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Autore: Marlena_Libby    31/12/2023    1 recensioni
Crilin e C18 vanno a divertirsi al nuovo casinò di Satan City
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Crilin, Yamcha | Coppie: 18/Crilin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Hai capito, Crilin? Ti sto offrendo due biglietti d’ingresso per il nuovo casinò di Satan City!
- Yamcha ti ringrazio, ma...
- Forse non mi sono spiegato bene: ingresso omaggio, libero accesso ai tavoli e alla roulette, musica, intrattenimento e soprattutto belle ragazze!
- È proprio questo il punto: se mi facessi vedere in un ambiente del genere, non mi sembrerebbe molto carino nei confronti di C18!
Yamcha scosse la testa.
Sapeva che Crilin si era preso una bella cotta per la biondina, ma erano solo fidanzati e, secondo la sua discutibile concezione dei rapporti sentimentali, era assurdo rinunciare a una simile occasione.
- Ti ha dato di volta il cervello, Crilin?! Rinunci ad una serata di svago solo per non dispiacere un surrogato femminile?!
- Ehi, come ti permetti di chiamarla così?!
- Ma dai, per favore! Scommetto che, nonostante l’aspetto da bambolona che si ritrova, in realtà è più fredda di un frigorifero! Quante volte l'avete fatto finora?
- Beh ecco, veramente…
A giudicare dalla sua espressione, Yamcha aveva toccato nel segno.
- Come pensavo! Probabilmente per scaldarsi la tua biondina avrebbe bisogno di un ferro da stiro in mezzo alle...
Non finì la frase perché Crilin gli tirò un pugno in faccia.
- Attento a quello che dici, o ti gonfio la faccia di sberle!
Massaggiandosi la guancia, Yamcha capì che era meglio tenere la bocca chiusa.
Un fidanzato protettivo poteva essere pericoloso.
- D’accordo, scusami. Senti, ti regalo i biglietti, prova a chiedere a C18 se le interessano.
- Ma veramente…
- Ciao, buona serata!
Yamcha se ne andò e Crilin rimase fermo sulla soglia di casa con i biglietti in mano.
- E ora che ci faccio con questi ?
All'improvviso qualcuno dietro di lui glieli sfilò di mano.
Crilin si voltò e vide C18 che esaminava incuriosita i due pezzi di carta.
- Non è come sembra, me li ha regalati Yamcha! Ti assicuro che io non…
- Lucky Night - lesse l’androide. - Di che si tratta?
- Beh, ecco… È una nuova casa da gioco di Satan City. Yamcha ha ottenuto degli ingressi gratuiti e allora…
- Avevo proprio voglia di divertirmi in effetti! - disse C18 intascando i biglietti.
- Come? Io credevo che…
- Per caso vuoi discutere la mia decisione?!
- No, ci mancherebbe! Solo non pensavo che ti interessasse quel tipo di ambiente!
- Ti stupisce? Beh, se c'è una cosa che ho in comune con mio fratello è che entrambi amiamo il gioco d'azzardo!

Quella sera il Casinò era pieno di gente.
Le persone affollavano i tavoli puntando montagne di fiches e maledicendo sottovoce i croupiers che rastrellavano le loro perdite.
C18 si sedette al bar per bere qualcosa lontana da tutta quella confusione.
Crilin si sentiva un po’ a disagio, ma si sforzò di apparire contento per non dispiacerla.
- Ti stai divertendo, C18 ?
- C’è un po’ troppa folla per i miei gusti - commentò sorseggiando il whisky.
- Beh, è normale. Secondo Yamcha, questo casinò è l'attrazione del momento!
- Perché non giochi anche tu?
Quella domanda colse Crilin alla sprovvista.
A lui non interessava nulla del gioco, voleva solo starsene in compagnia della sua dolce biondina.
- Ma io non…
- Siamo in un Casinò, che senso ha venire qui senza fare nemmeno una puntata?
- Non sono molto bravo a giocare...
- Capisco, non hai abbastanza fegato!
- Aspettami qui! - disse lui non volendo perdere il suo rispetto. - Vado, faccio saltare il banco e torno!
C18 sorrise.
Crilin le piaceva molto: era timido e dolce, ma anche tenace e determinato.
Nonostante la sua taglia ridotta, il suo coraggio lo faceva apparire più grande di tanti bambocci senza spina dorsale.
Era anche leale e sincero e per lei avrebbe fatto qualunque cosa.
- In bocca al lupo!

Un quarto d’ora dopo, C18 si accorse che qualcosa non andava.
Malgrado le numerose giocate e le puntate piuttosto forti, nessuno degli ospiti del casinò era ancora riuscito a vincere.
I croupiers facevano girare le roulettes, davano le carte e sorridevano fin troppo vedendo i numeri che uscivano ai dadi.
- Rien va plus!
- Non è possibile, ancora?!
Crilin guardò impotente la pallina che, dopo aver sfiorato il numero giusto, cadeva su quello accanto.
Il poverino aveva perso quasi tutto.
- Qui c’è qualcosa che non quadra - mormorò C18 sospettosa. - È meglio dare un’occhiata in giro!
Muovendosi con circospezione tra i tavoli del casinò, l’androide avvertì la presenza di sofisticati meccanismi che reagivano ai sensori nel suo cervello.
- Come pensavo: i giochi sono truccati, per questo non riesce a vincere nessuno!
All'inizio pensò di avvertire Crilin della situazione, ma poi pensò che ci sarebbe rimasto malissimo a scoprire di essersi fatto imbrogliare in quel modo, visti i suoi problemi di autostima.
C18 sembrava fredda, ma in realtà teneva in grande considerazione i sentimenti di Crilin.
Così decise di escogitare un modo per aiutarlo senza dirgli nulla.
Il suo sguardo cadde su una delle salette riservate al personale del casinò.
C'erano uniformi di vario genere, tra cui i succinti costumi da coniglietta.
L'idea non le piaceva, ma era l'unico modo per muoversi liberamente nel casinò senza dare nell'occhio.

Quando C18 si guardò allo specchio, si augurò che nessuno degli amici di Crilin la vedesse così, altrimenti si sarebbe vergognata per tutta la vita.
Ormai Crilin era sull’orlo della disperazione e si accingeva a fare l'ultima puntata.
- Permetti? Questa puntata la faccio io per te!
- C18?!
Quando Crilin la vide vestita da coniglietta, gli mancò il fiato.
Nemmeno nei suoi sogni più sfrenati si sarebbe aspettato di vederla così.
Anche il croupier sgranò gli occhi e per poco non lasciò cadere la stecca per rastrellare le puntate.
- Ma... Cosa ci fai vestita così? - chiese Crilin ormai prossimo a un ictus.
- Lascia fare a me, non preoccuparti! - disse lei facendogli l'occhiolino. - Per favore, vuol far girare la pallina?
- Come? Ah, sì, certo!
Il croupier si allargò il colletto della camicia con l'indice, incapace di distogliere gli occhi dal décolleté della bionda.
Quando la ruota cominciò a girare, C18 utilizzò il suo generatore illimitato di energia per far andare il dispositivo truccato in corto circuito.
La pallina oscillò per qualche istante, poi C18 attirò l’attenzione di tutti mettendo in evidenza la sua scollatura e colpì la pallina con una scintilla, che cadde sul numero che lei aveva puntato, sotto lo sguardo incredulo del croupier.
- Non è possibile, ci dev’essere un errore!
- Di quale errore sta parlando? - domandò Crilin perplesso.
- Ah, non farci caso! - rispose C18. - Continua a giocare, fa finta che io sia il tuo portafortuna!

Alla fine della serata, Crilin aveva recuperato tutte le sue giocate con gli interessi.
C18 aveva avuto proprio un’ottima idea: quelle canaglie non potevano controllare il meccanismo rischiando di svelare il trucco, così Crilin uscì dal casinò con una fortuna in gettoni.
- Non riesco a crederci! - esclamò Crilin eccitato. - E pensare che non vinco mai nulla, nemmeno nelle partite a tombola!
- Complimenti, non credevo fossi così fortunato! - disse C18.
- Beh, anch’io non lo credevo!
Crilin la guardò, grattandosi la nuca imbarazzato e C18 si accorse di avere ancora addosso quel ridicolo costume da coniglietta.
Fino ad allora si era sforzata di rimanere fredda e distaccata, ma adesso che era sola con lui non ci riusciva.
Intuendo cosa provava, Crilin si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle.
C18 rimase colpita dal suo gesto e arrossì.
- Sono fortunato ad averti accanto! Ti amo!
- Oh, Crilin!
E si baciarono.
   
 
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