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Autore: Shainareth    17/10/2023    2 recensioni
[Gundam SEED] Visti i loro precedenti incontri, entrambi piuttosto burrascosi, il soldato si domandò quando diavolo fosse diventato così importante per lei. Soprattutto, si sorprese a riflettere, quando lei fosse diventata così importante per lui.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Athrun Zala, Cagalli Yula Athha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INNAMORARSI



Athrun la fissava mentre lei, il viso accigliato e i pugni serrati, continuava a sbraitargli contro. L’aveva fatta indispettire senza volerlo, mostrando, in un momento di sconforto, il suo lato più pessimista. E ora lei era lì, col busto piegato leggermente nella sua direzione, che insisteva a rimproverarlo nel tentativo di tirarlo su di morale. Quello che tuttavia Cagalli non poteva immaginare era che lui la stava ascoltando, certo, ma la sua mente era ormai invasa da altri pensieri.
   A cominciare dal fatto che quel peperino dai capelli biondi continuasse a sconvolgere ogni sua certezza. Avevano iniziato a stringere davvero amicizia solo adesso che si trovavano nello spazio aperto e che finalmente erano schierati dalla stessa parte. Eppure Cagalli si preoccupava per lui come se si conoscessero da sempre. Non si trattava di una semplice impressione, perché Athrun ne portava la prova tangibile al collo, nascosta sotto l’uniforme rossa di ZAFT che indossava in quel momento. In più, e proprio non sapeva spiegarsene la ragione, la ragazza sembrava affidarsi a lui ogni volta che ad essere in crisi era lei stessa. Il giovane ricordava ancora il modo in cui Cagalli lo aveva trattenuto quando si era confrontata con Kira circa la foto che le aveva lasciato suo padre - dalla quale si intuiva che forse loro due erano non solo fratelli ma addirittura gemelli. Athrun si era appena unito a loro, eppure lei si era aggrappata al suo braccio nel momento di maggior debolezza.
   Visti i loro precedenti incontri, entrambi piuttosto burrascosi, il soldato si domandò quando diavolo fosse diventato così importante per lei. Soprattutto, si sorprese a riflettere, quando lei fosse diventata così importante per lui. Più la guardava e la sentiva parlare, più avvertiva una tenera sensazione di calore nel petto. Non aveva idea di che tipo di sentimento stesse nascendo dentro di lui, ma in tutta onestà in quel momento si rese conto che non gli interessava. Voleva solo che tutto continuasse in quel modo e che Cagalli si ostinasse a stargli alle costole come stava facendo da quando l’aveva raggiunta a Orb.
   «Si può sapere perché ora stai sorridendo come un idiota?!»
   Anziché offenderlo, quell’osservazione ebbe il potere di divertirlo ancora di più. Senza dire una parola, afferrò la ragazza per un polso e la trascinò via con sé. «Ehi, aspetta!» Athrun fece scivolare la mano sulla sua, stringendola con affetto, e Cagalli tacque per il forte imbarazzo. Era un tipo sanguigno, e in preda alle più svariate emozioni aveva abbracciato Kira decine di volte; ciò nonostante, in nessuna di quelle occasioni aveva provato quello che sentiva ogni volta che Athrun si trovava accanto a lei o, come in quel caso, entrava in contatto con una qualsivoglia parte del suo corpo. Riusciva a farla sentire piccola, indifesa. Lei, che era sempre stata forte e orgogliosa, che aveva sempre mostrato il lato più spigoloso del proprio carattere, al cospetto di quel ragazzo finiva sempre per sentirsi vulnerabile. Era spaventoso. Era meraviglioso. Soprattutto quando, come accadde in quel momento, lui si voltava a guardarla dritta negli occhi.
   «Grazie», le disse inaspettatamente, aggrappandosi a uno degli appigli presenti nel corridoio della nave e arrestando così il proprio incedere. Tirò gentilmente Cagalli verso di sé, affinché anche lei si fermasse e, passandole una mano dietro la schiena per trattenerla più vicina, la fissò dall’alto con l’espressione più dolce di cui era capace. La principessa avvertì, nitido, un sussulto al cuore. Avrebbe voluto chiedergli per cosa lui la stesse ringraziando e perché l’avesse portata lì, lontana da chiunque avesse potuto vederli. L’unica risposta che riuscì a darsi le fece affluire il sangue alle guance. Athrun si deliziò di quella visione e, per la prima volta in assoluto, desiderò baciarla.
   Senza che potesse evitarlo, sollevò il braccio libero e col dorso delle dita le sfiorò il viso, con la punta del pollice il labbro inferiore. Cagalli fremette sotto al suo tocco, impietrita, preda di una febbre meravigliosa che non aveva mai provato prima di allora. Il giovane si sporse, fino a posare la fronte contro la sua. Avvertì il suo respiro caldo sulla pelle, il desiderio farsi sempre più impellente da parte di entrambi. Poi, quando ormai sembrava non esserci via di scampo da quelle sensazioni obnubilanti, tutto intorno riecheggiò spietato l’allarme. Un attacco nemico. La guerra li richiamava crudelmente alla realtà.
   Fu un risveglio traumatico. Si scostarono di scatto l’uno dall’altra, come se si fossero scottati, e riprendendo parzialmente quella lucidità che avevano smarrito fino a un attimo prima, si affrettarono a raggiungere il ponte di comando senza dire una sola parola.



 
  
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