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Autore: Abrus_Aureus    21/12/2023    0 recensioni
Prompt/Challenge: "io non so più chi sono" [#adventcalendar2023, Hurt/Comfort Italia fb]
TW: dolore fisico, vomito
Paring: Byler (Will x Mike)
(post season2)
"Chiudi gli occhi e la tua mente è ancora occupata dal Mind Flayer, non dalla sua presenza, ma dal suo ricordo. Senti lo strascico che ha lasciato in te, nonostante tua madre lo abbia cacciato fuori. Ha infettato la tua mente, le tue emozioni. Ha infettato te, tutto te. Ti ha preso senza che tu potessi fare niente, hai corso, Will, ma non hai corso abbastanza."
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Mike Wheeler, Will Byers
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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<< Will? Ti prego, Will, ti prego! >>
 
Apri appena gli occhi, la vista è offuscata. Mike? Li richiudi, sei stanco.
 
<< Resta con me, Will! Will! Rispondimi ti prego! >>
 
Muovi lentamente gli occhi sotto alle palpebre chiuse, poi smetti subito. Ti fa male tutto, un dolore lancinante e che non hai mai provato prima sembra farsi strada nel tuo corpo, diradandosi come un’infezione che non puoi combattere.
 
<< Forse è meglio lasciarlo riposare, Mike. Gli dirò che sei passato e che sei restato con lui tutto il giorno, ti chiamerò domattina. Dovresti riposare anche tu. >>
 
Questa è tua madre, riconosci il suo tono dolce e gli occhi ti si riempiono di lacrime. Sussulti appena, ma la sensazione di avere centinaia di spilli piantati addosso ti obbliga a restare fermo.
 
<< Signora Byers, non può chiedermi di andarmene! Non lo lascio, non più. >>
 
Lotti contro il tuo corpo e giri la testa nella direzione da cui provengono le voci. Dove ti trovi? Apri gli occhi a fatica e il bel viso di Mike ti compare davanti, sullo sfondo una stanza d’ospedale. << Ciao, Mike. >> Lo sussurri appena, un flebile gemito che ti sfugge dalle labbra e che pensi non sia stato sentito. Hai le labbra secche, la gola arida. La fatica che hai fatto per pronunciare quella semplice frase si riversa completamente nel tuo corpo esausto, facendoti mancare il fiato. Hai una flebo e i tubi per l’ossigeno, proprio come la prima volta, proprio come quando sei tornato dal Sottosopra. Perché alla fine tu torni sempre. Gli occhi di Mike si stringono e la bocca si piega all’ingiù, di colpo lo vedi scoppiare a piangere. Si fionda su di te e ti abbraccia, e con lui ti abbraccia anche la sensazione di venir stretto in una morsa di schegge di vetro. Gemi, sbuffando, e reclinando istintivamente la testa indietro.
 
Mike si stacca improvvisamente da te, preoccupato. << Come stai? Ti senti bene? Non volevo farti male, mi dispiace così tanto! >> Il suo tono di voce è alterato, nel panico, sembra sull’orlo di esplodere.

Cerchi di regolare di nuovo il ritmo del tuo respiro, perché anche respirare troppo forte non fa che provocarti dolore. E tu, del dolore, non ne puoi davvero più. Chiudi gli occhi e la tua mente è ancora occupata dal Mind Flayer, non dalla sua presenza, ma dal suo ricordo. Senti lo strascico che ha lasciato in te, nonostante tua madre lo abbia cacciato fuori. Ha infettato la tua mente, le tue emozioni. Ha infettato te, tutto te. Ti ha preso senza che tu potessi fare niente, hai corso, Will, ma non hai corso abbastanza.

 Un brivido dietro alla nuca ti riporta in quella stanza di ospedale. Apri di nuovo gli occhi e Mike è ancora lì, davanti a te. Sta aspettando. Ti ha fatto una domanda? Cerchi di ricordare, non ci riesci. Ti gira la testa, senti che potresti morire, proprio in quel momento. O forse è semplicemente l’unica cosa che vorresti davvero. Ti sollevi di colpo e vomiti, a terra. Liquido nero, come se quel fumo non ti avesse abbandonato davvero. O forse è solo una tua impressione, davanti ai tuoi occhi ancora quel velo di oscurità che ricopre tutto quanto. Ora la gola ti brucia, gli occhi ti bruciano, ma l’orgoglio anche. Sollevi piano la testa verso Mike, incerto, ma lui è ancora lì, sempre più preoccupato per te.

Ti spostano la barella per pulire il pavimento, tu hai freddo, la fronte imperlata di sudore. Tremi, piccoli spasmi che ti scuotono contro la tua volontà, di nuovo. Non hai il controllo del tuo corpo, per l’ennesima volta.
Mike si avvicina a te e si china verso il tuo viso, parla piano, in modo gentile. << Will? Stai tranquillo, va tutto bene, nessuno è arrabbiato con te. >> Abbozza un sorriso, ma si vede che è un sorriso triste. << Ho pensato di perderti, ho avuto paura di non rivederti più, tutti quanti l’abbiamo avuta. >>

Il tuo respiro si è fatto più regolare, più tranquillo, quasi rassegnato. Sei felice che non ti abbiano dimenticato e che, in qualche modo, ti abbiano perdonato. Anche se non sai bene per cosa. Una fitta di dolore ti cattura di nuovo lo stomaco, obbligandoti a contrarti con un gemito, sofferente.

Mike si agita, spalanca gli occhi e ti guarda, disperato. << Quando il Mind Flayer era dentro di te io ho pensato che non ti avrei più visto, pensavo che ti avrei perso per sempre. Mi sono accorto che io non so più chi sono, se tu non ci sei. Sei il mio punto fisso, Will. >> Ti appoggia una mano sulla guancia, lacrime nei suoi occhi, ma lacrime anche nei tuoi, perché ogni contatto è carta vetrata, che ti sommerge di dolore. << Non ti perderò più, lo prometto .>>

Chiudi gli occhi, piangi, ma rimani lì, non ti sposti. Ti appoggi alla sua mano, ti fa male, ma non ti sposti. Decidi di restare perché quel contatto ti fa male al corpo, ma ti fa bene al cuore. E questa volta sarai tu a decidere.

 
   
 
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