Quella sera Lois aveva bevuto così tanto che non riusciva più a reggersi in piedi.
- Lois, cerca di controllarti! - disse Clark.
- Non ho bisogno dei tuoi consigli, Smallville! Sono perfettamente in grado di bere quanto voglio!
- Sì, lo vedo!
- Ti ripeto che ce la faccio a camminare!
Per dimostrarlo Lois si alzò in piedi barcollando.
Clark le andò dietro e, stando attento a non farsi notare, soffiò al minimo per sostenerla.
- Hai visto?! - esclamò lei trionfante.
- Lois, c'era bisogno di ridursi così per un'intervista andata a monte?
- Lavoravo a quell'articolo da settimane, ma quel vecchio testardo rilascia interviste solo ogni due mesi, quindi non posso ancora pubblicarlo! Ho il diritto di sbronzarmi quanto voglio!
- Ci sono modi molto più salutari di affrontare la delusione: un cinema, una passeggiata, una pizza con gli amici...
- Parli proprio come un campagnolo! Cameriere, ne voglio un'altra!
- No, hai bevuto abbastanza! - tagliò corto Clark.
Pagò il conto e, ignorando le proteste di Lois, la fece salire in auto e la portò in un parco deserto.
Dopo aver respirato un po' d'aria fresca e aver vomitato, la ragazza cominciò a schiarirsi le idee e si sedette su una panchina.
Sentì un improvviso bisogno di confidarsi con lui e disse: - Quando ero piccola i miei genitori mi iscrissero a danza, mi comprarono anche il tutù e le scarpette. A me non interessava imparare a ballare, ma volevo comunque dimostrare di essere all'altezza! Non lo trovi assurdo?
Clark scosse la testa.
- Io invece sì! Una persona dovrebbe inseguire i suoi sogni indipendentemente da quello che pensano gli altri, non credi?
- È vero. Io infatti sono venuto a Metropolis proprio per realizzare il mio sogno.
- Sai Clark, tu sei l'unica persona in tutta la città che, pur avendomi vista così, non ne approfitterebbe per screditarmi!
- Lois, non ti farei mai una cosa simile!
- Lo so! Sei così buono e gentile che a volte non sembri nemmeno umano!
- Eppure mi sembra di essere una persona molto comune!
- Sì e anche terribilmente noioso! Però Clark, anche se spesso sono brusca con te, in realtà ti considero il mio unico amico!
Clark sorrise, si sedette accanto a lei e le circondò le spalle con un braccio.
- Ne sono molto onorato!
Poi gli venne un'idea per aiutare Lois con il suo articolo.
Si procurarono un telescopio molto potente, lo posizionarono sul tetto di un edificio accanto alla casa dello scorbutico uomo d'affari europeo che Lois voleva intervistare e lo puntarono verso lo studio.
Quando il telefono squillò e il miliardario andò a rispondere, Clark finse di guardare nel telescopio, ma in realtà utilizzò la super vista e il super udito per cogliere ogni dettaglio della conversazione e ripeterla.
- Pronto? Ah, buonasera signor Luthor.
- Clark, non dirmi che riesci a leggere le labbra a questa distanza! - esclamò Lois.
- È un telescopio molto potente.
- Non finirai mai di sorprendermi, Smallville!
Lois prese appunti sulla conversazione ripetuta da Clark ed ebbe abbastanza materiale per pubblicare l'articolo sull'ultimo affare di Lex Luthor con quel miliardario europeo.
- Non so come ringraziarti, Clark!
- Potresti promettermi di non bere più così tanto!
Lois strinse gli occhi e lui temette che sospettasse qualcosa, ma invece lei disse: - Smallville, vale ancora il consiglio che mi hai dato prima?
- Che consiglio?
Lei gli afferrò dolcemente il braccio, appoggiò la testa sulla sua spalla e disse: - Una pizza con gli amici. Offro io.
- Non vedo come potrei rifiutare!
E si allontanarono a braccetto.