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Autore: Flofly    18/01/2024    3 recensioni
"Tutto in lui dava segno che la sua presenza fosse solo temporanea: ogni suo passo, consapevolmente limitato agli spostamenti necessari, sempre ben attento a restare sempre distante da tutti loro; ogni suo sguardo perso in un punto lontano, concedendole solo frammenti della sua attenzione; ogni sua parola, volta a comunicare imperioso solo i suoi bisogni."
Vegeta non è li per restare e Bulma lo sta bene. Ma il futuro ha poco valore,nelle notti alla Capsule Corporation.
Questa storia partecipa all'iniziativa "“la ruota dell’anno” indetta sul gruppo FB italiano “L’angolo di Madama Rosmerta”
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tutto in lui dava segno che la sua presenza fosse solo temporanea: ogni suo passo, consapevolmente limitato agli spostamenti necessari, sempre ben attento a restare sempre distante da tutti loro; ogni suo sguardo perso in un punto lontano, concedendole solo frammenti della sua attenzione; ogni sua parola, volta a comunicare imperioso solo i suoi bisogni.

Bulma non aveva mai chiesto altro, lo aveva già avuto e non le bastava più. Non aveva più bisogno di qualcuno sempre presente, sempre pronto a cogliere un suo capriccio, a farla ridere e a portarle le rose, a parlare di tutto e di niente e a ridere per delle sciocchezze. Non aveva bisogno di fiori, né di qualcuno che le tenesse la mano le sere d’estate. Aveva bisogno di sentirsi viva, di sentire ancora il suo corpo bollente fremere sotto un tocco diverso. Yamcha era il passato ma non poteva essere il suo futuro.

Ora, c’era solo il presente: Vegeta, che nella calma quieta della notte si concedeva di guardarla.

«Me ne andrò presto», ripeteva lui, mentre la sua bocca rovente tracciava percorsi nuovi sulla sua pelle. 

«Ma non oggi», precisava lei conficcandogli le unghie nella schiena, stringendolo a sé, solo per poco, il tempo che il suo odore le restasse addosso.

«Me ne andrò presto» , ribadiva con voce roca, mentre il suo corpo si tendeva di piacere. Lei non diceva nulla, limitandosi a sorridere dietro le palpebre chiuse, lasciando che le sue parole svanissero tra i gemiti.

«Me ne andrò presto»,  mormorava guardando il soffitto, il fiato corto. Eppure rimaneva ancora lì, immobile tra le lenzuole stropicciate, a pochi centimetri da lei.

«Sai dov’è la porta» , rispondeva  immancabilmente lei, girandosi dall’altro lato e facendo finta di addormentarsi, mentre notte dopo notte il calore del suo corpo diventava famigliare.

Una notte non avrebbe più bussato alla sua porta, Bulma lo sapeva benissimo.

Un giorno non troppo lontano l’avrebbe visto partire senza guardarsi indietro, caparbiamente attento a non girarsi verso di lei.

Domani sarebbe arrivato, ma non quella sera, pensò lasciando la porta socchiusa, in attesa dei suoi passi silenziosi che aveva imparato a riconoscersi.

Domani non aveva importanza, perché lui l’amava ora, anche se era incapace di dirlo.

 

E poi il domani era arrivato.







 

Bulma sorride, debitamente nascosta nell’ombra della porta, osservando Bra sulle spalle di Vegeta, mentre cerca di mettere una grande stella sull'imponente albero di Natale del soggiorno della loro residenza.

Una madre normale forse si sarebbe preoccupata di una bambina così piccola in equilibrio precario a più di tre metri da terra, ma quella madre, probabilmente, non sarebbe stata così impegnata a cercare di trattenere la risata che le era venuta in mente pensando a cosa avrebbe detto Goku vedendo il terribile principe dei Saiyan agitarsi in aria come una fatina di Natale. Con un piccolo aiutante iperattivo, per di più.

Bulma sorride, concedendo a Vegeta quei momenti che cercava così caparbiamente di nasconderle, rifiutando di ammettere che ormai, per lui, non c’era altro posto dove voler andare.  Lo guarda, mentre il riso si trasforma in una familiare sensazione alla bocca dello stomaco, ancora dopo tutti quegli anni. Anche dopo che lui se ne era andato, come aveva promesso.

Ma era tornato, ogni volta, anche quando sembrava impossibile.

Bulma sorride, brindando con il caffè bollente al domani che se era arrivato e se n’era andato, lasciandola con l’unica cosa che contava davvero: quel preciso momento, e ogni momento in cui si sarebbero scelti ancora, senza pensare al domani.

Per quello, in fondo, c’era sempre tempo.



 

 

Questa storia partecipa all'iniziativa "“la ruota dell’anno” indetta sul gruppo FB italiano “L’angolo di Madama Rosmerta” 

 Seconda candela da accendere: Yule.

Prompt: “Domani è lontano se mi ami ora”- Baustelle

 

Se non si fosse capito, io per Bulma e Vegeta ho praticamente un solo plot che ripropongo in mille salse, perché ne sono letteralmente ossessionata.

Abbi pazienza, <3

Flo

 
   
 
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