Tom non aveva paura dei temporali.
Aveva letto che erano causati dal sollevamento di grandi masse di aria calda.
Era come guardare un film dell'orrore: una volta scoperto che i mostri erano attori con dei costumi e che il sangue era pittura rossa, la paura svaniva.
- Oh andiamo, sono troppo grande per aver ancora paura dei temporali!
Si strinse nella coperta e cercò di ignorare i fulmini.
- È solo una tempesta, posso gestirla! - si disse Anne.
- Anne? - disse Tom entrando nella stanza.
- Oddio Tom, mi hai fatto prendere un colpo! Cosa vuoi?
- C'è un temporale fuori e, dato che sei una ragazza...
- Hai paura, giusto?
Anne e Tom erano molto legati, quindi lei capiva sempre quando lui mentiva.
- Non ho paura! Semplicemente i tuoni sono così forti che non riesco a dormire! Perché sei ancora sveglia?
- Per lo stesso motivo.
Entrambi avevano paura del temporale e sapevano di potersi confidare, ma rifiutavano comunque di farlo per orgoglio.
Anne sorrise, spostò le coperte e disse: - Vieni.
- Se la mia presenza ti farà sentire meglio, accetto - disse Tom sdraiandosi accanto a lei.
- Puoi anche tenermi la mano se vuoi.
Tom le strinse la mano ed entrambi si addormentarono.