Se Cenerentola fosse stata brutta
C’era una volta una ragazza che si chiamava Cenerentola.
Era bella, buona e gentile ma aveva una matrigna e due
sorellastre che la trattavano come una
serva.
No, così non và.
Non è una storia originale perché tanto si sa che alla fine la
ragazza buona e bella riesce a fregare le sorellastre brutte e cattive e ad
accaparrarsi il principe pieno di quattrini.
Proviamo invece a raccontare cosa sarebbe successo se
Cenerentola fosse stata brutta.
**********************
C’ era una volta una ragazza che si chiamava Cenerentola.
Viveva con il padre, la matrigna e due sorellastre.
Cenerentola aveva tante buone qualità, ma aveva anche un gran
difetto: era brutta; no, ma brutta proprio: era tutto quello che una teen ager
non vorrebbe essere neanche in un incubo!
Le sorellastre invece erano bellissime, peccato che erano tutte
e due delle gran stronze.
Cenerentola non dava troppo peso al suo aspetto (tanto non
avrebbe potuto cambiarlo) e cercava di essere sempre educata e gentile con
tutti; in effetti tutti la apprezzavano molto e dicevano sempre “Quella ragazza
è davvero buona” solo che subito dopo aggiungevano “Però… mamma mia quanto è
brutta!”.
Lei non se la prendeva e cercava di tirare avanti anche quando
sembrava ormai toccare il fondo.
Venne il giorno del ballo per il debutto in società e
Cenerentola cominciò ad andare in panico perché assolutamente non ci voleva
andare, anzi quella sera si chiuse a chiave in camera sua.
“Per favore, figlia mia, non fare così. Metti il vestito e vieni
al ballo con noi”.
Le diceva suo padre da dietro la porta.
“Assolutamente no! Non ho voglia di essere umiliata davanti a
tutti!”.
Rispondeva lei testarda.
Alla fine, dopo tante preghiere, minacce e ragionamenti suo padre
decise di lasciarla in pace e di farle fare come preferiva.
*********************
Cenerentola aspettò un poco, giusto per essere sicura che se ne
fossero andati veramente, poi uscì dal castello.
Là vicino c’era un boschetto con una sorgente e lei andava
sempre lì quando voleva stare sola; Certo, non ci era mai andata di notte, ma
era troppo triste per avere paura.
Si sedette vicino alla sorgente e iniziò a piangere; non si
accorse che le sue lacrime formavano una figura fino a quando questa non uscì
dall’ acqua e lei si trovò di fronte una donna vestita con i raggi della luna.
“Mia cara Cenerentola, ho aspettato tanto di incontrarti.
Io sono la Fata di questa sorgente, e poiché ti ho vista spesso
piangere qua vicino conosco ogni tuo dispiacere”
La ragazza non aveva paura, sentiva che poteva fidarsi di lei.
“Non ho mai potuto parlarti né farmi vedere da te perché di
giorno non ho i miei poteri e sono confinata sotto la superficie, ma di notte è
molto diverso e oggi finalmente ti posso aiutare”
“Tu mi puoi aiutare? E come?”
“Posso prestarti i miei poteri fino a mezzanotte. Prendi un po’
d’acqua e bevila”
Cenerentola fece come le diceva la Fata.
“Benissimo, ragazza mia, adesso hai questo potere: ti basterà
desiderare una cosa e questa accadrà immediatamente. Ma stai attenta a quello
che desideri, mi hai capito?”
“Sì, ho capito. Grazie, Fata, saprò fare buon uso del tuo dono!”
La Fata tornò nella sorgente e Cenerentola tornò a casa sua.
******************************
Appena
arrivò in camera Cenerentola si mise davanti allo specchio e disse
“Voglio
essere bella, più bella di Anastasia e Genoveffa, anzi, più bella di ogni altra
ragazza del regno!”
Detto
fatto: La ragazza, da brutta che era, diventò alta, snella, bionda e con una
scollatura mozzafiato.
Si
mise il vestito e dopo averlo adattato alle sue nuove misure
“seno-vita-fianchi”, espresse un nuovo desiderio.
“Voglio
essere al ballo”
Anche
questo detto fatto: Cenerentola si trovò all’istante in mezzo agli invitati e
per la prima volta in vita sua potè divertirsi come tutte le ragazze della sua
età.
Presto
fu circondata da uno sciame di ragazzi, praticamente tutti quelli che c’erano
nel salone, e Cenerentola scoppiava di soddisfazione a vedere come tutti
avevano mollato le sorellastre per andare da lei.
Però
ben presto si annoiò perché quei damerini non avevano neanche un po’ di
cervello e non erano in grado di portare avanti una conversazione decente ,
quindi appena le fu possibile se la svignò in giardino.
**************
Lì
trovò qualcuno nelle sue stesse condizioni: un bel ragazzo vestito di bianco
che sedeva solo e annoiato suo bordo della vasca di una fontana.
Se
fosse stata la solita Cenerentola non avrebbe mai osato avvicinarsi, ma fino a
mezza notte poteva permettersi di tutto e andò a sedersi accanto al giovane.
“Scusate,
cavaliere, posso avere la vostra compagnia per un po’?”
Chiese
molto educata, ma quello non si girò neanche e lei stava per andarsene quando
finalmente quello si degnò di risponderle.
“Chi
sei tu che nella notte inciampi nei miei pensieri?”
Cenerentola
rimase piacevolmente sorpresa a sentire una citazione di Romeo e Giulietta.
“Voi
conoscete Shakespeare? È uno dei miei autori preferiti, sapete?”
Così
cominciarono a parlare di arte, letteratura, poesia e teatro, e Cenerentola non
si era mai divertita tanto, tanto che dimenticò lo scorrere del tempo fin
quando l’occhio le cadde per caso sulla grande torre dell’orologio.
Mezzanotte
meno cinque minuti!!!
*******************
Cercò
di scappare via, ma il ragazzo non aveva nessuna intenzione di lasciarla
andare.
“Perché
mi lasci così? Non puoi farlo, io ormai mi sono innamorato di te! Sei
intelligente, ci piacciono le stesse cose, e poi tu sei la ragazza più bella
che ho mai visto! Per favore, non lasciarmi! Non so neanche come ti chiami!”
Il
giovane la tratteneva e Cenerentola, presa dal panico, espresse l’ultimo
desiderio prima che il tempo scadesse.
“Non
voglio che vedi quando divento brutta”
Passarono
gli ultimi tre minuti e, appena Cenerentola tornò ad essere quella di sempre,
il ragazzo diventò cieco.
****************
Tornò
a casa a piedi, ma invece di entrare subito nel castello andò di nuovo alla
sorgente e chiamò la Fata.
“Cenerentola,
perché piangi, cosa ti è successo?”
La
ragazza raccontò tutto alla Fata e quella ovviamente la rimproverò per la sua
avventatezza, tuttavia decise di aiutarla di nuovo.
“Raccogli
un po’ d’acqua e, appena lo vedrai, versala sugli occhi del ragazzo che hai
accecato, così guarirà”
*********************
Il
mattino dopo al castello di Cenerentola c’era una grande agitazione e suo padre le spiegò che era perché stava
arrivando il principe in visita.
“Figlia
mia, devi sapere che ieri sera al ballo è successa una cosa incredibile! Il
principe è stato misteriosamente accecato e nessuno sa come guarirlo, però lui
dice che prima di tentare qualsiasi cura deve ritrovare la ragazza con cui ha
passato la serata per sposarla, e dice che la riconoscerà dalla sua voce…
Cenerentola, stai bene?”
**********************
La
carrozza reale arrivò verso il tramonto e tutta la famiglia era andata ad
accogliere il principe, che appena si fu accomodato chiese di poter parlare da
solo con ognuna delle ragazze di quella casa.
Anastasia
uscì dal salotto strillando e sbattendo la porta, Genoveffa invece ebbe una
crisi isterica e Cenerentola era un po’ preoccupata, ma alla fine arrivò anche
il suo turno.
Appena
entrò e la porta si chiuse alle sue spalle lei si sedette di fronte al principe
e gli disse.
“Vostra
Altezza, sono io la ragazza che vi ha tenuto compagnia in giardino ieri sera,
mi riconoscete?”
Il
principe aspettò un attimo e poi rispose.
“Certo
che vi riconosco, e ricordo bene che il nostro primo argomento di conversazione
fu una citazione di Platone”
Cenerentola
capì subito che la voleva mettere alla prova e sorrise.
“Vi
sbagliate, Altezza, perché il nostro primo argomento fu una citazione di
Shakespeare, ed era tratta da Romeo e Giulietta”
Il
principe si alzò di scatto e gridò
“Ma
allora sei proprio tu! Scusami, ma dovevo essere sicuro! Adesso ci sposeremo e
tu sarai la mia regina, e vivremo per sempre felici e contenti!”
La
prese per mano e si fece guidare fuori dal salone dove tutti stavano aspettando
l’esito del colloquio.
Solo
in quel momento Cenerentola si ricordò che poteva guarire il principe, e senza
pensarci due volte prese la fiala e disse
“Signori,
adesso il nostro principe guarirà, e dopo annuncerà a tutti chi sarà tra noi tre
la sua futura sposa”
***********************
Se
la ragazza fosse stata un po’ più furba avrebbe aspettato che il bel principe
ripetesse davanti a testimoni quello che le aveva detto prima a proposito di
matrimonio e di diventare la sua regina, ma Cenerentola era candida ed ingenua,
e non le passò neanche per la testa di fare una cosa del genere.
Versò
subito l’acqua miracolosa sugli occhi del principe, ma appena lui aprì gli
occhi la reazione non fu quella che Cenerentola si aspettava.
Niente
bacio romantico, niente fidanzato che la prendeva per mano, niente vero amore
che trionfa su tutto e bla bla bla, insomma, niente di niente, solo il principe
che la guardava un attimo allampanato prima di lasciarla in fretta e furia.
“Allora,
Vostra Altezza, quale tra le mie figlie diventerà vostra moglie?”
Chiese
il padre di Cenerentola.
Il
principe diede un rapido sguardo alle tre e alla fine disse
“Hem…
ecco… veramente… lei! ”
Indicò
Genoveffa e le si appiccicò addosso.
MORALE:
anche nelle favole l’unica cosa che conta è la misura di reggiseno
FINE