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Autore: Dils    17/09/2009    3 recensioni
Poi c’eravamo io e te.
Sdraiati sugli asciugamani stesi a terra, abbracciati stretti.
Avevo bisogno di sentirti vicino, avevo bisogno di sentirti mio, forse perchè già sentivo che non lo eri mai stato veramente.

Due ragazzi e il mare, due ragazzi e le loro sensazioni.
Potrebbe essere visto come seguito di "Anche io", ma è una shot indipendente.
Diletta :)
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~ Tempo.

 

 

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte

(Jacques Prevert)

 

Il sole, alto nel cielo, si nascondeva dietro le nuvole,  rendendo quella giornata di inizio settembre abbastanza fresca da sentire dei piccoli brividi di freddo, ma ancora troppo calda per coprirsi del tutto.

In lontananza, come una musica di sottofondo, sentivo lo sciabordio delle onde e il vociare sommesso dei pochi bagnanti presenti quel giorno.

Niente chiasso, solo chiacchiere serene di vecchie signore, o risate leggere e cristalline di bambini.

Poi c’eravamo io e te.

Sdraiati sugli asciugamani stesi a terra, abbracciati stretti. Avevo bisogno di sentirti vicino, avevo bisogno di sentirti mio, forse perchè già sentivo che non lo eri mai stato veramente.

E tu mi stringevi, mi tenevi stretta come se non avessi bisogno d’altro.

Sembrava tutto così vero, così vero nella sua irrealtà.

Parlavamo. Parlavamo di noi, convinti che quello che stavamo provando sarebbe durato...o almeno che sarebbe durato un po’ di più.

«Ti amo, davvero.»

Me lo avevi detto improvvisamente, sussurrandolo impercettibilmente, ma avevo capito lo stesso. In quel momento non potevo fare a meno di rendermi conto che, sì, ti amavo pure io.

E mi resi conto che quel momento era semplicemente perfetto.

Le tue braccia che mi cingevano la vita, mi facevano sentire a casa come mai prima di allora.

Mi rendo conto solo ora che la mia mano nella tua era esattamente dove avrei voluto stesse, per sempre.

Avevo gli occhi chiusi, intenta ad assaporare il tuo profumo, e non mi serviva sentire altro.

Poi, improvvisamente, mi baciavi in quel modo che mi faceva impazzire.

Proprio in quei secondi comprendevo la vera essenza della felicità, perchè non potevo immaginare emozione più bella di quella.

 

«Che ore sono?»

 

Il momento magico era finito, ma era comunque bello essere semplicemente io&te.

 

«Le quattro del pomeriggio.»

 

Tu sgranavi gli occhi stupito, con la mia stessa domanda che ti frullava in testa.

Quand’era passato tutto quel tempo? Dieci minuti fa erano le undici del mattino!

Quant’è vero quando si dice che il tempo passa troppo velocemente quando stai bene.

 

Cos’erano quelle sensazioni? Perchè mi facevi sentire così?

Io la risposta l’ho capita da tempo.

E tu?

 

 

 

 

~ Note

 

Non trovo le parole, forse perchè semplicemente non ce ne sono. Sì, è una “storia” realmente accaduta e, sì, è più uno sfogo che una shot scritta per puro piacere. Potrebbe non avere senso per chi non mi conosce, ma ho cercato di essere più oggettiva possibile nello scrivere.

 

Dedicata ai miei amici (specialmente voi tre <3), che stanno facendo di tutto per non farmi pensare. Grazie davvero.

Dedicata ai due ragazzi di questa shot, mi mancheranno davvero forse quanto mi mancherai tu.

Grazie infinite a chi recensirà e/o metterò la shot nei preferiti.

Dile.

  
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