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Autore: Marlena_Libby    01/01/2024    2 recensioni
Fujiko convince Goemon a rubare un diamante che si dice sia posseduto da un demone
Genere: Angst, Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fujiko Mine, Goemon Ishikawa XIII
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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- Sai, non pensavo che avresti accettato il mio invito!
Goemon non reagì al sarcasmo di Fujiko.
La sua astuzia era pari solo al suo egocentrismo.
In passato anche lui si era fatto ammaliare da lei prima di accorgersi che razza di vipera fosse.
Non si fidava di lei, era bugiarda e opportunista ed era la prima ad abbandonare i complici quando le cose si mettevano male.
Proprio il tipo di persona che Goemon disprezzava profondamente, ma aveva accettato di incontrarla perché l'argomento della lettera era interessante.
- Vuoi fare un tuffo anche tu?
- Non sono qui per nuotare, piuttosto vedi non farmi perdere tempo!
Fujiko ridacchiò.
Malgrado il tono burbero, il rossore sulle guance di Goemon indicava che nemmeno lui era insensibile al suo fascino.
Uscì dalla piscina e disse: - Mi passeresti l'asciugamano?
- Sì, certo - rispose lui dandole l'oggetto e voltando la testa.
- Che fastidio, questi laccetti si sciolgono sempre! - disse Fujiko fingendosi imbarazzata.
In effetti il pezzo di sopra del costume si era slacciato all'altezza delle spalle e, dato che le serviva un braccio per tenerlo su, voltò la schiena nuda a Goemon pregandolo di aiutarla.
Il samurai divenne più rosso di un pomodoro, ma annuì e allungò le mani tremanti tentando di riallacciarle il costume.
- Ti piace questo modello?
- M... Molto carino.
- Peccato che si chiuda sempre così male!
Fujiko si voltò di scatto, il costume si sciolse e Goemon si ritrovò ad ammirare il suo seno nudo.
Indietreggiò, scivolò e cadde in piscina.
- Che maniere! Se volevi fare il bagno anche tu, bastava dirlo!

Poco dopo erano nella camera d'albergo che Fujiko aveva prenotato.
I vestiti di Goemon erano stesi ad asciugare, quindi lui indossava solo un asciugamano.
Era così in imbarazzo che non riusciva nemmeno a guardare Fujiko negli occhi.
Ma lei fece finta di niente e continuò a illustrargli il suo piano.
- La Lacrima del Diavolo, hai detto? - chiese Goemon.
- Sì, il leggendario diamante dell'imperatore Fun-Quan, che si dice sia stato immerso per secoli nel sangue di tutti coloro che hanno cercato di impadronirsene! - confermò Fujiko.
- C'è una maledizione su quella pietra!
- Sciocchezze! Da quando è stato ritrovato, se lo sono conteso a morsi e non è ancora morto nessuno!
- Quella pietra è intrisa di sangue umano! Quando il sangue cessa di scorrere, il demone della bramosia trova rifugio nell'unico oggetto che è causa della discordia e lì rimane addormentato, ma basta una sola azione empia per risvegliarlo!
- Vogliamo parlare di favole o preferisci le cifre? - disse Fujiko prendendo un giornale. - Senti qui: ieri il diamante è stato venduto ad Osamu Tetsuohara per più di ottocento milioni di dollari. Riesci a immaginare quanto sarebbero disposti a pagare i collezionisti per averlo?
- Perché non ne parliamo anche con Lupin e Jigen?
- Perché altrimenti dovremmo dividere il guadagno in quattro invece che in due. Inoltre, la Lacrima del Diavolo è custodita in una camera rivestita da dodici strati di titanio ed esistono solo due chiavi: l'impronta di Tetsuohara e la tua spada!
Goemon avrebbe voluto rifiutare per non essere vittima della maledizione, ma non poteva lasciare l'albergo nudo.
Se fosse stato meno ingenuo, avrebbe capito che l'incidente in piscina faceva parte del piano di Fujiko per assicurarsi la sua collaborazione.
- D'accordo, per questa volta faremo a modo tuo!
- Bene!

La villa di Tetsuohara era protetta da spesse mura di cinta, cani addestrati a uccidere e una fitta rete di cavi elettrici.
Per fortuna Fujiko e Goemon non ebbero troppi problemi ad aggirare quelle difese.
Secondo la pianta di Fujiko, la camera blindata si trovava quindici metri sottoterra.
- Il caveau potrebbe fare invidia a quello di Fort Knox: incastonato tra pareti di roccia naturale, cemento e tutti i più recenti ritrovati della tecnica!
- Non sarà un problema, la mia spada può tagliare qualunque cosa!
- Lo spero! Dopo tutta la fatica per introdurci qui, se la tua spada non dovesse funzionare, non dovrai più preoccuparti dei cani perché ti sbranerò io!
Raggiunsero l'ascensore, Fujiko cercò la sequenza numerica per attivarlo, la digitò sul display e scesero nei sotterranei.
Anche se stava filando tutto liscio, Goemon era preoccupato.
La maledizione dell'imperatore Fu-Quan non era una semplice leggenda.
Molti erano stati testimoni delle atrocità da lui commesse e dei suoi poteri demoniaci.
"Con la mia spada posso tagliare qualunque cosa, ma posso sconfiggere un demone?"
L'ascensore giunse a destinazione e Fujiko lo spinse in malo modo davanti alla cassaforte, intimandogli di fare in fretta.
- Siamo ancora in tempo per andarcene, così il demone continuerà a dormire - disse Goemon.
- Sei impazzito?! Ci sono ottocento milioni oltre quella porta e tu pensi ancora a quella stupida favola?!
- Come vuoi. Stai indietro!
Goemon sfoderò la spada e fece a pezzi la porta.
- La Lacrima del Diavolo! - mormorò Fujiko emozionata.
Lo splendido diamante era lì davanti a loro.
Goemon percepì nella pietra qualcosa di malvagio, ma Fujiko vedeva solo il suo splendore.
All'improvviso una luce sinistra balenò nel gioiello, come un occhio color sangue.
- Fujiko fermati, non toccarlo!
Troppo tardi.
Non appena Fujiko prese in mano il gioiello, urlò di dolore.
Il demone si era appena risvegliato e, dopo così tanti secoli, il sangue caldo di una femmina umana era un boccone troppo invitate per lui.
Come per magia, la porta si ricompose, intrappolandoli nel caveau.
- Buttalo via! - gridò Goemon.
Fujiko cadde a terra e la pietra le si conficcò nel petto, nutrendosi del suo sangue.
- Goemon... Aiutami...
- Questo è atroce!
Goemon fece per afferrare la punta della gemma per estrarla dal corpo di Fujiko, ma il pavimento crollò e loro precipitarono nelle viscere della terra.
Gli occhi di Fujiko cominciarono a chiudersi.
Goemon le strinse la mano, supplicandola di resistere.
La risata del demone riecheggiò nella caverna.
- Sparisci da questo mondo, demone! - gridò Goemon.
Sguainò la spada, tagliò il diamante a metà e un urlo di morte risuonò nella caverna.
Goemon si accorse che erano tornati nel caveau, la porta era di nuovo a pezzi e Fujiko era svenuta, ma ancora viva.
La prese in braccio e la portò fuori.
- Spero che dopo questa esperienza non sottovaluterai più le leggende!
Mise accanto a lei ciò che rimaneva della Lacrima del Diavolo.
La mano di Fujiko si strinse sul gioiello e anche sulle dita di Goemon.
- Mio diamante... tutto mio...
Goemon scosse la testa.
Niente da fare, era un caso disperato.
Ma nonostante tutto era felice di averla salvata.
Si era davvero affezionato a lei nonostante la sua falsità, non sopportava l'idea di perderla.
Goemon le sfiorò la guancia con un bacio e disse: - Non tradirò mai la mia amicizia con Lupin, ma se dovessi trovarti di nuovo in pericolo, la mia spada sfiderà i demoni per difenderti! È una promessa!
   
 
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