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Autore: Tynuccia    29/12/2023    1 recensioni
[Gundam SEED Destiny] Il ragazzo rise e si strinse nelle spalle, accontentandosi del colorito vermiglio che le stava colorando le gote. “E dai, Shiho! Mi devi un favore!”.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Dearka Elthman, Yzak Joule
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Noia
 
 
 
“Che noia”.
 
Shiho sollevò lo sguardo, non sorpresa di trovare Dearka, un occhio chiuso e le braccia pigramente incrociate dietro la nuca. Se era annoiato, il suo passatempo ideale consisteva nell’infastidire lei, o Yzak. O entrambi al contempo, e questo era lo scenario peggiore. “Siamo in guerra”, gli ricordò, ringraziando il cielo che fosse da sola. 
 
“Ho vissuto momenti più tesi sulla tavoletta del cesso”, replicò lui arricciando il naso. “Non sta succedendo niente di niente! Siamo stazionati vicino alla Luna, ogni tanto ci sono battaglie al limite dell’imbarazzante, ma per il resto è calma piatta”.
 
La ragazza sospirò e prese un sorso di tè. “Capisco che sia frustrante, ma sarebbe potuta andare peggio. Ho appena ricevuto gli aggiornamenti della Minerva, ed è un disastro”.
 
Dearka si lasciò cadere sulla sedia vicino a lei e allungò il collo per spiare il tablet della collega. Sullo schermo campeggiava la lista di avvenimenti che avrebbe dovuto riportare al loro superiore, e l’ultimo era stato cancellato da una severa linea rossa. “Non può essere”, commentò, riuscendo comunque a leggere la nota. 
 
Shiho si rigirò la touch pen tra le dita, esalando l’ennesimo sospiro. “Era tra le novità giunte dalla madrepatria. Evidentemente il Presidente l’ha ritenuta una notizia degna di comunicazione, ma ho pensato che non sarebbe una buona idea”.
 
Le labbra di Dearka si incurvarono all’insù in un ghigno furbo. “Perché, è già nervoso?”.
 
“Se non lo fosse, sarei convinta che il Comandante sia stato sostituito da un clone”, dichiarò solennemente Shiho. 
 
Il biondo intrecciò le braccia sul petto e scosse il capo, schioccando la lingua. “Sarebbe un bel modo per spezzare la monotonia”, ragionò, ammiccando all’indirizzo dell’altra, che gli scoccò un’occhiata di rimprovero. 
 
“A scapito dei nostri timpani”, aggiunse. “Sai che nutro solo stima nei confronti del Comandante, ma sa essere parecchio testardo su determinate questioni”.
 
Solo stima ‘sto grandissimo paio di co—“.
“Dearka!”.
 
Il ragazzo rise e si strinse nelle spalle, accontentandosi del colorito vermiglio che le stava colorando le gote. “E dai, Shiho! Mi devi un favore!”.
 
Lei strinse le labbra in una smorfia severa. “Semmai è il contrario”, replicò acida, sventolando la penna sotto il suo naso. 
 
Dearka buttò indietro la testa e guardò il soffitto della mensa. “Beh, prima o poi verrebbe comunque a saperlo”, disse, conscio di avere ragione. “E credo che la prenderebbe molto meglio se la fonte della notizia fosse la sua cara Housenka”. 
 
Shiho scattò in piedi, stizzita. “Giuro che un giorno di questi manometto il tuo dannato ZAKU”, minacciò a denti stretti. 
 
Lui la seguì e congiunse le mani davanti a sé. “Ti prego, . Metti fine alle mie sofferenze. Il mio fantasma ti verrà a trovare in galera, e magari Yzak ti porterà delle arance”. 
 
Comprendendo sempre di più il costante malumore dell’albino in questione, Shiho si infilò il tablet sotto il braccio ed uscì dalla stanza, ovviamente tallonata da quel fanfarone biondo. “Ci sono un sacco di altre cose ben più importanti, qua dentro”, tornò a dire quando giunsero a destinazione. “E il Comandante ha già parecchi grattacapi, senza aggiungere trivialità”. 
 
Dearka sollevò le mani, in segno di resa. “E sia. Ma vengo comunque, non si può mai sapere”. Bussò contro la porta, ed il pannello cominciò a scorrere, rivelando il suo migliore amico seduto alla scrivania, inondata di scartoffie. Si accomodò di fronte a lui, passando un braccio attorno allo schienale della sedia, mentre Shiho rimaneva in piedi e sull’attenti. “Boss, il nostro Maggiore preferito deve fare rapporto”.
 
Yzak le fece cenno di mettersi a riposo, quindi roteò gli occhi chiari sull’atteggiamento poco rigoroso dell’altro. “E tu non hai di meglio da fare?”.
 
“Ovviamente no”, fu la candida risposta del biondo, che guardò la collega impalata sull’uscio. “Avanti, bambola. E sii prolissa, dobbiamo pur arrivare alla fine della giornata”.
 
Con un sospiro paziente, Shiho cominciò ad elencare gli ultimi avvenimenti, concentrandosi sulla nave protagonista del conflitto e di come un giovane cadetto di nome Shinn Asuka avesse brillantemente messo fuori uso il cannone principale durante la battaglia di Gulnahan. 
 
Yzak agitò una mano in aria, apparentemente non colpito dalle imprese encomiabili del pilota dell’Impulse. “Mi fa piacere che sulla Terra si stiano dando tanto da fare”, sibilò, sarcastico. “Altro?”.
 
Dearka fischiò e rivolse a Shiho un’occhiata supplicante, ma lei scosse il capo. “È tutto, signore”.
 
L’albino aggrottò la fronte. “Mi sembra un bollettino piuttosto scarno”, valutò, poco convinto. 
 
“Ci sarebbe un’ultima cosa”, confermò allora Dearka, con il solo risultato di far imprecare Shiho, “ma la Hahnenfuss ha ritenuto che non sia adatta per le tue delicate orecchie”.
 
“Gli spioni stanno sul cazzo a tutti”, ci tenne a informarlo Yzak, quindi tornò a prestare attenzione all’unica donna del suo team. “E da lei, Maggiore, mi aspetto più solerzia. Se da Aprilius arrivano notizie, lei me le deve comunicare. Sarà compito mio valutarne la rilevanza”.
 
Shiho spense il tablet e lo strinse al petto, scornata per quella ramanzina all’acqua di rose che comunque non pensava di meritare. “Basta che poi non se la prenda con me”.
 
Spazientito, Yzak sbuffò come un moccioso. “A meno che lei non abbia intenzione di disertare, dubito che la potrò ritenere responsabile”.
 
La ragazza annuì e si schiarì la gola, percependo l’eccitazione del soldato Elthman. “Riguarda Athrun Zala, signore. Ha fatto ritorno in ZAFT, a tutti gli effetti. Attualmente sta prestando servizio sulla Minerva”.
 
L’albino sogghignò trionfante. “Come speravo. Ho capacità persuasive degne di un generale”.
 
“Non è finita qui”, continuò Shiho, interrompendo quel momento di tracotanza. “Il Presidente Dullindal gli ha affidato un’unità nuova di zecca, il ZGMF-X23S Saviour Gundam”. Si prese un istante per osservare il leggero tremore nel labbro superiore del giovane, e decise che avrebbe strappato il cerotto rapidamente. “Inoltre, sempre il Presidente lo ha appuntato tra i membri del FAITH”. 
 
Come preventivato da entrambi, il Comandante Joule non trovò affatto buona quella notizia, specie considerando che, con quella nomina, avrebbe potuto agire indisturbato anche se di grado inferiore a lui, che tra i vari benefici della promozione alla fine della prima guerra annoverava l’aver finalmente sorpassato il rivale di sempre. “Quel dannato bastardo!”, ululò, picchiando la mano sulla superficie chiara della scrivania e facendo cadere un bel po’ di fogli. 
 
Cogliendo la palla al balzo, Shiho tornò sull’attenti e rivolse ai due un pacato sorriso. “Sono sicura che il Maggiore Elthman sarà più che lieto di raccogliere tutte le sue lamentele, signore”, disse, notando lo sguardo di panico del collega. “Vi lascio, buon divertimento”. 
 
Dearka scattò in piedi e fu con orrore che vide il pannello richiudersi, proprio mentre Yzak cominciava la sua solita e ridondante filippica contro Athrun e, improvvisamente, la noia gli sembrò lo scenario migliore. 
  
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