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Autore: Tm4    15/10/2023    1 recensioni
Ci riprovo! Seguito di : Si...insomma...in questo momento... e a te
Non avevo pensato ad un seguito in realtà, ma poi leggendo il commento di Jessica86 (a proposito ancora grazie per le belle parole) mi è saltato in mente che dopo tutto l'impegno che c'aveva messo forse forse Akane si meritava un gesto, magari un passettino dovrebbe proprio farlo Ranma...così piano piano mi è venuto prima solo un pensiero che poi piano piano ha preso forma... ecco quì qualcosina...vediamo se il nostro beniamino ce la fa.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: ranma/akane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati una decina di giorni da quella sera sul tetto ed effettivamente sembrava che non fosse cambiato nulla, ma in realtà era cambiato molto. C'erano sempre le fidanzate psicopatiche, gli spasimanti disadattati, la famiglia sgangherata e gli avventori di vario genere e natura tutti con in comune solo ed esclusivamente il "loro essere comunque inopportuni" (ma va, che novità!). Quindi dove la differenza? Loro erano diversi.
Akane, reaggiva meno violentemente alle dinamiche ormai note, certo si arrabbiava ancora, ma in modo un pochino diverso, riusciva a razionalizzare le cose, rifletteva di più ed era più aperta e reattiva alle spiegazioni (giustificazioni dai) del fidanzato.
Ranma dal canto suo era meno irriguardoso e più misurato nei modi (un minimo, ma si va avanti a piccolo passi), ma sicuramente aveva migliorato notevolmente la sua tecnica di "fuggi dall'agguato". Infatti riusciva ad evitare le imboscate delle sciroccate fidanzate di Nerima con una notevole fluidità ormai. L'avevano beccato solo un paio di volte negli ultimi giorni e solo perchè era a scuola. Ma quello che più di tutto era cambiato era come la guardava; ormai si scopriva sempre più spesso a studiare di nascosto la sua fidanzata, ad interpretare i suoi silenzi, i suoi sorrisi, le sue facce buffe. Aveva preso questa abitudine di starle sempre un passo indietro e rifletterla... lei completamente, movimenti parole gesti sorrisi. Doveva constatare che quando non era il bersaglio di "qualcosa" era davvero un piacere guardarla.
Stavano tornando a casa e lui continuava a seguirla in silenzio. Doveva fare qualcosa, qualcosa per lei...ma cosa? E in tutto quel gran casino di gente come poteva fare da solo? Gli serviva un aiuto, si era evidente, ma chi?
Nabiki? Certo le risorse erano incredibili ma niente gli garantiva che alla fine non lo avrebbe venduto al migliore offerente (o ALLA migliore offerente). No, da escludere.
Suo padre e Soun? No per carità pessima idea, su tutta la linea proprio.
Kasumi? E come avrebbe potuto...
Forse......non meglio di no....non gli veniva in mente proprio nessuno quando:
- Hei ma che fai lì imbambolato? Ti senti bene? Ranma? - I richiami della fidanzata lo distolsero dai suoi pensieri - Cos'è stai male? Vuoi che ci fermiano dal Dottor Tofu prima.... ma dove corri?
- Tu vai pure a casa ho da fare una cosa.- la soluzione (incredibile!!!) era stata immediata ed era meglio non aspettare e vedere subito se poteva fare qualcosa - Torno dopo.
- Bho...ma chi lo capisce.
Qunado tornò a casa Ranma era completamente soddisfatto; tanto che Akane dubitò che avesse combinato qualcosa. Lo tallonò per un pò senza ottenere risposta e fu costretta ad andare a letto con i nervi a fior di pelle ed un grande senso di fastidio. Per conto suo Ranma dormì su quattro guanciali.
Dopo un paio di giorni una telefonata del Dottor Tofu, con incredibile gentilezza (e disinteresse sembra ovvio), invitava tutta la famaglia ad un fine settimana (udite udite) alle terme (sorpesa...mai successo)!!! Sarebbero partiti il sabato pomeriggio e tornati la domanica per un rituale di benessere che certo la stralunata famiglia Tendo/Saotome non avrebbe mai rifiutato. 
- E' stato gentile il Dottore ad invitarci- (ma chi lo avrà mai detto?)
- Si... - la più piccola delle sorelle sembrava perplessa - ...speriamo non succeda come sempre. - immaginando già la solita baraonda.
- Più siamo meglio è!
- Meglio guadagni vorrai dire!? - Ranma la stava aspettando al varco
- Si si, è uguale. - Solito gesto di sufficenza della mezzana che già contava i soldi.
Il mattino seguente mentre andavano a scuola Akane sembrava pensierosa:
- A che pensi?
- Bho, niente...che ...
- Che???
- Bhe, che anche questo viaggio finirà come gli altri. Un gran casino e basta. - era triste più che infastidita, forse anche rassegnata. Ranma decise di lasciar perdere, rimanere in silenzio ed evitare di dire (come al solito) la cosa sbagliata al momento sbagliato, il silenzio era il miglior piano. Tutto a suo tempo. Purtroppo come Akane aveva immaginato, come Nabiki sperava e parte di tutti gli altri temevano, in un lampo la gita di famiglia era diventata una migrazione a tutti gli effetti. L'appuntamento era alla stazione e ci si poteva scommettere che non sarebbe mancato proprio nessuno.
La famiglia Tendo/Saotome si stava giusto preparando quando Ranma aveva goffamente inciampato nella valigia di Akane ribaltando tutto sul pavimento e invece che scusarsi:
- Ma che diamine, chi porta tanta roba per due giorni? E poi a un maschiaccio come te a cose serve tutto questo? (gelo....gelido)
- Ma che ti prende scemo! - era stata l'immediata risposta di Akane
- Che  prende a te, che hai da scaldarti tanto...
- Ma fai sul serio? Mi hai gettato tutto a terra e ti anche...
- O dai Akane piantale di fare tante storie per una stupidagine, è solo una borsa...non fare la bambina come al solito. (wow) - Ranma non aveva neanche finito di parlare che tutti i presenti si erano pietrificati sul posto. Akane furente di rabbia e con gli occhi gonfi di lacrime, incapace di rispondere oltre a quell'aggressione ingiusta e ingiustificata(specie dopo la storia del tetto), aveva recuperato da terra le sue cose ed era tornata sui suoi passi, in camera, rifiutandosi di andare con loro. Vista comunque l'incredibile delicatezza di tutta la famiglia (è già) in un attimo concordarono che per Akane era meglio sbollire la rabbia da sola a casa e per loro, anche se il sacrificio di lasciarla era enorme, andare alle terme. Ranma seguì la famiglia titubante...
Akane era in camera sola e furente qundo, improvvisamente, qualcuno la tirò nell'armadio imbavagliandola e legandola a dovere (..................).
Alla stazione folla rumorosa all'inverosimile, tutti frementi, ognuno con il suo bel programma.
- Lasciatelo tutti un pò tranquillo. Arrivati alle terme sarà sicuramente dell'umore giusto. - Ranma si era appartato in uno scompartimento schermato dal Dottor Tofu che sembrava essere l'unico a capire la situzione. Le fidanzate (malfidate. Chissà perchè?) acconsentirono a lasciare solo il loro amato ma non ci fu modo, per tutto il viaggio, di farle scollare dal vetro della porta dello scompartimento.
Nonostante tutto Ranma, ben servito dal Dottore che aveva abilmente acconciato Betsy (povera, che umiliazione vestita da Ranma!), era scivolato fuori dal finestrino e di gran carriera, come da piano, era corso verso casa...dopo tanto riflettere aveva finilmente capito cosa doveva fare: avrebbe regalato ad Akane una serata perfetta, tranquilla e divertente. Ma doveva liberarsi praticamente di tutti. L'unica persona che poteva aiutarlo, che aveva le capacità di farlo, e con la quale si sarebbe aperto tanto da spiegare il suo piano era prorpio il buon Tofu. Avevano pianificato tutto in modo che ogni singolo impiccione di Nerima sarebbe stato sul quel treno, l'ultimo treno. Ora doveva arrivare a casa, tirare fuori dall'armadio la sua furente fidanzata (doveva pur assicurarsi che non facesse uno dei suoi colpi di testa e per la rabbia finisse chissà dove) e convincerla ad ascoltarlo (tosta è!)
Entrò di corsa, salì in camera, aprì piano l'armadio e: Akane era perfettamente insalamata e decisamente arrabbiata. La tirò fuori mentre si dimenava furiosa.
- Wow, che bel lavoro ha fatto Tofu...ora però ascoltami, fammi spiegare...
- Mmmhmmmhmmmmhmmh
- Senti, ti libero ma prima ti spiego, ok? Allora...io volevo...dovevo liberarmi di tutti - Akane continuava ad agitarsi - Dovevo fare in modo che non fossero quì. Io...dopo quella sera sul tetto... volevo fare qualcosa...così ho pensato...volevo regalarti qualcosa di diverso... - si grattava frenetico la testa come se così potesse far uscire le parole giuste - ...così ho pensato che potevo... una specie...tipo un(stava sudando terribilmente)...come un app...appunt...va bè hai capito no? Ma per farlo dovevo levare tutti di mezzo ai piedi...
- Mmmmhmmmhmh mhm mhmhmh - senza più dimenarsi cercava di far capire a Ranma che poteva liberarla, e lui lo fece (anche se un pò aveva paura). Prima di parlare, si fermò un attimo per pesare le parole, sapeva quanto era difficile per lui e non voleva esternare troppo le sue emozioni terrorizzandolo all'inverosimile - Ecco, penso che sia stato un bel gesto...ma dovevi per forza farmi imbavagliare e legare nell'armadio in quel modo?
- Ecco... (grattamenti vari)... non dovevo ... farti scappare chissà dove.
- Già... - un pò di tensione nella voce e sul viso, col sopracciglio alzato vittima di un violento tic - ...e dovevi per forza insultarmi in quel modo?
- Doveva sembrare reale... - frenetico sventolamento delle mani - ...scusa scusa scusa... 
- MMMMMhhhhh, lasciamo perdere. - (sospiro) - Quindi che facciamo?
- Intanto ci cambiano...che dici? Poi vedrai.
Ranma uscì e chiusa la porta Akane capì cosa stava succedendo: un appuntamento con Ranma ed era stato lui ad organizzare tutto...non ci poteva credere...senza nessuno tra i piedi...forse non ci credeva!!! Si preparò rapidamente (sia mai cambiava idea) e scese. L'aspettava  alle scale, bello e timidamente sorridente (no, decisamente non ci credeva)...
Ranma era nervoso ma motivato. Si era cambiato velocissimo (casacca bianca e pantaloni neri, top) e si era messo in attesa. Alzando la testa l'aveva vista: semplice e solare, gonna jeans (forse troppo corta, ma c'era lui) maglia nera e tracolla gialla...era perfattamente lei. Le sorrise invitante e si sentì fortunato (ogni tanto anche lui).
- Hei. Allora il programma qual'è?
- Tu fidati e vieni con me. - le porse il braccio simpaticamente ed iniziò la loro serata
Passeggiarono per il centro ciacchierando (lui le aveva illustrato tutto il suo piano geniale e come lo aveva realizzato e lei aveva riso di gusto), gurdando le vetrine (Akane guardava le vetrine, Ranma guardava Akane), scherzando...mangiando un gelato (eccezionalmente versione uomo)...tappa al cinema:
- Che guardiamo?
- Scegli tu. - Ranma, davanti alle locandine del cinema la lasciava scegliere (e non sembrava a malincuore). 
- Allora.... - Akane studiava le locandine ma in realtà aveva già deciso. Trasciando il suo accompagnatore al botteghino - Andiamo...due di quello, perfavore!Grazie. - indicò decisa l'immagine di un film comico occidentale che, aveva notato, sembrava il preferito del suo fidanzato. Lei avrebbe scelto un film romantico ma vederlo così contento era bello. Fece spallucce quando lui chiese il motivo della scelta e presi i pop corn fece strada verso i posti. 
Risero tutto il film e tra una battuta e l'altra non perdevano occasione per commentare sotto voce,uno all'orecchio dell'altra, per stuzzicarsi gomito a gomito o ridere una sulla spalla dell'altro (decisamente ottima scelta). Dopo il film, doloranti per le risate, presero da mangiare ad un chioschetto e passeggiarono per il parco. Più tardi chiacchierando presero la via di casa e arrivati davanti al portone:
- Hei...Ranma....
- Dimmi? - erano entrati
- Andiamo di nuovo sul tetto? - pausa ad effetto(pietrificato) - Ti va se....che dici, dormiamo sul tetto? (occhi grandissimi)
- Heeee... (panico) ....vuoi che dorm....mia...mo insieme? (non respirava più)
- NOOOOOO! - ultrasuoni - Voglio dormire sul tetto...se ti va di venire co...con me... - poco più di un sussurro.
Parlare era difficile in quel momento ma qualcosa dentro di lui diceva che era giusto...in fondo era andato tutto bene l'ultima volta lassù. Annuì (viola in faccia) e fece per andare a prendere le coperte, lei lo imitò andando a prendere i cuscini. Saliti sul tetto sistemarono tutto e si sedettero, imbarazzati, in silenzio.
- E' stato carino...tutto questo intendo...grazie! - nessuna risposta, un mugolio di assenso (forse era sotto shock) - Sai che macello sarà successo quando non ti hanno trovato sul treno? Già mi immagino... - risata...risate...il ghiaccio era rotto. Parlarono piano per un pò...poi niente. Il sonno li avvolse lentamente.
Stava albeggiando, i raggi del sole iniziavano a sfiorargli il viso...strano però...non era comodissimo ma stava bene (molto bene)...doveva essere ancora in dormiveglia perchè aveva una strana sensazione. Sentiva un caldo diverso, come se qualcuno dormisse accoccolato a lui (si, stava sicuramente sognando)...(per forza) sembrava stringere Akane mentre dormivano (decisamente un sogno,non poteva essere reale). Stava ancora sognando e non gli dispiaceva affatto. Aprendo gli occhi (sempre mentre sognava è!) la vide: stretta al suo petto, teneva la casacca bianca nelle mani e sembrava felice...meravigliosamente felice. La sentì mugugnare (ma sognava ...), aggiustarsi un pò nel suo abbraccio(tanto era un sogno) e, così di getto (che problema poteva esserci, era un sogno)...
....santo cielo, non poteva crederci, avevano dormito insieme sul tetto, abbracciati, si erano ritrovati così la mattina, vicini ed era meraviglioso e ora lei lo sentiva...così vicino. Sentiva il suo respiro sul viso, sulle guancie, sempre più vicino,il respiro misto all'aria fresca della mattina, il suo profumo misto a quello dei ciliegi, il calore del suo corpo misto a quello dei primi raggi di sole. Lo sentiva avvicinarsi, come a rallentatore...non era possibile...non poteva crederci stava davvero per...
....l'aveva baciata...(AAAAAAAAHHHHHHHHHHHH)...ed improvvisamente, forse i raggi del sole forse l'aria fresca o forse altro, bo, realizzò che non era un sogno. Lui era lì davvero, lei era lì davvero...e l'aveva baciata (appena sfiorata in realtà, giusto un filo...) e ora lei lo avrebbe ucciso. Sicuro come la morte...esatto, era lui che era morto. L'aveva sentita irrigidirsi (ergo: era sveglia), era pronto al colpo mortale, l'aspettava con gli occhi serrati sperando finisse presto e..........perchè non arrivava.....strano......terribilmente strano........ 
....le sue labbra erano così morbide, anche se più che sentirlo lo aveva intuito, vero che era stato così veloce e leggero...ma c'era stato. Lei lo sapeva. Lui lo sapeva. Ma non gli avrebbe detto nulla, non lo avrebbe agitato. Avrebbe preso quel meraviglioso momento e l'avrebbe custodito nel suo cuore per tutto il tempo che sarebbe stato necessario. Lo avrebbe fatto sentire al sicuro, vicino a lei doveva sempre sentirsi sereno da quel momento in avanti...
...teneva gli occhi serrati,certo però che sapeva di buono la sua Akane...
...voleva resatare al fianco del suo Ranma e per farlo avrebbe seguito i suoi tempi...
....con coraggio aprì un occhio e li vide quei meravigliosi specchi scuri fissi su di lui. Niente fulmini ne saette, niente fiamme ardenti di rabbia...meravigliosamente limpidi aperti su di lui. Non una parola solo i suoi occhi. Poi piano piano li richiuse, si accomodò un pò meglio e...niente lui la strinse forte.
Più tardi, sulla banchina, il Dottor Tofu si guardava intorno con l'aria sorniona di chi la sa lunga; era sicuro, mentre il suo treno rallentava per entrare in stazione, su un altro treno che lentamente accellerava per lasciarla la stazione, li aveva visti, aveva visto due ragazzi seduti uno affianco all'altro, lui abbandonato sul sedile che guardava distrattamente fuori con la fronte poggiata al finestrino e lei, vicino, composta e dritta con l'aria sognante...era sicuro che il mignolo destro di lui tenesse stretto il mignolo sinistro di lei... era sicuro di non sbagliare...ed era sicuro....era sicuro che erano proprio loro.

Eccoci qua, un pò più lunga del previsto ma i piani di Ranma comportano un certo lavoro. Spero sia arrivato quello che secondo me sentivano i nostri protagonisti. Sempre solo un passetto, scusate ma non riesco ancora a spingerli troppo avanti. Sarà che mi piacciono tanto così come sono!
   
 
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