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Autore: Stregatta    17/09/2009    7 recensioni
All’inizio aveva creduto si trattasse di una sciocca voce, di un pettegolezzo volto a sminuire l’immagine che i Muse si erano costruiti a fatica, affrancandosi da varie e fantasiose accuse di saccheggiare a destra e a manca il sound di altre band più o meno affermate.
{Stockholm Syndrome/Undisclosed Desires ... già.}
Genere: Demenziale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Controparte grafica ♥
Non cercherò giustificazioni, perché questa è esattamente ciò che sembra: una vac-ca-ta xD! Però, ovviamente, occorrerà precisare che Stockholm Syndrome, Undisclosed Desires e compagnia bella sono uscite dritte dritte dalla scatola cranica di Matthew James Bellamy (assieme al mitico metodo Muscle Museum™ che ha dato origine al titolo della storia: "desirability" e "syndication" sono le due parole che vengono prima di Desire e Syndrome nel vocabolario) – e di questo non finirò mai di essergli riconoscente xD! Enjoy =)!


Desirability//Syndication



All’inizio aveva creduto si trattasse di una sciocca voce, di un pettegolezzo volto a sminuire l’immagine che i Muse si erano costruiti a fatica, affrancandosi da varie e fantasiose accuse di saccheggiare a destra e a manca il sound di altre band più o meno affermate.
Stockholm Syndrome aveva reagito con scetticismo a quella fandonia assurda, mettendo in dubbio l'affidabilità della fonte di essa – quell’Apocalypse Please, ma quant’era esagerata delle volte!
L’aveva sentita chiamarlo una mattina attraverso la circonferenza del CD; stiracchiandosi l’outro fin quasi a lambire l’intro di Falling Away With You (che, come sempre, tacque e restò rinchiusa nel proprio struggimento interiore) si era alzato e aveva risposto al richiamo. Apocalypse lo guardò con occhi sgranati e la bocca tesa allo spasimo in un’espressione di terrore – la solita, a dire il vero: - Hai sentito la notizia, Stock?-
Syndrome fece finta di non notare l’irritante diminutivo, e chiese di rimando: - Quale?-
Apocalypse non rispose subito; prima cercò di calmare il piccolo Intro che scalpitava e batteva i piedini a terra, appeso al suo braccio. Poi scosse il capo, angosciata: - Dio, lo sapevo che non dovevano lasciarli soli … Alla fine ce l’hanno fatta, accidenti a loro!-
- Ma di che stai parlando? Che hanno combinato ora?- cominciò ad allarmarsi Syndrome, comprendendo all’istante a chi alludesse l’altra canzone con quel “loro” e passando in rassegna i momenti in cui aveva temuto che potessero spingersi troppo in là… Non che ci volesse uno sforzo particolarmente gravoso, visto che già sentiva le risatine di Starlight e Supermassive Black Hole riecheggiare dall’interno di Black Holes and Revelations, posto direttamente al di sopra di Absolution nella colonna del porta-cd.
- Qualcosa che non credevo potesse mai venire in mente a quel … Quello lì, ecco!- sbottò Apocalypse, il ritmo della batteria accelerato e reso più imperioso dall’indignazione che faceva fremere persino le sue parti al piano.
Trovò modo di calmarsi, e sussurrò subito dopo: - … una canzone vagamente alla Timbaland.-
A quelle parole Syndrome si erse nel pieno fulgore del suo riff pulsante di rabbia e costernazione: - Tim… ba… land??-
- Be’, una specie… Un tantinello, come diceva lui un po’ di tempo fa.- minimizzò Apocalypse, consapevole che Syndrome si stesse gonfiando ed allungando come ad un concerto per la furia.
Sorprendentemente, l’ira tornò nei ranghi e Syndrome si distese di nuovo al suo posto: - Non ho nulla da dire. Se è quello che lui vuole è padronissimo di farlo… Ma comunque, non ci credo fin quando non la sento. –
La faccenda sarebbe potuta morire anche così, ma ormai l’intero Absolution era in fermento; avevano già visto l’electro-glam di Uprising prendere in ostaggio le stazioni radiofoniche europee, con quell’”oi” da hooligan che faceva rabbrividire il delicato minimalismo della dolce Endlessly e scatenava ulteriori schiocchi di dita disapprovanti da parte di Time Is Running Out. Anche Butterflies & Hurricanes si dichiarava fieramente in disaccordo con la direzione intrapresa dai Muse, salvo poi dar retta al suo pacioso intermezzo di piani ed archi che sosteneva la tesi del “Ma lasciateli in pace, poveri!” – nonostante anch’esso continuasse a storcere il naso di fronte alle atmosfere sfacciatamente aladdineggianti di United States of Eurasia.
Showbiz , Origin of Symmetry e Black Holes and Revelations erano invece pervasi da sentimenti differenti: il primo da giovanile invidia verso un così copioso dispendio di idee e mezzi, i secondi da compiacimento per gli stessi motivi.
Così, Absolution costituiva l’unica roccaforte dello scetticismo, capeggiata dalla fredda determinazione di Stockholm Syndrome. Poi, un giorno, quest’ultimo la sognò.
Avanzava graziosamente saltellante sui suoi archi campionati e quel suo basso imbarazzante, diverso dal solito; danzava come un’adolescente alla ricerca della propria sensualità.
Sorrideva e si avvicinava e intanto i muscoli del riff di Syndrome tremavano, impazienti malgrado tutto di poterne distinguere le lyrics. Mentre la batteria cadenzava un ritmo disgustosamente orecchiabile, lei sussurrò suadente : - I want to reconcile the violence in your heart… I want to satisfy the undisclosed desires in your heart…-
E, da quella notte, Stockholm Syndrome rifiutò di riconoscere anche con sé stesso di essersi perdutamente e stupidamente innamorato di Undisclosed Desires.

   
 
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