_{Sono attore. Comico. Ridi e ti sbellichi alle mie battute, ma non vedi, non puoi vedere, non ti lascio vedere, il mio dolore.
Sono figlio, amico fidato, generoso, regalo abbracci, ho un senso dell’umorismo fuori misura, ma non posso mostrarti, il mio dolore.
Sono famoso, adoro la fama, ne voglio ancora, ma ignoro, e provo a scappare dalle conseguenze.
Vedo dei rifugi. Alcuni li conosco giá da tempo, sin da quando ero appena un adolescente. Sono liquidi, in pillole, polvere. Non mi parlano, ma dicono piú di quanto voglia sentire da chiunque altro. In cuor mio lo so, che questo, non dovrei essere io.
Mi faccio male, molto male, e questi dannati rifugi, sono ancora lí, per me, ma non mi sorridono. Mai.
Ho paura, nessuno sembra avere i mezzi o la comprensione per capire dove mi trovi, per aiutarmi. Dovrá pur esserci una soluzione?
Vado avanti. Lo devo a loro, dietro quelle telecamere, a loro, di fianco a me in questo inesistente coffee shop, a loro, dietro un televisore, a loro, che mi hanno messo al mondo, a loro che dormono in un letto accanto a me. Eppure mai, lo devo a me stesso.
Non mi fido, non sono abbastanza. Quei ricordi che mi hanno portato qui, sono piú forti di me, preferisco anestetizzarli. Questo amore che vuole investirmi e dirmi che vado bene cosí come sono, sará vero? Non lo so, torno in quei rifugi, sembrano avere piú risposte di me.
Non trovo scampo, forse se lancio un segnale, Batman mi aiuterá? O sono io, Batman? Mi salveró?
É passato molto tempo, ma non la mia auto distruzione, finché poi, qualcosa esplode.
Dentro di me, nel fisico e nell’anima, qualcosa si rompe, ma sopravvivo. Ho un’altra occasione, forse l’ultima, non posso rinunciarvi, non piú.
Ho paura, l’anima punge. Per superare tutto questo, dovró abbandonare il passato un pezzo alla volta, credere a tutto ció che ho sempre ignorato: il mio valore.
Questa pressione mi fa sudare, ma devo farmi coraggio. Me lo merito anche io, l’amore.
Lo voglio fare, voglio dare al mondo qualcosa di mio per chi, come me, é nato sentendosi sconfitto. Ho voglia di dare a voi qualcosa. No, non il mio sarcasmo, ma una mano amica. Per favore, prendete la mia mano, io per voi, ci saró sempre.}
 

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_{Caro Matthew,
Non sono le tue battute, il tuo impeccabile sarcasmo, frutto di dolori passati e meccanismi di difesa, a fare di te, l’uomo meraviglioso che sei stato, ma la forza che con il tuo gran cuore, sei riuscito a trasmettere a tanti. Il tuo aiuto non é stato vano, e non lo sará mai, ed in tanti, tantissimi, ti sono e saranno per sempre grati. Spero che lassú, da qualche parte, tu questo riesca a sentirlo.
Chandler Bing, devo nominarlo, devo farlo, perché se tu non fossi stato lui, io non sarei forse qui a dedicarti queste parole e in tanti non avrebbero potuto gioire dei regali che ci hai fatto. Sei molto piu di un personaggio, me ne rendo conto, ma non negarti mai la consapevolezza che con quel ruolo, hai dato e fatto tanto. Hai migliorato giornate, anni, vite intere. Sei tu, il vero rifugio sicuro.
Quel ragazzo goffo, sarcastico e impacciato che cresce e diventa un uomo, sposando la donna della sua vita e creando una famiglia, ha ispirato piú di quanti potresti mai tenere il conto. É difficile pensare di ridere ancora insieme, guardandoti, ma spero di riuscire a farlo, prima o poi, ed onorarti con quelle risate, che tanto amavi sentire.
Grazie Matthew, per la tua presenza in questo mondo, che ti prometto, non andrá mai persa.}