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Autore: MrsMoriarty    16/12/2023    0 recensioni
Ad Imperium vige da decenni una dittatura che ha trasformato radicalmente la società in un'oligarchia dove soltanto pochi privilegiati detengono il potere. Tutto deve essere svolto secondo i dettami della Nuova Cultura, ma Sarah inizia a capire che la vita degli esseri umani non può essere spezzata al servizio di una manciata di potenti che muovono i fili della storia del mondo a loro piacimento. La sua epifania avviene al momento giusto perché finalmente si respira aria di rivoluzione.
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Ecco a voi questo racconto distopico che iniziai a scrivere molto tempo fa e che finalmente ha visto la sua conclusione. Mi trovate anche su wattpad, lì mi chiamo mrsofmoran.
Buona lettura! Fatemi sapere le vostre impressioni :)
Genere: Azione, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Parte prima.
Manipolatori del passato

La macchina sussultava ad ogni duna baciata dalla luce dorata dell’alba; erano solo le cinque ma l’afa e il caldo soffocante già si attaccavano alla pelle come un tessuto troppo stretto che ti impedisce di respirare. Nonostante ciò, quella che una volta gli antichi chiamavano T**** conservava ancora una buona parte del suo fascino passato: oggi più nessuno eccetto i Ricercatori, gli Storici e i locali conosce il nome di quelle lande desertiche. Da dove provengo io soltanto la nostra Casta ha ottenuto il privilegio della conoscenza, sebbene non tutti i suoi membri vi possano accedere fino al nostro livello. La mia squadra era prossima a entrare nell’élite. Ciò significava che il destino del mondo e dei prossimi conflitti era nelle nostre mani.
 
 Neil, mio compagno di studi fin dall’infanzia (come gli altri otto Ricercatori silenziosi sparsi nelle jeep dietro la nostra) aveva un’aria assorta e da quando si era accomodato sul lato sinistro del sedile posteriore non aveva staccato nemmeno per un secondo gli occhi dal movimento ascendente del sole. Era teso, immobile come un serpente, con la coda dell’occhio notai che solo le dita delle mani intrecciate tremavano.
 
 Com’era cambiato in pochi anni: i dolci occhi marroni del bambino che era stato adesso avevano lasciato posto a una fredda compostezza apparsa durante gli anni di intenso studio e allenamento. I riflessi dorati sui capelli castani non riscaldavano affatto la tonalità bronzea della pelle, tesa sui muscoli del viso. Gli avrei preso una mano, ma in missione non era permesso adottare atteggiamenti amichevoli, dolci o “deboli”. Il contatto fisico era ormai vietato quasi in ogni occasione, ma per noi Ricercatori lo era particolarmente: la nostra era quasi una casta sacerdotale. Era come se avessimo fatto voto di obbedienza assoluta al dio della Conoscenza e del Progresso. Le nostre menti, fin da bambini, erano state forgiate per essere razionali, analitiche e sempre pronte a mettere da parte le emozioni per non permettere a nulla e a nessuno di distrarci dal nostro lavoro: “dietro un grande Stato ci sono sempre due cose: la ricerca e la memoria” Certo, purché essa venga accantonata davanti ad una vittoria. Già, i manipolatori del passato. Ecco cosa eravamo veramente.
 
Mi voltai a fissare il paesaggio fuori tentando di cacciare via la paura e i dubbi, ma non ci riuscii. Se non avessi portato a termine la missione per diventare una Prescelta non avrei avuto altri tentativi. Sapevo di dover dare tutta me stessa, eppure sentivo che quell’obiettivo non mi apparteneva veramente, apparteneva piuttosto a un corpo estraneo che mi era stato impiantato contro la mia volontà.
Quella sensazione di dissociazione non mi era nuova, ma la accantonai. Ero diventata brava a farlo.
 
 La gola era secchissima e immaginavo che non sarei riuscita ad articolare nessun suono se non a missione terminata. Quelle bestie erano diventate una leggenda: in gergo le chiamavamo Linci Blu, ossia dei grossi felini frutto di una serie di evoluzioni subite dai loro antenati. A differenza di quasi tutta la fauna di quel territorio, a quanto pareva le radiazioni avevano giovato a queste creature che adesso presentano magnifiche sfumature blu-violacee e lunghe zanne dallo smalto speciale.                                                        
 
 
I cittadini non ne sentivano parlare da millenni, noi invece le conoscevamo molto bene. Sono state tra le poche specie a imparare a sopravvivere a secoli di disastri naturali. Si sono spostate sempre più a nord, verso la Vecchia Isola, dopo che questa tornò ad unirsi alle coste settentrionali dell’antico continente relegando il mare sotto di sé, e fu proprio su quel mare celato che le Linci Blu si erano evolute fino a sfidare le più crudeli sfide inflitte dalla natura e dalle persone come me.
 
La sabbia sollevata dalla jeep militare era grigiastra, umida e sporca a causa dei fumi provenienti dalle città costiere. La natura era morta quasi ovunque ma quella dell’entroterra della Vecchia Isola, dove stavamo andando noi, non lo era ancora.
 
C’era un pensiero che mi stuzzicava ogni volta che in archivio contribuivo a creare o rimodellare la storia di Imperium: la memoria non avrebbe mai dovuto morire. Quelle creature non dovevano morire. Se la gente avesse conosciuto o anche solo immaginato la grandezza della natura del passato forse avrebbe fatto un passo indietro, forse avrebbe smesso di ucciderla e di uccidersi per ciò che celavano quei territori. Noi eravamo lì proprio per loro, una missione suicida mascherata da esame di fedeltà. Probabilmente di quegli otto Ricercatori sarebbero stati promossi meno della metà, uccisi dalla promessa di un falso premio che il governo di Imperium ci avrebbe consegnato con le sue mani sporche di sangue.
 
È scontato dire che non fosse permesso esprimere ad alta voce questi pensieri pericolosamente tendenti ad allontanarsi dall’ortodossia statale e dalla Nuova Cultura dei cittadini, ma una volta che fiorivano nella mia mente non riuscivo più a fermarli. Ero una Ricercatrice in fondo, con una buona conoscenza storica. Cosa si aspettavano? Che mi sarei lobotomizzata per sempre? Se sottoponi una mente a uno studio intenso per anni e anni, fino allo sfinimento, è normale che prima o poi questa farà quello per cui è stata addestrata: pensare.
   
 
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