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Autore: Shainareth    13/11/2023    2 recensioni
[Gundam SEED Destiny] La ragazza si lasciò scappare un risolino frivolo, aggrappandosi alla giacca di lui e fissandolo da sotto in su con occhi languidi. Era graziosa e ben consapevole di esserlo, il che la rendeva ancora più pericolosa.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Athrun Zala, Cagalli Yula Athha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CONSULENTE MATRIMONIALE



Fu questione di un istante. La procace ragazza inciampò - Cagalli giurò che fu tutta una finta - e finì dritta contro il giovane coordinator che, d’istinto, l’afferrò per le spalle prima che potesse davvero franargli addosso. Non era una questione di riflessi ben allenati a causa della sua posizione di soldato, quanto di quella di uomo braccato da fin troppe ammiratrici indesiderate.
   «Tutto bene?» domandò comunque per educazione, sentendosi addosso gli occhi della sua innamorata e di diverse altre persone. D’altra parte non era facile rimanere soli all’interno di uno degli edifici governativi, specie lì, nel bel mezzo di un corridoio.
   La ragazza si lasciò scappare un risolino frivolo, aggrappandosi alla giacca di lui e fissandolo da sotto in su con occhi languidi. Era graziosa e ben consapevole di esserlo, il che la rendeva ancora più pericolosa. «Le chiedo scusa, sono proprio una frana.» Per un momento soltanto premette il seno generoso contro il petto del suo salvatore che, rabbrividendo non per l’eccitazione ma per l’ombra del Tristo Mietitore alle proprie spalle, tese le braccia, allontanando quella disgraziata da sé con un colpo secco.
   «Allora forse farebbe meglio a indossare tacchi meno alti», fu il commento pratico che salvò la reputazione del Delegato Athha, intenta a stringere con troppa energia i documenti che aveva in mano, le labbra divenute livide per la forza con cui le stava assottigliando.
   Sobbalzando, la distratta ragazza spostò la propria attenzione dal bel volto del giovane soldato a quello più maturo del Colonnello Kisaka. «Oh...» balbettò con fare civettuolo, battendo le lunghe ciglia posticce. «Volevo essere impeccabile. Sa, è la mia prima settimana di lavoro.»
   «Stagista?»
   «Sì», confermò lei, mentre Athrun si abbassava per raccogliere le scartoffie che le erano cadute di mano. «Oh, non si disturbi!» disse, pronta a chinarsi davanti a lui. Cagalli giurò anche che lo fece per mostrargli la generosa scollatura, perciò la precedette, piazzandosi di fronte all’amante, al quale scoccò un’occhiata eloquente. Quello sospirò: come se fosse stata colpa sua...
   «Delegato!» esclamò la sfacciata sconosciuta, sentendosi quasi spinta da parte. «Non c’è bisogno che si scomodi a causa mia!»
   Lei fu sul punto di rispondere con una battuta al vetriolo, ma di nuovo fu anticipata da Kisaka. «In tal caso, farebbe meglio a prestare maggior attenzione, in futuro.»
   La stagista arrossì. «Ha ragione, perdonatemi», balbettò quando, scippandolo di mano all’Ammiraglio Zala, il Delegato le consegnò il materiale di lavoro con espressione tutt’altro che diplomatica. Sentendosi trafitta da quello sguardo assassino, la ragazza abbozzò un sorriso, decidendo infine di battere in ritirata - e anche in questo caso Cagalli si sarebbe riferita a lei usando il verbo battere in ben altro contesto. «La ringrazio.»
   «Si figuri», rispose fra i denti, mentre anche Athrun si rimetteva in piedi stando ben attento a rimanere dietro di lei, pronto a usarla come scudo in caso quella sfacciata ci avesse riprovato.
   Invece la ragazza strinse i documenti al petto, coprendolo, finalmente, e rese i suoi omaggi al Delegato. Mentre si apprestava a riprendere la propria strada, tuttavia, Kisaka si premurò di darle un ultimo consiglio. «Se vuole davvero essere impeccabile e mantenere il posto di lavoro, sarebbe opportuno anche un abbigliamento più appropriato al posto in cui si trova.» Detto questo, le voltò le spalle e puntò gli occhi scuri sui due giovani rimasti in silenzio. Sebbene non avesse alcuna colpa, Athrun sembrava persino mortificato; Cagalli, invece, era palesemente infastidita ed era assai probabile che avrebbe presto sfogato nell’imminente riunione la frustrazione di non poter manifestare la propria gelosia in pubblico. Kisaka sospirò. «Se devo farvi anche da consulente matrimoniale e salvarvi la faccia, pretendo un aumento di stipendio», borbottò, facendoli arrossire entrambi e precedendoli nel corridoio.
   Cagalli sussultò quando sentì il braccio di Athrun attorno alle spalle. Alzò lo sguardo e fu accarezzata da quello di lui che, premuroso come sempre, le sorrise con amore. «Delegato, a breve inizierà la prossima riunione», la esortò, sospingendola con gentilezza a seguire il Colonnello Kisaka. «Venga, la accompagno.»
   Il suo gesto e le sue parole potevano sembrare nulla agli occhi degli altri, ma per lei furono un balsamo preziosissimo. «Grazie», disse soltanto, accostandosi a lui forse più del consentito. Tuttavia sentiva di averne bisogno, perché a volte le sue sicurezze vacillavano non per la mancanza di fiducia nel giovane, quanto per quella maledetta segretezza con cui erano costretti a portare avanti la loro relazione.
   Scambiandosi un ultimo sguardo innamorato, i due tornarono a prestare attenzione davanti a loro, finché non incrociarono l’espressione accigliata di Kisaka. Solo in quel momento si resero conto che, forse, stavano giocando col fuoco. Athrun mollò la presa su di lei e Cagalli fece un passo di lato, aumentando la distanza dall’amato. Quindi, sfilarono entrambi sotto al naso dell’uomo che, in realtà, se avesse potuto li avrebbe lasciati vivere la vita come meglio credevano.




 
  
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