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Autore: Marlena_Libby    08/01/2024    1 recensioni
Harley Quinn aiuta Batman a fermare Red Claw
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bruce Wayne, Harley Quinn
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Batman rientrò nella Batcaverna, parcheggiò la Batmobile e scese tenendo il fianco sanguinante.
- Bruce, dici che ce la facciamo a ricucirti qui o dobbiamo portarti all'ospedale?
- Piantala Harley, non sono in vena di scherzare!
La donna prese l'occorrente per medicarlo e disse: - Fammi vedere, se lasci passare troppo tempo la ferita potrebbe infettarsi.
Bruce si tolse il costume e si sedette su un lettino medico.
Lei gli medicò la ferita, poi tornò ad archiviare i dati sul Batcomputer.
Bruce si guardò intorno, pesando a quanti cambiamenti c'erano stati da quando Harley era venuta a vivere lì per offrirgli il suo aiuto nella lotta al crimine.
Tra i costumi dei suoi aiutanti, conservava anche quello della ragazza.
Erano passati tre anni da quando era rimasta ferita e Joker l'aveva abbandonata sul fondo del lago di Arkham, perché ormai la riteneva completamente inutile.
Quando Bruce l'aveva tirata fuori, sembrava che per lei non ci fosse più nulla da fare, ma era una ragazza molto forte e questo le permise di sopravvivere.
A quel punto doveva decidere se riaffidarla al commissario Gordon con l'accusa di complicità in tutti i reati di Joker, oppure lasciar credere a tutti che fosse morta per permetterle di ricominciare una nuova vita.
Harley decise che avrebbe ripagato il suo debito di gratitudine mantenendo il segreto di Bruce e aiutandolo con le sue conoscenze mediche e scientifiche.
Però lui pensava che Harley non dovesse avere una vita così piena di problemi, ma cercare qualcosa che la rendesse felice.
Più volte aveva cercato di convincerla ad andare a vivere in un'altra città con un nuovo nome e un nuovo lavoro, ma lei era irremovibile.
C'era anche un altro motivo che la spingeva a restare lì, ma Bruce era troppo cieco per capirlo, o forse aveva paura di ammetterlo perché pensava che la sua lotta al crimine fosse una maledizione che rendeva infelice tutti quelli attorno a lui.
In quel momento Harley trovò sul computer la notizia che Red Claw aveva rubato tantissimo plutonio dai Laboratori Sperimentali Wayne.
La terrorista apparve sullo schermo e lanciò il suo appello a Gotham: - Vogliamo che l'isola di Arkham venga dichiarata territorio indipendente. La polizia dovrà andare via da lì e non fare più ritorno. Se non accetterete le nostre richieste, i serbatoi di plutonio verranno versati sulla città.
Bruce si alzò gemendo di dolore.
- Bruce, non puoi andare! La ferita potrebbe riaprirsi! - disse Harley.
- Metterò una fasciatura più stretta e prenderò un antidolorifico.
- Capisco le tue motivazioni, ma andare lì nelle tue condizioni è un suicidio!
- E cosa dovrei fare, lasciar morire i cittadini di Gotham?!
- Ti ricordo che sei un mio paziente, ho dei doveri nei tuoi confronti!
- Togliti di mezzo! - disse lui spingendola contro il computer.
Per fortuna non si era fatta male, ma Bruce si pentì subito del suo gesto e voleva chiederle scusa, ma le parole non gli uscirono di bocca, così controllò che il suo equipaggiamento funzionasse.
Harley lo guardò tristemente, sapendo che non poteva fare nulla per fermarlo, ma c'era qualcosa che doveva dirgli prima che fosse troppo tardi.
Lo abbracciò e scoppiò a piangere.
- So che non ricambierai mai i miei sentimenti e lo accetto, ma non posso lasciarti andare incontro alla morte, perché ti amo!
Bruce ricambiò l'abbraccio e disse: - Potremo morire da un momento all'altro.
- Allora esaudisci il mio ultimo desiderio - disse lei baciandolo sulle labbra.
Bruce si lasciò andare.
Il bacio di Harley era dolce e passionale e gli dava una sensazione molto diversa da quella che provava con le sue amanti.
I due erano talmente immersi nella loro passione che non si accorsero dei loro vestiti che cadevano a terra.
Si sdraiarono sul lettino medico e i loro baci e le loro carezze si fecero sempre più audaci.
Quando Bruce entrò dentro di lei, Harley sussultò per il piacere.
Alla fine si accasciarono l'una sull'altro, esausti ma felici.
Si diedero un altro bacio, poi guardarono l'orologio e videro che avevano appena il tempo di raggiungere i Laboratori Wayne e tentare il tutto per tutto.
Bruce fece per indossare il costume, ma Harley lo fermò dicendo: - Stavolta vengo con te!
Lui capì che sarebbe stato inutile replicare, così indossarono i loro costumi e partirono.

Dal punto in cui si trovavano, Batman e Harley Quinn potevano controllare i movimenti nei laboratori senza essere visti.
Red Claw non aveva molti uomini a disposizione, la vera minaccia era il plutonio nei sebatoi.
- Come procediamo? - chiese Harley.
- Conoscendo Red Claw, starà tenendo d'occhio i serbatoi per farli saltare al momento opportuno. Ma è troppo sicura di sé e noi faremo leva proprio su quello.
Per Harley fu facile stordire le sentinelle con la sua mazza da baseball.
- Ottimo lavoro. Sorveglia l'esterno nel caso arrivi qualcuno - disse Batman.
- Non puoi affrontarla da solo! Lei sa come combatti, capirà subito che sei ferito!
Lui non voleva metterla in pericolo, così disse: - Devi starne fuori!
- Non se ne parla, io...
Non finì la frase perché Batman la tramortì con un pugno allo stomaco, la nascose tra i cespugli e si intrufolò nei laboratori.
Stranamente non c'era nessuno, perché Red Claw lo stava guardando dalle telecamere di sicurezza con un sorriso malevolo.
Si alzò e prese la sua mitraglietta, pronta a regolare i conti con Batman una volta per tutte.
Intanto lui era salito sulla passerella sopra i serbatoi, rimproverandosi mentalmente per aver permesso quegli esperimenti.
All'improvviso arrivò una raffica di proiettili, ma lui si nascose in tempo.
- Risparmiati la fatica, Batman! Sommergere te e la tua amata città di radiazioni è una soddisfazione così grande che sono disposta a morire pur di ottenerla! - disse Red Claw.
- Quindi avevi pianificato tutto dall'inizio! La tua richiesta era solo un pretesto per attirarmi qui! - disse Batman dal suo nascondiglio.
- Ma come sei perspicace!
Sparò un'altra raffica di proiettili, ma lui si spostò e la disarmò con un calcio.
I due ingaggiarono un combattimento corpo a corpo.
Batman dovette ricorrere a tutte le arti marziali che conosceva e cercò di non scoprire il fianco ferito, ma Red Claw se ne accorse, così lo distrasse con un calcio e lo colpì al fianco.
Lui urlò di dolore e cadde a terra.
- Mi aspettavo di più da te, Batman!
- Ti prego, risparmia la città!
- Perché dovrei? Appena sarò abbastanza lontana con il mio elicottero, farò saltare i serbatoi e della città rimarrà soltanto cenere!
Fece per dargli il colpo di grazia, ma qualcosa di pesante la colpì alle spalle facendola cadere in ginocchio.
Batman vide Harley Quinn sorridere trionfante con la mazza da baseball tra le mani.
Red Claw si avventò su di lei, ma la rabbia le fece fare un passo falso e Harley la tramortì con un colpo al mento.
Lei e Batman legarono i terroristi e misero l'aria in sicurezza fino all'arrivo della polizia.
Più tardi Batman non riusciva nemmeno a guardare Harley Quinn, che continuava a dargli le spalle.
Era arrabbiata e ne aveva tutte le ragioni.
Batman provò a dire qualcosa, ma lei si voltò e gli diede un bacio appassionato, lasciandolo di stucco.
Poi però gli diede uno schiaffo, gli prese il volto tra le mani e lo guardò negli occhi con un misto di amore e rimprovero.
- Se vuoi che le cose funzionino tra di noi, devi smetterla con questo atteggiamento!
- Ci proverò - sorrise Batman.
Le cinse il fianco e si baciarono di nuovo.
   
 
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