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Autore: cassiana    22/01/2024    1 recensioni
David doveva solo consegnare quel carico poi sarebbe potuto andare a provare con la sua band. Ma suo malgrado viene coinvolto in una sessione fotografica dove farà un incontro speciale e inaspettato.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, David Gilmour
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Modello suo malgrado
Fandom: Pink Floyd
Rating: G
Personaggi: David Gilmour/OFC
Note: Questa storia partecipa la TagReverseChallenge @ Non Solo Sherlock fb group col prompt: mistaken identity, fluff, romance
Warnings: meet cute, David è un cinnamon roll, ambientata da qualche parte tra il 1965 e il 1967 prima che David entrasse nei PF (perciò pre canon?), primo bacio, lime leggerissimo,
Sinossi: David doveva solo consegnare quel carico poi sarebbe potuto andare a provare con la sua band. Ma suo malgrado viene coinvolto in una sessione fotografica dove farà un incontro speciale e inaspettato.



Modello suo malgrado




David guardò l'ora sull'orologio del cruscotto, quasi le cinque. Perfetto, girò di mezzo grado il volante; quella era l'ultima consegna, poi avrebbe potuto unirsi ai ragazzi per le prove. Si grattò il naso e sporse in avanti le labbra. Qualsiasi lavoro gli avessero proposto, lui l'avrebbe accettato: tutto pur di racimolare qualche soldo. Quel mese la band non era riuscita a guadagnare molto, gli ingaggi mancavano e loro dovevano arrangiarsi come potevano: Peter facchino al mercato, Willy commesso nel minimarket della zia e lui camionista per quel grande magazzino di abbigliamento.
David si sporse per leggere i numeri civici e mise la freccia. La sua destinazione era un capannone con un parcheggio adibito e vi infilò il furgoncino. Scese e bussò più volte; sembrava un set fotografico più che un magazzino. Timidamente fece qualche passo in avanti:

“Permesso? Devo scaricare della roba…”

Nessuna risposta. David si morse il labbro inferiore, dardeggiando lo sguardo qua e là. Poi si strinse nelle spalle e fece per tornare indietro a raccogliere i vestiti dal pianale: li avrebbe appoggiati da qualche parte e poi sarebbe andato via. Fece un primo viaggio. In fondo al magazzino c'era un vociare e le figure sul set si muovevano.

“Hey tu! Dico a te, ragazzo carino!”

David si voltò titubante, indicando se stesso alla voce maschile.

"Dici a me?”
“Dai, vieni qui. Non abbiamo tutto il pomeriggio! Ma come ti hanno vestito? Sembri un maledetto barbone hippy!”

L'uomo basso e calvo lo spintonò verso un separé, nonostante le proteste di David.

“Mags, riesci a trovare qualcosa da mettere a questo tipo? Vorrei sapere come fanno i casting di questi tempi...”

Una signora corpulenta sulla cinquantina lo squadrò da cima a fondo al di sopra degli occhialetti a mezzaluna e lo prese per mano.

“Non fare caso a Mac, tende a essere un po’ isterico a fine giornata. Ora vediamo cosa ti possiamo mettere…”
“Senta, io non sarei proprio…”

Ma sembrava che anche lei non stesse ascoltando. David si guardò le scarpe da ginnastica con aria infelice.

“Psss… ragazzo carino. È la prima volta che posi?”

Era la seconda volta in pochi minuti che lo chiamavano così. David si voltò verso una bionda carina dal piccolo viso a cuore e labbra carnose, indossava una minuscola gonna di suede marrone e un top arancione incrociato con maniche a campana. Gli sorrideva benevola.

“No, ma oggi non sono venuto per quello: solo una consegna.”

La ragazza sollevò le spalle facendo sobbalzare i riccioli:

“Che importa? Jackson e Mac hanno litigato e J. è tipo corso via, quindi credo che Mac sia un po’ disperato a questo punto.”
“Ok, ma io avrei altro da fare.”

La ragazza era davvero carina con quei capelli biondo fragola che le accarezzavano il visino in morbide onde ed esaltavano i grandi occhi azzurri e in altre circostanze, forse, David si sarebbe fermato volentieri a fare due chiacchiere, ma i Flowers dovevano provare di brutto se speravano di mettere su un repertorio decente. La signora Maggie era tornata con le braccia piene di abiti e lo spinse dietro a un paravento.

“Tieni, questi dovrebbero andare bene.”
“Senta signora, io non…”
“Sei abbastanza carino da fare un paio di pose e ci sono trentacinque sterline di paga. Un po’ di meno forse, visto che Jackson ha lavorato metà giornata, ma comunque…”

David drizzò le orecchie: trentacinque sterline erano decisamente molte di più rispetto alla paga standard di una settimana di concerti e non avrebbe dovuto dividerle in tre. Senza dire una parola, prese gli abiti che Maggie gli porgeva con un sorriso. Quando uscì da dietro il paravento, si sentiva un po' ridicolo: i jeans, per quanto della consueta foggia scampanata, gli aderivano fin troppo al cavallo e la camicia a disegni jacquard sui toni del blu e del marrone gli sembrava eccessivamente stretta. Mac lo guardò con approvazione e gli slacciò i primi tre bottoni della camicia. David arrossì suo malgrado: si sentiva esposto, ma il fotografo batté le mani facendolo sussultare:

“Avanti, avanti. Cerchiamo di portare a casa ‘sta giornata. Ginger, non startene lì imbambolata, dai!”

La ragazza modella sussultò e si mise in posa. David si avvicinò a lei e insieme posarono per qualche minuto, spronati dai commenti di Mac. Dopo un po’, il fotografo si pizzicò il ponte del naso; la pelata luccicava alle forti luci del set.

“Sembrate due ciocchi di legno. Datevi una svegliata, ragazzi, datemi un po’ di languore, datemi passione!”

Ginger e David si guardarono imbarazzati. Ma lei era una professionista e David le piaceva davvero, perciò gli mise un braccio intorno al collo e gli sfiorò il lobo di un orecchio con le labbra. Il pomo d’adamo di David sussultò con violenza mentre lei gli prendeva la mano e se la poggiava sul fianco. David le strofinò il naso sul collo e ne aspirò l’odore dolce e fiorito.

“Oooh, bravi così. Ginger, gira un po’ il viso verso di me. Tu, coso, fammi un sorriso. Bravo! Così andate avanti, ragazzi, pomiciate pure se vi viene naturale. E non arrossire, tu!”

Ginger scoppiò in una piccola risatina e David si mordicchiò il labbro. Le sussurrò:

“Posso davvero baciarti?”
“Solo se ti va. Ti va?”

Certo che sì. A chi non sarebbe piaciuto pomiciare con una bella ragazza e guadagnarci bei soldoni? Con un sorriso, David l’attirò verso di sé e le mordicchiò il labbro inferiore, strappandole un minuscolo singulto. Mano a mano che si muovevano insieme, guidati dalle indicazioni del fotografo, l’imbarazzo sembrò svanire e David iniziava a divertirsi parecchio. Non era come le altre volte che aveva posato, di sicuro e se non ci fosse stato quel fotografo, a David sarebbe piaciuto fare altro che un semplice limonatina con quella ragazza deliziosa. Ginger sorrise maliziosa, facendo scivolare la mano lungo la camicia di David, istigata dal fotografo, i loro sguardi s’incrociarono in una vampata di puro desiderio. Le mani di Ginger si muovevano con delicatezza lungo le linee della camicia di David provocandolo, lui rispose con carezze voluttuose senza mai oltrepassare i limiti della decenza. Eppure il set era saturo dell’elettricità sessuale che si era creata tra loro, il flash scattava a intermittenza riprendendo ogni momento della loro passione trattenuta. Con un sospiro, Ginger mormorò sulle labbra di David:

“Posa come se questa fosse l’ultima volta che mi tieni fra le braccia.”

Il cuore di David batteva forsennato contro la gabbia toracica mentre stringeva a sé la ragazza, le sfiorava la fronte, le tracciava la mandibola delicata con le labbra. Ginger inalò l’odore maschile di David e si leccò le labbra, scoccando solo un’occhiata veloce a Mac che stava scattando senza fermarsi. La luce morbida illuminava le loro figure, delineando ogni contorno e accentuando l'atmosfera carica di tensione erotica. Lei, incurante del fotografo e degli altri presenti, si avvicinò lentamente a David, sfiorandogli le labbra con le sue, mormorò in un sussurro intimo:

"Mi vuoi?"

David annuì appena, il cuore batteva accelerato, mentre le loro bocche si incontravano in un bacio appassionato, trasformando la sessione fotografica in un momento di pura elettricità. Le mani di David scorrevano lungo il corpo della ragazza, esplorando ogni curva, i loro corpi si adattavano perfettamente l'uno all'altro. Anche il fotografo era rimasto ipnotizzato dalla passione divorante nata tra i suoi modelli e si limitava a scattare. Il silenzio era rotto solo dai sussurri appassionati e dal suono dell’otturatore che scattava. La sessione fotografica aveva superato ogni aspettativa, ma prima che potesse trasformarsi in qualcosa di più, Mac urlò:

“Va bene, basta così. Abbiamo finito. Andate da Mags a farvi dare la paga e prendetevi una stanza!”

Il fotografo ridacchiò mentre i ragazzi si guardarono interdetti e un po’ imbarazzati ora che erano tornati alla realtà. David si leccò le labbra, le pupille dilatate, Ginger gli strinse un attimo la mano e andò a cambiarsi facendogli l’occhiolino. Mentre si rivestiva a sua volta, David si sporse dal paravento intercettando la ragazza che si stava infilando una scarpa:

“Uhm… una stanza magari ancora no, ma ti andrebbe di andare a prendere qualcosa insieme?”

Ginger aggirò il paravento e guardò David rimettersi la maglietta rubando una visione del suo ventre piatto e del torace tonico:

“Ma non avevi da fare?”
“Ormai…”

Lui si strinse nelle spalle, i capelli tutti sconvolti intorno al viso delicato. Ginger si lisciò il vestito rosso con le mani e rovistò nella borsetta. Si mise del burro di cacao sulle labbra ancora gonfie di baci:

“Se paghi tu, va bene. Dove mi porti?”
“Prima devo riportare il fugone o Sasha mi uccide, poi pensavo…cena?”
“Sono affamata!”

Mentre uscivano per andare al parcheggio David adocchiò una cabina telefonica e lasciò un messaggio alla mamma di Peter per avvisare i ragazzi che quella sera era rimasto “incastrato”. Mentre ascoltava la donna chiacchierare David tamburellava le lunghe dita contro il vetro osservando Ginger che giochicchiava con le punte dei capelli, appoggiata alla fiancata del furgone. Era sorpreso: la connessione con quella ragazza era stata più intensa di quanto si sarebbe mai aspettato da un semplice lavoro di modello. La passione catturata dalla macchina fotografica aveva acceso qualcosa in lui che non si aspettava e la sua mente era piena di pensieri su quella ragazza dal viso a cuore. Dal canto suo Ginger, mentre aspettava che David finisse la sua telefonata, si rese conto di provare un'attrazione insolita per quel ragazzo incontrato solo poche ore prima. Lo osservò tornare verso il furgone e il suo cuore iniziò a battere forte.

“Tutto bene?”

Ginger annuì con un sorriso, David si leccò le labbra carnose e la prese per mano: non vedeva l’ora di continuare quella serata insieme.






Nota (c'è sempre una nota!):

Questa storia si svolge prima che David entrasse nei Pink Floyd quindi prima del 1968. La sua band precedente si chiamava Flowers e poi Bullet ma non aveva molto successo. David ha fatto anche il modello: lui dice che è successo solo un paio di volte e giusto per guadagnare facile. Sarà, ma era talmente bello…
   
 
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