- La richiesta della difesa è respinta!
Lucy non riusciva a credere alle sue orecchie.
Nonostante la certezza che il suo assistito, il signor Wallace, fosse innocente, l'accusa aveva trovato tutti gli elementi per condannarlo.
Lucy si era impegnata al massimo per scagionarlo, ma il giudice si era dimostrato stranamente ostile e ora aveva spazzato via ogni possibilità di assoluzione per il poveretto, che dal banco degli imputati si disperava al pensiero di passare venticinque anni in galera da innocente.
Finch si sfregò le mani soddisfatto: era la sua prima arringa da vincitore e non vedeva l'ora di sbatterlo in faccia a Lucy.
Il giudice disse che la sentenza sarebbe stata emessa nel pomeriggio e invitò la corte ad aggiornarsi fino ad allora.
Lucy sentì su di sé tutto il peso di quell'errore del sistema giudiziario.
Quando uscirono dal tribunale, dei giornalisti chiesero a Finch delle anticipazioni sulla sentenza finale e lui rispose che l'imputato sarebbe stato certamente condannato.
Tra quei giornalisti c'era anche Kyle che, vedendo Lucy così abbattuta, l'accompagnò fino alla macchina.
- Grazie Kyle, ma oggi sono troppo stanca per rispondere alle tue domande!
- Ti accompagno a casa.
Salirono in macchina e dopo qualche minuto Lucy disse: - Incredibile, non mi hai ancora chiesto nulla sul processo!
- Non ce n'è bisogno, ogni giornale sa cosa scrivere domani. Questo processo è una barzelletta.
- Che vuoi dire?
- Andiamo Lucy, tutti sanno che il giudice Kellog è corrotto e si fa pagare per vendere le sentenze! Solo non si sono mai trovate le prove per incastrarlo!
- Non riesco a credere che un rappresentante del sistema legale si venda così!
- Sei così un'idealista, Lucy! Un po' ti invidio!
Lucy sorrise, poi chiese a Kyle di accompagnarla alla vecchia sede della Craisler Corporation, che era stata chiusa alcuni anni prima per un'inchiesta di fondi illeciti da parte del crimine organizzato.
Una settimana prima qualcuno aveva dato fuoco all'edificio e lì avevano trovato solo il signor Wallace, che stava tornando a casa dal lavoro.
Lucy aveva accettato di difenderlo perché credeva nella sua innocenza, ma l'accusa aveva scoperto che Wallace era indebitato con la Craisler e che sua moglie e i suoi figli se n'erano andati per non essere coinvolti.
Il profilo psicologico di Wallace e l'assenza di precedenti penali non erano serviti a niente.
- Lucy, non penserai davvero di trovare qualcosa qui! - disse Kyle.
Ma lei non lo ascoltò ed entrò nell'edificio carbonizzato, lui sospirò e la seguì.
Era improbabile che dei documenti fossero scampati alle fiamme, ma Lucy era convinta che avrebbero trovato qualcosa.
- Come fai a essere così fiduciosa? - chiese Kyle mentre salivano al terzo piano.
- Prova a riflettere: se tu dovessi conservare dei documenti compromettenti, ma molto importanti, li metteresti tra le carte comuni o nell'unico posto sicuro?
Quando arrivarono, Lucy indicò la cassaforte degli uffici amministrativi, tutta annerita ma intatta.
- Sono sicura che quello che cerchiamo è lì dentro!
- Come mai nessuno ha pensato di cercare lì?
- Sono sicura che ci hanno pensato, ma chi ha appiccato l'incendio sapeva che, tra richieste e autorizzazioni, sarebbe passata un'eternità prima che qualcuno perquisisse questo posto.
- Come fai a sapere che non hanno già svuotato la cassaforte?
- Un criminale prudente aspetterebbe che si calmino le acque prima di tornare sul luogo del misfatto
Lucy si inginocchiò davanti alla cassaforte, tirandosi su la gonna per non sporcarla e Kyle arrossì alla vista delle sue curve.
Lei tentò di trovare la combinazione, ma non ci riuscì.
- Aspetta, lasciami provare. Ho lavorato in un negozio di serrature - disse Kyle.
Mise un bicchiere di carta sulla cassaforte, ci appoggiò l'orecchio per sentire gli scatti del lucchetto quando azzeccava la combinazione e riuscì ad aprirla.
All'interno c'erano soldi, azioni, ricevute, titoli al portatore e soprattutto dei documenti con i nomi dei complici della Craisler.
- Non senti odore di fumo? - chiese Kyle.
- No, te lo sarai immaginato - rispose Lucy mentre esaminava i documenti.
Non si erano accorti che il vero colpevole li aveva seguiti e aveva intenzione di eliminarli.
Sentirono la porta chiudersi alle loro spalle, così si ritrovarono intrappolati al terzo piano di un edificio instabile e con del fumo che proveniva dai piani inferiori.
Il colpevole doveva aver bruciato qualcosa per farli morire soffocati.
L'unica via di fuga era la finestra, ma erano troppo in alto.
Pensando che non se la sarebbero cavata, Lucy stava per dire a Kyle una cosa che si teneva dentro da molto tempo, ma lui strappò la sua giacca e legò i pezzi per formare una corda.
Infatti al piano di sotto c'era una parete sventrata, dovevano solo calarsi e infilarsi lì per mettersi in salvo.
Kyle aveva la pelle d'oca, ma assicurò la corda e si calò fuori dalla finestra.
Lucy lo guardò spaventata, ma lui riuscì a infilarsi nella fessura e le disse di fare lo stesso.
Lei si tolse la giacca e le scarpe e si calò.
I suoi vestiti non erano adatti per certe cose, infatti la camicetta e la gonna si strapparono in più punti.
A un tratto la corda si ruppe e Lucy cadde nel vuoto urlando, ma Kyle l'afferrò al volo e la portò in salvo, anche se si slogò la spalla per lo sforzo.
Purtroppo avevano lasciato i documenti al piano di sopra ed era troppo pericoloso tornare lì, così uscirono dall'edificio e respirarono una boccata d'aria fresca.
- Hai ancora il coraggio di negarmi la prossima intervista? - disse Kyle massaggiandosi il braccio ferito.
Lucy voleva ringraziarlo, ma non trovò le parole.
Poi vide qualcosa di luccicante a terra e la raccolse.
- Che cos'è? - chiese Kyle.
- La chiave per risolvere il caso!
Andarono prima all'ospedale per medicare la spalla di Kyle, poi agli Archivi di Stato per confermare i sospetti di Lucy.
Lei fotocopiò alcuni documenti e corsero in tribunale.
Finch stava per chiedere al giudice di non aspettare oltre e pronunciare il verdetto, quando entrarono Lucy e Kyle.
- Cosa vi è successo? - chiese il giudice impallidendo, riferendosi ai loro vestiti.
- La difesa ha delle nuove prove da esaminare - rispose Lucy.
- Mi oppongo! - disse Finch.
Ma il mormorio dell'assemblea fece capire al giudice che non era possibile mettere la donna a tacere.
- Io e il signor McCall siamo andati sulla scena del crimine per indagare, ma qualcuno ha cercato di ucciderci. Lì abbiamo trovato questo - spiegò Lucy sollevando l'oggetto luccicante.
Era una spilla usata dai magistrati con incisi il numero di riconoscimento e il nome del giudice Kellog.
- È assurdo! - esclamò Finch.
- In realtà abbiamo anche un'altra prova! - disse Lucy sbattendo sul tavolo dell'accusa le copie dei documenti che aveva fatto agli Archivi di Stato. - I capitali dei pubblichi incarichi devono essere regolarmente dichiarati all'Ufficio delle Imposte e sulla dichiarazione dei redditi del giudice Kellog risulta ogni versamento effettuato dalla Craisler sul suo conto personale negli ultimi dieci anni! Credo che lei debba dare qualche spiegazione, vostro onore!
Il giudice cercò di scappare, ma Kyle lo stese a terra con un pugno.
- Questo è per aver tentato di ucciderci!
Subito degli agenti ammanettarono il giudice.
Finch non riusciva a capacitarsi di aver perso di nuovo.
Wallace ringraziò Lucy per averlo salvato dalla prigione.
- Tesoro, dici che mi arresteranno per aver messo le mani addosso a un giudice? - chiese Kyle preoccupato.
- Non preoccuparti, ti difenderò io! - disse Lucy sorridendo.
- Allora posso stare tranquillo!
NOTE MIE: ciao a tutti! Lucy e Kyle hanno rischiato di morire stavolta, ma per fortuna si sono salvati e hanno assicurato il colpevole alla giustizia! Spero che vi sia piaciuta! Alla prossima!