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Autore: lmpaoli94    14/11/2023    0 recensioni
Shinici ed Heiji rimangono bloccati in un castello dove stavano risolvendo un caso sulla presenza di un fantasma.
Non avendo ancora scoperto nulla di compromettente, il giovane liceale viene colpito da strane visioni che metteranno a dura prova la sua paura di perdere una giovane donna a cui tiene particolarmente… Chi potrebbe essere?
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gin, Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Vermouth | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ero da solo mentre stavo prendendo un caffè sotto casa di Goro dopo che avevo discusso ancora con Ran.
Mi sentivo male al solo pensiero che sarei dovuto stare via più di un mese sapendo che Ran non me l’avrebbe mai permesso.
Ho sempre pensato al mio lavoro prima di tutto, lasciando da parte i miei sentimenti.
Di tutto ciò se n’era accorta Ran e prima che io partissi ancora per inseguire la mia passione, mi domanda:
“Shinichi, ma tu mi ami davvero?”
Quella domanda mi lasciò di sasso.
Non so perché non riuscii a rispondere, so soltanto che forse non gli avevo ancora dimostrato quello che davvero provavo per lei.
In quel momento gli feci capire che tutto i miei sentimenti sarebbero stati riversati nel caso che avrei dovuto risolvere, non essendo bravo a dimostrare l’amore che avevo per lei.
Gli promisi che sarei tornato il prima possibile e che avrei pensato a lei dopo che avessi risolto questo dannato caso.
Ma qualcosa scatenò nella mente di Ran che mi lasciò di sasso.
“Se non riesci a dirmi ti amo in questo frangente, allora non lo farai mai in tutta la tua vita.”
Quella frase mi lasciò interdetto e come ammutolito, sentì solo la mano di Ran colpire violentemente la mia guancia destra.
Non sapendo più che cosa fare, decise che avrei conquistato il suo perdono molto presto, ma lei:
“Sai solo rimandare l’inevitabile, Shinichi. Ti ho aspettato per molto tempo e non ho più intenzione di fare la donna di casa attendendo sempre i tuoi ritorni.
Ho anch’io una vita fuori da te e credo proprio che sia venuto il momento di inseguire i miei desideri accantonati da quando sto con te.
Mi dispiace dovertelo dire, ma forse è meglio che io e te ci prendiamo una pausa lontano dai nostri propositi e dai nostri sentimenti.”
“Mi stai forse lasciando?”
“Non lo so. Ho la mente confusa e sinceramente…”
“Ho capito. La rabbia che sta scatenando queste tue parole sono date dal fatto che io non ti sono rimasta accanto nei momenti difficili della tua vita. E adesso me lo stai sottolineando prima di partire.”
“Te ne avrei voluto parlare prima, ma non riuscivo a trovare il coraggio necessario di dirtelo. Non riesco nemmeno a dirti mi dispiace perché so molto bene che non è del tutto colpa mia.”
Io, capendo che ormai la nostra rottura era inevitabile, abbassai la testa senza avere il coraggio di guardarla.
Appena chiusi la porta del suo appartamento, sentì da dietro la porta che lei stava piangendo.
In fondo sapevo bene che lei ci teneva tanto a me ed io ho rovinato tutto.
Non ebbi il coraggio di tornare dentro anche dopo che lei mi ha messo dinanzi ad un fatto compiuto.
Sono stato un codardo e non ho voluto fare niente.
Il miglior modo per cancellare tutto ciò era di rimanere da solo mentre i miei pensieri si confondevano nella mia mente.
Era finita tra me e Ran ed io non sono mai stato così triste prima d’ora.

 

Heiji, volendo fare un sacco di domande al suo amico, decise di rimanere in silenzio mentre il buio imperversava ancora dinanzi a loro.
< A quel punto ti sei diretto… >

 

Il caffè Poirot era il miglior rifugio dove poter rimanere da solo.
C’era poca gente quella sera ed io potei immergermi chiaramente nei miei ricordi.
La cameriera che lavorava in quel locale era sempre stata gentile con me e avrebbe voluto sapere che cosa mi stava succedendo, ma alla fine lasciò perdere.
Dopo aver ordinato una tazza di caffè bello caldo, ecco che intravedo una donna elegante entrare nel locale.
Sapevo che l’avevo già vista ma decisi di lasciar da parte le mie intuizioni da detective.
Guardando che mi stava fissando, fui io a fare la prima mossa.
< Anche lei si trova qui tutta sola? >
< Sì. Ho avuto una brutta giornata e la pioggia non fa che contornare il mio umore. >
< La stessa cosa vale per me. Dopo molti anni ho rotto con la mia fidanzata e mi sento uno schifo. >
< Capita. In fondo non sei il primo e non sarai l’ultimo ad essere mollato da una fidanzata storica. Anch’io nel corso della mia vita ho dovuto dire addio a molti uomini a causa del lavoro che faccio. >
Essendo stato nelle vesti del ragazzino Conan, Vermouth non mi aveva riconosciuto.
Ancora non riuscivo a capire come quella donna tanto sfuggente e intelligente potesse far perdere il lume della ragione a molti uomini.
Ora che ero tornato ad essere un ragazzo, provavo nei suoi confronti dei sentimenti che mi fecero arrossire improvvisamente.
“Questo non può essere la prova dei miei ormoni…”
< Ha ragione. Ma la ferita è ancora fresca e non riesco a credere a quello che è successo. >
< Lei ha solo bisogno di un po’ di compagnia. Nient’altro. >
Capendo subito che poteva essere lei, mi presentai con tale naturalezza scaturendo in lei un sorriso sincero.
< Il mio nome è Shinichi e sono felice che si sia accomodata vicino a me. >
< per tutta sincerità le rivelo che non c’erano altri posti liberi. Ma sono felice di parlare con lei… Può chiamarmi Vermouth. >
< Vermouth? Ha il nome del liquore? >
< Sì. Però non mi va di raccontare la mia storia. Ho un passato travagliato che scandalizzerebbe chiunque. Mi piace sempre pensare al presente. Come ad esempio parlare con lei in questo momento. >
> Capisco. Però a questo punto ci possiamo dare del tu. Se per lei va bene… >
< Il tu va benissimo, Shinichi. >
Capendo subito che il mio umore si era improvvisamente rialzato, domandai alla donna se voleva fare una passeggiata con il sottoscritto.
< Perché no? non mi va di tornare a casa così presto. >
Camminando con l’ombrello appresso mentre la pioggia stava diminuendo d’intensità, Vermouth mi confessò che era da molto che non si sentiva così bene in compagnia di un uomo.
< Tutti coloro che conosco pensano solo ai loro affari, sfruttandomi ad ogni momento. Purtroppo non ho la loro importanza e ciò prova in me un senso di rivalsa. Odio essere dipinta come inutile. >
< Tu non sei per niente inutile, Vermouth. Forse gli altri uomini sono così ciechi da non capirlo, ma so per certo che tu sei molto diversa. Oltre che carina. >
Quelle parole fecero scaturire in lei un senso di passione che non presi immediatamente.
Invitandomi ad entrare nel suo piccolo appartamento tutto sotto sopra, la cosa che mi fece sentire diverso era che da molto non mi sentivo giovane e spensierato.
< Mi scuso per il disastro in casa ma non aspettavo nessuno. >
< Non ti preoccupare. Non è la cosa che mi interessa in questo momento. >
Non capendo che cosa mi stava succedendo, ribattei dicendo che la casa era perfetta anche in tutta quella confusione.
Vermouth, capendo dove volevo arrivare, non si fece scrupoli passando il suo braccio destro dietro il mio collo.
In quell’istante sentii tutto il suo profumo di solitudine e quella voglia di avere un uomo da comandare che poteva stringere come poteva.
Essendo debole di sentimenti dopo una giornata lunga e lugubre, io non mi tirai indietro.
Appoggiando le mie labbra sulle sue, mi ritrovai in pochi minuti a letto con quella donna.
Stava succedendo tutto così in fretta ed io non ebbi il tempo di riprendermi.
Sapevo che non era tutto un sogno e pensare di tradire la fiducia di Ran mi rendeva ancora più crudele di quello che ero stato.
In un primo momento riuscivo solo a vedere il volto della mia Ran che mi fissava con occhi languidi, ma il coraggio e l’irruenza di Vermouth mi faceva sentire diverso: ero finalmente un uomo.
< Shinichi, l’unico modo per sentirti bene è occupare la tua mente verso di me. Evita di pensare a lei. So che puoi farcela. >
mentre Vermouth mi baciava ovunque e con insistenza, io non potei che lasciarmi andare a tutti quei tocchi.
Ritrovandomi sopra di lei, sapevo che avrei comandato io il gioco.
Quel gioco tanto proibito che aveva spinto in me desideri sessuali che credevo di non avere mai.
Ci coccolammo tutta la notte facendo l’amore più volte, ed in quel momento riuscii a non pensare più a Ran.
Sapevo anche di essere un uomo crudele e senza emozioni, ma sapevo anche che la vita andava avanti e non potevo crogiolarmi nei sentimenti irriverenti che mi hanno spinto sempre verso di lei.
Durante le prime luci dell’alba, sentii che lei non era più lì con me.
Guardandomi attorno, avevo capito che ero da solo in casa.
Lei non mi aveva lasciato nessun biglietto.
Era totalmente scomparsa.
Sentivo il mio cuore piangere per quello che sarebbe successo dopo ma non avevo tempo di continuare a soffrire. Dovevo risolvere il caso di questa dannata villa e non potevo continuare ad indugiare.
E fu in quel momento che dovetti dimenticare presto le due donne della mia vita: nel bene e nel male.

 

< Sono felice di constatare che non hai perso tempo a portarti a letto quella donna > fece Heiji con tono canzonatorio < Per di più una criminale. >
< Non ci posso fare niente se i miei sentimenti mi hanno spinto verso di lei. >
< I tuoi sentimenti? Tu volevi tradire Ran. Se era Vermouth o un’altra donna questo non aveva importanza. >
< Allora credi davvero che sia tutta colpa mia? >
< Sinceramente non voglio giudicarti per quello che hai fatto, ma con questa storia mi hai fatto capire che tu non ami Ran come hai fatto in tutti questi anni. Hai avuto il coraggio di voltare pagina ma molto presto i tuoi sensi di colpa avranno il sopravvento. >
< E’ stata Ran a mollarmi! > gridò Shinichi nel buoi < Non scordartelo, Heiji. >
< Hai abbandonato una giovane ragazza mentre piangeva dalla disperazione perché non ha potuto fare altrimenti che mollarti. Non hai avuto compassione con lei ed hai preferito voltarglo le spalle. Ti sembra giusto tutto questo? >
< Tu non hai avuto questi problemi con Kazua. Per questo non riesci a venirmi incontro. >
< Io mai e poi mai mescolerei i miei sentimenti con una criminale, Shinichi. Tu sei profondamente cambiato. Ed io questo non riesco a sopportarlo. >
Non sapendo bene che ore fossero, Shinichi vide solo la fine della bufera che aveva colpito quella villa in mezzo al nulla, pensando ad un principio di libertà che sarebbe soltanto tardato.
< Shinichi, sai che cosa vuoi fare della tua vita? >
< In che senso, Heiji? >
< Vuoi davvero ricercare la pace con Ran o vuoi tuffarti tra le braccia di Vermouth? >
< Vermouth ormai non fa più parte della mia vita. È scomparsa per sempre e non la rivedrò mai più. >
< Ma se ci fosse un modo per ricollegarci a lei, chi sceglieresti tra le due donne? >
Shinichi, non avendo la forza di rispondere, cercò di deviare l’argomento per provare a ripristinare la luce elettrica in quella casa.
< Potrai sfuggire alle mie domande, ma non potrai scappare al tuo destino. >
< Ho amato una sola donna nella mia vita, Heiji. E non riesco ancora a dimenticarla… So che posso riconquistarla, ma prima devo rimettere in ordine il mio presente confusionario. E lo devo fare senza Ran. >
< Ok, ho capito. Vuoi divertirti con quella Vermouth. Poi forse tornerai alla tua vita di un tempo. Ho forse ragione? >
< Smettila di fare congetture e aiutami a ricollegare la luce elettrica. >
Con tutte le difficoltà del caso, alla fine i due detective riuscirono a ripristinare la luce elettrica nella villa, sentendo che il suo presente confusionario sarebbe stato l’unica rivelazione per il suo destino.
E l’avrebbe capito molto prima di quello che Shinichi poteva credere.
< Vermouth. Che cosa ci fai qui? >

   
 
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