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Autore: CowgirlSara    24/12/2023    1 recensioni
[Bad Buddy]
Si rassegnò a chiamare Pat per avvertire anche lui dell'ulteriore ritardo; con un sospiro sbloccò il telefono.
“Hey, dove sei?” Gli rispose una voce allegra.
“A Singapore”. Rispose lugubre Pran.
“Come a Singapore?!” Replicò l'altro shockato.
“Il volo è stato rimandato ancora, per via dei venti”.
“Ma è Natale!!!”
“Non credo questo interessi molto ad un tifone, Pat...”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Pat Jindapat, Pran Parakul
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una piccola storia di Natale
Eccomi qua a postare la mia prima storia PatPran, mi dispiace solo che sia molto corta e poco elaborata, ma tra lavoro, influenza e regali di Natale, questo è ciò che sono riuscita a mettere insieme. Spero, ad ogni modo, che possa raggiungere l'obiettivo di essere un simpatico augurio.

**La storia partecipa all'evento Secret Santa del gruppo Facebook "Prompts are the way"**

Per Alexa


- Una piccola storia di Natale -



“Il volo 5822 diretto a Bangkok è stato posticipato. Ulteriori informazioni saranno rilasciate a breve”.
L'annuncio non lo sorprese più di tanto, non dopo che il cambiamento climatico aveva ricordato a tutti della sua esistenza scatenando una tempesta tropicale che stava spazzando tutto il Sudest asiatico da Hong Kong a Sumatra.
Si rassegnò a chiamare Pat per avvertire anche lui dell'ulteriore ritardo; con un sospiro sbloccò il telefono.
“Hey, dove sei?” Gli rispose una voce allegra.
“A Singapore”. Rispose lugubre Pran.
“Come a Singapore?!” Replicò l'altro shockato.
“Il volo è stato rimandato ancora, per via dei venti”.
“Ma è Natale!!!”
“Non credo questo interessi molto ad un tifone, Pat...”
“Però avevo preparato tutto, la cena, l'albero, le candele!” Obiettò lui con voce concitata e triste.
Pran sospirò, immaginandosi quel cucciolone del suo ragazzo tutto intento negli addobbi, mentre canticchiava canzoni natalizie del tutto fuori luogo nei 35 gradi della Thailandia.
“Ho messo il cappellino rosso a Nong Nao...” Ecco, appunto.
Lo poteva quasi vedere adesso, seduto sul tappeto, lo sguardo da labrador triste e probabilmente una brutta maglietta di Natale imbarazzante con le maniche tagliate. Il suo adorabile ragazzone. Voleva così tanto essere con lui.
“Non posso farci niente Pat...” Esalò esausto. “Non partirà nessun volo per almeno le prossime due ore”.
“Questo vuol dire che non sarai a Bangkok fino alle undici e per quando sarai a casa la vigilia sarà finita!”
“Non è che possa venire a nuoto o chiedere un passaggio a Babbo Natale...”
“Ma Praaaaaannnnn!” Piagnucolò lui. “Domani devi andare dai tuoi e noi non ci godremo niente...”
Pran soffiò un respiro, scrollando le spalle. Aveva sperato così tanto di poter passare la vigilia con Pat e poi il giorno di Natale con la sua famiglia, così da non creare conflitti e far filare tutto liscio, ma gli si era messa contro perfino la natura.
“Mi manchi tanto...” Mormorò Pat, riportandolo alla realtà.
“Anche tu”. Ammise Pran con un sorriso amaro. “Mi dispiace così tan...”
“No, senti”. Lo bloccò l'altro. “Adesso mi metto a pregare fortissimo perché la tempesta finisca e tu possa tornare da me, il dio dei venti si dovrà arrendere alla forza del nostro amore”.
Sembrava estremamente determinato, in quel suo modo anche un po' comico, Pran sorrise divertito e anche un po' commosso.
“Pat, sei molto dolce, ma...”
“No, ora ti saluto e mi metto a pregare, così tu potrai essere qui in men che non si dica”. Pran alzò gli occhi al cielo. “Ciao, ti amo, a presto”.


Quel "in men che non si dica" diventò quasi le tre del mattino. Pran entrò furtivo nell'appartamento, lasciò borsone e scarpe nell'atrio prima di fermarsi ad ammirare il salotto decorato: un piccolo albero un po' storto era all'incrocio tra le finestre, un filo di luci dorate decorava il bordo della scrivania e sul divano c'erano cuscini a tema natalizio. Sorridendo pensò a Pat che s'impegnava per sistemare tutto per il suo arrivo e provò nuovamente dispiacere che la serata organizzata si fosse ridotta a poche ore.
Si affacciò in camera da letto, Pat dormiva profondamente, abbracciato a Nong Nao. Pran sorrise con dolcezza e andò in bagno.

Dopo essersi fatto la doccia Pran s'infilò sotto il lenzuolo e si strinse alla schiena di Pat avvolgendolo tra le braccia. Adesso era davvero a casa.
"Sei freddo..." Bofonchiò una voce assonnata.
"Ho appena fatto la doccia". Replicò lui, prima di dargli un bacio sulla spalla. "Scaldami tu"
Pat, allora, si girò verso di lui insieme a Nong Nao, incastrò le gambe con quelle di Pran, poi gli fece un sorriso dolcissimo.
"Ciao Fossette"
"Ciao"
Si abbracciarono fortissimo, Nong Nao perse il cappello di Natale, seguì un bacio molto lungo.
"Ti ho detto che le mie preghiere avrebbero funzionato". Affermò quindi Pat.
"Hai pregato davvero?" Chiese Pran mentre gli accarezzava i capelli.
"Certo! Ho anche acceso gli incensi!" L'altro rise piano, impegnato a carezzargli gli zigomi. "Dai, ammettilo che sono magico!"
"Ohhh, il mio ragazzo magico!" Commentò sarcastico Pran con un sorriso divertito.
Pat sollevò le sopracciglia in un'espressione furba, poi si tirò contro Pran acchiappandolo sotto il sedere.
"Lo vuoi un altro po' di magia stasera, eh?" Chiese poi malizioso.
Pran rise, poi si fece fintamente pensoso, posando un dito sul mento. "Mah, non so... Domani devo alzarmi, prepararmi, andare dai miei..."
"Ma vieni qua, Fossettino mio..." Replicò Pat prima di baciargli il collo. "...lo so che ti sono mancato tanto..."
Pran gli prese il viso tra le mani e lo guardò con dolcezza infinita, gli occhi di Pat gli risposero allo stesso modo.
"Mi sei mancato da morire".
Si baciarono, lentamente, profondamente, esplorandosi con le mani per riscoprire uno la pelle dell'altro dopo tanto tempo separati. Poi la maglietta di Pran volò sul pavimento insieme al cappello di Nong Nao e tutta la stanchezza di quel tremendo viaggio fu dimenticata.



Più tardi erano stesi sul letto, coperti fino ai fianchi, mano nella mano, le spalle attaccate.
"Hey". Fece Pat, Pran lo guardò con la coda dell'occhio. "Alla fine abbiamo passato una bella vigilia, no?"
"Beh, considerando che sono quasi le quattro del mattino, tecnicamente non sarebbe più la vigilia..."
"È ancora buio!"
"Le ore non funzionano così, Pat". Sentenziò Pran, lo sguardo che ottenne fu severo.
"Stai veramente facendo dei tecnicismi sulla notte di Natale, Parakul?"
"Sei tu che ragioni in modo troppo romantico". Rispose lui sorridendo pestifero.
"Guarda che non mi freghi con le fossette, se continui così non avrai il tuo altro regalo e dovrai accontentarti di aver ricevuto il mio amore stanotte".
Pran si sollevò su un gomito. "Mi hai comprato un regalo?" Chiese curioso.
"Hm, forse..."
"Paaaaat..."
"E tu? Tu me lo hai preso un regalo?" Ribatté lui.
"Beh, lo vedrai la mattina di Natale". Fece Pran stringendosi nelle spalle.
"Hai appena detto che è già Natale!"
“No, ho detto che tecnicamente non è più la vigilia”. Spiegò con saccenza, alzando l'indice. “Ma essendo ancora notte...”
Non poté aggiungere altro, perché Pat con un verso lo prese alla vita e gli rotolò addosso, lui scoppiò a ridere.
“Non credere di prendermi in giro, Fossette!” Esclamò l'altro, mentre gli solleticava i fianchi.
Si fecero il solletico e i dispetti per qualche minuto, ridendo, godendo uno dell'altro, senza pensieri. Quando si fermarono, Pran prese tra le mani il viso di Pat e lo fissò con dolcezza.
“Certo che ti ho comprato un regalo, ragazzone.” Gli sussurrò sulle labbra. “Ti amo così tanto.”
Il sorriso che ricevette in cambio fu dolcissimo, accompagnato poi da un piccolo bacio a stampo.
“Ti amo tanto anche io” Mormorò Pat, poi lo strinse tra le braccia. “Possiamo restare così?” Pran annuì contro il suo collo, senza dare voce al fatto che voleva fare lui stesso quella domanda.
“Buon Natale, Fossette”.
“Buon Natale, amore mio”.
   
 
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