L'avevano persa. 

L’avevano persa entrambi. 

Entrambi avevano perso Blair, la donna che pensavano fosse quella della loro vita. 

Ma d'altronde lui, Charles Bass, era solo un ragazzo di 20 anni che giocava a fare l'imprenditore tra gli appalti che una volta erano di suo padre e l’altro, Daniel Humphrey, uno scrittore ormai sull’orlo del fallimento di Brooklyn. Come avrebbe potuto scegliere uno di loro due piuttosto che l'erede al trono di Monaco, che poteva darle la vita da principessa sempre ambita? 

Il suo cuore era ridotto in pezzi e sembrava non esserci cura. 

Normalmente si sarebbe rinchiuso nella sua camera all’Empire a bere il bourbon con il grado alcolico più alto che l’hotel servisse al bar, ma mentre era per strada aveva adocchiato tramite una vetrina proprio Humphrey, intento a guardare il bancone in legno di un pub, dove probabilmente era già avanti con le consumazioni.

Decise di entrare e sedersi accanto a lui. 

Aspettò che lui alzasse la testa e notasse la sua presenza, ma l’unica cosa che ricevette in risposta fu uno sguardo interrogativo, che non fu seguito da altre parole, ma forse in quel momento non servivano. 

Sembrava quasi d’obbligo rimanere lì in quel momento, d’altronde erano… amici? Dan gli aveva regalato un cane, era una cosa abbastanza amichevole, anche se l’unico amico che aveva avuto nell’arco della sua vita era Nate, e la loro amicizia era nata solo per via dei loro cognomi. 

Nessuna storia divertente da raccontare durante una cena o mentre si fumavano una canna, solo un’amicizia dettata dal potere delle loro famiglie. Anche se alla fine era diventato un forte legame, e l’uno era diventato un punto di riferimento per l’altro, non aveva una bella origine. 

Dan era la persona che più si avvicinava ad un “amico”, nonostante i mesi, o per meglio dire, gli anni d’odio reciproco, ora si ritrovavano insieme a condividere quel dolore per la perdita di Blair. Era stato l’odio ad allontanarli, ed ora era proprio l’amore ad avvicinarsi, per quanto fosse possibile in un momento come quello.

Senza che se ne accorgesse, Dan aveva accanto a sé un nuovo bicchiere pieno, e con la mano destra lo vide porgergli un altro bicchiere, che ad occhio conteneva la stessa bevanda alcolica. Accolse quella proposta di pace con senza protestare, facendo scontare i loro bicchieri di cristallo in un brindisi, seguito solo da un piccolo sorriso di dan, che ancora non si sentiva in grado di ricambiare. 

Si dice che una parola possa cambiare il mondo, ma in quel momento tra quei due giovani, a cambiare tutto fu proprio il silenzio. Un silenzio che conteneva parole non dette, ma che avrebbero anche loro avuto il loro tempo per uscire, ma il tempo non era quello. 

Nessuno dei due si rese effettivamente conto di quanto tempo trascorsero insieme all’interno di quelle quattro mura, probabilmente entrambi avevano trovato un tale, anche se piccolo, sollievo in quei minuti di compagnia silenziosa che a nessuno dei due era passato per la mente di alzarsi, pagare il conto e andarsene. Fu semplicemente una decisione condivisa sempre in silenzio quando notarono che quel piccolo pub si stava lentamente iniziando a svuotare.

Osservò Dan guardarlo e alzarsi per cercare il portafoglio nelle tasche dei pantaloni, ma lui fu più veloce, e allungò al barista una banconota da 50 dollari, facendogli intendere che poteva tenersi il resto con un cenno della mano.

Una volta ritrovati fuori dal locale in procinto di andarsene, si dissero finalmente le prime parole della serata, e a parlare per primo fu proprio Humphrey <> domandò non riuscendo bene a camuffare l’imbarazzo e la paura che quell’incontro fosse stato importante solo per lui.

Dan allungo il braccio, porgendo la mano come in segno di resa, e non dovette aspettare molto prima che anche lui compiesse lo stesso gesto, stringendo la sua mano, con una stretta che sembrava segnare la fine di un’era.

La fine della loro faida portata avanti dal liceo, la fine della battaglia per il cuore della stessa donna, la fine del loro odio.

<> concluse schietto senza tralasciare emozioni, prima di riprendere finalmente la via di casa a piedi, anche se questo voleva dire tornare alla solitudine, ai suoi pensieri su Blair, ma forse stava lentamente iniziando a capire che doveva mettersi l’anima in pace, e lasciare che fosse felice e avesse la vita che meritava.

Forse anche per lui quella serata era stata importante.

Arrivato  all’Empire si fece aprire, entrò nell’Hotel, e mentre si trovava in ascensore, sentì il telefono squillare. Era un messaggio di Nate, che citava:

Amico, non immaginavo che tutta questa faccenda ti avrebbe portato a fare pace con Dan.

Si domandò subito come diamine facesse a saperlo, e non dovette attendere troppo per una risposta perché lo stesso Nate gli inviò un altro messaggio con un link, che portava ad uno degli avvistamenti di Gossip Girl.

Avvistati: Ragazzo solitario e Chuck Bass vicini più che mai in una stretta di mano. Ci voleva che la Regina B scaricasse entrambi per far tornare la pace tra Brooklyn e L’Upper East Side? Nascerà per caso una nuova amicizia? Non ci resta che scoprirlo, prometto di tenervi aggiornati .

XOXO, Gossip Girl.