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Autore: Marlena_Libby    31/10/2023    1 recensioni
Dopo la liberazione della Gioiosa Guardia, Lancillotto e Saraide passano la notte insieme
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lancillotto
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera ci furono grandi festeggiamenti nella Gioiosa Guardia.
Si levarono grida di gioia per Sir Lancillotto del Lago, figlio di Re Ban di Benoic, e per Lady Saraide, che adesso non indossava più l'armatura, ma un elegante vestito scollato e un diadema sui lunghi capelli dorati.
Lancillotto arrossì ammirando la sua bellezza, lei se ne accorse e sorrise timidamente.
Sapeva che Lancillotto non poteva restare a lungo dato che doveva tornare a Camelot, ma i festeggiamenti continuarono fino a notte fonda, il vino scorreva a fiumi ed era impossibile restare sobri.
Infatti dopo la mezzanotte Lancillotto cominciava a sentire gli effetti dell'alcool.
Saraide gli porse un altro calice pieno, ma lui declinò gentilmente e si alzò per andare a riposarsi nelle sue stanze.
La fanciulla intonò un dolcissimo canto per lodarlo e quando terminò, un uomo sollevò il calice e rese onore a lei e Lancillotto, suscitando un grande applauso.
Un altro rese omaggio alla bellezza di Saraide e al coraggio di Lancillotto e l'applauso fu ancora più forte.
Ma non appena un terzo ubriaco lodò lo splendore di Saraide, conquistatrice del cuore di Lancillotto, tutti chiesero a gran voce un bacio tra i due.
Lancillotto non sapeva cosa fare, ma Saraide gli cinse le possenti spalle con le braccia e gli stampò un tenero bacio sulle labbra.
Tutti applaudirono e continuarono i festeggiamenti, mentre Saraide accompagnò Lancillotto nelle sue stanze.
Lo fece sedere su una sedia e disse: - Vi aiuto a togliervi l'armatura.
- Oh no, non è necessario.
Saraide lo guardò con occhi languidi e gli baciò i segni della battaglia sulle mani.
- È stato un grande giorno. Noi tutti vi siamo debitori, Sir Lancillotto.
- Era mio dovere.
- Domani tornerete a Camelot, vero? - disse lei triste.
- Mia Signora, mi dispiace arrecarvi dolore, ma sono stato insignito Cavaliere della Tavola Rotonda e devo prestare servizio al re.
Saraide annuì e fece per andarsene, ma Lancillotto la trattenne e la guardò negli occhi.
Era una fanciulla d'incomparabile bellezza e virtù, sarebbe stato onorato di averla al suo fianco.
- Perché non venite con me a Camelot?
- Mi piacerebbe, ma non posso. È scritto nel vostro destino: voi avrete molte donne, ma solo una avrà un posto speciale nel vostro cuore e purtroppo non sono io.
Lancillotto non conosceva le capacità profetiche di Saraide, ma lei sapeva delle sofferenze che lui avrebbe potuto patire in futuro.
- C'è solo una cosa che vorrei chiedervi.
- Se è in mio potere vi accontenterò, Lady Saraide.
La donna tolse l'armatura a Lancillotto e lo fece sedere sul letto, poi si tolse i gioielli e il vestito.
Il cavaliere rimase senza fiato nel vedere la bellezza del suo corpo nudo.
- Anch'io dovrò andarmene domani. Ormai siete voi il legittimo signore della Gioiosa Guardia. Non posso diventare vostra moglie ma, se l'idea non vi offende, almeno per questa notte vorrei essere la vostra amante. Il mio corpo è tutto ciò che posso offrirvi per ripagare il mio debito.
Lancillotto rimase scandalizzato dal fatto che Saraide volesse ripagarlo con la lussuria, ma quando lei si adagiò su di lui e sentì i suoi seni caldi e morbidi contro il petto, capì che lo amava davvero.
Saraide lo baciò intensamente, caddero sul letto e intrecciarono i loro corpi nudi.
Lancillotto affondò il volto nel suo seno, beandosi del profumo della sua pelle.
Lei sussultò mentre la virilità del cavaliere le scivolava dentro e la possedeva completamente.
Lo implorò di baciarla ancora e lui cercò avidamente le sue labbra.
Andarono avanti così finché non furono completamente esausti e si addormentarono.
Saraide si svegliò prima dell'alba, baciò Lancillotto e gli lasciò una lettera di addio, poi si vestì con una tunica da viandante, un paio di brache, degli stivali e un mantello con il cappuccio.
Prese un cavallo dalle scuderie e si allontanò dalla Gioiosa Guardia.
Lancillotto le sarebbe mancato moltissimo, ma non avrebbe mai dimenticato la notte trascorsa con lui ed era orgogliosa di portare in grembo suo figlio.
- Piccolo mio, un giorno ti racconterò di tuo padre - disse Saraide accarezzandosi il ventre. - Non lo conoscerai mai, ma dovrai sempre ricordare che è stato un grande uomo.
   
 
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