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Autore: fraanythings    28/12/2023    0 recensioni
[Un professore]
"A quel punto Mimmo lo guardò ancora più intensamente di come aveva già fatto per tutta la serata, erano circa due ore che ormai nel suo cervello l'unico pensiero rilevante era Simone Balestra con la camicia così come anche per quest'ultimo l'unico pensiero era Mimmo Bruni vestito in quel modo e con i capelli piemi di gel all'indietro."
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Ciao a tutt, sono già tornata con una nuova storia su Simone e Mimmo. Stavolta ho voluto descrivere un ipotetico scenario in cui Simone vede Mimmo con giacca e camicia per la prima volta, nella serie lo vediamo sempre con vestiti larghi quindi mi sembrava una cosa interessante e carina da scrivere. Spero vi piaccia 🫶
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dello spettacolo teatrale realizzato da Virginia è arrivato e tutti gli studenti sono in agitazione, o almeno solo quelli della classe di Simone che la sera avrebbero dovuto esibirsi. Simone non ha partecipato perché l'opera che hanno scelto non comprendeva molti ruoli però era felice di supportare Laura e anche l'idea della nonna, infatti in questo periodo di preparazione non è mancato il suo sostegno e la nonna gli era grata per questo. 
Virginia insieme a De Angelis invitarono anche Mimmo, anche se lui sapeva già di questo invito da più di una settimana perché il carcere gli avrebbe dovuto dare un permesso speciale per essere lì di sera. 
 
Mimmo era andato un po' in panico perché il suo guardaroba consisteva solo in felpe, tuta e jeans larghi. 
Avrebbe voluto tanto vestirsi diversamente quella sera e fu proprio Dante a sorprenderlo, si presentò in biblioteca con un pacchetto per lui durante la pausa pranzo. All'interno c'era un jeans nero più stretto di come li porta lui di solito, una camicia bianca e una giacca nera. 
Mimmo rimase incredulo davanti a quel gesto, non voleva accettare il regalo ma il professore era irremovibile così prese timidamente il sacchetto e lo ringraziò abbracciandolo fortissimo.
 
Alla fine della giornata scolastica Simone e Mimmo riescono a vedersi. 
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"Ciao Simò"
"Ciao Mimmo, stai andando via?"
"Si"
 
"E non resti con me a mangiare qualcosa?"
"Simò mi piacerebbe ma devo rientrare subito in carcere"
 
"Perché così presto?"
"Perché oggi mi hanno dato un permesso per venire ad assistere allo spettacolo quindi è come se uscissi due volte"
 
"Aaah ho capito, quindi ci sarai pure tu stasera?"
"Si"
 
"Sono contento, allora ci vediamo stasera"
"A stasera Simò" e i due si scambiarono un dolce sorriso reciprocamente. 
 
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Mimmo una volta tornato in carcere si iniziò a preparare per la serata. Era ancora incredulo del regalo che gli aveva fatto Dante ma anche felice che lui abbia avuto questo pensiero così gentile, sapeva che per lui Dante ci sarebbe stato sempre quasi come un padre.
Anche Simone nella sua stanza si stava preparando e anche lui aveva optato per una camicia e una giacca però con i blue jeans. 
 
 
Il teatro era già pieno di genitori e parenti, Mimmo e Simone invece erano arrivati quasi uguali. 
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"Ciao Mimmo"
"Oh ciao Simò"
 
"Forse siamo un po' in ritardo"
"Forse un po', sbrighiamoci allora"
"Sì...certo"
 
Entrambi durante quella conversazione si erano come ipnotizzati alla visione l'uno dell'altro, però appunto erano in ritardo e non avevano tempo di pensare ad altro. Simone avrebbe voluto fargli qualche complimento per l'outfit ma le parole gli si bloccarono in gola. Mimmo, ai suoi occhi, era sempre stato bello e affascinante ma vederlo con la giacca e la camicia gli fece un certo effetto.
 
Si erano seduti abbastanza vicini ed entrambi ogni tanto si scambiavano qualche sguardo, Simone ad ognuno di essi si sentiva esplodere lo stomaco. Anche Mimmo non era da meno, anche lui guardava con più interesse Simone quella sera. 
Simone guardava Mimmo con le gambe accavallate e gli skinny jeans neri e sentì un brivido lungo la schiena. Si era detto tra sé e sé che ormai era spacciato, che si era innamorato come un coglione di una persona che non l'avrebbe ricambiato. Anche nei pensieri di Mimmo in quelle poche ore c'era solo Simone con la sua camicia bianca. 
 
Una volta finito lo spettacolo, Dante si offrì di accompagnare Mimmo in carcere ma Simone lo bloccò subito e gli disse che lo avrebbe riaccompagnato lui. 
 
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"Ti accompagno io Mimmo"
"Va bene, grazie Simò"
 
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Simone però si fermò a metà strada in una villetta comunale vicino al carcere, non sa neanche lui cosa sta facendo ma ha bisogno di fermarsi e dirgli che questa sera Mimmo era bellissimo così seguì il suo istinto. 
 
"Simò perché ti sei fermato?"
"È tardi? Non puoi stare altri cinque minuti?"
"No, in effetti non è troppo tardi. Posso stare ancora un po' e poi il carcere è vicino"
 
"Ottimo...
Allora piaciuto lo spettacolo?"
"Molto, tua nonna è davvero molto in gamba"
"Grazie, anche a me è piaciuto molto"
 
"Mi dovevi dire qualcosa Simò?"
"No, nulla in particolare. È che mi piace passare del tempo con te"
"Anche a me Simò"
 
"Comunque cioè una cosa volevo dirtela... 
Stasera stai davvero benissimo"
"Merito di tuo padre, è lui che mi ha comprato questi vestiti"
 
"E ha fatto benissimo, sei molto bello" disse imbarazzo Simone
"Anche tu lo sei Simò, la camicia ti sta bene"
 
"Grazie, anche a te ti dona molto" rispose Simone che probabilmente era diventato fucsia dall'imbarazzo. 
 
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Mimmo preseguì:
"Cioè non è che stai bene solo stasera, tu sei bello sempre" disse in modo molto diretto a Simone. Mimmo ormai si era lanciato con i complimenti, anche se tutto ciò lo metteva in agitazione.
 
"Mimmo, così mi imbarazzi"
 
"Beh, anche se sono uomo so riconoscere gli altri uomini belli"
"Anche tu lo sei" disse Simone facendosi coraggio 
 
"Non direi ma ti ringrazio" rispose timidamente Mimmo
"Non dire fesserie, sei un bel ragazzo. Capelli chiari e occhi azzurri, una bella combo" disse Simone che ormai si era lanciato in questa impresa senza paracadute. Mimmo in quell'istante avvertì migliaia di farfalle nello stomaco.
 
Poi preseguì:
 
"Non mi aspettavo di vederti vestito così stasera, di solito..."
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Mimmo lo interruppe:
"Di solito?"
"Di solito porti vestiti più larghi" Simone si era maledetto per essere stato così poco delicato
"Hai ragione però anche con questi non mi sento a disagio anzi"
"No infatti, ti rendono ancora più affascinante" disse Simone, preso dell'ennesima botta di coraggio.
 
"Grazie Simò e i capelli ti piacciono?" chiese Mimmo in preda al panico
 
"Molto, con questo gel e voltati all'indietro ti stanno benissimo" disse Simone spostandogli una ciocca da davanti il viso. 
 
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A quel punto Mimmo lo guardò ancora più intensamente di come aveva già fatto per tutta la serata, erano circa due ore che ormai nel suo cervello l'unico pensiero rilevante era Simone Balestra con la camicia così come anche per quest'ultimo l'unico pensiero era Mimmo Bruni vestito in quel modo e con i capelli piemi di gel all'indietro.
 
Entrambi erano entrati in panico quando, su quella panchina, i loro visi si avvicinarono, merito anche di Simone che gli aveva spostato i capelli. 
Mimmo dopo quel contatto era impazzito ancora di più, non sapeva più controllare il suo stomaco in fiamme e sperò che anche per Simone in quel momento era lo stesso, a giudicare da come lo guardava anche lui non potevano esserci più fraintendimenti.
 
Mimmo si avvicinò ancora di più e lo baciò, un piccolo bacio a stampo.
Aprì di nuovo gli occhi per vedere la reazione di Simone e non fece in tempo a chiuderli di nuovo quando Simone lo baciò a sua volta con foga e con le mani sulle sue guancie. 
Mimmo non aveva mai provato un'emozione così bella e Simone finalmente si sentì ricambiato da colui che credeva impossibile da conquistare. 
 
Si baciarono ancora, entrambi non riuscivano a smettere e Simone per un momento si maledì di essersi fermato in quel posto prima di accompagnarlo. Adesso non voleva più separarsi da lui e anche Mimmo sembrava triste per questo. 
 
"Sei bellissimo" 
"Anche tu sei bellissimo Simò"
 
Si dissero durante quei baci appassionati e con il respiro affannoso.
 
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"Quello che abbiamo fatto..."
"Simò, io non mi pento di nulla. Non sai da quanto tempo volevo baciarti"
 
"Davvero dici?"
"Si" rispose timidamente Mimmo 
"Anche io ma credevo che non sarebbe mai successo"
 
"Io stavo cercando di reprimere questo fuoco che sento ogni volta che ti vedo ma stasera me lo hai reso impossibile Simò"
"Stessa cosa per me Mimmo. A teatro non smettevo di guardarti"
 
"Me ne sono accorto"
"E anche io me ne sono accorto" rispose Simone 
 
"Purtroppo io devo rientrare Simò"
"Lo so, purtroppo"
 
"Anche a me piacerebbe da morire stare qui a baciarti e stare insieme a te ma non è possibile"
"Sarà possibile domani, vero?"
"Certo, domani in biblioteca al solito orario"
 
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"Ti posso dare un altro bacio prima di salire in motorino?" chiese Simone
"Tutti quelli che vuoi" rispose Mimmo
 
Saliti sul motorino Mimmo si strinse ancora di più a Simone, fino a quasi stritolarlo e lui non se ne lamentò anzi avrebbe voluto che quel contatto fisico durasse per sempre.
 
 
 
 
   
 
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