Era una sera d’inizio dicembre, uguale a tante altre a Napoli. La città era addobbata a festa, le strade erano illuminate e festose come fossero tante stelle che splendono nell’universo misterioso . Diverse stelle comete, solcavano il cielo mentre magici re a cammelli l’inseguivano , galoppando sulle onde del deserto . Verso la fine di un tempo , che non presenta repliche , privo d’illusioni economiche , privo di un utopia che potrebbe uscire all’improvviso dal vaso di Pandora. Le luci delle luminarie, brillavano nel freddo, palpitanti nella gelida sera di dicembre ,avvolgendo il corpo dei viandanti ,provati dal dolore e dalla fatica. Le strade , s’intersecano , si mischiano nelle loro vicissitudini terrene , verso un epilogo fantastico ove l’intelligenza umana , crea un golem a sua immagine, capace di salvarti dal fuoco dell’inferno . Nella volontà di continuare a vivere , nonostante tutto come un uomo libero. Il golem annusò nell’aria quell’aria di festa e si nascose in un angolo, in attesa passassero delle anime perse. La sera calò lesta , come una veste , sulle cose mute , si posò sulle forme aggraziate di una fanciulla contesa dal male e dal bene. Le strade erano piene di gente che si preparava a festeggiare la fine dell’anno. Con i suoi sogni e le sue ambizioni di sempre ,con quella volontà di amare che giunge al cuore e ricuce ogni ferita ed ogni torto in ogni ora ed in ogni momento che s’interseca con il senso della comune esistenza.
E in quelle magiche sere di dicembre , qualcosa di inaspettato accadde per davvero . Un gruppo di alieni arrivò sulla Terra all’improvviso a bordo di una navicella ,rotonda, luminosa . Ruotante come una trottola nel cielo di Napoli producendo un vibrazione spirituale , una sensazione di felicità nel fondo di ogni essere vivente. Gioia di vivere, leggiadra , accompagnante ogni passante con il naso all’in su a mirare le stelle , lungo via Caracciolo. La navicella aliena si posò dapprima sul torrione del maschio angioino .Traballò nel posarsi , vacillò, sembrò quasi stesse , per cadere giù in fondo al fossato . La gente di sotto , la guardò spaventata .
Gridò chiamate i vigili del fuoco ,chiamate l’esercito.
Sono degli invasori?
Ma siamo a dicembre tra poco e natale.
Di sicuro saranno i Russi .
Per me sono , Cinesi .
Ma che dite questi ,sono americani non vedete le insegne
Ma che ignoranti che siete ,questi ci vogliono uccidere tutti
Perché cosa abbiamo fatto di male ?
Non abbiamo fatto nulla di male, ma siamo napoletani
ai loro occhi
E che siamo polli
Ma che dici, noi siamo leoni
Due maruzze una feta e n’ata puzza.
Madonna mia io torno a casa
Ciccillo, andiamo via subito, questi fanno sul serio.
Concettina ma rimaniamo un altro po’ a vedere cosa succede
Ma tu sei pazzo, questi con un raggio laser ci riducono in un mucchietto cenere.
Hai ragione Concettina . Andiamo via.
Ciccillo, cammina svelto e non voltarti indietro.
La navicella, vacillando nello spazio, ruotò , più volte su stessa poi ingranato la marcia, traballò e fini per atterrare sul Duomo di Napoli. Proprio dove risiede san Gennaro che sentite le urla e strani rumori provenire dal cornicione , chiamò subito san Giuseppe tramite WhatsApp il quale rispose : di non essere a conoscenza di nessuna manifestazione politica. Che il campionato era appena all’inizio e non potevano essere i tifosi della squadra calcio , avversaria . San Gennaro si preoccupò e provò ad uscire dalla sua nicchia , per andare a vedere cosa accadeva fuori e sul tetto del duomo.
Per sua meraviglia anche lui santo tra i santi , vide quello che un santo non dovrebbe mai vedere nella sua vita . Gli alieni erano veramente sbarcati sulla terra , Precisamente erano atterrati sulle guglie del duomo . Alti e snelli, con la pelle verde e grandi occhi neri. Alcuni sorridevano , qualcuno faceva le boccacce e salutava divertito. La gente, accorsa da ogni paese a vedere , non poteva credere ai suoi occhi.
In molti, fiutato l’evento strabiliante si precipitarono al banco lotto per giocarsi terni e quaterne .
La restante gente di Napoli era terrorizzata.
Non aveva mai visto nulla di simile.
Gli alieni si avvicinarono alla folla e parlarono in una lingua sconosciuta. Un traduttore automatico iniziò a tradurre le loro parole in italiano.
"Non temete," disse l'alieno capo. "Siamo venuti in pace.”
Siamo gente dello spazio . Persone civile ed educate.
Abbiamo scelti di venire qui a Napoli poiché abbiamo saputo della vostra ospitalità e buon cuore.
Viva Napoli e viva la terra.
Fatevi stringere la mano
Queste sono cose da pazzi
Madonna ,ma sono veramente alieni
Si. Vicenzo mettiti gli occhiali e guarda bene
Si , sono extraterrestri
Ma sono venuti qui a Napoli con quali intenzioni ?
Non hai sentito vengono in pace
Anzi , hanno detto ,visto che stiamo quasi a natale
ci hanno portato pure tanti regali.
Tu che regali vorresti Antonio
Io una bambola gonfiabile
Sei sempre lo stesso Antonio non cambi mai
Ma tu pensi sempre a male Vincenzo
E tu cosa vorresti ?
Io un po’ di soldi ,vorrei farmi un bel cenone quest’anno
Ma questi non regalano soldi
E che portato con loro
Pacchi regali
Con la sorpresa ?
E chi lo sa
Forse hanno preso pasqua per natale.
La gente di Napoli , accorse da ogni parte, dai vicoli malsani e stretti, dai vasci lugubri e luminosi, dalle case principesche, dai paesi marini affacciati sul gaudio golfo. In tanti era ancora dubbiosi, ma gli alieni iniziarono a mostrarsi amichevoli. Iniziarono a regalare ai napoletani dei doni e provarono a partecipare alle varie feste , passeggiando insieme a loro, lungo via Toledo e san Gregorio armeno.
Alcuni napoletani , più intraprendenti , imprenditori nati , fiutato l’affare, iniziarono a dialogare con gli alieni. Nei giorni successivi di dicembre , impararono a conoscerli e scoprirono che erano creature pacifiche e intelligenti. Le televisioni di tutto il mondo si precipitarono a Napoli. Inviando dei loro speaker . E Napoli divenne per un breve lasso di tempo come in passato , una vera capitale del mondo . In cui ospitava gli alieni in carne ed ossa. E per giunta esseri pacifici ed intelligenti pronti a contribuire ad una rinascita naturale dell’ambiente. Pronti a voler dare un serio aiuto a creare nuove macchine utili per guarire da invincibili mali.
Quel Natale, Napoli fu una città di pace e fratellanza. Gli alieni e i napoletani festeggiarono insieme il santo natale , giocando a tombola e a briscola . L’amicizia tra le due specie aliene quella terrestre e quella di universi lontani , durò cosi a lungo quanto un racconto di natale, narrato davanti al fuoco. Un racconto che mette nel cuore tanta gioia e meraviglia. Tanta voglia d’ amare ancora per continuare a sognare ancora tempi migliori.