Ivy era seduta nella sua cella e tremava.
Negli ultimi giorni aveva dormito e mangiato pochissimo.
Qualche settimana prima Harley si era ammalata gravemente.
Erano nella cella e Harley stava raccontando barzellette, quando all'improvviso cominciò a tossire e a sudare freddo.
Il suo viso diventò sempre più pallido e crollò tra le braccia di Ivy, che chiamò aiuto.
Prima che i medici la portassero via, Harley le disse con un debole sorriso: - Non preoccuparti, starò bene.
Ma la sera prima i medici le avevano detto che forse Harley non ce l'avrebbe fatta.
In passato Ivy pensava solo a punire chi non rispettava la natura, ma adesso avrebbe rinunciato a mille foreste pur di salvare Harley.
Non poteva vivere senza di lei.
Era riuscita a scaldare il suo cuore di ghiaccio, diventando la sua anima gemella.
- Harley, per favore, non lasciarmi! - disse Ivy con le lacrime agli occhi.
All'improvviso una guardia aprì la porta della sua cella.
- Vai via - mormorò Ivy.
- Ho portato qualcosa che ti tirerà su - disse la guardia.
- Niente può tirarmi su.
- Non ne sarei così sicura - disse una voce familiare.
Ivy si girò di scatto e vide Harley di nuovo in salute.
- Vi lascio sole - disse la guardia chiudendo la cella e andando via.
- Allora, ti sono mancata? - disse Harley.
Ivy l'abbracciò e scoppiò a piangere.
Harley non sopportava di vederla piangere, così le raccontò una barzelletta: - Perché i pesci non attraversano la strada? Perché non hanno fegato!
Ivy rise debolmente e disse: - Promettimi che non mi spaventerai più così!
- Promesso!
E si diedero un bacio appassionato.