indugiarono che pochi istanti sulla sua bocca oltrepassando le labbra con la lingua.


Merlin trasalì, sgranando gli occhi, sentì l'aroma delle more nella bocca di Arthur e poi, avvinto dalle emozioni che provava, chiuse gli occhi lasciandosi andare.

 

Quando Arthur si staccò da lui, gli diede le spalle e se ne andò lasciandolo lì, stupito, eccitato e costernato al tempo stesso. Avrebbe tanto voluto che lo baciasse ancora. Non aveva mai ricevuto un bacio del genere.

Arthur gli era sempre piaciuto molto, gli voleva bene e da quando l'aveva conosciuto era stato il fulcro della sua vita. Ma non l'aveva mai considerato da quel punto di vista. Lui era un uomo. Eppure…

 

Incredulo era la parola giusta che definiva il suo stato d'animo. Arthur l'aveva baciato e gli era piaciuto pazzamente. Rimaneva da capire il perché Arthur l'avesse baciato. Non che ci fosse poi così tanto da capire. 'Un esempio di ciò che perderai' l'aveva definito Arthur. Se avesse voluto dargli un bacio d'addio, al massimo avrebbe potuto baciargli le labbra, senza aggiungervi tutta la lingua. E di nuovo arrossì di piacere e imbarazzo. Poi ripensò alle frasi: 'Lei mi ama' 'Lei non è l'unica a farlo' ma non riuscì a pensare: Arthur mi ama! Era troppo assurdo.

 

Com'era possibile? Lui amava Freya. Certo, i baci che lei gli dava erano dolci ma non erano lontanamente paragonabili a quello del re. Così caldo e impetuoso. Quasi brutale. In pochi istanti era letteralmente andato a fuoco e il desiderio di andare oltre, lì, subito, con Arthur, era montato violento.

Un fulmine a ciel sereno che l'aveva colpito al cuore!

 

Merlin si sentiva confuso, a tratti estasiato o amareggiato. Non  pensò ad altro per tutto il giorno. 

E giunse alla conclusione che i baci di Freya risultassero più tiepidi, perché la ragazza non aveva quasi nessuna esperienza in amore. Mentre Arthur era re, era bello e sicuro e, aveva avuto modo di constatarlo, molto più esperto nelle questioni amorose. Chissà come doveva essere giacere con lui!

Ebbe più di un brivido a quel pensiero.

E il sapore delle more? Non sarebbe mai più stato lo stesso per lui, da lì in avanti.

 

No! Doveva trovare una soluzione per Freya, concentrarsi su di lei.


Gaius gli mostrò un antico libro, dove era scritto che quella rara maledizione non poteva essere spezzata, nemmeno dal mago che l'aveva pronunciata.

Tuttavia, con un lungo e complicato incantesimo, si poteva rendere la bestia innocua più o meno come un 'vivace cagnolone domestico.'

 

Merlin partì per tornare da Freya. Non ne aveva più nessuna voglia. Ma era un gentiluomo e non avrebbe osato abbandonarla in quelle condizioni.

Quando la raggiunse lei lo strinse e capì dal modo pigro in cui la ricambiò e dall'espressione assente del suo viso che qualcosa era successo. Qualcosa che lo aveva cambiato nei suoi confronti.

"Non hai trovato nulla, vero? …"

"Qualcosa ho trovato, ma non credo sia la soluzione che cerchi."

 

Dopo aver sentito ciò che Merlin aveva da dirgli la ragazza si mise a piangere, poi si riprese. "L'importante è non rappresentare più un pericolo per nessuna persona. Molto meglio di adesso, comunque."

Ogni giorno praticavano lunghe sedute di magia e ogni notte Merlin controllava il comportamento della pantera. Si vedevano già i primi segni di miglioramento.

Appena la fiera fosse stata in grado di non attaccare nessuno, pur essendo circondata da persone, Merlin avrebbe accompagnato Freya nella zona di Craven in Northumbria, dove c'era il suo villaggio natio. Si sarebbe assicurato che trovasse una sistemazione dignitosa e che fosse al sicuro. Poi sarebbe tornato a Camelot. Non vedeva l’ora eppure era terrorizzato.

 

Una mattina lei ne parlò: "Ti sono grata per tutto ciò che fai per me. Non ti chiederò cosa è successo e ti auguro tanta felicità per il tuo futuro. Ti sciolgo dalla tua promessa. Solo … ricordami con affetto…"

 

"Certo. Tu sei una donna meravigliosa" e gli prese le mani tra le sue. Odiava dirgli certe cose. "Meriti una spiegazione. Ero sincero quando ti ho chiesto di sposarmi, ma a Camelot ho rivisto una persona e mi sono accorto di esserne innamorato. Giuro che non me lo sarei mai aspettato. Troverai l'uomo della tua vita, che sarà in grado di accettare la tua doppia natura."

Lei gli rivolse un sorriso triste. Merlin si dispiacque, ma non poteva fare di più per lei.



 

Gaius bussò alla stanza del re.

"Perdonatemi, sire. Ho trovato questa lettera per voi solo stamattina. Credo sia da parte di Merlin. Ho preferito consegnarvela personalmente."

 

Al re brillarono gli occhi.

"Hai fatto molto bene, Gaius, ti ringrazio"

"Con permesso" E Gaius uscì con un sorriso sul volto.


Avvertì un leggero tremore nelle dita che stringevano quella lettera. Aspettò a lungo prima di aprirla. In quella lettera avrebbe potuto leggere una parte importante del suo futuro: la felicità o il suo contrario.





 

"Vostra maestà! Perché non me l'avete mai detto?

Un solo 'contatto' e avete cambiato tutta la mia vita. Devo aiutare lei a ricominciare con la sua vita ma non la sposerò. Non più. Il confronto tra voi e la ragazza, è tale che non mi permette di continuare a stare con lei. Sarebbe una crudeltà nei suoi e nei miei confronti. E forse anche nei vostri. Sarebbe solo un'enorme bugia.

Si tratterà al massimo di due lune. Se ciò che penso fosse la verità, vi chiedo di aspettarmi ancora per questo periodo. Vi assicuro che ne varrà la pena. Saprò ricompensare ampiamente la vostra pazienza e la vostra benevolenza. Sono sicuro che non avrete modo di pentirvene. E spero che possiate riassumermi.

Il vostro sempre più devoto servo!

 

PS Non vedo l'ora di rivedervi e di dimostrarvi quanto la mia devozione per voi si sia trasformata!


Arthur, si buttò sul letto, si coprì il volto con le mani e cominciò a ridere. Non poteva credere di esserci riuscito. Il cuore sembrava uscirgli dal petto. Si era mai sentito più emozionato? E dire che l'aveva baciato proprio come ultima spiaggia, come l'ultimo disperato tentativo per non perderlo. Da tempo si era accorto che Merlin era per lui molto di più di quel che avesse creduto all'inizio. Se non fosse stato così disperato, forse se lo sarebbe tenuto per sé e si sarebbe accontentato di vivergli accanto.

Rilesse la lettera, cercando in ogni frase qualcosa di più di quello che vi era scritto. Merlin era stato prudente, nel caso la lettera fosse finita in mani sbagliate

Poi scosse la testa, pensando a come sarebbe potuto apparire ad occhi estranei, a causa del comportamento infantile che stava tenendo in quel momento. 

 

Ma la gioia ebbe la meglio e a pieni polmoni gridò: "Merlin non si sposa più!"



 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: susiguci